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ALDA MERINI
E tutti noi costretti dentro
le ombre del vino
non abbiamo parole nè potere
per invogliare altri avventori.
Siamo osti senza domande
riceviamo tutti
solo che abbiano un cuore.
Siamo poeti fatti di vesti pesanti
e intime calure di bosco,
siamo contadini che portano
la terra a Venere
siamo usurai pieni di croci
siamo conventi che non hanno sangue
siamo una fede senza profeti
ma siamo poeti.
Soli come le bestie
buttati per ogni fango
senza una casa libera
nè un sasso per sentimento
CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG
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Post n°549 pubblicato il 18 Novembre 2007 da alexisdg10
E ‘ da un paio di settimane che tengo d’occhio un tizio nei pressi di casa mia. E’ un uomo di corporatura media, dal viso segnato da rughe profonde, con due baffoni brizzolati e un cappellino nero in testa. Dal viso potrebbe essere turco. Sì, turco, potrebbe essere. Sta davanti al suo negozio, una macelleria che ha aperto i battenti un paio di settimane fa, proprio dietro l’angolo di casa mia, nel centro della vecchia Torino. Se ne sta sull’uscio, al freddo, con indosso un grembiule da macellaio immacolato, perfettamente stirato, candido. Sotto gli si intravedono strati e strati di maglioni pesanti. Dev’essere stancante stare tutto il giorno sull’uscio ad aspettare i clienti che non arrivano. Dev’essere avvilente. Ieri, poco sopra la porta d’ingresso del negozio, è apparsa un’insegna al neon: “ Macelleria da Francesco”. Cosi’ adesso so che il mio uomo non è turco. Non so come gli sia venuta in mente l’’idea di aprire una macelleria proprio qui, fra il negozio di moda intima e il bar-pasticceria, a pochi metri da un supermercato che vende di tutto, ad un centinaio di metri dalla macelleria con la M maiuscola, quella frequentata dalle “madamim “ della Torino bene, che si riforniscono regolarmente da questo tizio che più che un macellaio sembra un manager, la moglie oca e patinata alla cassa, in un negozio che più che una macelleria sembra una boutique, tutta legno e marmi, tutta debordante di frutti esotici e fiori essiccati, che nella mente della moglie biondina dagli occhietti porcini e cerulei dovrebbero sortire un effetto decorativo straordinariamente efficace, una tenda di seta finissima che divide il retrobottega dal negozio vero e proprio. Siccome non ho mai capito come la gente possa essere tanto cretina da spendere il doppio per un chilo di carne o così scema da mettere mano al portafoglio per acquistare un paio di slip per soli 80 euro nel negozio di intimo chic qui al lato ( anche se capisco benissimo che non tutti facciano come me e comprino le mutande al mercato di Porta Palazzo: 3 paia per 10 euro ), c’è stato un tempo in cui facevo continui appostamenti alle varie attività commerciali del quartiere. Mi divertiva vedere la fauna di bellissime con relativi mariti o fidanzati o amanti, discutere con enfasi straordinaria sul filetto o sulla punta di petto da proporre agli ospiti, come se si fosse trattato di votare un’importantissima risoluzione dell’Onu, come se da quella scelta fosse dipeso il futuro del mondo, per non parlare di quelle mammine tutte affanni e gridolini scemi, quelle che parcheggiano il figlio davanti alla Tv e lo ingolfano regolarmente di quintali di patatine fritte, di tonnellate di merendine Kinder ( quelle con tanto latte che fanno tanto bene alla crescita),di ettolitri di coca-cola, ma che per il pargolo si servono solo dall’Augusto, che il filetto come ce l’ha lui, così tenero, gustoso, di autentico vitello piemontese d.o.c. non ce l’ha nessuno, altro che supermercato. C’è stato un tempo in cui la macelleria tutta marmi, legno e broccati è stata chiusa per un po’. I Nas avevano scoperto che Augusto, il manager-macellaro, ogni tanto faceva entrare nei suoi enormi frigoriferi qualche bestia che era sfuggita, chissà come, al controllo dell’Asl. Ma, si sa, la gente ha la memoria corta, per cui è bastato pochissimo perché lui e la moglie gallina riacquistassero la fama perduta. Il negozio di Francesco, il turco, è invece un luogo spoglio, un po’ lugubre, un po’ tetro. Stamattina sono uscito a comprare il giornale e l’ho trovato sull’uscio, il negozio aperto, la vetrina tappezzata di offerte speciali. Non so chi me l’abbia fatto fare, in realtà non avevo bisogno di nulla, ma sono entrato nel suo negozio, gli ho sorriso e ho preso a guardami attorno. “Per servila!” mi ha detto lui con quel fare antico dei commercianti di una volta. Poi mi ha guardato serio, con un paio d’occhi neri come la pece, sopra un paio di baffi da imperatore ottomano. “ Fa freddo” ho detto. “Fa molto freddo.” Lui ha continuato a guardarmi immobile. “ Senta, Signor Francesco” ho detto io "in realtà non ho bisogno della sua carne, non so nemmeno perché sono venuto qui. Sono giorni che la vedo sulla porta del negozio, e….non so, mi è venuta voglia di venire a vedere come stava, tutto qui. ” Lui mi guarda per un momento, mi studia da capo a piedi ( io nella mia tuta da ginnastica sopra il pigiama in puro stile albanese, le scarpe pesanti, slacciate, i capelli arruffati di brutto dalla notte di sonno appena trascorsa ), stringe gli occhi di brace, poi mi sorride e mi porge una manona grande e forte che stritola la mia senza pietà “ L’ha già preso un caffè?” Faccio di no con la testa. “Allora ce lo facciamo nel retro, bello forte, che quello della pasticceria è troppo caro. E’ d’accordo?” Dico di sì. Ecco, da oggi abbiamo un nuovo amico. Foto: Nulla a che fare con la carne, ma a me piace questa. 124 x 80 |
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Questo blog è nato come luogo di svago, come luogo di scambio di opinioni e di idee, come luogo di confronto, un posto dove ascoltare un pò di musica e leggere qualcosa . Magari, a volte, qualcosa di stimolante e persino d' interessante.
E non necessariamente perchè lo scrivo io.
Un luogo dove poter interagire liberamente. Tutti possono entrare, leggere e commentare purchè si esprima un 'opinione senza offendere chi la pensa diversamente. La libertà di ognuno di noi cessa nel momento in cui lede quella di un altro. La maggior parte delle foto e degli scritti in questo blog sono miei, ma alcuni sono anche tratti dal web. Dove possibile sono citati gli autori e le fonti. Se per disattenzione o perchè non disponibili, accadesse che in qualche modo qualcuno di sentisse leso, può tranquillamente scrivermi e la foto o il post verranno rimossi. In questo blog è lecito parlare di tutto. Ed è lecito dissentire. Come è pure lecito e auspicabile costruire. Il dissenso è legittimo quando è finalizzato alla costruzione e non alla mera distruzione fine a se stessa. Nessun commento sarà mai rimosso o censurato.
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PER I VOSTRI VIAGGI CONSAPEVOLI
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
I bambini della luna fiutano e aggirano le loro capanne.
Verranno le iguane vive a mordere gli uomini che non sognano
e colui che fugge col cuore spezzato troverà alle cantonate
l'incredibile coccodrillo tranquillo sotto la tenera protesta degli astri.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
C'è un morto nel cimitero più lontano
che si lamenta da tre anni
perché ha un paesaggio secco nel ginocchio;
e il fanciullo che hanno seppellito stamane piangeva tanto
che fu necessario chiamare i cani per farlo tacere
Non è sogno la vita. All'erta! All'erta! All'erta!
Precipitiamo dalle scale per mangiare la terra bagnata
o saliamo al margine della neve con il coro delle dalie morte.
Ma non c'è oblio né sonno:
carne viva. I baci legano le bocche
in un groviglio di vene recenti
e, a chi gli duole, il suo dolore gli dorrà senza tregua
e, chi teme la morte, se la porterà sulle spalle.
Un giorno
i cavalli vivranno nelle taverne
e le formiche infuriate
aggrediranno i cieli gialli che si rifugiano negli occhi delle vacche.
Un altro giorno
vedremo la resurrezione delle farfalle dissecate
e andando in un paesaggio di spugne grigie e di navi mute
vedremo brillare il nostro anello e scaturire farfalle dalla nostra lingua.
All'erta! All'erta! All'erta!
Quelli macchiati ancora di fanghiglia e acquazzone,
quel ragazzo che piange perché non sa l'invenzione del ponte
o quel morto cui rimane soltanto la testa e una scarpa,
bisogna portarli al muro dove stanno in attesa iguane e serpenti,
dove aspetta la dentatura dell'orso,
dove aspetta la mano mummificata del bambino
e la pelle del cammello s'arriccia con un violento brivido azzurro.
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno chiude gli occhi,
frustatelo, figli miei, frustatelo!
Permanga un panorama di occhi aperti
e amare piaghe accese.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Ve l'ho detto.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno nella notte ha troppo musco alle tempie,
aprite le botole affinché veda sotto la luna
i bicchieri falsi, il veleno e il teschio dei teatri.
Federico Garcia Lorca
sul comodino ( ma anche per terra e sotto il letto)
FOTO
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