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Tra il serio e il faceto

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Ultimi commenti

viva gli idealisti !
Inviato da: mario ambuchi
il 26/02/2017 alle 01:00
 
post veramente molto carino. Complimenti da kepago
Inviato da: diletta.castelli
il 07/10/2016 alle 17:41
 
grazie a questo post mi si sono schiarite le idee. Grazie....
Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 26/08/2016 alle 12:48
 
molto bello questo articolo complimenti. Ciao da Maimeri
Inviato da: generazioneottanta
il 16/07/2016 alle 20:22
 
Rido per non piangere. Previet
Inviato da: sols.kjaer
il 28/05/2016 alle 16:33
 
 

SICUREZZA STRADALE A SIGNA

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RICETTE

 

 

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AMBIENTE

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VARIE DI POLITICA E SOCIETA': elenco dei post pu

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post. 139: SIGNA E L'URBANISTICA CONTRATTATA

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post. 135: IL PROCESSO PARTECIPATIVO NELLE SIGNE (questo scomodo dettaglio)

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post. 131 gli affari della politica ed il museo delle cere

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post. 127 l'economista Lidia Undiemi si dimette dall'IDV

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post 126 PRO LOCO ed Incompatibilità

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post 122 La Bretella e la questione morale

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post. 119 nessuna appartenenza politica

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post 117 il finanziamento pubblico dei partiti

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POST 113: EMERGONO I PRIMI NOMI NELL'INDAGINE SUGLI APPALTI DELLA BRETELLA. CHI VOLEVA QUEST'OPERA A 41 MILIONI AL KM?

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post 108: il macigno di Franco Tozzi si abbatte sul PD delle Signe

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POST 105. LAURA FOSSI vittima del suo ruolo?

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post 95 proseguono le indagini della magistratura sulla Bretella

post. 88 l'equiparazione della polizia municipale

post. 84 così poteva essere piazza stazione

post 58 - la crisi vista da M. Castellari

Post. n. 41- festa democratica: in 60.000 per il gioco dei tappi

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Post. n. 18 - Vinattieri Gianni ha detto in merito alla casta

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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

PER LA RICERCA DI POST SU QUESTO ARGOMENTO DIGITA: PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

post. 137: BAMBAGIONI dice addio alla Bretella

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post 100 Bretella: Rossi (non) risponde al buon padre di famiglia 

post 56 ancora Bretella

post 39 E 45 acqua bene pubblico, stessi partiti diverse posizioni

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post 26 processo partecipativo: di chi ha paura il PD?

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post. 23 da Patrizia Fallani: come nasce il processo partecipativo a Signa

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post 129 e 130 Il PDL incontra i cittadini 

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post 110 LA COSTA: il disagio quotidiano

post 120, 114, 104 e 103  il Processo Partecipativo AFFONDA LA BRETELLA a favore del TUNNEL: SIAMO TUTTI BUCAIOLI

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Post 91: in bicicletta San Mauro / Varlungo

post 76, 77, 78, 79,  81, 82, 83 il processo partecipativo volge al termine: quali i risultati?

post 52, 53, 54, 55, 56 62, 63  BRETELLA e tunnel RACCONTATE DA ALCUNI POLITICI LOCALI E DA CIAMPI

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post 30 progetto partecipatevo e tunnel 1

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Post25 in bicicletta da San Mauro a Vaiano

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POST 28. PUBBLICA ASSISTENZA DI SIGNA LUNGO LA CICLABILE DELL'ARNO

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post 85 Fabio Fabiani, un mito

post. 60 lo sport che conta, quello degli amici - il Signa 2007

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Post. 15 fra il serio e il faceto Al Drinking Team l'Europa Leauge

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RECENSIONI

 

post. 124 Osteria della Bietola Pontremoli

Post. 29 Ristorante Onice di Villa La Vedetta

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Post. 16 Ristorante IO OSTERIA PERSONALE

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POST N . 7: RISTORANTE BOCCONI BRUXELLES

http://blog.libero.it/SIGNA/10421809.html 

POST N. 4: BAR DI' TREBBIO

http://blog.libero.it/SIGNA/10415798.html 

 

STORIA E TRADIZIONE SU RUOTE

PER LA RICERCA DI POST SU QUESTO ARGOMENTO DIGITA: STORIA E TRADIZIONE SU RUOTE

http://www.500clubitalia.it/ 

http://www.love500.it/  

POST 144 - XI RADUNO DI FIRENZE

http://blog.libero.it/SIGNA/11350521.html 

post. 49 E 64 RADUNO DI SIGNA

http://blog.libero.it/SIGNA/10700031.html 

post. 43 RADUNO DI EMPOLI

http://blog.libero.it/SIGNA/10650681.html 

Post. 37 - 17 raduno 500 Prato

http://blog.libero.it/SIGNA/10627972.html 

 

il volo dell'anatra

il lavoro di gruppo

Come le anatre che volando in formazione, aumentano l'autonomia,coloro che condividono una direzione comune e un senso di comunità arrivano dove vogliono,  piu' rapidamente e facilmene, perchè viaggiano sulla spinta l'uno dell'altro.

Quando la prima anatra si stacca, si sposta lateralmente e un'altra anatra prende il suo posto alla guida. Così nessuno si sente primo come nessuno ultimo.

 

 

 
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Il Dlgs 33/2013 e la sua lettura

Post n°414 pubblicato il 10 Luglio 2014 da a.mori1961
 
Foto di a.mori1961

E' un Luglio marzolino alla nostra latitudine, che non invoglia certo ad uscire per il gelato serale, ed allora l'attenzione va agli sport nazionali: il calcio e la politica. Infatti, se è risaputo che in Italia ci sono 60 milioni di allenatori, è altrettanto vero che ci sono 60 milioni di furbi e/o presunti tali. La differenza fra il calcio e la politica, è che nel primo caso avere 60 milioni di allenatori non ha un costo sociale se non, come direbbe un moderno Marx, rappresentare l'oppio del popolo, mentre uno scarso senso civico ha un costo sociale non indifferente a carico dei presunti furbi che, in quanto tali, provano o pensano di esserlo, mentre altro non fanno, se non alimentare il benessere dei furbi a danno di loro stessi e di coloro (pochi), che non sono ne furbi ne presunti furbi ma solamente "normali". I "normali" in quanto tali, sono anonimi, spettatori di una partita dove i presunti furbi rappresentano le pedine più o meno consapevoli di una gara dove si vince in pochi a danno dei molti. Sia ben chiaro: le tre categorie hanno numerose sottocategorie e spesso i confini non sono ben definiti o definibili,  ed il fenomeno interessa tutta la società e le forze politiche che di essa ne sono emanazione, non escludendo da questo rischio il Fronte Nazionale.

Ma cosa vogliamo dire? Parliamo di politica va bene, ma dove sta il nesso logico in tutto questo non ragionamento? Sappiamo che ci sono i furbi ed i presunti tali, ed è ovvio che ci siano anche i "normali", che chiameremo semplicemente cittadini, ma questo cosa vuol dire? E poi ancora, chi sono i furbi, i presunti furbi ed i normali?

Nel processo Cusani, la testimonianza di un politico che riteniamo innominabile, se non fossero innominabili la maggior parte dei suoi colleghi, almeno quelli che contavano allora, avrebbe avuto dei risvolti clamorosi se fossimo stati dotati di un senso civico "anglosassone", tuttavia le parole di Craxi sono finite nel vuoto di chi non vuol vedere nè sentire ed il sistema politico dell'epoca, dopo un "rimpasto" più formale che sostanziale, ha potuto continuare ad imporre le proprie regole di "sistema" addirittura abbruttite da politici che alla scarsa moralità spesso abbinano incapacità.

Bene, storia vecchia anche se attuale, ma perchè questo riferimento adesso? 

L'attualità sta nel riferimento agli illeciti interessi dei partiti, agli intrecci fra pubblico e privato, alla scarsa trasparenza dei politici, ma non solo.

Pensate di avere una risposta?  Calma, non è così semplice, riteniamo di dover partire dal basso, e muoverci con il passo tipico de Lo Zibaldone di Signa, ovvero da palo in frasca ma sempre dal nostro essere cittadini. Vi ricordate quando nel 2008 l'Agenzia delle Entrate rese pubbliche le denunce dei redditi? La cosa fece andare su tutte le furie numerosi personaggi pubblici (Beppe Grillo in primis), sicuramente non i politici di professione, i cui redditi sono più o meno noti a tutti. Il Dlgs 33/2013 mette a nudo i redditi degli amministratori locali e, nei comuni con popolazione di poco superiore ai 15 mila abitanti, dove il pettegolezzo divampa e tutti conoscono o pensano di conoscere tutti, la pubblicità dei redditi può portare a risultati tali che, come diceva Craxi, non vede solo chi non vuol vedere. Bene, ma cosa centra con furbi, presunti furbi e cittadini?  Semplice,  per una volta che la classe politica ha legiferato in favore della trasparenza, il cittadino ha l'obbligo civico di vedere e la non conscenza rappresenta adesso atto di negligenza. A questo fine, rimandiamo al link del Comune di Signa, specificando che i redditi sono comprensivi delle indenntà per le cariche di consigliere (in relazione alle presenze quasi sempre inferiore ai cinquecento euro annui), di assessore, presidente del consiglio, vice sindaco o sindaco (circa 15500 euro i primi due, 19000 il vice e 35000 il sindaco, cifre dimezzate in caso di dipendente che non prende aspettativa) http://www.comune.signa.fi.it/area-di-upload/amministrazione-trasparente/schede-sui-redditi-dei-consiglieri?searchterm=redditi  Il link è pubblico ma diventa interessante solo se visto con il criterio voluto dal legislatore, in altro modo diventa solamente un.... pettegolezzo.

 
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Cucina stellare e la professione di chef

Post n°413 pubblicato il 21 Giugno 2014 da a.mori1961
 
Foto di a.mori1961

Tutti cuochi! O meglio, tutti chef! Si, sembra che i giovani ambiscano alla carriera di chef più che a quella di avvocato o dottore, ingolfati come sono, come siamo, dalle continue trasmissioni televisive che hanno reso questa figura professionale, quale una delle più gettonate dai media, vere star della televisione moderna. Certo, Lo Zibaldone di Signa con le sue ricette http://blog.libero.it/SIGNA/11537598.html , ha influenzato in maniera determinante sulle decisioni dei giovani, e riteniamo quindi di dover spiegare meglio quale siano oltre agli onori, gli oneri di chi opera intorno ai fornelli. Abbiamo più volte citato Pierangelini, ma potremo parlare anche del più famoso chef al mondo, quell'Adrià che ha dovuto la sua rapida ascesa ed ancor più rapida discesa, grazie alla cucina molecolare che tanto piace ai giovani, in quanto creativa di piatti sicuramente più belli che (dico io) buoni. L'appunto dei più belli che buoni, viene a ragion veduta, vendo mio figlio Alessio lavorato sia con Pierangelini che con discepoli di Adrià, quale lo spagnolo Arola, due stelle michelin e ultima esperienza presso il W hotel di Verbier. http://www.wverbier.com/fr/restaurant-arola Bene, la cucina di Pierangelini, conosciuto come il cuoco semplice, si vede che nasce dal locale di San Vincenzo, origine umile di una trattoria che, grazie alle capacità del suo proprietario, ha raggiunto la vetta di tutte le graduatorie, con lo chef che aveva la possibilità di scegliere i clienti da una lunga lista di prenotazione e dove lo spaghetto al pomodoro, piatto tipico nazionale, costava 50 mila lire, alla pari delle penne all'astice. Pierangelini, chiuso il suo locale e diventato consulente per la catena di alberghi di lusso Rocco Forte, suscitò scandalo quando indicò quale menù della domenica al lussuosissimo De Russie di Roma, le lasagne al forno ed il pollo arrosto con patate, piatti serviti con la loro disarmante semplicità, cucina che rappresenta la negazione di tutti quei piatti con troppi ingredienti ed elementi decorativi, che dopo che li hai provati non sai più cosa hai mangiato, caratteristiche queste tipiche della citata cucina molecolare o della presunta cucina innovativa. https://www.roccofortehotels.com/it/hotels-and-resorts/hotel-de-russie/

Ma torniamo a noi, qualche anno fa, telefona a casa uno chef affermato che cercava Alessio; non c'è, lavora a Bruxelles fu la mia risposta. Questi, mi chiede allora di parlare di lui ed io esordisco affermando che sicuramente è un ragazzo serio, altrimenti non farebbe questo lavoro. Lo chef non potè che confermare l'affermazione ed il discorso continuò. Bene, chi si cimenta in questa professione pensando in un'attività di sicuro e facile successo, cambi subito, evitando di terminare il corso di studi per poi abbandonare il lavoro dopo qualche mese o settimana. Ci sono dei luoghi comuni sul lavoro di chef che occorre, almeno in Italia, debellare: lo stipendio e la facilità nel raggiungere una certa notorietà.

Che dire sullo stipendio, sicuramente non è male, uno stipendio dignitoso fin dal ruolo di capo partita, o chef de partie come si dice nel gergo della cucina gourmet. Tuttavia, il fiorire di accordi che prevedono un forfettario per le ore di straordinario, la dice lunga sull'impegno in ordine di orario e quindi di fatica fisica di una professione che si svolge in piedi e con la testa china in basso. Spesso si lavora su sei giorni settimanali e mai per otto ore al giorno. Quasi sempre si parte alle nove del mattino e si termina non prima delle 23, con uno stacco di un paio d'ore dalle 15.30 alle 17,30. Avete fatto un calcolo? Sono 12 ore al giorno per 6 giorni ed un totale di 72 ore settimanali, per uno stipendio che per il capo partita, non supera 1600 euro.  Bene, se siete convinti di riuscire a superare questa prova fisica ed al prezzo di isolarvi dalle vostre amicizie e abitudini tradizionali, accomodatevi, ma sappiate che questo è solamente il prezzo iniziale per una carriera il cui culmine, anche se raggiunto, non porterà mai a momenti di relax e meritato riposo. Infatti siamo solo all'inizio, finita la scuola ed immessi nel mondo del lavoro, il giovane aspirante chef deve volgere il suo interesse verso la cucina gourmet, quella che lo porterà agli orizzonti stellati e quindi, al successo mediatico. Si calcoli infatti che in Italia vi sono oltre 200 mila strutture che effettuano servizio di ristorazione e calcolando una media di 4 addetti per la brigata di cucina, possiamo dire che circa 800 mila persone fanno i cuochi di professione. E' quindi ovvio che ben pochi di coloro che lavorano le fatidiche 72 ore settimanali, arrivano a fregiarsi dell'ambita stella michelin e chi ha la fortuna e capacità di fregiarsi di tale riconoscimento, è soggetto alla continua e stressante gara con se stesso e con il mondo che lo circonda, per non regredire. Tuttavia, non c'è solo il riconoscimento gourmet della "guida rossa"; locali storici  come i fiorentini Cibreo, e Burde o il lastrigiano Sanesi, competono come qualità di quel citato "buono"del mangiare tipico locale. Tuttavia, anche in questo caso non è per niente facile "arrivare" ed i locali fiorentini che vantano riconoscimenti a livello nazionale non sono più di una decina su oltre un migliaio fra trattorie e ristoranti. Tuttavia arrivare è difficile ma non impossibile, ma sempre e solo dopo numerosi "scappellotti" e parti di "cacca" da parte dei nostri idoli che, al di fuori degli obiettivi delle telecamere e nel grigiore della cucina, esternano talvolta tutto il loro stress. Infatti, raggiunti livelli stellati, come abbiamo detto occorre se non migliorarsi almeno mantenere la posizione, in una continua condizione di stress da prestazione, che non è legata esclusivamente al solo menù, ma sempre più spesso, al marketing. Ecco quindi che lo chef affermato diventa anche e soprattutto manager, promotore di un prodotto che porta ora solo il suo marchio, lasciando la mano al vice o sous chef. E' la fase apicale che, se non porta tranquillità, probabilmente raggiunge quegli obiettivi economici comunemente ed erroneamente ritenuti alla portata di tutti coloro che armeggiano intorno ad un fornello.

Ed allora, dopo la veloce carrellata sulla genesi dello chef, eccoci ad oltre un anno di distanza, a verificare il percorso del nostro giovane aspirante chef: Alessio Mori. Lo avevamo lasciato nel novembre 2012 quando approdava alla cucina stellata di Alessandro Bocci del Terme di Saturnia Spa & Golf Resort http://blog.libero.it/SIGNA/11689763.html  Da allora, l'irrequieto Alessio pur con l'ottimo rapporto che lo ha legato ad ogni chef, ha effettuato altri cambi di stagione, sempre attraverso alberghi di lusso e cucine gourmet. Eccolo quindi prima dall'ottimo Vannini al Pasha di Villa Cora, http://www.whythebesthotels.com/florence-grand-hotel-villa-cora/hotel-firenze.html quella che un tempo fu definita la casa più bella nella strada più bella di Firenze. Quindi di nuovo all'estero, in Svizzera per l'apertura del nuovo W hotel di Verbier dove trascorre la stagione invernale scorsa nel ristorante Arola. Poi, Alessio termina il contratto per un ulteriore salto di qualità: il Pellicano di Porto Ercole, alla corte di Antonio Guida, chef insignito di due stelle michelin ed inserito nell'elite della cucina nazionale e intenazionale. http://www.pellicanohotel.com/   

Che dire, la differenza c'è, Guida merita tutti i riconoscimenti ottenuti ed è grazie a questo che possiamo dichiarare che la genesi dello chef di Alessio va avanti in un crescendo continuo; l'obiettivo sia pur lontano si avvicina ed è sempre più alla portata. http://vimeo.com/84521202  

Foto riprese da internet ed inerenti l'interno del ristorante de Il Pellicano ed un piatto del medesimo ristorante

 
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Passatina di ceci con gamberi

Post n°412 pubblicato il 21 Giugno 2014 da a.mori1961
 

Un piatto delicato, diremo femminile, quello che ha reso famoso Fulvio Pierangelini, per anni lo chef italiano più quotato. La passatina di ceci con gamberi è forse il piatto più imitato ma probabilmente nella sua estrema semplicità, c'è un particolare che sfugge e che rende quello dello chef del Gambero Rosso, un piatto unico ed inimitabile. Mio figlio Alessio, che pure ha lavorato con Pierangelini, non mi ha mai voluto cucinare la passatina di ceci "sterzando" l'argomento con un "basta aggiungere l'olio" 

Ed allora, arrangiamoci come fanno tutti i blog di arte culinaria per questo piatto che ha pochi e semplici prodotti: Ceci e gamberoni. Ovviamente non possono mancare il buon extravergine, uno spicchio d'aglio e, cosa che con i ceci non scomoda mai, il rosmarino. Io sostuisco in parte l'olio con del burro salato.

Ma andiamo per gradi. Lessare i ceci con il rosmarino, lo spicchio di aglio schiacciato ed un pizzico di sale. Una volta lessanti, i ceci vanno scolati e frullati. Dopo questa prima fase, occorre passarli da un colino molto fine, magari allungando con un pò del loro liquido di cottura. Una volta passati, qualora sia troppo liquida, la passatina la si lascia cuocere leggermente per addensare. L'ultima fase dei ceci, riguarda il loro "montaggio" con un filo d'olio. Passiamo adesso ai gamberi che, puliti dal guscio e dal budellino, faremo saltare in padella con un pò di burro salato.

Adesso non resta che impiattare, alternando la quantità di passatina e di gamberi, a seconda della funzione che vogliamo dare al piatto, se quale antipasto o primo. 

Semplice vero? Si, per fare una passatina cremosa, gentile e saporita, ma quale la differenza con l'originale di Pierangelini? Chissà sicuramente la qualità dei prodotti, ma sicuramente anche una nota segreta di spezie che la rende unica. Chissà, forse un giorno riuscirò a farmela cucinare da Alessio, per adesso accontentiamoci di questa. 

Per visualizzare l'elenco di tutte le ricette pubblicate su Lo Zibaldone, cliccate qui. http://blog.libero.it/SIGNA/11537598.html 

Commenti al Post:Passatina di ceci con gamberi

Utente non iscritto alla Community di Libero
Chef Rubio il 21/06/14 alle 12:21 via WEB   Orribile!!! Ti rendi conto che hai postato la foto di un banale gambero in salsa rosa?(Rispondi)
 a.mori1961
a.mori1961 il 03/07/14 alle 09:24 via WEB  dispiace deludere, la foto farà schifo, ma il contenuto è quello indicato nel post, in quanto non pesco da foto di altri e, quando lo faccio, lo indico. Mi dispiace chef ma io "vendo" solamente il mio prodotto amatoriale, sempre chiaramente fra il serio e il faceto, ma genuino. Il piccolo coccio che contiene la passatina, è stato acquistato ad 1 euro a Firenze in piazza Salvemini.(Rispondi)

 
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Mondiali di calcio: le origini dal Torneo GAMBERELLE

Post n°411 pubblicato il 15 Giugno 2014 da a.mori1961
 

Tanto per non perdere tempo, diciamo subito che il Gamberelle 2014 è stato vinto dal mio turno e qui la premiazione al capitano Fabio Tregambe

Ma torniamo all'inizio, una fase di preparazione e di concentrazione notevole, che ha visto gli atleti effettuare esercizi di riscaldamento e allungamento in modalità estremamente professionale.

filosoficamente c'è chi anticipa prevedibili mosse del pubblico e, sia pure poco abbronzato, si affretta a deglutire la nota banana

gesto questo che non sfugge a chi cerca la "carica" con gesti tribali

esagerando con gli esercizi di allungamento e procurandosi polpacci di Olivia memoria

L'avvicinarsi al fatidico momento, porta i contendenti a gesti scaramantici

Prandelli trasmette mediante twitter gli ultimi accorgimenti al capitano Cincioscky

che prontamente si fa portavoce con Duccio. Tuttavia il passa parola ed il noto "corvo rosso" modificheranno il contenuto delle disposizioni, tanto che gli schemi riguarderanno il più familiare sport della pallacanestro, con gli esiti disastrosi già indicati

Tutto chiaro, il tecnico ha impartito le disposizioni ed i calciatori hanno appreso e si dimostrano pronti ad attuare quanto loro indicato: la faccia del Rocchi è quella di chi la prende alla prima!

E' il momento delle foto di rito e le squadre si compongono

grande tranquillità negli arditi e lo stesso appare anche per gli avversari che per questa volta vestono una inopportuna (per loro) divisa nera

infatti sulla squadra incombe l'ombra del "treppiede" Fabiuk

Bene, tutto è pronto e si accendono i lampioni dello storico velodromo. I calciatori prendono posizione in campo ed altri sui lati

Le quote rosa, gentil donzelle dal carattere amorevole, occupano la curva "san frediano"

suona l'Inno di Mameli e gli atleti dimostrano tutto il loro nazionalismo

tutto sembra pronto ma l'arbitro ha naso e conosce le caratteristiche di certi calciatori: manca il defibrillatore!!!

Nessun problema, il Rocchi non ha compreso la tattica, ma conosce benissimo le crisi di cuore ed esibisce con fierezza lo strumento (il defibrillatore, cosa pensavate!)

Tutto è pronto e dall'ufficio parte il fatidico saluto!

Il gesto non passa inosservato al coach che si avventa sulla giovane con imprevedibile veemenza: sarà breve ma intenso e la soddisfazione di un'esperienza ormai dimenticata, aleggia sulla faccia della Nicco. Come dire, le radici profonde non gelano mai!

La gara ha inizio e non mancano certo azioni di rara destrezza, dove la prestanza fisica degli atleti non manca di farsi notare, come in questo stacco spettacolare del Seba che lascia a bocca aperta uno stupefatto Gianni 822. Poco dopo purtroppo l'atleta sarà costretto ad uscire per uno stiramento da viagra.

La partita scorre via sotto gli occhi di un Prandelli sempre più convinto che al calcio giocano proprio tutti.

Dopo la prima rete degli usurpatori con maglia nera, ecco che i nostri fanno quadrato e schiacciano gli avversari nella loro metà campo. Sotto la guida del tank Germano e del dr Sanuk, munito quest'ultimo di gran senso di pianificazione, gli arditi rifilavano tre sberle di austriaca memoria

bene, la partita ha il suo esito senza appello e le squadre lentamente defluiscono con umori comprensibilmente diversi

Bene, doccetta e via tutti in pizzeria!

dove il Gamberello inesorabilmente e senza appello, cambia di mano. E si Duccio, il basket è un'altra cosa, nel calcio tre mani non servono, meglio tre piedi!

 
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Via Argine Strada ed i fondi perduti. Dove si misura la capacità di una Pubblica Amministrazione.

Post n°410 pubblicato il 15 Giugno 2014 da a.mori1961
 
Foto di a.mori1961

In seno all'attività propositiva svolta dal Fronte Nazionale a Signa, è di questa settimana il documento trasmesso al Sindaco ed all'assessore alle Opere Pubbliche oltre che a tutti i capogruppo dei gruppi consiliari, per porre all'attenzione il fatto che, contrariamente a quanto da sempre affermato, il progetto della cassa di espansione dei Renai non prevede nel rifacimento degli argini, la logica pista pedo-ciclabile in fregio a via Argine Strada, opera necessaria per la messa in sicurezza degli utenti deboli nei circa due chilometri di tale strada.

 

La Storia- La cassa di espansione dei Renai, ubicata nei pressi della confluenza del Bisenzio in Arno (nelle vicinanze è situato anche l'omonimo Parco), è stato il primo intervento previsto dal Piano di bacino iniziato sull'asta principale. L'accordo di programma firmato da Regione, Autorità di bacino, provincia di Firenze e comuni di Signa, Campi Bisenzio, Firenze e Sesto Fiorentino risale al 2003 e i lavori sul primo lotto sono iniziati nel 2004. Un contenzioso tra Regione Toscana e comune di Signa (ente attuatore della cassa), ha impedito per lungo tempo che l'opera venisse completata. Il comune da una parte premeva per il completamento del Parco dei Renai ritenuto pienamente compatibile con la cassa, mentre la Regione volendo accelerare sulla realizzazione della cassa di espansione voleva ridurre il lotto di completamento del Parco. Trovata una sintesi e riconosciuta da entrambe le parti l'importanza delle due opere che alla fine non contrastano tra loro,  il comune di Signa ha deciso di fare un passo indietro ed accettare il commissariamento (come prevedeva l'Accordo di programma nel caso di inadempienza) al fine di permettere la realizzazione della cassa di espansione. La decisione è stata ratificata nel 2011. Il Commissario nominato dalla Regione ha lavorato per arrivare all'Accordo siglato in cui oltre alla realizzazione del primo lotto della cassa di espansione, si prevede il rifacimento del ponte di accesso all'area della stessa cassa di espansione e del rialzamento della strada che si trova a destra del fiume Bisenzio. Ente attuatore del complesso di interventi sarà la Regione Toscana che, oltre a effettuare tutte le indagini, i rilievi e le altre operazioni preparatorie agli espropri necessari per la realizzazione dell'opera, provvederà a effettuare tutte le gare d'appalto e ad assicurare la direzione dei lavori. (tratto da - See more at: http://www.greenreport.it/news/acqua/cassa-di-espansione-renai-siglato-laccordo-per-lavvio-dei-lavori/#sthash.lISLyCo3.dpuf) 

Bene, a parte il fallimento del Comune di Signa, che ha ritardato i lavori per sette anni, si legge che tali lavori riguardano il rialzamento della strada che si trova a destra del fiume Bisenzio. Quindi, LA PISTA PEDOCICLABILE NON COMPORTA NESSUNA SPESA ULTERIORE A QUELLE PREVISTE! Infatti, le perplessità emerse durante il gazebo di ieri ed altri commenti su fb, vertevano proprio su questo, ovvero sul costo. Ma vorremmo andare oltre. La capacità di una pubblica amministrazione, è non solamente quella di spendere i soldi, ma di spenderli bene e, se possibile, di spedere meno con lo stesso risultato. Ebbene, la possibilità c'è, in quanto è risaputo che numerosi sono i fondi dedicati alla viabilità alternativa, fondi regionali, che sono stanziati esclusivamente sulla base di progetti che al momento il comune di Signa non ha. E' infatti del 27 marzo 2014, la presentazione da parte dell'assessore alle infrastrutture e trasporti della Regione Toscana, dei nuovi bandi regionali per la mobilità ciclabile e alcuni progetti ai quali la Regione sta lavorando per migliorare gli spostamenti sul territorio. Lo stanziamento regionale è di 46 milioni di euro! Ma come sono stanziati questi soldi? vediamo, c'è la Legge 19 ottobre 1998, n. 366 "Norme per il finanziamento della mobilita' ciclistica pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 248 del 23 ottobre 1998 che stabilisce (salvo succ. mod. che certo non hanno snaturato il contenuto):

Art. 1. 1. La presente legge detta norme finalizzate alla valorizzazione ed allo sviluppo della mobilità ciclistica.  

Art. 2. 1. Alle regioni é affidato il compito di redigere i piani regionali di riparto dei finanziamenti per la mobilità ciclistica e per la realizzazione di reti di percorsi ciclabili integrati. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le regioni provvedono a redigere il piano sulla base dei progetti presentati dai comuni, limitatamente alla viabilità comunale ......." 

Quindi, la risposta alle domande sul costo è la seguente: gli argini saranno comunque rialzati e quindi i lavori fatti; il costo di tali lavori avrebbe potuto essere ridotto, solamente se il Comune di Signa si fosse degnato di attuare almeno una piccola parte del suo programma amministrativo che prevede le piste ciclabili ma, come si dice, fra il dire e il fare c'è il mare ed in questo caso il Bisenzio e, diremo noi, soprattutto un'amministrazione incapace di svolgere il proprio lavoro e quindi di quei 46 milioni di euro stanziati dalla regione, Signa non ne vedrà neppure il colore. 

In conclusione: via Argine Strada è una delle strade comunali più pericolose; per la sua messa in sicurezza, il comune ha già perso il treno dei finanziamenti dedicati alla mobilità alternativa ma i lavori sono comunque già finanziati per la natura stessa delle opere e quindi, o si interviene adesso a costo zero, o in futuro staremo a parlare dell'ennesima occasione persa.

Un ringraziamento a piananotizie.it  http://www.piananotizie.it/fronte-nazionale-facciamo-una-pista-pedociclabile-in-via-argine-strada/ ed al quotidiano La Nazione che hanno dedicato spazio alla notizia/proposta, rendendo quindi un servizio ai cittadini. Noi continueremo a trasmettere i documenti anche al settimanale Metropoli (debora.pellegrinotti@metropoliweb.it) che preferisce tuttavia pubblicare pettegolezzi sulle quote rosa e borsini insignificanti pur di non considerare i documenti a firma del Fronte Nazionale.

 
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Il gazebo del Fronte Nazionale fra i cittadini di Signa

Post n°409 pubblicato il 14 Giugno 2014 da a.mori1961
 
Foto di a.mori1961

Per la prima volta il gazebo del Fronte Nazionale è presente a Signa. Questa mattina infatti, la fiamma tricolore su sfondo bianco (in futuro sarà blu come in origine), sventolava in via dei Macelli, ad indicare un punto d'ascolto per i cittadini signesi che volevano informazioni sugli argomenti posti all'attenzione in questi giorni: tasse locali e pista pedociclabile in via Argine Strada.

Le nuvole che avevano portato la pioggia della prima mattina, lasciavano presto il posto al caldo sole di giugno ed ecco che il sottoscritto, Margherita e Pierluigi, potevano porsi a disposizione dei cittadini. 

Inutile dire che l'affluenza non era quella dell'ufficio postale, in questi giorni di pagamento di IMU, TASI e TARSU (TIA) e, d'altra parte, non poteva essere altrimenti, risultando Signa un comune dove la maggioranza uscente è stata confermata con un plebiscito; dunque molto maggiore mi immagino il numero di persone che si sono portate in comune magari già a batter pegno dal sindaco Cristianini, di quelli che si fermavano al nostro gazebo ad affermare che le cose non andavano per niente bene e così, diciamo noi, dovrà essere per diverso tempo, scanso dare di coglione a chi si lamenta ed ha votato PD o magari non votato. Ed ecco quindi che non più di una quindicina di persone si sono fermate ed il più delle volte, si trattava o di conoscenti o di curiosi, persone che non conoscevano quella bandiera e che non erano abituate a vedere il gazebo di un partito che incentrava la sua immagine con il tricolore nazionale, disteso religiosamente sul tavolo.  

Già, il tricolore della bandiera italiana che, chissà perchè, riconduce istintivamente ad un partito di destra, abituati come siamo a vedere nei gazebo degli altri partiti bandiere di ogni colore e razza, bandiere peruviane, cubane, senegalesi, arcobaleni, scudi crociati, falce e martello, stelle, garofali, querce, ulivi e magari anche limoni, ma mai la semplice bandiera nazionale, che pure ha le sue origini nella rossissima Reggio Emilia, già nel lontano 1797. Certo, siamo proprio un popolo di cacca, che espone il tricolore solamente in occazione degli eventi calcistici, pavoneggiandoci dietro alle quattro vittorie mondiali, ma rimuovendo dalla memoria che due di queste furono guadagnate durante quel piccolo lasso di tempo in cui l'educazione fisica e lo sport avevano veramente la giusta importanza: erano le edizioni del 1934 e 1938.

Tuttavia, se certa era l'identificazione di questo partito, i signesi si sono stupiti della presenza del manifesto che inneggia a Putin: ma come, un partito di destra che inneggia al presidente della Federazione Russa! Certo, Putin rappresenta l'ideale leader per un partito nazionalista, l'unico baluardo contro un attacco in Siria che aprirebbe le porte a un conflitto mondiale. Condividiamo la sua affermazione "La Russia ha i proprio interessi nazionali come li hanno tutti gli altri paesi e devono essere rispettati" ed anche la sua posizione sull'integrazione trova il consenso del FN: "In Russia vivono i russi. Qualsiasi mino­ranza, da qualsiasi luogo, se vuole vivere in Russia, per lavorare e mangiare in Russia, dovrebbe parlare russo, e dovrebbe rispet­tare le leggi russe. Se preferiscono la legge della Sharia, allora noi li consigliamo di an­darsene in quei Paesi dove questa è la legge dello Stato. La Russia non ha bisogno di minoranze. Le minoranze hanno bisogno della Russia, e noi non concederemo loro privilegi speciali, o provare a cambiare le nostre leggi per soddisfare i loro desideri: non importa quanto forte urleranno ' discr­i-minazione'.Noi apprendiamo dai suicidi in America, In­ghilterra, Olanda e Francia, se vogliamo so­pravvivere come nazione. Gli usi e le tradizioni russe non sono compatibili con la mancanza di cultura o dei modi primitivi della maggior parte delle minoranze." 

Bene, spiegati i motivi del manifesto, che non importa siano condivise dai più, torniamo alla mattinata, che è corsa via veloce. Infatti con le poche persone che hanno superato la diffidenza e si sono fermate, si sono instaurati colloqui abbastanza lunghi anche se non sempre condivisi: il valore del contatto con i cittadini sta proprio in questo, il confronto e lo scambio di opinioni. Occorre dire che si è soprattutto parlato del Fronte Nazionale, delle sue origini e dello slogan che campeggia in ogni volantino "oltre la destra e la sinistra" che ovviamente è da ricondurre ai decennali fallimenti di una classe politica incapace e immorale. Non molti i riferimenti alla politica locale ed in qualche caso, proposte o domande inattese.

L'arrivo alle ore 9, ha preso in contropiede gli amici del M5*, che con noi condivide la necessità di una radicale svolta politica, anche se ben diversi sono gli obiettivi ed i programmi, dove per esempio il Fronte Nazionale mai avrebbe depenalizzato il reato di immigrazione clandestina. Bene, i pentastellati non hanno calcolato che altri credono nel contatto con i cittadini e, per questo sabato, si sono dovuti accontentare di una zona più defilata. Ben rilassato, Fantacci se ne stava all'ombra del gazebo, spazio immune e spoglio del tricolore nazionale, pronto a rispondere alle domande di chi già teneva in mano il tricolore del Fronte Nazionale, come questo cittadino  che ben teneva in mano il nostro volantino informativo sulle tasse locali

 

 

Che dire Carlo, sarà un presagio quello di arrivare dopo il Fronte Nazionale? Per oggi diciamo che a Signa siamo arrivati prima, in futuro si vedrà.

Lo Zibaldone, fra il serio e il faceto, dove il serio supera di gran lunga il faceto.

 
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Banchini: Il Fronte Nazionale sabato 14 giugno a Signa in via dei Macelli (fronte Coop)

Post n°408 pubblicato il 10 Giugno 2014 da a.mori1961
 
Foto di a.mori1961

Sociale, viabilità, ambiente e tasse ma soprattutto, saremo a disposizione per ascoltare le vostre proposte e criticità. Fronte Nazionale, fra i cittadini, dalla parte dei cittadini. Vieni a costruire il Fronte Nazionale

 

 
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Signa: varata la giunta e assegnate le cariche.

Post n°407 pubblicato il 09 Giugno 2014 da a.mori1961
Foto di a.mori1961

Potremo essere contenti, in quanto eravamo stati dei buoni profeti sull'assegnazione delle deleghe e sulle nomine della presidenza del consiglio comunale e del capogruppo PD. Non abbiamo indovinato tutto ma quasi, ed in questo quasi vi sono tutte le contraddizioni con le quali Cristianini ha delegato e nominato e non scandalizzatevi, il termine "nominato" è più che adatto. Della giunta municipale abbiamo già abbondantemente parlato e pensavamo che le sorprese fossero finite. Invece no, questa sera, mentre ancora il primo consiglio comunale segue il suo corso,  Paola Bettarini è stata come previsto, eletta presidente del consiglio comunale, mentre il ruolo di capogruppo del PD è stato assegnato a sorpresa all'Ing. Andrea Di Natale, già colpevolmente estromesso dalla delega ai lavori pubblici e grandi opere, scissa a favore dello stesso sindaco e di Paoli. Quale il criterio? Ovvio, quello di dover compensare un errore e si sa, come nel calcio compensare un errore con un altro errore è come dire che sbagliare è umano e perseverare diabolico, nel caso di Signa equivale ad aver nominato un comunicatore nel ruolo di tecnico ed un tecnico al ruolo di comunicatore ed il risultato non andrà certo a vantaggio della collettività. 

Per il resto scelta politica di Vinattieri che decide per un unico gruppo di Forza Italia anzichè optare lui per Rinasce Signa, la lista civica in cui tanto aveva creduto, lasciando il gruppo di Forza Italia a Elisa Cerri. Come previsto Pietro Fauci sarà il capogruppo del M5*, con la preziosa collaborazione di Elena Celentano. Comprensibilmente emozionata, come tutti i consiglieri alla prima esperienza, Romina Niccolai che ovviamente ha confermato la sua appartenenza al gruppo A Sinistra per Signa.

Il consiglio comunale è quindi proseguito con gli altri punti all'ordine del giorno, fra i quali l'importante Programma Amministrativo che, come abbiamo ben analizzato nel recente passato, è stato quasi completamente disatteso dalla precedente amministrazione e già ad una prima occhiata, ci sarà molto da discutere.

Ha fatto piacere, poterci congratulare direttamente con Mauro Giorgetti ancora non rimesso del tutto dal suo coraggioso intervento contro sette balordi che poco più di un mese fa, si erano immessi in un fondo commerciale di via Roma. Istintivamente Giorgetti si era avventato contro, riuscendo a farli desistere ma rimediando una pericolosa ferita all'occhio sinistro, ferita che ancora è visibile. 

 

 
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Vogliamo crederci, qualcuno ci deve essere! STEFANO GIORGETTI

Post n°406 pubblicato il 08 Giugno 2014 da a.mori1961
 

L'onore non si può togliere, si può solo perdere.

Questo era il titolo di un post che faceva chiaro riferimento a chi, nel segreto dell'urna doveva rispondere ad una proposta di voto di scambio. Che dire, i risultati sono oltremodo deludenti, i numeri ci danno torto, ma vogliamo credere che gli elettori non abbiano perso il loro onore, magari non sapevano dei fallimenti di una pessima amministrazione, magari hanno avuto fiducia nella persona che ha suonato alla porta, credere ad un vicino di casa che ti promette di essere per cinque anni un sicuro referente interno all'ente pubblico, non è certo peccato, magari vogliamo pensare che quel simbolo che riconduce a Renzi, figlioccio di Berlusconi, rappresenti veramente un'ancora di salvataggio per la nostra povera Italia, ed oltremodo sappiamo quale bravo comunicatore sia Renzi e chi nei momenti di crisi non si affida a qualcuno come fosse il nostro salvatore?

No, non vogliamo ricorrere alla blasfemia, figuriamoci, volevamo solamente introdurre il discorso su STEFANO GIORGETTI, il signese doc che da pochi giorni, terminata l'esperienza in Provincia, è stato chiamato da Nardella alla direzione di quello che forse sarà l'assessorato più importante della prossima legislatura: i lavori pubblici, le grandi opere, nonchè i trasporti, tutte attività che, come quando si trovava in Provincia, riguardano anche l'area metropolitana dove, fino ad oggi, vi erano sindaci apertamente contro la linea Renzi sulle grandi infrastrutture. Bene,  Stefano Giorgetti, sia pure a livello locale, è un politico sconosciuto ai più ma di lungo corso. Non ama molto apparire sui media, lui che da sempre è un fido renziano, non fa proclami, preferisce evidentemente lavorare più che comunicare. In giorni  tristi per il nostro  Paese quotidianamente tradito da chi sarebbe invece deputato per professione o per elezione a salvaguardarne gli interessi, piace pensare che qualcuno sia riuscito a restare fuori da quella torbida palude che sempre di più si dimostrano essere PD e PDL. Ci piace pensare che Stefano Giorgetti, sia veramente la persona che conosciamo, con la quale abbiamo condiviso momenti felici dietro ai figli coetanei che vestivano la stessa maglia dei canarini signesi, lui sempre in disparte non certo per superbia ma per quel suo atteggiamento da sempre riservato. Una vita in politica e professionalmente a capo di uno degli studi tecnici più affermati delle Signe, senza mai essere stato coinvolto in scandali, non è certo cosa semplice. Riuscirà a districarsi in quell'assessorato che a Firenze si lega direttamente con i lavori della Tramvia, un mondo nel quale girano centinaia di milioni di euro,  e che già vede il numero uno dell'azienda incaricata di realizzare la linea 2, arrestato per lo scandalo Mose? Noi vogliamo crederci, da avversari saremo i primi a tifare per lui e, se avremo ragione, saremo anche lieti di affermare che qualcuno riesce ad emergere dalla palude del PD.

Immagine tratta da Repubblica.it 

 

 

 
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MINZOLINI FAN CLUB: il G7 di Renzi

Post n°405 pubblicato il 08 Giugno 2014 da a.mori1961
 
Tag: g7, renzi

"Il premier è stato escluso dagli incontri chiave e non è stato invitato alle celebrazioni dei 70 anni dello sbarco in Normandia dove si tratteranno temi importantissimi. L'esclusione di Renzi dagli incontri per la celebrazione del D-Day lo tiene fuori dagli argomenti importanti: Ucraina, Libia, sicurezza europea, equilibri Nato. A quegli incontri l'Italia sarà rappresentata da Napolitano anche se la Costituzione assegna al Capo dello Stato ruoli e incarichi diversi. 
Il tutto parrebbe studiato di proposito per ridimensionare Renzi e il suo desiderio di "cambiar verso all'Europa" infatti nel Consiglio europeo dopo il voto la nomenklatura di Bruxelles cercava di prendere le distanze dal renzismo. Una freddezza di cui si è accorto lo stesso premier. Il risultato è che con i Grandi della Terra Renzi parla di shale gas, cioè del gas che si può ricavare dalle spiagge che gli Stati Uniti sono pronti a vendere all'Europa qualora dovesse venire meno il prodotto russo, Napolitano invece parlerà di Ucraina e Libia."

 

 

 

 
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