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Stella e la fatina del Bosco

Stella e la Fatina del Bosco

Autore: Laura Melidona

C’ era una volta una bambina di nome stella, la quale era molto brava a disegnare. Disegnava, sirene, montagne, innevate, arcobaleni, cieli meravigliose, foreste incantate, fatine e supereroi, era così brava che i suoi compagni di scuola si facevano sempre regalare un disegno fatto da lei per apprenderlo in cameretta. Stella abitava in città e non aveva mai visto un prato fiorito o respirato l’aria di campagna e non si era mai rotolata tra l’erba e perciò disegnava e immaginava. La sua mamma lavorava tantissimo e stava mettendo i soldini da parte per portarla dalla nonna che abitava in campagna e così nel frattempo, Stella si divertiva a sognare. Finalmente un giorno Stella e la sua mamma riuscivano a partire per andare dalla casa della nonna. Che bello!  quando era felice, tutte le mattine Stella andava con la nonna a  prendere le uova dalle gallinelle e poi facevano tanti biscotti e torte golose, la sua preferita era la torta di fragoline, che raccoglieva nel bosco, si divertiva tantissimo, rincorreva le farfalle e giocava con le raganelle dello stagno. Vicino al bosco, abitava una vecchina, era gentila  e le regalava sempre tante caramelle gommose, morbide alla frutta,

era molto contenta. Stella capì subito che la vecchina doveva essere una fata, perché quando era al sole brillava, aveva gli occhi azzurri e i

capelli lunghissimi che portava raccolti in una treccia con tanti

fiorellini luminosi. Stella andava da lei sempre di mattina

ma un bel giorno decise di andare a trovarla di pomeriggio, la vecchina con non sapeva del suo arrivo e Stella vide una cosa che la

stupì tantissimo.

La finestra della casetta era luminosa, abbagliante e colorata, e si udiva una voce melodiosa, si arrampico su un’alberello e si sporse a guardare e rimase meravigliata, la vecchina aveva sciolto i capelli ed erano lunghi come un tappeto, di mille colori, luccicavano e fiorellini che teneva sempre intrecciati si trasformarono in tante farfalle

colorate e la sua voce era quella di una principessa, dolce e

armoniosa. Non c’era dubbio era una fata.

Ad un certo punto vide che teneva in mano

una matita argentata che agitava come fosse una bacchetta magica

e disegnava in aria fiori, uccellini, che magicamente

prendevano vita in una gran festa e poi tanti dolci, che prendevano

forma, ecco! pensò Stella da dove vevivano tutti quei biscotti così

buoni, ma  cadde dall’alberello e fece un gran rumore,

improvvisamente tutto tornò come prima, la magia era sparita

e la vecchina era la stessa di sempre, si preoccupò tanto per Stella ma

per fortuna era atterrata sulla paglia e non si era fatta nulla

e si fece una bella scorpacciata di biscotti alla marmellata.

Stella cercò di dirle che l’aveva vista ma la vecchina fece finita di non sentirla, Stella  insistette e

allora la vecchina le disse che nessuno doveva saperlo, altrimenti la matita magica sarebbe finita nelle mani sbagliate. La vecchina si era

molto affezionata a Stella e le regalò la matita magica e le disse che

ogni volta che sarebbe voluta andare a trovarla sarebbe bastato

disegnare la casetta nel bosco e magicamente la matita l’avrebbe

portata da lei. E disse che lei, non era l’unica fata ma aveva delle

sorelle che regnavano in boschi lontani e anche loro possedevano

oggetti magici e che un giorno le avrebbe conosciute e si fece

promettere da Stella di credere sempre nei suoi sogni e che tutto

poteva diventare realtà. Stella allora disegnò una bella bicicletta rossa che diventò vera e corse contenta dalla sua mamma.

(dal Web)