Il diario di Nancy
Pensieri e storie tra il vero, il verosimile e l'inganno.
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Si ringrazia Seduzir64 per il sottofondo musicale.
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Il primo giorno di scuola, i ragazzini delle prime classi erano radunati nel cortile, il preside saliva su uno scranno per la solenne occasione. Scandiva, con voce stentorea, i nostri nomi per smistarci nelle varie sezioni. A differenza di Hogwarts, non aveva bisogno di un magico cappello, assegnava i ruoli basandosi sull’esperienza del mestiere. Io fui assegnata proprio a questa sezione, ma al momento non me ne resi conto, non mi accorsi nemmeno di essere stata chiamata dal preside in persona. Io quel giorno vidi soltanto lui. Celeste chiaramente, era il ragazzino più corteggiato della scuola, aveva decine di dodicenni che gli ronzavano intorno. Ed io ero gelosa da morire, ma non di loro, della loro disinvoltura, degli atteggiamenti da grande che sapevano ostentare. In cuor mio ero già cosciente che non sarei mai stata capace di riprodurre tutte quelle moine, anche se a casa facevo le prove davanti allo specchio, chiusa in bagno. Celeste era nella sezione A, di pomeriggio invece di studiare, lavorava. Girava con la sua Apecar, consegnando bevande in bottiglia e ritirando i vuoti, quando ancora il vetro era a rendere. Per me era come un principe sul bianco destriero. Ma, come nelle favole, accadde l’incredibile… a furia di passargli sotto il naso, Celeste s’innamorò proprio di me. E solo e unicamente con me, si trasformò in un ragazzino timido e incapace. Mi guardava passare con aria imbambolata, qualche volta canticchiava le melense canzoncine che erano di moda in quegli anni. Finché un giorno di primavera dell’ultimo anno, mentre eravamo in classe, avvertimmo una lieve scossa di terremoto. Ci fu un fuggi fuggi generale, decine di alunni che correvano come una mandria d’ippopotami impazziti, produssero un aumento del tremolio dei pavimenti. Piccola postilla… Celeste l’ho rincontrato moltissimi anni dopo, quando entrambi eravamo adulti e vaccinati. Nel rivederlo ho riprovato la stessa sensazione invalidante alle gambe. Lui ha assunto subito la stessa faccia imbambolata di quando era ragazzino. |
Ma come? C'è la fine del mondo, quando cade ogni titubanza e ogni pudore e,oltretutto, si ha l'opportunità di consolare una fanciulla piangente abbracciandola e lui se ne resta imbambolato? Ci credo che è finita...;-)))
(Ps: la signorina Nancy non sarebbe mai stata capace di certi dolci ricordi. la signorina Nacy andava al sodo anche a 12 anni, mi immagino:)
Sì, ho cambiato veste grafica al blog, però l'immagine della donna d'altri tempi che scrive, anche se in dimensioni ridotte, c'è sempre stata. E' il mio marchio di fabbrica :-))
Però, con quello che poi è stato il primo vero amore, non riesco a ragionare nello stesso modo. Ho sempre avuto il dubbio d'aver lasciato qualcosa in sospeso, più di una volta abbiamo avuto dalla vita l'occasione per rimediare (sempre sciupata), ma è il ripetersi delle possibilità, che la vita ci ha messo di fronte, a darmi la sensazione di qualcosa di non concluso. Nonostante oggi sia felicemente sposata e non ho nessun rimpianto.