Il diario di Nancy
Pensieri e storie tra il vero, il verosimile e l'inganno.
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Si ringrazia Seduzir64 per il sottofondo musicale.
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in continuo aggiornamento su aNobii
« Amor celeste | Comunicato stampa » |
Sono cresciuta a pane e telefilm, quando nei lunghi pomeriggi invernali o nelle piovose giornate d’autunno, sul piccolo schermo si alternavano migliaia di storie a episodi. Ho cominciato con Pippi Calzelunghe, quella bambina fantastica cui invidiavo la libertà di fare tutto quello che le pareva. Ed Emil, il piccolo svedese combina guai che mi faceva ridere fino alle lacrime. Il mio era uno svago tranquillo e senza pretese, dei telefilm per ragazzi dai quali imparare a sognare, personaggi nei quali identificarsi. I titoli si sono susseguiti a ritmo frenetico, li cito a memoria, un po’ a caso, tralasciando quelli che mi piacevano di meno e dimenticandone sicuramente qualcuno. E L’albero delle mele, mi ero a tal punto identificata con Jo, che persi ore intere a rimuginare su come avrei potuto trasformare il mio nome. Cercavo un nome maschile, un po’ esotico, che sembrasse un diminutivo femminile. Dopo lungo pensare scelsi Steve, ma quando comunicai in famiglia la mia decisione, nessuno mi prese sul serio e tutti continuarono a usare il mio nome da principessa d’operetta. Ai Confini della realtà, mi ha terrorizzato per anni, ancora oggi ogni volta che prendo un aereo, non posso fare a meno di pensare a quel mostro appollaiato sull’ala. E Mork e Mindy, che costrinse la mia generazione a imparare il saluto alieno a quattro dita, nano nano! Non mi sono mai fatta contagiare dai telefilm a puntate consequenziali, ho sempre preferito quelli che avevano una trama di mezz’ora, mantenendo uno sviluppo narrativo generale più lento, senza colpi di scena impegnativi. Le soap opera e le telenovele le ho sempre detestate, anche se, ci fu un periodo in cui, la maggioranza delle persone ne era stata posseduta. Nel mio quartiere quando andava in onda “Anche i ricchi piangono” non sentivi volare una mosca, avevo la straniante sensazione di essere l’unica sopravvissuta a un disastro nucleare. Dopo questa indigestione, forse per reazione, da grande guardo pochissimi telefilm. Poi qualche mese fa, mentre parlavo con un’amica su Messenger, anzi mentre le nostre figlie cercavano di approfondire la loro conoscenza nata su Anobii, Barbara ed io rubavamo loro la tastiera per chiacchierare tra noi. Confesso che ho guardato la prima puntata per curiosità, senza troppa convinzione, ma in pochi giorni ho letteralmente divorato le altre ventiquattro puntate. Post Scriptum. Barbara, ovviamente l’attore che mi piace di più, è lo stesso con cui tu fuggiresti in un’isola deserta. Avevi dubbi??? |
I panini in faccia sono stati ampiamenti meritati, non solo perché preferiva Beautiful alla mia compagnia, ma anche perché quel giorno, decise di occuparsi lui del pranzo, Tornò dopo più di un'ora con questi panini al prosciutto, dimenticando o ignorando, che non mangiavo prosciutto :-)))
dovrò rimediare?