Creato da brubus1 il 24/12/2006

L'Anticonformista

la forza attraverso l'unità, l'unità mediante la fede, contro le regole imposte alla piena libertà

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ROBIN GIBB - ANOTHER LONELY NIGHT IN NEW YORK





 

ARTE & CULTURA PROVINCIA DI CS

Il Museo di Sibari, inaugurato nel 1996, costituisce con il Parco Archeologico, il principale polo culturale del comprensorio ionico della Provincia di Cosenza. Nell'edificio, articolato in 5 unità museografiche, sono esposti i reperti archeologici più significativi provenienti dal territorio della Sibaritide nonchè dagli scavi delle 3 città sovrapposte di Sibari, Thurii e Copia (dal 720 a.C. al VI sec. d.C.). www.museomg.unical.it





Parco Archeologico di Sibari



 

In una dimensione culturale etnica, un percorso storico ed estetico dell'identità degli 'arbëresh', comunità presenti prevalentemente nel sud dell'Italia, in particolare in Calabria dal 1440. MUSEO DEL COSTUME E DELLE BAMBOLE ARBËRESH. (Frascineto - CS) www.aquilareale.org

 

SOLIDARIETA' & SOCIALE

 














 

 

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Il ticchettio dell'orologio

Post n°118 pubblicato il 26 Marzo 2007 da brubus1

immagineE' difficile, abituati come siamo a una vita fin troppo piena di rumore, avere l'occasione di avvertire il ticchettio dell'orologio, tuttavia qualche volta capita di ascoltarlo. A me è capitato di farci caso con attenzione particolare in una notte d'insonnia. Ricordo che, già innervosito, avvertivo il ticchettio dell'orologio come un suono orribile, fortissimo, angoscioso. Cercando di non pensare alla mia inquietudine, avevo trasferito senza accorgermene, anzi malauguratamente, la mia ansia, nel suo incessante ticchettio. Nel silenzio assorto della notte il rumore dell'orologio scandiva il tempo a ritmo serrato, inconsulto, folle. Dovetti alzarmi e portare l'orologio fuori della mia stanza, ma ormai questo ticchettio assordante mi si era impresso nell'orecchio ed era avvertibile anche senza la sua reale presenza . Nella strana lucidità della veglia, avvertendo sempre il ticchettio ormai solo irreale, mi ero messo a pensare, per dimostrarmi, a come l'orologio che segna instancabilmente la misura del tempo, sia una voce meccanica sovrapposta a quella della natura. Pensavo a quanto erano più belle le meridiane e le clessidre rispetto alle molle e ai bilancieri. Pensavo alla differenza fra il tempo antico e quello moderno, a tutto vantaggio della civiltà del passato dato l'assurdo intercalare dello stress e della pazzia dei tempi moderni. Il ticchettio insistente, ossessivo, creato dalla mia mente, continuava ancora: vedevo lamine di luce occhieggiare dagli interstizi della tapparella. L'alba mi trovò sveglio, stanchissimo, impegnato in strane elucubrazioni sulle categorie dello spazio e del tempo. Il tempo mi sembrava una malattia, della quale soffriamo tutti noi viventi;e in questa malatttia l'orologio è il termometro. Meditavo cose senza senso. Sarebbe stato forse meglio non sapere quanto fosse la nostra febbre e non seguire la lancetta inesorabile, implacabile, che denuncia lo scorrere del tempo e vivere alla giornata, in un dolce alternarsi di notti e di giorni. La vita moderna non ci permette tutto questo e ci costringe, ci incornicia in una misura determinata da quell'orribile ordigno che è l'orologio. Appuntamenti, impegni, tutto il lavoro, la vita, lo studio, tutto è regolato dalla lancetta dell'orologio. Altre erano le ore della mia infanzia. C'era un orologio nella cucina e per me rappresentava un amico al quale erano feticisticamente legato, attribuendogli un'anima secondo l'animismo tipico dei bambini e dei primitivi. Allora non conoscevo l'importanza e la schiavitù del tempo frazionato in ore, minuti e secondi. Per me la sveglia era un cipollone amico del quale via via avevo imparato a leggere i numeri e a distinguere l'ora, ben attento a non confondere la lancetta più lunga con quella più corta. E' stata una piacevole scoperta quella in fondo, come quella successiva dell'importanza data alla vita.

 
 
 
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ANTICONFORMISTI




















 

ORCI (VASELLAME)

Orci



 

MONDO GAY







FILM: Mambo Italiano
Il film racconta molto bene lo spaccato sociale in cui si muove Angelo, giovane gay alle prese con dei genitori conservatori che sognano per lui il più classico dei matrimoni. Graziosa commedia che in maniera bonaria prende in giro certi usi, costumi e pregiudizi di un'italia meridionale ormai matura per il cambiamento radicale. Un semplice flash con un amico che, dopo il matrimonio di copertura, descrive bene l'ipocrisia che molti praticano tra le ombre notturne. Indimenticabile la scena finale della passeggiata dei genitori di Angelo con il figlio e il nuovo "genero", dove anche le persone più rozze e tradizionali, riescono a superare le proprie omofobie e accettare scelte diverse. Da vedere!

LIBRO: Corpi Contro
Dopo la fine di una lunga storia d'amore con una coetanea, un uomo bello e di successo vede la propria vita cambiare radicalmente: incontra Claudio un giovane artista e se ne innamora. Da questo momento, l'uomo ripercorre la storia appena conclusa confrontandola con la passione nascente per Claudio: da lei a Claudio, da un corpo a un altro. Di lui ama la virilità, di lei amava la femminilità. Di lui i peli sul petto, di lei il seno prosperoso. Di lui la barba incolta, di lei la pelle liscia e bianca. Dettagli steriori eppure la gente etichetta tutto, e l'uomo sa che questa sua attrazione per Claudio avrebbe finito con il farne un omosessuale, almeno agli occhi del mondo esterno. Ma lui non vuole far parte di un gruppo. Sa che amare Claudio è restituire un pezzo mancante a se stesso.

LIBERTA'=DIRITTI X TUTTI

anche OMOGENITORIALE

 

SCOPERTE & INVENZIONI

E' datata 1963 la presentazione della prima musicassetta da parte della società olandese Philips. La piccola cassetta di plastica di 10 cm per 6, che renderà di colpo vecchi e superati i precedenti registratori a bobina aperta, troppo voluminosi e complicati da usare, può registrare un'ora di musica (poi due e perfino tre) su un nastro che scorre a 4,75 cm al secondo, consentendo un'ottima resa musicale. Questa innovazione sarà destinata a rivoluzionare il mondo della musica "portatile" e, ancora 30 anni dopo la sua immissione sul mercato, con ben 3 miliardi di pezzi venduti all'anno, costituirà il mezzo principe per diffondere le "sette note".


"Il fazzoletto che levo dalla tasca, disse D'Annunzio, ha l'odore dei fiori appassiti e della cera strutta". Al di là del volo poetico, è indiscutibile l'importanza del fazzoletto, che ha fatto la sua apparizione fin dai tempi in cui... Berta filava. Nei secoli ha cambiato grandezza, look e, ferma restando la distinzione tra quello maschile e quello femminile, tuttavia è sempre servito per compiere i soliti gesti: soffiarsi il naso, asciugarsi le lacrime e il sudore. Ma qualcuno, la società americana Kimberley-Clark Co., nel 1924, ha ritenuto che fosse giunta l'ora di dare una scrollatina a quel mito, adoperando la carta al posto della tela, e di chiamarlo kleenex. In Italia l'"usa e getta" anche per le lacrime ed il sudore è arrivato nel dopoguerra, portato dai soldati alleati.
 

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