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ALDA MERINI
E tutti noi costretti dentro
le ombre del vino
non abbiamo parole nè potere
per invogliare altri avventori.
Siamo osti senza domande
riceviamo tutti
solo che abbiano un cuore.
Siamo poeti fatti di vesti pesanti
e intime calure di bosco,
siamo contadini che portano
la terra a Venere
siamo usurai pieni di croci
siamo conventi che non hanno sangue
siamo una fede senza profeti
ma siamo poeti.
Soli come le bestie
buttati per ogni fango
senza una casa libera
nè un sasso per sentimento
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
« cafè muller | wedding » |
Post n°833 pubblicato il 16 Maggio 2010 da alexisdg10
Non ho mai avuto problemi a dichiararmi omosessuale, questo lo sanno tutti.Per me è sempre stato naturale dire la mia verità, sulle cose, sui miei sentimenti e quindi su di me. Non avrei mai potuto mentire sulla mia vita e quindi nemmeno sulla mia sessualità.Tutti sanno che vivo da 14 anni con Davide, tutti, dal vicino di casa al macellaio del mio quartiere, dalla cassiera del supermercato al postino. Non ho mai sbandierato nulla – non c’è nulla in effetti da sbandierare-, ma non ho mai venduto una cosa per un’altra. Per me è naturale che sia così, non vedo possibile alternativa. Mi stupisce sempre chi camuffa la realtà e non tanto per una questione di etica, quanto per l’inutile spreco di energia a cui si sottopone. La gente che finge mi fa un po’ pena, in effetti, e non solo quando lo fa circa la propria sessualità. Mi fanno molta pena le donne rifatte, ad esempio. Qui nel Nord Est ce ne sono un sacco. La veneta della mia fanciullezza, quella donna bonaria, un po’ caciarona, la vera popolana, quella dalla parolaccia facile e a al contempo quella donna aperta, affettuosa e vera sta scomparendo rapidamente. Un vero peccato. Le peggiori sono quelle fra i quaranta e i cinquant’anni, quelle ricche, le nullafacenti per eccellenza. Ne conosco, mio malgrado, un paio. Sono quelle che vanno avanti a botulino e a liposuzione. E che quasi sempre coniugano male i congiuntivi. I peggiori di tutti però sono gli uomini. Parlo dei cinquantenni o dei sessantenni con velleità, come li chiamo io. Sono quei maschi orrendi, già un po’ attempati, con qualche acciacchetto que e là e che tuttavia si ostinano a vestire come diciottenni di lusso, firmati da capo a piedi ( Hogan, jeans Burberrry o Gucci, Rolex autentico al polso ), perennemente abbronzati, quelli col Suv o con il 3000 di gran marca sotto il culo, quelli che si atteggiano ad ever green ma di gran classe, perché non sia mai detto che la puttanella borghese e ricca ( nullafacente anche lei, si capisce) preposta al suo personalissimo sollazzo possa anche lontanamente confondersi e prendere questi cinquantenni industrialotti dal portafoglio gonfio e dal pied a terre al mare per giovanotti qualunque , anche se, loro sì, i giovanotti, pieni di voglia e di vita e di sano vigore e di idee e di slanci autentici. Ed è per questo, in fondo, che questi maschi eterosessuali, e quindi prevedibili nei loro desideri e nei loro pensieri, maschi da concorso, anche se raramente di pura razza, vestono capi firmatissimi e alla moda: per segnare il territorio, per potersi riconoscere l’un altro in una ristrettissima cerchia di amici, per segnalare la loro presenza nel branco ( che la loro voglia sia invece più o meno regolata dal Viagra o cose simili non ha la minima importanza ), per richiamare come pavoni sgraziati queste femmine in menopausa, femmine piene di botulino, quelle cretine che confondono ancora l’aggressività con l’assertività, quelle con la dieta e la carriera e le amiche e il circolo del bridge e il Rotary, quelle con la casa a Cortina e due mesi in estate in Costa Smeralda, quelle che più la menopausa avanza più si ritrovano a correre a quattro zampe dal chirurgo estetico, amico del cuore del compagno o dell’amante o del marito o talvolta di tutti e due. Mi sono sempre chiesto come si senta questo genere di persone, che cosa passi loro per la testa quando si ritrovano sole con se stesse, la sera, fosse anche solo per un nano secondo, quando sono davanti allo specchio e gli tocca di rimuovere fondotinta e belletto. Gente senza Dio, senza rispetto per niente e per nessuno, tutto sommato senza arte né parte, gente senza storia, dopo tutto, gente con una storia misera, piccola e insignificante.Gente che non prende mai posizione, gente ridicola, meschina e povera. Gente che mente in continuazione agli altri e a se stessa. Terribile. |
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Questo blog è nato come luogo di svago, come luogo di scambio di opinioni e di idee, come luogo di confronto, un posto dove ascoltare un pò di musica e leggere qualcosa . Magari, a volte, qualcosa di stimolante e persino d' interessante.
E non necessariamente perchè lo scrivo io.
Un luogo dove poter interagire liberamente. Tutti possono entrare, leggere e commentare purchè si esprima un 'opinione senza offendere chi la pensa diversamente. La libertà di ognuno di noi cessa nel momento in cui lede quella di un altro. La maggior parte delle foto e degli scritti in questo blog sono miei, ma alcuni sono anche tratti dal web. Dove possibile sono citati gli autori e le fonti. Se per disattenzione o perchè non disponibili, accadesse che in qualche modo qualcuno di sentisse leso, può tranquillamente scrivermi e la foto o il post verranno rimossi. In questo blog è lecito parlare di tutto. Ed è lecito dissentire. Come è pure lecito e auspicabile costruire. Il dissenso è legittimo quando è finalizzato alla costruzione e non alla mera distruzione fine a se stessa. Nessun commento sarà mai rimosso o censurato.
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PER I VOSTRI VIAGGI CONSAPEVOLI
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
I bambini della luna fiutano e aggirano le loro capanne.
Verranno le iguane vive a mordere gli uomini che non sognano
e colui che fugge col cuore spezzato troverà alle cantonate
l'incredibile coccodrillo tranquillo sotto la tenera protesta degli astri.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
C'è un morto nel cimitero più lontano
che si lamenta da tre anni
perché ha un paesaggio secco nel ginocchio;
e il fanciullo che hanno seppellito stamane piangeva tanto
che fu necessario chiamare i cani per farlo tacere
Non è sogno la vita. All'erta! All'erta! All'erta!
Precipitiamo dalle scale per mangiare la terra bagnata
o saliamo al margine della neve con il coro delle dalie morte.
Ma non c'è oblio né sonno:
carne viva. I baci legano le bocche
in un groviglio di vene recenti
e, a chi gli duole, il suo dolore gli dorrà senza tregua
e, chi teme la morte, se la porterà sulle spalle.
Un giorno
i cavalli vivranno nelle taverne
e le formiche infuriate
aggrediranno i cieli gialli che si rifugiano negli occhi delle vacche.
Un altro giorno
vedremo la resurrezione delle farfalle dissecate
e andando in un paesaggio di spugne grigie e di navi mute
vedremo brillare il nostro anello e scaturire farfalle dalla nostra lingua.
All'erta! All'erta! All'erta!
Quelli macchiati ancora di fanghiglia e acquazzone,
quel ragazzo che piange perché non sa l'invenzione del ponte
o quel morto cui rimane soltanto la testa e una scarpa,
bisogna portarli al muro dove stanno in attesa iguane e serpenti,
dove aspetta la dentatura dell'orso,
dove aspetta la mano mummificata del bambino
e la pelle del cammello s'arriccia con un violento brivido azzurro.
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno chiude gli occhi,
frustatelo, figli miei, frustatelo!
Permanga un panorama di occhi aperti
e amare piaghe accese.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Ve l'ho detto.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno nella notte ha troppo musco alle tempie,
aprite le botole affinché veda sotto la luna
i bicchieri falsi, il veleno e il teschio dei teatri.
Federico Garcia Lorca
sul comodino ( ma anche per terra e sotto il letto)
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