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Messaggi di Novembre 2019

MANGIARE peperoncino può allungare la vita

Post n°127 pubblicato il 26 Novembre 2019 da nuvolabianca_1968

MANGIARE peperoncino può allungare la vita 

di molti anni. E’ la conclusione di un maxi-studio 

che ha monitorato le abitudini alimentari di quasi

 500mila persone in Cina per sette anni. Il team

 internazionale di ricercatori, guidato 

dall’Accademia cinese di Scienze mediche, 

ha verificato che coloro che consumavano 

cibi piccanti una o due volte a settimana 

riuscivano a ridurre del 10% il rischio di 

mortalità. Chi, poi, aggiungeva spezie ai 

propri pasti dalle tre alle sette volte a 

settimana poteva contare su un rischio 

di mortalità ridotto addirittura del 14%. 

Un beneficio probabilmente associato 

all’alto contenuto di capsaicina, vitamina C 

e altri nutrienti contenuti in questi ingredienti.

La ricerca, pubblicata sul British Medical Journal, 

ha preso in esame persone dai 35 ai 79 

anni provenienti da 10 aree geografiche 

diverse della Cina. Ai partecipanti è stato 

chiesto quale tipo di spezia consumassero 

più spesso e quanto spesso. Il peperoncino,

 largamente utilizzato in Cina, è stata la 

risposta più frequente. Del resto, osserva la

 ricercatrice Nita Forouhi, dell’Università di

 Cambridge, molte delle virtù del peperoncino

 – e in particolare della capsaicina, l’alcaloide 

che è responsabile della sua piccantezza – 

sono note: da quella anti-ossidanti alle anti-

infiammatorie e persino anti-cancro.

Gli esperti, per ora, sono cauti; lo studio è 

stato soltanto ‘osservativo’ e, pertanto, 

necessita di approfondimenti tecnici per 

consigliare un cambio nello stile alimentare. 

“Occorre un’ulteriore ricerca per stabilire 

se il consumo di cibo piccante è in grado di 

migliorare la salute e ridurre il tasso di 

mortalità in modo diretto o se è solo il segno 

esterno di altri fattori concernenti le 

abitudini dietetiche e lo stile di vita”, 

precisano.


 
 
 

Diabete, i lupini sono meglio dei farmaci: controllano i livelli di glucosio nel sangue

Post n°126 pubblicato il 18 Novembre 2019 da nuvolabianca_1968

I lupini sono pieni di risorse. Oltre ad essere un alimento gustoso e ricco di proteine, i lupini rappresentano un'arma naturale contro il diabete poiché riescono a regolare i livelli di glucosio nel sangue. A darci questa notizia sono i ricercatori dell'University di Curtin che hanno analizzato in laboratorio il comportamento di questo prodotto. Nello specifico, gli scienziati hanno osservato gli effetti dell'estratto dei semi di lupini sul glucosio ed ecco cosa hanno scoperto.

Lupini in ‘polvere'. Per comprendere gli effetti dei lupini sul glucosio nel sangue, e quindi sul diabete, i ricercatori li hanno letteralmente ridotti in polvere. L'estratto ottenuto è stato utilizzato in laboratoio e i test effettuati hanno dimostrato che è in grado di stimolare la secrezione di insulina nelle cellule.

Lupini e yogurt. Ma non è tutto. L'estratto realizzato se mischiato con bevande o prodotti a base di yogurt da ssumersi prima dei pasti, può tradursi in un regolatore di glucosio nel sangue riducendone i picchi che si possono misurare alla fine di un pasto e che, per chi soffre di diabete, possono essere molto pericolosi: quando il diabete progredisce infatti i picchi diventano sempre più alti e il ritorno ad una condizione normale è sempre più lento.

Glucosio e diabete. Responsabile di questo effetto regolatore è una delle proteine dei lupini, la gamma-conglutina, che in piccole dosi riduce lo zucchero nel sangue.

Test futuri. Ora che i test in laboratorio hanno determinato questo effetto dei lupini, che risulta essere più efficace rispetto ai farmaci attualmente utilizzati, non resta che spostare la sperimentazione sull'uomo che, secondo gli scienziati, non tarderà ad iniziare: si parla infatti di due o tre anni.

Lupini, cosa sono. Il loro vero nome è Lupinus albus e sono legumi particolarmente ricchi di proteine, per questo sono spesso protagonisti delle diete vegetariane e vegane.

continua su: https://scienze.fanpage.it/diabete-i-lupini-sono-meglio-dei-farmaci-controllano-i-livelli-di-glucosio-nel-sangue/p23/
http://scienze.fanpage.it/




 
 
 

Un frutto prezioso come l’oro ingiustamente dimenticato

Post n°125 pubblicato il 15 Novembre 2019 da nuvolabianca_1968

La carruba è un frutto oggi quasi dimenticato, con cui abbiamo perso


 familiarità.
È, invece, un frutto dalle

 notevoli qualità, ma purtroppo è difficilmente 

reperibile, lo si può trovare solo in alimentari meglio forniti, nel reparto della frutta

 secca, 

ma, a volte, con costi abbastanza elevati.

La carruba è il frutto dell’albero del carrubo ed 

appartiene alla stessa famiglia dei legumi, quella delle Fabaceae e al 

genere Ceratonia e in Italia viene coltivato quasi esclusivamente a scopo ornamentale.

La carruba è originaria della Siria e da lì si è diffusa in Europa, 

in Africa Settentrionale, nel Medio Oriente e in Asia Occidentale.
Oggi, la carruba viene coltivata soprattutto 

in Spagna, Portogallo, Africa settentrionale e in alcuni Paesi del Medio Oriente. 

In Italia piantagioni di carruba si possono trovare nella costiera ligure e 

un po’ in tutto il Centro sud.

L’etimologia del nome viene dal
 sostantivo arabo “kharrūb”, ma la carruba è conosciuta anche come 

“pane di San Giovanni”, perché, la leggenda vuole che il profeta si nutrisse di questa

 pianta 

durante i lunghi periodi di ascesi nel deserto.

Il carrubo è un albero sempreverde dall’aspetto maestoso, 

che arriva anche all‘altezza di 10 metri e vive fino a 500 anni, e che trova 

il suo habitat naturale in terreni rocciosi e calcarei con climi caldi. 

Ha fusto eretto, largo e tozzo, molto ramificato e una chioma 

tondeggiante e folta.

Le foglie sono grandi e spesse, di colore verde scuro, lucido. 

In estate produce numerosi fiori rossastri, ma solo le piante femminili fruttificano.

 I frutti del carrubo sono baccelli indeiscenti, verdi, che divengono marrone scuro 

a maturità, lunghi circa 15 cm e contenenti semi durissimi, rotondi e piatti, commestibili.

Grazie al suo alto contenuto di

 fibre e polifenoli, la carruba aiuta in caso di 

alterato transito intestinale, disturbi digestivi e acidità. Inoltre abbassa i livelli 

di colesterolo nel sangue ed è un coadiuvante nelle diete dimagranti, perché inter

ferisce nell’azione degli enzimi digestivi e aiuta a creare un senso di sazietà.

È, anche, un’ottima alternativa al cacao, per chi 

soffre di intolleranza per questo alimento, perché la 

polpa delle carrube ha un sapore dolciastro, simile a 

quello del cacao, senza le stesse calorie.


Per di più, la carruba è priva di glutine e quindi adatta

 anche a chi soffre di celiachia.




 
 
 

Zucca Rossa in Agrodolce, la ricetta originale siciliana

Post n°124 pubblicato il 09 Novembre 2019 da nuvolabianca_1968

La zucca rossa in agrodolce è un piatto siciliano della tradizione. Anzi, se proprio vogliamo essere precisi, si tratta di una ricetta palermitana. Questa ricetta siciliana ha una storia molto interessante.

Nacque e si diffuse sulle bancarelle dei venditori ambulanti della Vucciria (mercato alimentare popolare della città, dove si trova di tutto e di più). È un perfetto antipasto, ma va benissimo anche come contorno. Il punto di forza sta nell’incontro del sapore delicato della zucca con un procedimento e ingredienti più forti.

Quando preparerete la zucca in agrodolce alla siciliana, rimarrete sicuramente colpiti dal suo odore inconfondibile. In questo modo porterete un po’ di Sicilia in casa vostra.

Vediamo insieme come preparare questo piatto, partendo dagli ingredienti.

  • 500 grammi di zucca rossa;
  • olio extravergine d’oliva;
  • 1 spicchio d’aglio;
  • menta (solo qualche foglia);
  • 1/2 di bicchiere  di aceto;
  • zucchero (un cucchiaio scarso);
  • sale.

Passiamo dunque al procedimento, passo dopo passo.

    1. Sbucciate la zucca e separatela dai semi.
    2. Tagliatela a fette spesse un centimetro e poi friggetele in abbondante olio.
    3. Man a mano che le friggete, disponetele su un piatto.
    4. All’olio di frittura rimasto, invece, aggiungete l’aglio tagliato a fettine e fatelo rosolare (senza però imbiondirlo).
    5. E’ il momento di immergere nuovamente le fettine di zucca fritta in padella e aggiustate di sale.
    6. Versate lo zucchero all’interno dell’aceto e poi riversate tutto dentro la padella.
    7. Fate sfumare l’aceto su fiamma vivace e aggiungete qualche fogliolina di menta.
    8. Il piatto è pronto.
    9. Servitelo freddo
    10. .Buon appetito!


 
 
 

Lenticchie: abbassano colesterolo e pressione, danno energia e bruciano il grasso

Post n°123 pubblicato il 07 Novembre 2019 da nuvolabianca_1968

Le lenticchie, così come il resto dei legumi, sono una parte fondamentale della dieta mediterranea. Ricchissime di nutrienti, le lenticchie sono importanti per la nostra salute in quanto ci aiutano a prevenire e trattare numerose condizioni di salute.

Sono particolarmente ricche di carboidrati a lento assorbimento, proteine di alta qualità, grassi sani e un grandissimo numero di vitamine (gruppo B e acido folico) e minerali (ferro, zinco, potassio, fosforo, magnesio e selenio). Di seguito ti elenchiamo i principali benefici della lenticchie.

Stitichezza. Essendo molto ricca di fibra, la lenticchia ci aiuta a regolare il transito intestinale e a combattere la stitichezza.

Diabete. Questo legume contiene carboidrati completi, che vengono assorbiti lentamente dal nostro organismo, così come fibra, che regola i livelli di zuccheri nel sangue.

Cuore. Si tratta di un alimento consigliato per proteggere il cuore, grazie alla presenza di acidi grassi polinsaturi e fibra, che aiutano, tra le altre cose, ad abbassare il colesterolo nel sangue.

Sport. Le lenticchie sono un eccellente alimento per chi pratica attività fisica regolarmente, in quanto aiutano a dare energia per un periodo di tempo abbastanza lungo.

Anemia. Ricchissime di ferro, le lenticchie sono consigliate a chi soffre di anemia. Si consiglia di abbinare il consumo di lenticchia ad alimenti ricchi di vitamina C (arance, mandarini, fragole), che ne facilita l’assorbimento.

Antiossidante. Il contenuto di vitamine A ed E fa sì che le lenticchie siano un alimento antiossidante, che aiuta a ritardare la comparsa di malattie degenerative.

Risultati immagini per lenticchie secche

 
 
 

Gli straordinari benefici per la salute del melograno

Post n°122 pubblicato il 05 Novembre 2019 da nuvolabianca_1968

Il melograno è il frutto principe dell’autunno. E ha tantissime qualità!

Il melograno è rinomato per essere un potente antiossidante. Originario dell’Asia occidentale, cresce bene nelle zone a clima mite ma può essere coltivato anche in quelle con clima più fresco, purché sia riparato dai venti freddi dell’inverno.
I melograni, della grandezza di una mela, presentano una buccia coriacea gialla e contengono al loro interno numerosi semi dalla polpa succosa, leggermente aspra.

Proprietà Nutrizionali

Il melograno è ricchissimo di antiossidanti, vitamina C (un solo melograno ne contiene quasi il 20% dell’intero fabbisogno giornaliero di un uomo adulto), vitamina K, vitamine del gruppo B, proteine e carboidrati.
Questo frutto inoltre è ricco di potassio, che aiuta a svolgere correttamente le funzioni cellulari.  Contiene anche altri minerali, tra cui ferro, calcio, magnesio, fosforo e, in misura minore, manganese e zinco.
Ha poche calorie: circa 80 Kcal per 100 grammi di prodotto.

Benefici del Melograno

Antitumorale
Le proprietà del melograno più rinomate sono quelle antitumorali: grazie alla presenza di tannini e polifenoli, questo frutto svolge una potente azione contro i tumori, riducendo i radicali liberi.
Succo ed estratto di melograno si sono rivelati in grado di provocare la morte delle cellule cancerogene, con riferimento al tumore alla prostata, secondo quanto pubblicato sulla rivista scientifica Translational Oncology.
Le antocianine contenute nel succo di melograno sono anche in grado di svolgere un’azione protettiva nei confronti dei danni da raggi UV, una delle cause principali del cancro alla pelle.
Protettivo cardiovascolare
Il melograno protegge il cuore: il suo succo può agire come anticoagulante riducendo il rischio di arteriosclerosi. Esso svolge anche un’azione di prevenzione nelle malattie cardiovascolari. Il consumo regolare di succo di melograno aiuta a ridurre il colesterolo LDL (cattivo), e aumentare il colesterolo HDL (buono), migliorando ulteriormente la salute del cuore (ricerca pubblicata all’interno della rivista Atherosclerosis).
Aiuta ridurre i coaguli del sangue e facilitarne la circolazione.

Antiossidante
Protegge la pelle e contribuisce alla rigenerazione delle cellule, favorendo la riparazione dei tessuti. Grazie agli antiossidanti e alle vitamine presenti, il melograno rallenta i processi di invecchiamento cellulare e riduce l’iperpigmentazione, macchie dovute all’età e rughe.
Il succo di melograno è anche un valido aiuto in caso di acne e pelle grassa. Per la sua efficacia nella cura estetica il frutto rientra in molti cosmetici per la pelle e i capelli.
Disturbi dell’apparato gastrointestinale
Il succo di melograno aiuta a combattere emorroidi, nausea e parassiti intestinali (tra i quali anche il “famoso” verme solitario).
I bambini o le persone adulte che non hanno appetito possono trovare giovamento dal succo, che svolge un’azione stimolante dell’appetito.
I semi, sminuzzati e preparati come decotto, aiutano a combattere la diarrea.
Sistema immunitario
Il melograno si rivela benefico per il nostro sistema immunitario per via del suo elevato contenuto di vitamine e sali minerali, con particolare riferimento alla vitamina C, indispensabile nel periodo autunnale e invernale dell’anno per proteggerci dai disturbi come raffreddore e influenza.
Anemia
L’elevata quantità di ferro presente nel melograno aumenta i livelli di emoglobina nel sangue e aiuta a ridurre l’anemia.
Alzheimer
Recenti studi hanno dimostrato che bere un bicchiere di succo di melograno tutti i giorni aiuta a prevenire l’insorgere dell’Alzheimer. Questo effetto sarebbe dovuto all’alto potere antinfiammatorio e antiossidante del frutto.
Il melograno è quindi utilizzabile sotto varie forme, dal frutto fresco, al succo, alle capsule vendute nei negozi specializzati, alle creme che ne contengono il suo estratto.
Da non dimenticare poi l’uso culinario per la creazione di dolci.
Curiosità
Le proprietà benefiche della melagrana erano già note nei tempi antichi: la radice cotta nel vino veniva usata come vermifugo e la buccia veniva utilizzata in caso di intestino pigro.
La pellicola che avvolge i semi fu particolarmente apprezzata per la preparazione di bevande dissetanti.

Risultati immagini per melograno



 
 
 

La muffoletta a Palermo

Post n°121 pubblicato il 02 Novembre 2019 da nuvolabianca_1968

La muffoletta a Palermo: ricordi di gioventù.
La fin dai tempi antichi rappresenta l’insolita prima colazione del 
2 Novembre:
la commemorazione dei morti che nella nostra città è ricorrenza 
molto sentita tanto da essere chiamata la “festa dei morti”. 
Questa pagnotta molto amata dai palermitani, in questo giorno 
viene preparata con un diametro più grande della pagnotta 
utilizzata solitamente per il pane e panelle o con la milza.
Ancora calda, morbidissima e profumata, cosparsa di croccante 
sesamo e condita con olio extravergine d’oliva sarde salate, 
origano, caciocavallo e pepe, è tutt’oggi una semplicissima 
prelibatezza che ricorda le antiche tradizioni della 
cucina siciliana.

L'immagine può contenere: cibo

 
 
 

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