Creato da bimbadepoca il 16/03/2005

Il diario di Nancy

Pensieri e storie tra il vero, il verosimile e l'inganno.

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Prova di scrittura

Post n°189 pubblicato il 04 Dicembre 2007 da bimbadepoca
 

Un racconto breve scritto diverso tempo fa e rimaneggiato più volte. Nient'altro che un viaggio nel mio mondo interiore che, ancora una volta, vorrei condividere con voi.

A fine secolo

Ho dovuto attendere sessant’anni per comprendere e ora mi resta solo una foto su una lastra di marmo e un corpo in putrefazione.
Ancora non ci credo, è solo un brutto sogno dal quale mi auguro di svegliarmi al più presto.
E, invece, questo silenzio, tutto questo silenzio che urla nella mia casa e l’odore dolciastro dei fiori che persiste da giorni.
I ricordi che si accavallano gli uni agli altri in rapida successione, senza freni, senza remore, senza pietà alcuna, se solo potessi fermarli. La mia vita che mi scorre davanti agli occhi tutta insieme, sembra un brutto film, un romanzo d’appendice e invece è la mia vita. La mia vita e mi sembra solo ieri…

Cominciò tutto durante l’estate del 1936, una sagra di fine stagione, quel senso di libertà ed euforia contagiosa che dava i brividi alla me stessa d’allora.

Sì, ricordo le risate e le luci, la folla sgargiante negli abiti buoni, le bancarelle dai mille colori, gli odori intensi dei dolciumi, la giostra con i cavallini, la banda che suonava con gli ottoni sfavillanti e le divise rosse, il baraccone della chiromante e lei, una zingara dagli abiti chiassosi e dall’aria inquietante, seduta a predire il futuro.
Fu per gioco che le diedi la mia mano da leggere, così come avevano fatto le mie amiche di allora, a chi aveva profetizzato un matrimonio importante, a chi un amore imminente, a chi una prole assai numerosa. Avevamo sedici anni e tutta la vita davanti e ridevamo sciocche e spensierate delle sue rivelazioni. Ancora bambine, ma con i primi turbamenti dell’età, la testa piena di romanticherie e sogni che volevamo ci fossero svelati seduta stante.

La mia mano tra le sue, i suoi occhi di brace che, scrutando fra le linee della mia mano diventarono ancora più fondi, sembravano mi leggessero dentro l’animo. Un sorriso indecifrabile sul volto senza tempo, mentre pronunciava quelle parole, dure come una condanna “ A fine secolo conoscerai l’amore”.
Ci guardammo io e le mie amiche e scoppiammo a ridere tutte quante, con la lievità dei nostri animi ingenui, mentre lei contava con avidità i nostri denari già dimentica di ciò che aveva appena detto, inconsapevole della gravità delle sue parole per la mia vita futura.
Per giorni quella frase mi balenò in mente “a fine secolo” mi ripetevo “a fine secolo avrò all’incirca ottanta anni”.
Gli anni passarono, diventai presto una donna e anche se non ripensavo più a quell’episodio, la profezia si era incisa dentro il mio cuore con lettere di fuoco. Solo che io non lo sapevo ancora.
Mi sono sposata a un certo punto, l’ho fatto per consuetudine, perché a quei tempi era d’uopo fare così, mi sono sposata con un uomo che non mi aveva mai fatto battere il cuore, un ufficiale di cavalleria che piaceva tanto ai miei genitori. C’era la guerra allora, e lui, non so come, riusciva a farmi sentire protetta.
Quanta falsità quel giorno seduta in chiesa, nel mio bel vestito virginale, sapendo che l’uomo al mio fianco non era padrone del mio cuore e non poteva rendermi felice.
No, non poteva farlo perché dentro di me c’era un segreto nascosto tra le pieghe della mano, come una smania che nelle notti d’estate mi teneva sveglia e mi faceva fremere, una voglia incontenibile d’amore, passione e desiderio. Mi appiccicava i vestiti al corpo sudato, aumentava il ritmo dei respiri e i battiti del cuore, m’inturgidiva i capezzoli e mi faceva piangere.

Scacciavo via quei pensieri, mi concentravo su quello che avevo, in bilico tra la voglia di fuggire e quella di restare, con la paura recondita di sciupare la mia vita, la mia giovinezza, le mie beltà dentro un ruolo che non mi apparteneva.
Giorno dopo giorno mi legavo sempre più a mio marito che era forte e buono e leale. Di fuori vivevamo una vita invidiata, una coppia borghese in perfetta sintonia con i loro tre figli. Ma io lo tradivo, innumerevoli volte, sempre alla ricerca di qualcuno che potesse placare il fuoco maledetto che mi dominava.
Mi sembrò di riconoscerlo nell’attraente tenente, pochi mesi dopo le nozze, sotto un cielo illuminato di bombe, con la furia e la consapevolezza del pericolo di vita. L’ho intravisto nei begli occhi beffardi del maestro elementare del mio primo figlio, nel sorriso dolce e sensuale di un medico spergiuro.
Quanti anni che sono passati nel frattempo, quanti occhi che ho incontrato e in cui mi sono persa, quante mani mi hanno stretto e posseduta e quanti uomini ho avuto, quanti, quanti.
Ricordo frasi sempre uguali, false parole d’amore, comportamenti dallo stesso copione, uomini per niente speciali, ogni volta più miseri e volgari, sempre di fretta, senza esitazione. Le loro carezze che non erano state mai quelle che io desideravo, la loro passione sempre sotto le mie aspettative.
E intanto invecchiavo, ogni giorno un po’ di più senza rendermene conto, la mia pelle si segnava di rughe sempre più evidenti, s’incartapecoriva pian piano. I bei capelli neri che si coloravano d’argento, un filo alla volta, impietoso.
Sì, gli anni passavano velocemente, uno dietro l’altro, inesorabili, come una corsa in discesa. I miei figli diventavano uomini e si avviavano verso il loro destino, si erano sposati anche loro e avevano avuto dei bambini ed io mi ero ritrovata a essere una nonna improvvisamente.
Presto, troppo presto, il calendario ha segnato l’anno 2000, meno di un mese fa l’inizio del secolo, la nuova era, quell’età che non credevo di vedere.
Quanti cambiamenti, quante innovazioni, quante tragedie, quante storie umane. Tra le altre la mia, da pochi giorni mio marito mi ha lasciato, inaspettatamente, se n’è andato con la sua mano tra le mie e quelle parole buone, ancora per me, per la famiglia, i figli, i nipoti.
Ti ho amato tanto, ti ho sempre perdonato” le ultime parole con la flebile voce, per me anche l’ultimo sguardo di una tenerezza assoluta.
A fine secolo.
Solo ora ho compreso. Una vita impiegata a cercare ovunque, disperatamente, un amore che invece era lì, a portata di mano, accanto a me tutti i momenti.
Ora lo so, ora l’ho capito e tutti quei gesti banali che avevo disprezzato mi apparivano all’improvviso essenziali, perduti per sempre.

Piangevo un tempo nelle mie notti d’estate nell’attesa di un uomo che mi facesse battere il cuore, piango anche adesso con i miei ricordi e i miei troppi errori nell’attesa che il cuore si fermi. Ho solo la triste e inutile consolazione di una profezia avverata.

 

Commenti al Post:
falco58dgl
falco58dgl il 04/12/07 alle 18:23 via WEB
In serata lo leggo con calma e ti faccio avere le mie impressioni. ciao, bimba. W.
 
falco58dgl
falco58dgl il 04/12/07 alle 22:52 via WEB
L'idea è molto buona, la profezia si avvera in modo insolito. Ritengo tuttavia che il testo sia troppo stringato, hai raccontato 65 anni di vita in poco più di una pagina e il racconto un po' ne risente. ciao. W.
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 05/12/07 alle 10:34 via WEB
La prima stesura di questa "storia" era lunga la metà di quello che hai appena letto. Quando la scrissi avevo l'esigenza di mettere immediatamente su carta l'idea che avevo in mente. E mi sembrava perfetta così.
Dopo qualche anno proposi la lettura di quel brano in un forum. E fu proprio grazie ai consigli che ricevetti che decisi di riscrivere il pezzo da capo. Così come ho seguito quei consigli, che mi hanno aiutato moltissimo a crescere, farò tesoro del tuo consiglio tecnico :-)) In fondo questa è una storia in divenire, anche se mi riconosco il limite di non saper rendere su carta la scena che io vedo davanti agli occhi, è così vivida per me che ritengo superfluo aggiungere particolari scritti. Non so se sono riuscita a spiegarmi...
 
Casalingapercaso
Casalingapercaso il 05/12/07 alle 09:10 via WEB
Forse mi faccio influenzare dall'altro commento, ma anche a me sarebbe piaciuto prolungare il piacere della lettura. Ciao Nancy
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 05/12/07 alle 10:37 via WEB
Casal, ma questo è bellissimo!!! Ho sempre il dubbio di scrivere post troppo lunghi che nessuno leggerà. Sapere che tu, invece, avresti voluto continuare nella lettura non può che rendermi felice :-))) Grazie.
 
   
Casalingapercaso
Casalingapercaso il 11/12/07 alle 08:08 via WEB
sono una casalinga sentimentale!
 
natadinuovo
natadinuovo il 05/12/07 alle 13:49 via WEB
Ho le lacrime agli occhi. Hai descritto delle cose bellissime che in fondo appartengono a tante donne, me compresa, nonostante i miei 25 anni. Non mi pronuncio sul modo di scrivere, io non me ne intendo e mi sembra bellissimo. E' un piacere essre tornata a leggerti dopo tutto questo tempo. mi hai emozionata di nuovo. Ti aggiungo tra i miei blog preferiti così mi verrà più facile venirti a trovare più spesso. Ciao. Ps ma quanti anni hai davvero? si può dire?
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 05/12/07 alle 16:42 via WEB
Quello che m'interessa veramente, al di là dello stile di scrittura o degli errori grammaticali, è proprio la capacità di riuscire a trasmettere delle emozioni, di riuscire a far immedesimare chi legge nei miei personaggi, di riuscire a regalare un sorriso. Quindi è chiaro che sono felicissima quando ricevo un commento come il tuo.
Il vecchio personaggio di "Nancy" avrebbe avuto 58 anni, l'autrice (cioè io) ne ha una ventina di meno... meglio tenersi sul vago quando si parla di età ;-))
 
sonouncantastorie
sonouncantastorie il 05/12/07 alle 15:17 via WEB
Un bellissimo pezzo.
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 05/12/07 alle 16:42 via WEB
Merci!!!
 
lauro_58
lauro_58 il 05/12/07 alle 15:48 via WEB
Io lo trovo molto bello Bimba, un pochino diverso nello stile rispetto al tuo solito, ma molto intenso. Più lungo ? Non sò, così è perfetto d'altronde è un racconto breve. Un bacio Lauro.
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 05/12/07 alle 16:46 via WEB
Non so Lauro se lo stile è diverso, non so vedermi dal di fuori, a me sembra di scrivere sempre nello stesso modo. Forse è la trama della storia ad essere molto differente dalle mie solite storielle a lieto fine. Qui non ci sono sorrisi, ma solo tanta amarezza.
Comunque sono veramente contenta che ti sia piaciuta :-)))
 
santiago.gamboa
santiago.gamboa il 05/12/07 alle 17:07 via WEB
mmmh, gustoso spaccato di vita interiore. la giusta velocità narrativa (io da bastian contrario l'ho trovato addirittura troppo lungo in certi momenti, troppo spiegato... mi piacerebbe leggere la prima versione, se ti va di mandarmela macmarali@libero.it) è un racconto perfettamente aderente al tuo nick, un amore d'epoca. e poi è gradevole il minestrone di stili che attraversi... dall'incipit crudo "resta solo una foto su una lastra di marmo e un corpo in putrefazione... ...tutto questo silenzio che urla nella mia casa e l’odore dolciastro dei fiori che persiste da giorni" passi a un ONTHEROAD immobile per finire nel giallo d'amore come lo avrebbe chiuso dickens “Ti ho amato tanto, ti ho sempre perdonato” - THE END - titoli di coda - soundtrack bob geldof ... un saluto e a presto, gf --- P.S. sono stato così buono solo per rispetto al tuo "...un balzo e un caschè" che mi è rimasto nel cuore.
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 06/12/07 alle 19:42 via WEB
Troppo buono!!! Se non fosse stato per quel "balzo e un caschè" ;-)) Ti mando subito la mail con la prima versione della storia. Poi fammi sapere...
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 05/12/07 alle 23:13 via WEB
sai Nancy, io credo che si tenda sempre a mitizzare le persone dopo che sono morte. i nostri complessi di colpa (la protagonosta della novella, poi, doveva averne molti, in effetti!), la perdita, ci portano a ripensare il passato e viverlo come in effetti non era. a farlo diventare un sogno e quiandi bellissimo. anche perché, ad una certa età, resta solo quello, il passato. e se non fosse nemmeno bello, allora la vita sarebbe stata proprio una fregatura.
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 06/12/07 alle 19:53 via WEB
Sì Ody, nel ricordo vengono dimenticati i momenti di noia, gli affanni, le preoccupazioni, i piccoli dispiaceri. Resta solo il bello, resta solo quello che vogliamo ricordare. Un po' come scrivevi nei commenti del tuo ultimo post, dove i ricordi soggettivi diventano il passato da ricordare.
Forse la protagonista della mia storia ha semplicemente vissuto secondo la propria indole, avrebbe vissuto allo stesso modo anche senza quella profezia. Forse la sua è solo rabbia di non aver capito prima, il rammarico di non essersi goduta il momento. Forse ora che ha compreso il senso dell'amore potrà dedicarsi ai figli e ai nipoti, chissà forse le parole della zingara volevano dire proprio questo...
 
kreislerdlg
kreislerdlg il 06/12/07 alle 09:11 via WEB
Un'ulteriore conferma di fantasia e talento, un'intensa prova di scrittura. La protagonista è tratteggiata perfettamente, incarna uno dei principali difetti femminili: l'immaturità affettiva. Donne che sono alla ricerca estenuante di un uomo capace di farle palpitare, vogliono l'innamoramento ma sono incapaci d'amare.
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 06/12/07 alle 19:56 via WEB
Guarda Kreisler che l'immaturità affettiva non è solo prerogativa femminile. Conosco un paio di uomini che hanno la stessa patologia, incapaci d'amare fino in fondo l'eventuale persona che hanno accanto, sempre alla ricerca di qualcosa d'indefinibile. E nell'attesa... sesso a gogò con tutte quelle che incontrano ;-))
 
marea14
marea14 il 11/12/07 alle 19:58 via WEB
è sempre un piacere leggere i tuoi racconti :-)
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 12/12/07 alle 21:00 via WEB
Grazie Marea, è molto importante per me il vostro giudizio lusinghiero :-))
 
   
driver64
driver64 il 15/12/07 alle 16:33 via WEB
che sia lusinghiero però! I giudizi meno che elogiativi li cancelli all'istante? :))
 
     
bimbadepoca
bimbadepoca il 17/12/07 alle 15:14 via WEB
In quasi tre anni di blog ho cancellato un solo messaggio: un lunghissimo appello politico che non c'entrava nulla, ovviamente, con il post che avevo scritto. Ben vengano i giudizi negativi, mi diverte molto di più rispondere a commenti per nulla elogiativi :-)))
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 12/12/07 alle 13:02 via WEB
Lo avrei voluto, anch'io, più lungo per il piacere di continuare a leggerti (a leggerlo).
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 12/12/07 alle 21:01 via WEB
Grazie Quoti, sono proprio felice di sentirtelo dire :-)) Sempre per il solito dubbio di scrivere post troppo "corposi"...
 
   
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 13/12/07 alle 16:38 via WEB
Sono una lettrice che ama predilige il "lungo" al "corto". Poi, so che è difficile "tagliare" e un post lungo è come vedere l'evoluzione dei pensieri di chi scrive. Mi piace.
 
Bauessina
Bauessina il 12/12/07 alle 15:30 via WEB
ho avuto solo ora il tempo di leggere... che dire .... adoro il tuo modo di scrivere, di far sentire i personaggi .... belissimo, malinconico, coinvolgente ..... ;)
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 12/12/07 alle 21:03 via WEB
Non puoi sapere, Bauessina, quanto sia importante per me il tuo coinvolgimento :-))
 
driver64
driver64 il 14/12/07 alle 23:38 via WEB
o-oh! non credevo ai miei occhi,uno dei tuoi personaggi,una donna,un po' liberata prima del'68,fa l'amore e con gusto e con tanti uomini! Apprezzabile. Chissà perchè si sente in colpa,dopotutto ha avuto un compagno devoto,un porto tranquillo dove rientrare dopo le proprie scorribande: noi gatti l'abbiamo proprio come filosofia di vita.
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 17/12/07 alle 15:18 via WEB
Si sente in colpa perché è nata nel 1920, perché l'educazione e la morale di quei tempi non permettevano ad una donna di vivere la propria sessualità al di fuori del matrimonio. In un certo senso credo che la profezia della zingara, servisse alla nostra protagonista come scusa per assecondare la propria natura di gatta ;-))
 
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