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ALDA MERINI
E tutti noi costretti dentro
le ombre del vino
non abbiamo parole nè potere
per invogliare altri avventori.
Siamo osti senza domande
riceviamo tutti
solo che abbiano un cuore.
Siamo poeti fatti di vesti pesanti
e intime calure di bosco,
siamo contadini che portano
la terra a Venere
siamo usurai pieni di croci
siamo conventi che non hanno sangue
siamo una fede senza profeti
ma siamo poeti.
Soli come le bestie
buttati per ogni fango
senza una casa libera
nè un sasso per sentimento
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
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Post n°530 pubblicato il 12 Ottobre 2007 da alexisdg10
Entro in questo ristorante ad Hong Kong, dopo giorni di risaie, di gente e di foto. Ho fame. Voglio un briciolo di civiltà, oggi. Mi accomodo ad un tavolo d'angolo. La candela accesa sulla tavola apparecchiata con grazia ed eleganza. La tovaglia di lino, le posate ben allineate, i calici di cristallo puliti e scintillanti. E mentre penso a quanto tutto ciò sia sprecato per uno come me, che è entrato qua dentro per caso e come per sbaglio,mosso dalla fame e in un certo senso dalla curiosità ( mosso in realtà da questo interno aggraziato fatto di pannelli di legno finemente intarsiato e di aromi orientali, d' incensi e profumi nascosti ) in questo posto asettico e chic, che odora leggermente di muschio e di cedro, con la sua sacca a tracolla, la borsa degli obiettivi, i pantaloni neanche troppo puliti e una camicia che conta troppi giorni di sudore e di polvere, mentre un cameriere giovane e orientale mi fa accomodare su di un divano rosso come il sangue e mi porge la lista dei vini come se fossimo a Parigi e si appresta a prendere l'ordinazione ( neanche so che cosa si mangi in un posto fatto di pannelli intarsiati e divani rossi come il sangue, come il fuoco, come il dolore), mentre gli sorrido con un sorriso stupido di circostanza e gli dico che no, che grazie, ma non bevo vino e ordino dei banalissimi noodles fritti, senz'altro dozzianali e volgarotti per un posto come quello ( lui guarda la mia borsa e i mei calzoni sporchi ), sposto lo sguardo sul lato sinistro, richiamato da una specie di lamento muto, come una nenia, una litania montona e senza senso, che proviene dal tavolo dove siede una donna bassotta, bistrata e bianca, una specie di caricatura di ragazza invecchiata, che traffica senza posa con le piccole mani conficcate in una borsa sdrucita e gonfia. " She is crazy" mi dice il cameriere con sguardo complice " Viene qui tutte le sere" Lo guardo senza capire. "Paga il conto, non mangia nulla, lascia grosse mance, traffica sempre in quella grande borsa, non parla inglese, è italiana, non la capisce nessuno, la chiamiamo la matta". La guardo, lei sposta i suoi occhi su di me. Occhi cerchiati di nero, con occhiaie profonde, il trucco leggermente disfatto. " E' di Palermo anche lei?" grida dal tavolo in italiano. Le sorrido, non so cosa fare. " E' di Palermo anche lei?" ripete gridando. La gente si volta e ci guarda. " No, non sono di Palermo, signora, ma sono italiano come lei. Ha bisogno di qualcosa? La posso aiutare?" le dico cortese. "Ho comprato un biglietto per Palermo. Non lo trovo più.Mi aiuta a cercarlo? Non lo trovo quel biglietto, non lo trovo. Sa, signore, devo tornare a Palermo domani che mi parte l'aereo e io mica posso perderlo quel volo, non trova?" Faccio di sì con la testa. "Era qui quel biglietto, era qui, mi ricordo bene di averlo messo nella tasca interna." Il cameriere sorride " dice sempre le stesse cose" La guardo mentre rovescia la borsa sul tavolo con un rumore sordo di ferraglia. "Come faccio a tornare a Palermo, mi dica, come faccio adesso che ho perso il biglietto?" La guardo e sorrido "Non rida, non faccia lo stupido anche lei! Come faccio a tornare a casa?" Mi passa la fame. "Dove abita Signora?" le chiedo avvicinamdomi al suo tavolo "A Palermo, che domande mi fa?" "Dicevo qui a Hong Kong, Signora. Abita da queste parti? Conosce la città? Vuole tornare a casa? Vuole che le chiami un taxi?" " Ma cosa dice? Lei è impazzito! Vuole che torni a Palermo in taxi? Ma lei dove vive?" Ride con una risata roca. Troppe sigarette, troppo alcol. "Lo beve un wiskey con me, ragazzo? E' buono il Bourbour da queste parti, lo sa? Siamo in Oriente, certe cose si trovano raramente, bisogna approfittarne quando ci sono." Declino l'invito. Ordina il suo alcolico. Lo tracanna con avidità. "Un altro" ordina al cameriere. Lui sorride ironico. "Non dovrei bere così, vero?" La guardo negli occhi bistrati "Forse no, forse non dovrebbe" le dico serio " E già, forse non dovrei." Sorrido. " Cosa tiene in quella borsa" mi chiede curiosa. " Della macchine fotografiche, faccio il fotografo." " E cosa fotografa?" "Le cose" dico io " E la gente" Sembra interessante" mi dice " A volte lo è" le dico " Credo lo sia. A volte." risponde " Come mai si trova da queste parti?" le chiedo " A Hong Kong?" risponde " Sì, cosa ci fa in questa città?" Ride ancora " E' una storia lunga, non vale la pena ascoltarla" Sorrido. " Bevo, qui ad Hong Kong. Mi dica, le faccio pena vero? Crede che io sia pazza, vero?" Sorrido di nuovo " No, non credo che lei sia pazza, è solo ubriaca." Lei ride di gusto " Ne capisce qualcosa lei, vero?" "Ne capisco qualcosa" dico io " Non ho nessun biglietto per Palermo, lo sa?" " Lo so" |
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Questo blog è nato come luogo di svago, come luogo di scambio di opinioni e di idee, come luogo di confronto, un posto dove ascoltare un pò di musica e leggere qualcosa . Magari, a volte, qualcosa di stimolante e persino d' interessante.
E non necessariamente perchè lo scrivo io.
Un luogo dove poter interagire liberamente. Tutti possono entrare, leggere e commentare purchè si esprima un 'opinione senza offendere chi la pensa diversamente. La libertà di ognuno di noi cessa nel momento in cui lede quella di un altro. La maggior parte delle foto e degli scritti in questo blog sono miei, ma alcuni sono anche tratti dal web. Dove possibile sono citati gli autori e le fonti. Se per disattenzione o perchè non disponibili, accadesse che in qualche modo qualcuno di sentisse leso, può tranquillamente scrivermi e la foto o il post verranno rimossi. In questo blog è lecito parlare di tutto. Ed è lecito dissentire. Come è pure lecito e auspicabile costruire. Il dissenso è legittimo quando è finalizzato alla costruzione e non alla mera distruzione fine a se stessa. Nessun commento sarà mai rimosso o censurato.
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PER I VOSTRI VIAGGI CONSAPEVOLI
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
I bambini della luna fiutano e aggirano le loro capanne.
Verranno le iguane vive a mordere gli uomini che non sognano
e colui che fugge col cuore spezzato troverà alle cantonate
l'incredibile coccodrillo tranquillo sotto la tenera protesta degli astri.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
C'è un morto nel cimitero più lontano
che si lamenta da tre anni
perché ha un paesaggio secco nel ginocchio;
e il fanciullo che hanno seppellito stamane piangeva tanto
che fu necessario chiamare i cani per farlo tacere
Non è sogno la vita. All'erta! All'erta! All'erta!
Precipitiamo dalle scale per mangiare la terra bagnata
o saliamo al margine della neve con il coro delle dalie morte.
Ma non c'è oblio né sonno:
carne viva. I baci legano le bocche
in un groviglio di vene recenti
e, a chi gli duole, il suo dolore gli dorrà senza tregua
e, chi teme la morte, se la porterà sulle spalle.
Un giorno
i cavalli vivranno nelle taverne
e le formiche infuriate
aggrediranno i cieli gialli che si rifugiano negli occhi delle vacche.
Un altro giorno
vedremo la resurrezione delle farfalle dissecate
e andando in un paesaggio di spugne grigie e di navi mute
vedremo brillare il nostro anello e scaturire farfalle dalla nostra lingua.
All'erta! All'erta! All'erta!
Quelli macchiati ancora di fanghiglia e acquazzone,
quel ragazzo che piange perché non sa l'invenzione del ponte
o quel morto cui rimane soltanto la testa e una scarpa,
bisogna portarli al muro dove stanno in attesa iguane e serpenti,
dove aspetta la dentatura dell'orso,
dove aspetta la mano mummificata del bambino
e la pelle del cammello s'arriccia con un violento brivido azzurro.
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno chiude gli occhi,
frustatelo, figli miei, frustatelo!
Permanga un panorama di occhi aperti
e amare piaghe accese.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Ve l'ho detto.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno nella notte ha troppo musco alle tempie,
aprite le botole affinché veda sotto la luna
i bicchieri falsi, il veleno e il teschio dei teatri.
Federico Garcia Lorca
sul comodino ( ma anche per terra e sotto il letto)
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