Lo zibaldone

Ecco chi NON vincerà le prossime elezioni - fra il serio e il faceto

Ci siamo, si spengono le luci e si aprono le danze. Terminati i proclami, la parola passa ai cittadini che credo, mai come questa volta siano incerti sulla loro espressione di voto. Eppure l'impressione è che la partecipazione sia alta, oltre le previsioni. Magari per la prima volta sarà elevato il numero di coloro che, pur presentandosi al seggio, verbalizzeranno di "non sentirsi rappresentati da nessuno dei candidati" e quindi assolveranno al dovere civico pur senza espressione di voto.

Sembrava che questa volta passasse la linea del cambiamento; se non della rottamazione, almeno di un certo cambio generazionale ed invece niente cambia per i vertici, pur dovendo riconoscere che le scelte di taluno, hanno portato ad un certo, sia pur tardo e forzato, ricambio.

Ostentati demaquillage, non sono serviti a coprire i sempre più ridondanti scandali che hanno colpito i maggiori schieramenti. Tuttavia, se gli elettori erano abituati al marcio del vecchio, nessuno forse si aspettava ciò che nascondeva il preteso vento riformatore. Ed ecco infatti che il folkloristico Giannino, osannato da pseudo intellettuali,  studenti della medio/alta borghesia ed imprenditori del non più tanto produttivo nord,si dimostra più millantante del deriso Trota, con l'aggravante che il primo appariva persona affabile e intelligente mentre il secondo è .... Il Trota. Si tratta di uno sparuto gruppo di elettori, èlite della società italiana che cammina due metri sopra ai comuni mortali, che non sbaglia mai e  catechizza dal pulpito di una conoscenza assoluta, ma che adesso si trova disorientato e deluso. Sono certo, non si mescolerà al ricco plebeo urlante: infatti per quella categoria di persone, i soldi non rendono a Grillo la dignità ed il portamento degno della loro attenzione e quindi, o voteranno per il Cavaliere oppure seguiranno l'indirizzo sopra indicato di non sentirsi rappresentati da nessuno, cercando sempre e comunque di distinguersi dall'elettore medio.

Fa una certa nostalgia nella dialettica politica, vedere le condizioni della sinistra italiana; una sinistra che consegna nelle mani dei magistrati la speranza di far rientro in parlamento. E' veramente strano vedere i discendenti di Capanna, che per decenni hanno bombardato di sassi e molotov le Forze dell'Ordine, schierarsi adesso con chi si trova a dirigerle. Mi stupisce non poco, trovare in questo gruppetto di nostalgici, anche il grande Antonio Di Pietro, da molti indicato quale ex appartenente al MSI che, sputtanato dal famoso servizio di Report e nonostante avesse dichiarato al suo primo congresso nazionale che al termine della legislatura si sarebbe ritirato, adesso pur di continuare  a galleggiare si è messo al servizio di quel "piccolo" magistrato, com'è stato nominato Ingroia dalla rossa Bocassini. Credo che in molti stiano ancora aspettando di conoscere che fine hanno fatto le decine di milioni di rimborsi elettorale ricevuti negli anni dall'Italia dei Valori (Sgarbi indicò in 90 milioni di euro la cifra).

Non meno dispiacere è vedere una destra che divide in cinque liste un potenziale di voti di poco superiore al 5%. Il disorientamento degli elettori di destra non è certo inferiore a quello degli elettori di sinistra. Se è chiaro che Fratelli d'Italia non è altro che una costola del PDL, frutto della tattica del Cavaliere per recuperare o non perdere gli elettori di destra che avevano seguito gli ex AN La Russa e Meloni, è altrettanto evidente la scelta de La Destra di Storace il quale, uscito pulito da tutte le indagini e premiato dalla Corte dei Conti per la legislatura trascorsa alla guida della regione Lazio, si presenta quale moralizzatore in grado e diritto di far rientro a pieno titolo nel parlamento italiano. L'attuale legge elettorale, non avrebbe consentito tale risultato, se non in coalizione con il PDL. Ed è tuttavia  questa scelta che ha fatto storcere il naso ai più puri discendenti di Almirante, che non vedono nel partito e nella persona di Berlusconi, quelle garanzie di moralità alla base di una politica che si rifà alla destra sociale. In molti sono in attesa dei risultati elettorali, pronti alla resa dei conti. Con questa scusa, si differenziano Forza Nuova e la Fiamma Tricolore, mentre per la giovane forza politica,  CasaPound, la differenza sostanziale sta nell'intravedere la piena laicità della politica, rispetto alla visione de La Destra, che trova nella centralità della religione Cattolica uno dei fondamenti della sua linea politica.  Personalmente, ritengo che alla base della frammentazione sopra descritta, altro non ci sia per Fiamma Tricolore, Forza Nuova e CasaPound che il coltivare il proprio sia pur misero orticello ed attingere ciascuno ai sempre sicuri rimborsi elettorali, pur sapendo che ciò va a danno della complessità dell'operato politico.

Nel centrodestra esiste anche la Lega; il partito moralizzatore che, come l'IDV ed ancor prima di Grillo, gridava tutti a casa e Roma ladrona. Quando il suo fondatore e personaggio simbolo fa la fine che ha fatto Bossi e famiglia, non comprendo veramente come si possa continuare a credere in tale forza politica; se poi lo si fa solamente per una volontà secessionista, allora è chiaro che trattasi di partito anticostituzionale.

Bersani sembra un Diesel, tanto afferma di aver girato l'Italia per ben tre volte, in un frenentico immobilismo. Bbersagliato dai continui scandali e costretto a difendere l'alleanza con Vendola, il suo motto è stato negare anche l'evidenza. In una settimana, con il rientro sul palcoscenico politico del Cavaliere, è passato dal ruolo di trionfatore (delle primarie) e sicuro premier, a quello di comprimario lecchino del Professore. 

Non c'è trippa per gatti, caro Monti. Non so quale sia il motivo che ha spinto il bocconiano ad imbarcarsi nell'avventura elettorale. Certo, il potere è una brutta bestia, ma credo che non essersi appagato della notorietà raggiunta e della nomina a senatore a vita, costerà all'ex premier un pò della sua boriosità e strafottenza.  Voti? Parliamo di altro: i pochi voti andranno a depauperare le già misere casse di FLI e UDC, anche se non credo che nessuno dei tre mini leader avrà il buon gusto di dichiarare il fallimento e ritirarsi.

Il Berlusca sembrava avviato ad un incredibile recupero. La sua capacità mediatica è superiore, tuttavia credo che abbia insistito troppo su questa benedetta IMU. Il troppo stroppia, si dice dalle nostre parti e forse il Cavaliere ha esagerato, arrivando ad indignare più che a convincere, con quelle costose e poco indovinate lettere. E' l'unico politico che può vantare esperienze imprenditoriali, tuttavia i fatti legati alla sua vita privata, i continui attacchi della magistratura, ad oggi sempre naufragati, ed i tentativi di sfuggire a questi utilizzando i privilegi di chi governa, ne hanno leso la credibilità. A mio avviso, quel che Berlusconi rischia di pagare, non è tanto la presunta disonestà (ad oggi mai provata!), quanto il suo atteggiamento oltremodo "spontaneo" e talvolta strafottente, soprattutto in ambito dei rapporti internazionali. Certe cose si pensano ma non si dicono, mentre invece il Berlusca esterna ciò che pensa, come di recente in relazione alle presunte tangenti con l'India. Per me è un pregio, per l'pocrisia che pervade i rapporti sociali e umani, è un atteggiamento inconcepibile.

Tuttavia è proprio l'ipocrisia che determinerà la vittoria alla Camera del Movimento 5*. L'elettore che ad oggi, coscentemente, ha emanato la classe politica che ci ha governato nel dopoguerra (si, perchè la storia viene da lontano, sicuramente da molti anni prima di tangentopoli), scopre la cruda realtà dettata dalla crisi economica e dalla conseguente recessione: non è più possibile fare e ricevere favori!!!! Ecco quindi che non si promettono più posti di lavoro, terreni fabbricativi, promozioni, titoli di studio,  ect. E' FINITO IL BENGODI, il piatto ricco al quale tutti abbiamo mangiato. L'elettore, che si sentiva ad oggi più furbo del vicino a sua volta elettore ed a sua volta più furbo del proprio vicino, scopre che la gallina continua a fare uova, ma solo per i pochi eletti e sono uova d'oro! Per il resto nel pollaio è desolazione. Pervasi dall'invidia e talvolta dalla disperazione, rimuoviamo le nostre responsabilità e ci riversiamo nelle piazze dove ha trovato terreno fertile un comico che per decenni ha vissuto all'ombra della politica e che ha capito evidentemente meglio di certi magistrati, come cavalcarla. Tutti a casa, è il grido che ci trova uniti; tutti a casa coloro che ci hanno dato sottobanco l'uovo e si sono presi la gallina. Sapevamo che quell'uovo era avvelenato, riciclaggio di un lavoro sporco, ma chi se ne frega, quelli si sono presi la gallina e le uova non ci sono più. Lapidata sia quella classe politica che ha rubato più di quanto non siamo riusciti a rubare noi! Ed allora, scagli la prima pietra chi ha sempre fatturato, chi non si è raccomandato per un posto di lavoro, per un appuntamento alla ASL, per una parola buona all'università, chi non ha acquistato titoli di studio, chiesto favori per il servizio militare, approfittato di una condizione di lavoro che andava a contribuire al cattivo funzionamento del servizio pubblico. Siamo stati maestri nel fingere false separazioni e prendere doppie residenze, effettuare doppi lavori o nascondere l'unico; appropriarci di alloggi pubblici fingendo false povertà o situazioni familiari. Strano Paese il nostro, dove chi ruba una mela, magari per fame, è un ladro mentre chi riesce ad evadere le tasse è un furbo. Attenti quindi a quella pietra, potrebbe trasformarsi in un boomerang!!

Si Mori, alla Camera vince Grillo e al Senato?

Al Senato vince il centrodestra!

E allora? Allora so per certo chi non vincerà: noi tutti, finchè non riusciremo a fare un'analisi di coscienza. In bocca al lupo!