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Il diario di Nancy

Pensieri e storie tra il vero, il verosimile e l'inganno.

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Il popolo di Pulcinella

Post n°152 pubblicato il 02 Maggio 2007 da bimbadepoca
 

E' inevitabile ritornare al luogo di partenza, ma ci sono viaggi che vorresti non finissero mai, momenti da diluire all'infinito.
Questa volta Napoli mi ha accolto indossando la sua veste migliore, ha dispiegato i suoi colori più belli pur di sedurmi, come non avrei mai voluto.

immagine

Per questo oggi il luogo dove vivo mi è sembrato così piccolo e stretto. E già mi manca il mare e gli odori e i sapori e i rumori e la decadente magnificenza di ciò che ho veduto.
E riprovo intatto il sapore delle sfogliatelle calde, quell'impasto delizioso di semola e ricotta che si scioglie in bocca come una crema, irresistibile peccato di gola che quasi sconfina nella lussuria assoluta.
Nata per caso dall'intuzione miracolosa di una suora di clausura. Il sacro e il profano. L'essenza segreta che anima questa città fatta di contrasti stridenti. Bellezza e miseria. Camorra e cultura. Inciviltà e lezioni di vita.

E risento d'improvviso l'odore del mare, che a tradimento arriva a trafiggerti il cuore, dritto allo stomaco come il primo amore.
Un odore indescrivibile, che solo chi lo ha respirato almeno una volta può comprendere. E' un odore che non si trova in nessun altro mare, è il liquido amniotico che ti ha dato la vita. E' il legame che non riuscirai a recidere mai, anche quando ti credi adulta e distante.

Dovrei raccontare un caleidoscopio di emozioni, diverse eppure tutte racchiuse in questa dolce melanconia che stasera mi pervade e mi fa sentire per la prima volta emigrante.
Mi basterà raccontare dell'incontro con un'anziana popolana avvenuto in un negozio di calze, quello tanto di moda.
Si parlava di Berlusconi e delle foto che lo ritraggono con alcune giovani donne, quando all'improvviso la signora che era al mio fianco mi ha guardato l'anulare della mano sinistra, per sincerarsi che fossi abbastanza matura per poter ascoltare quello che aveva da dire.
E così in un dialetto che di per sé è già teatro mi ha esposto il suo punto di vista - Ma che deve fare quel vecchio "guallaruoso" (intraducibile). Solo all'ospizio deve andare. Gesù, Giuseppe, Sant'Anna e Maria... qua i giovani e non sono buoni. E' mai possibile che a 71 anni gli si alza ancora??? -  

Ecco, la napoletanità è nascosta proprio in quest'ironia dissacratoria. Nei frizzi e nei lazzi che diventano saggezza.

 
 
 
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fu in idioma del mondo,
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