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EFFETTI PERSONALI

Nella borsa di una donna anche il superfluo potrebbe risultare necessario...

 

 

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"COME CANI E GATTI!"

Post n°184 pubblicato il 30 Maggio 2016 da amistad.siempre

 

Sembra che l'abitudine, pessima, di litigare, continui ad essere il modo più  'in'  per fare 'conversazione'. Che sia al bar, in famiglia, sulla carta stampata, in tv, alla radio o sui social! Mamma mia! Siamo arrivati al punto che, se non scatta la rissa, non c'è gusto. Se la diatriba è sulla carta stampata, si spera che  aumenti la tiratura; se in tv, si spera che si alzino gli ascolti! (o, nel caso dei social, le visite o le visualizzazioni). Si era nel lontano 1989, e l'ancora non  notissimo Vittorio Sgarbi, ospite al "Maurizio Costanzo Show", apostrofando una novella poetessa, con un non proprio esaltante aggettivo, diede vita a un coloratissimo battibecco (che si concluse tirando in ballo anche i rispettivi legali...). E, inconsciamente (forse), dette il via a quella che sarebbe diventata l'era della tv 'urlata'.   Ero davanti alla tv, quella fatidica sera, e, mai e poi mai mi sarei aspettata di sentire da un critico d'arte, per di più di ottima famiglia ed educazione, quell'insulto, e per di più, rivolto a una donna. Oddio, ne ho un ricordo vago ed evanescente, ma effettivamente, la lirica della sedicente poetessa, non era poi tutta questa gran meraviglia. No, con questo non dico che, se riteniamo che una cosa non vada bene o non ci piaccia,  bisogna prendere a male parole il malcapitato di turno; no, non è che non conoscessi le parolacce, solo... non me le aspettavo in tv; sì, la cosa fece trasalire me, e, suppongo, tutti coloro che guardavano il programma. Fu l'eco che la cosa suscitò, ai tempi, sui giornali, nei programmi 'contenitori' della tv pomeridiana, nei bar e... chi più ne ha più ne metta...,  che gli 'addetti ai lavori' si convinsero che l'effetto 'calamita' che il trascendere provocava nella gente, prendesse sempre più piede, tanto da venir usato come 'àncora di salvezza per programmi 'trash andanti'' (sì, avete letto bene: "trash-andanti"). Da allora, le cose hanno preso una piega sempre più inquietante. Qualunque cosa non soddisfi le aspettative, la si modifica in una qualche maniera pur di  far 'alzare i toni'  incrementando, di conseguenza, l'ascolto.  Ultimi casi di 'rissa' mediatica, a 'Domenica live', il pomeridiano della domenica di Canale 5. E sì!  Dalla D'Urso, sembra che  se non litigano, non si insultano, se non urlano e strepitano, se non si minacciano, molti non vengono neanche presi in considerazione... Però, (e già, c'è sempre un però!), a guardar bene, prendendo in esame un qualche altro programma televisivo, che ne so,  "Amici" della Maria nazionale, beh, lì difficilmente si alzano i toni. Forse perché il programma è così 'forte' di suo, che non ci si abbassa alla mera volgarità o ad urlarsi in faccia, per attrarre spettatori, per far impennare lo share.  E quello della De Filippi non è l'unico. Per citarne un altro (ma i programmi 'validi', viva Dio, sono molti... ), quello di Carlo Conti, della cui classe non si discute, fa ascolti straordinari! Ma molti, purtroppo, sono convinti che, se non ci si prende per i capelli attraverso un articolo, una dichiarazione, (esagerando, fino a farli diventare pruriginosi), 'niente!', 'nisba!', le cose non decollano. Oramai, siamo alla morbosità. Così come sembra che  sbattere décolleté e lati 'B' di procaci signorine, sui giornali e in tv, solo per  pubblicizzare un rossetto o un paio di guanti per la casa,  sia ormai cosa imprescindibile: o così o... "nun ze po' nè venne, nè  cumpra'!". Insomma, il vecchio buongusto è  bello che seppellito. Stessa 'scorciatoia' che hanno preso molti, da tempo, sui social, (e anche qui, non saprei fino a quanto siano 'reali' i 'litigi'). Bloggers che si scannano tra loro, e che si fanno a pezzi infinitimesimali per raggiungere i primi posti delle varie classifiche di altrettanto diversi portali;  Twitters che 'cinguettano' e scrivono cose che, o non lasciano nulla all'immaginazione, o, al contrario, sono completamente incomprensibili; Vip e  gente comune che hanno fatto di Instagram il proprio 'book', nella speranza di essere notati da qualcuno di importante, o di farsi, finalmente, notare da qualcuno importante per loro. Ad ogni modo, in tutto questo bailamme, la maggior parte della gente, forse, ignora una cosa importantissima: recenti studi sulla comunicazione di massa, hanno evidenziato che, in qualsiasi campo si usi il turpiloquio o lo scontro verbale, c'è una sorta di crisi di rigetto da parte del pubblico.  Insomma, 'purché se ne parli'  è passato di moda. Il più noto degli aforismi del celebre Oscar Wilde, ha fatto il suo tempo. D'altra parte, se 'Witty Oscar' (questo il nomignolo con cui  era chiamato in patria, a causa della sua straordinaria ecletticità... ) avesse solo immaginato, quanto sarebbe stato 'abusato', nel tempo, questo suo aforisma, avrebbe sgranato gli occhi e fatto una smorfia.  Lui, che aveva trovato naturale inserirlo nel suo celebre "Il ritratto di Dorian Gray"; lui che da buon cinico, narciso e dissacratore qual'era, trovava quasi sempre tutto terribilmenete noioso e, quindi, destinato o all'oblio, o a essere trasformato tempestivamente in qualcos'altro. Proprio come scriveva, sempre in 'Dorian Gray': "C'è una sola cosa orribile al mondo; un solo peccato imperdonabile: la noia!". Già, la noia...  Ed è proprio nella noia più mortale,  che si finirà per sprofondare a forza di sterili discussioni, che non hanno nulla di interessante e che a nulla di costruttivo portano. In ogni dove, splendidi anchorman e woman aprono dibattiti su questo o quell'altro argomento.  Ma, avete mai fatto caso? A forza di parlarne, qualunque argomento diventa una specie di telenovela senza fine, della quale non ci si ricorda  più   quando sia cominciata e, cosa ancor più ridicola, non ci si ricorda più  la ragione per cui tale conversazione sia nata! Orrore! Forse si dovrebbe correre ai ripari, magari spegnendo un po' più spesso tv, radio, telefoni e pc... per dare spazio ad attività più  socializzanti e aggreganti.  Certo, per me che amo vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, trovo che sarebbe la rivincita del buon vecchio libro (che gran compagnia è un buon libro!), o della  chiacchierata vis-à-vis (o, se non proprio  di persona, magari quattro chiacchiere al telefono, se  si riuscisse a fare a meno di quell'altra trappola infernale che è 'Whatsapp'!!! ); o della passeggiata, così salutare, utile e rilassante con un vecchio amico. Insomma, un qualcosa che ridimensionasse le priorità, dando il giusto valore a tutto.  Chissà... E, poiché sono andata a scomodare quel geniale, irriverente, brillante, dissacratore (spesse volte, anche impertinente), di  Oscar Wilde, termino  con uno dei suoi aforismi più pungenti, e che credo concluda ad hoc, questo mio post-riflessione...

 

 

"Amo molto parlare di niente.

E' l'unico argomento del quale so tutto".

(Oscar Wilde)

 


 

  Meditiamo gente, meditiamo... 

 

Ad maiora!

 

 

 

 

 

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