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ALDA MERINI
E tutti noi costretti dentro
le ombre del vino
non abbiamo parole nè potere
per invogliare altri avventori.
Siamo osti senza domande
riceviamo tutti
solo che abbiano un cuore.
Siamo poeti fatti di vesti pesanti
e intime calure di bosco,
siamo contadini che portano
la terra a Venere
siamo usurai pieni di croci
siamo conventi che non hanno sangue
siamo una fede senza profeti
ma siamo poeti.
Soli come le bestie
buttati per ogni fango
senza una casa libera
nè un sasso per sentimento
CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG
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Post n°691 pubblicato il 03 Settembre 2008 da alexisdg10
Non parlo quasi mai di sesso io. Non ne parlo perché mi sembra un argomento usato, abusato, tutto sommato privo di interesse, almeno per me. Non che non m'interessi il sesso, tutt’altro. E’ che se ne parla di solito in modo sbagliato e si carica d’importanza quello che in realtà d’importanza ne ha poca. Siamo il Paese delle Veline mica per niente, no? Il Paese delle Veline, delle Letterine, della Botoline ( pure queste ), della fica, delle tette e del culo sbattuti in faccia al pubblico e alla gente. Donne e motori. Il Paese del Presidente Grande Amatore e Viveur. Di cosa ci stupiamo se poi si parla di sesso come se ne parla al Bar Sport o in Parlamento? Abbiamo quello che ci meritiamo, come dico sempre. Mi fanno ridere gli uomini e le donne che parlano del sesso che fanno con i /le loro partner. E a noi che ci frega, per intenderci? Così come mi fanno senso quei timorati di Dio che fanno del sesso ( o della sua assenza) un impegno militante, come se alla Madonna, a Gesù, ad Allah o a chi per lui fregasse qualcosa se e come scopi. Come se le divinità stessero a guardare con chi la gente va a letto , come lo fa e perché. Ho conosciuto di recente ( e per sbaglio) una coppia che si è sposata vergine all’età di 35 anni. “Abbiamo fatto insieme un cammino”. Sarà, contenti loro. Io ho incominciato prestino e non me ne sono mai pentito. Il sesso è divertente, appassionate, rilassante, bello. Non mi sono mai posto troppi problemi da giovane. E’ vero che erano altri tempi, ma devi comunque averci una certa vocazione. Devi esserci portato, in un certo senso. Eravamo un po’ selvaggi all’epoca, senza troppe remore, del tutto privi di pudore. Avevamo un’etica però. Una morale rigida e ferrea su quello che era il bene e il male. E su quello che era il bene ed il male comune, la solidarietà, la giustizia, lo Stato, la politica. Finivamo a letto senza porci troppe domande. Eravamo così. Era abbastanza normale per quelli della mia razza. Soprattutto se eri gay. C’erano situazioni divertenti, simpatiche, altre imbarazzanti, A volte si finiva a fare sesso senza nemmeno sapere il nome di chi stavi scopando. Non era per niente umiliante, era sesso e basta. Il nome non serviva nemmeno. Di solito si evitava anche di fare sesso insieme a chi lo avevamo già fatto, a meno che non valesse davvero la pena ripetere l’esperienza. Non si confondeva quasi mai il sesso con l’amore. Le due cose erano ben distinte. Poi venne Davide e le due cose si unirono, ma questo è un altro discorso. E’parlare della nostra storia e non del sesso. Coloro che fanno poco sesso si notano all’istante. Si legge loro in faccia la frustrazione, la solitudine e la voglia insoddisfatta. Mi sono sempre piaciute le donne che del sesso non fanno mistero, ma, al contrario, ne hanno fatto col tempo un’arte. Come la Silvia, ad esempio. A volte, quando ci va di scherzare fra noi, diciamo che se mettessimo in fila tutti gli uccelli che abbiamo visto ( e mi fermo qui) arriveremmo alla luna. Davide, più moderato, che si è perso questa fase di vita scapestrata e selvatica, ci guardava all’inizio con aria stupefatta, un po’ geloso, credo, della complicità che c’è sempre stata fra me, la Silvia e Paolo, ai tempi in cui lui era ancora vivo. Poi ha capito il nostro gioco e si è adattato. Ora non si stupisce più di nulla. Odio invece gli uomini che del sesso ne fanno un vanto e una bandiera. Coloro che, come dicevo all’inizio, caricano l’argomento d’importanza esagerata e illegittima. Di solito uomini frustrati, eterosessuali pedanti e monotematici. Io non rinnego nulla ( via da me il revisionismo di ogni tipo e colore). E’ stato divertente in gioventù. Nessun rimpianto, nemmeno questo. Anzi, forse sì, uno piccolo piccolo. Avevo sì e no vent’anni, ero senza una lira in tasca e incominciavo a fotografare con una Yashika che avevo in prestito da un amico, non potendo permettermene una tutta mia. Una sera in un bar incontrai un tizio. Bello, eccitante, con un corpo e un odore da sballo. Il tizio mi invitò a casa sua ( un attico con vista nel centro storico), facemmo un sesso selvaggio e alla fine, probabilmente come premio per la mia prestazione, volle regalarmi la sua macchina fotografica, una delle primissime ottime reflex che faceva la Nikon, un aggeggino da 2 milioni di lire di allora. Rifiutai energicamente, in nome della mia rigida morale. La settimana dopo seppi che la Nikon aveva indetto un concorso amatoriale. Erano accettate foto soltanto se scattate con i loro strumenti. Non ricordo come, ma riuscii a far vedere i miei lavori all’addetto alle selezioni a Milano, a concorso ormai ultimato, il quale mi disse che le mie foto avrebbero vinto, se solo le avessi scattate con una Nikon! E da quando ho potuto permettermelo uso solo Canon. Ovviamente. PS. E a proposito di sesso. Forse in mia assenza mi sono perso qualcosa. Si può sapere com’è andata a finire la storia della Ministra? Si è poi scoperto chi lo succhiava a chi? Ivano Fossati-La musica che gira intorno |
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Questo blog è nato come luogo di svago, come luogo di scambio di opinioni e di idee, come luogo di confronto, un posto dove ascoltare un pò di musica e leggere qualcosa . Magari, a volte, qualcosa di stimolante e persino d' interessante.
E non necessariamente perchè lo scrivo io.
Un luogo dove poter interagire liberamente. Tutti possono entrare, leggere e commentare purchè si esprima un 'opinione senza offendere chi la pensa diversamente. La libertà di ognuno di noi cessa nel momento in cui lede quella di un altro. La maggior parte delle foto e degli scritti in questo blog sono miei, ma alcuni sono anche tratti dal web. Dove possibile sono citati gli autori e le fonti. Se per disattenzione o perchè non disponibili, accadesse che in qualche modo qualcuno di sentisse leso, può tranquillamente scrivermi e la foto o il post verranno rimossi. In questo blog è lecito parlare di tutto. Ed è lecito dissentire. Come è pure lecito e auspicabile costruire. Il dissenso è legittimo quando è finalizzato alla costruzione e non alla mera distruzione fine a se stessa. Nessun commento sarà mai rimosso o censurato.
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PER I VOSTRI VIAGGI CONSAPEVOLI
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
I bambini della luna fiutano e aggirano le loro capanne.
Verranno le iguane vive a mordere gli uomini che non sognano
e colui che fugge col cuore spezzato troverà alle cantonate
l'incredibile coccodrillo tranquillo sotto la tenera protesta degli astri.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
C'è un morto nel cimitero più lontano
che si lamenta da tre anni
perché ha un paesaggio secco nel ginocchio;
e il fanciullo che hanno seppellito stamane piangeva tanto
che fu necessario chiamare i cani per farlo tacere
Non è sogno la vita. All'erta! All'erta! All'erta!
Precipitiamo dalle scale per mangiare la terra bagnata
o saliamo al margine della neve con il coro delle dalie morte.
Ma non c'è oblio né sonno:
carne viva. I baci legano le bocche
in un groviglio di vene recenti
e, a chi gli duole, il suo dolore gli dorrà senza tregua
e, chi teme la morte, se la porterà sulle spalle.
Un giorno
i cavalli vivranno nelle taverne
e le formiche infuriate
aggrediranno i cieli gialli che si rifugiano negli occhi delle vacche.
Un altro giorno
vedremo la resurrezione delle farfalle dissecate
e andando in un paesaggio di spugne grigie e di navi mute
vedremo brillare il nostro anello e scaturire farfalle dalla nostra lingua.
All'erta! All'erta! All'erta!
Quelli macchiati ancora di fanghiglia e acquazzone,
quel ragazzo che piange perché non sa l'invenzione del ponte
o quel morto cui rimane soltanto la testa e una scarpa,
bisogna portarli al muro dove stanno in attesa iguane e serpenti,
dove aspetta la dentatura dell'orso,
dove aspetta la mano mummificata del bambino
e la pelle del cammello s'arriccia con un violento brivido azzurro.
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno chiude gli occhi,
frustatelo, figli miei, frustatelo!
Permanga un panorama di occhi aperti
e amare piaghe accese.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Ve l'ho detto.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno nella notte ha troppo musco alle tempie,
aprite le botole affinché veda sotto la luna
i bicchieri falsi, il veleno e il teschio dei teatri.
Federico Garcia Lorca
sul comodino ( ma anche per terra e sotto il letto)
FOTO
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