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« L'UOMO E IL CAMPIONERICORDI »

EDUCARE AL RISPETTO

Post n°359 pubblicato il 28 Novembre 2020 da carloreomeo0

Ogni tanto i media parlano della violenza sulle donne, ma se ne parla in modo discontinuo, come un riflettore che si accende e si spegne a intermittenza, a comando per far luce su un problema che è invece onnipresente nella vita di molte, di troppe donne.

Un problema che resterà tragicamente presente fino a quando esisteranno ancora esseri che vedono nella donna nient’altro che una figa che cammina, scusate la volgarità, ma non è moderando le parole che si rende migliore la realtà, e come tale viene vista dai suddetti esseri come uno strumento per soddisfare e appagare i propri impulsi, le proprie fantasie e perversioni sessuali. Per altri invece non sono altro che un vero e proprio punching ball su cui sfogare le proprie frustrazioni, la propria rabbia repressa nel mondo esterno che finalmente trova violentemente sfogo fra le mura domestiche. Parlo anche della violenza verbale, psicologica che nella stessa misura va punita, perseguita e repressa perché può ferire e traumatizzare profondamente una donna, lasciando in essa ferite profonde, indelebili.

La cosa grave è che nella mente limitata di simili esseri, la donna può passare in un attimo da strumento di piacere a oggetto di cui rivendicare anche con il sangue l’esclusività di possesso, perché simili esseri pur se in alcuni casi fingono amore sono in realtà incapaci d’amare se non se stessi, perché in loro ogni sentimento è contaminato, inquinato da quella morbosità ossessiva che non gli permette di vedere la donna per quello che è, un’amica, una fidanzata, una compagna, una moglie da amare e rispettare e con cui condividere il cammino sulla strada della vita. Dovrebbero comprendere che se poi quel sentimento che li ha uniti dovesse finire, se per qualunque motivo, le loro strade dovessero dividersi, pur con la morte nel cuore dovrebbero essere capaci di lasciarle libere di andare per la loro strada, perché anche questo è amore, perché non vi è catena mentale o convenzionale che possa legarle a loro. Questa è la consapevolezza che ogni uomo, degno di essere definito tale dovrebbe avere nei confronti di qualunque donna. Questa è la consapevolezza a cui dovreste educare i vostri figli, giorno per giorno, se davvero volete che la violenza sulle donne diventi solo un argomento di storia che i vostri nipoti studieranno a scuola senza però averne alcuna memoria.  

 
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