Creato da fataeli_2010 il 22/02/2014

Ilmondodellefate

il fantastico mondo

Messaggi di Gennaio 2018

Le gocce di Fata di acqua

Post n°663 pubblicato il 15 Gennaio 2018 da fataeli_2010
 

Le gocce di Fata di acqua

Quel giorno pioveva e faceva molto freddo.

Fata Acqua stava giocando con le gocce che scendevano lente sulla finestra.

“Che belle, sembrate perle danzanti sul vetro”. Ma guardando bene Fata Acqua si accorse che

Stava succedendo qualcosa: le gocce si stavano ghiacciando; erano diventate fredde, dure e immobili.

“Che peccato, non riuscite più a danzare come prima! Siete imprigionate nella morsa del freddo

e io sono una fata bambina che non sa come liberarvi”.

Sporgendosi fuori curiosa, dalla sua finestra, vide che proprio il sotto, in giardino,

sua sorella Fata Aria stava soffiando. Era suo il vento gelido che aveva bloccato le gocce

 ballerine.

“Che brutto scherzo mi hai fatto! Hai rovinato la danza delle mie gocce! Sei una fata cattiva”.

Ma Fata Aria rispose offesa: “Non sono cattiva, lo sai, mi piacciono gli scherzi”.

“ E allora libera le mie gocce, rimetti tutto come prima” la rimproverò ancora la sorella. Ma

Fata Aria sussurrò: “ Ci ho provato e non sono capace”.

Le due fate erano deluse, nessuna delle due sapeva sbloccare la situazione e il freddo stava ghiacciando anche loro, quando arrivarono le altre fate sorelle, Fata Terra e Fata fuoco, che tornavano da una passeggiata.

“A che gioco giocate?” chiesero curiose. “Al gioco del ghiaccio, ma ora non ci piace più e non sappiamo come smettere”.

Allora Fata Terra e Fata Fuoco si guardarono sorridendo e si misero al lavoro. Fata Terra

 raccolse un bel po’ di rametti in giardino e li ammucchiò sotto la finestra, poi sussurrò alla

sorella:

“Sapresti accendere un fuoco piccolo piccolo con questi?”.

“Ma certo” rispose Fata Fuoco “Non aspettavo altro, con questo freddo….”

Fata Fuoco creò una scintilla e Fata Aria soffiò lieve lieve. La piccola fiamma salutò allegria

le quattro sorelle.

Fata Aria allora capì che doveva soffiare un vento morbido sopra la fiamma e aspettare che

 l’aria calda arrivasse fino alla finestra. Il vento diventò così caldo che abbracciò le piccole

gocce ghiacciate sul vetro. Con quella carezza calda subito le gocce tornarono d’acqua e ricominciarono a danzare come perle, sotto gli occhi di Fata Acqua.

“Evviva” esclamò lei contenta “insieme avete liberato le mie gocce dal ghiaccio. Ora tocca a

me”. Con una bella cascata di gocce ballerine, il piccolo fuoco si addormentò prima di

diventare troppo  grande e il sole annebbiato dell’inverno uscì un momento dalla sua nuvola

per salutare: “ Brave fate bambine, saper giocare insieme è il primo passò per sentirsi grandi!”

                                                                      Lodovica cima

(dal Web)

 
 
 

I due principi innamorati

Post n°662 pubblicato il 13 Gennaio 2018 da fataeli_2010
 

I due principi innamorati

Lilli e Lalla sono due fatine che sembrano gemelle ma invece non lo sono,

 però sono talmente amiche che non si separano mai solo nei pochi casi,

quando la Regina le manda in missione in due angoli diversi del mondo. Allora in queste occasioni, essendo loro due gran birichine e naturalmente all’insaputa della Sovrana, si scatenano nelle più disparate magie per poi raccontarsele al prossimo incontro. Oggi è una di quelle volte.

“Sai…” dice Lilli, stiracchiando pigramente le alucce azzurre e sbadigliando,

stendendosi tra le fresche foglie dell’albero più alto del bosco.

“Sai dove mi ha mandato questa volta Sua Maestà? Fino in un villaggio sotto

la Grande Muraglia ad aiutare un bambino che non riusciva a ritrovare i suoi

genitori….”

“Oh, normale amministrazione mi pare.” “ Si vero, ma è altro quello che ho visto là. Poco distante dal villaggio c’è un sentuoso palazzo dove vive una principessa bellissima ma così antipatica che nessuno avvicina più. Il padre, padrone del paese, più d’una volta l’ha pregata di cercarsi un fidanzato tra quelli che le presentava, ma lei sdegnosa ha sempre rifiutato adducendo la scusa  di essere

ancora troppo giovane per sposarsi e che stava bene tra i suoi libri, dipinti e ricami. Il padre così disperato e non riuscendo a farla ragionare, l’ha rinchiusa

nella sua stanza, ha messo delle sbarre alla finestra e la porta è sorvegliata dalle guardie più forti del palazzo e chi osa avvinarsi viene gettato in prigione. Povera principessa.”

“Sai che anch’io sono stata testimone di una storia simile. L’altra settimana

 che mi trovo su di un’isola sperduta nell’oceano, per aiutare un contadino

che non riusciva più sfamare i suoi 20 figli, tanto povero è. ( dice Lalla

 lisciandosi le alette rosa brillare ancora di più.) Anche su quell’isola c’è un palazzo immenso splendido dove vive un principe, capriccioso e disobbediente.

Il padre re del luogo, più d’una volta ha organizzato per lui magnifici banchetti

e invitato le più belle principesse del posto affinché, il figlio, ne scegliesse una

e la sposasse. Ma lui non si è mai presentato a quelle feste mandandogli dire

 che, visto la sua giovane età intendeva divertirsi a modo suo non si sarebbe

sposato mai.

Così il re infuriato, lo ha rinchiuso nell’ala più sconnessa del palazzo, con

Sbarre grossissime alle finestre e guardato a vista da cani feroci che non permettono a nessuno di avvicinarsi.”

“E noi cosa possiamo fare per questi due giovani?” chiese Lilli “ Io direi di

Farli incontrare.” rispose furbetta Lalla.

“Si ma come?” “Semplice, usiamo la poverina magica che li farà dormire profondamente fino trasporteremo uno nella camera dell’altro  e viceversa.”

“Si, si ( protesta Lilli) ma per fare ciò dobbiamo chiedere il permesso alla

Regina se non vogliamo incorrere in una pesante punizione.” “Hai ragione,

andiamo allora.) In un battibaleno  si presentano al cospetto della loro

 Sovrana e le raccontano tutta la storia che desideravano fare per i due. La Regina, in un primo momento le guardò accigliata, poi con un sorriso chiamò

a raccolta le tre fatine facendole partecipi dell’impresa e ordinando di aiutare

a trasportare i giovani da un posto all’altro, visto che loro erano piccoline e gli

umani grandi e pesanti, aggiunse che se c’era bisogno avrebbe aiutato anche

 lei. Così si divisero, Lilli dalla principessa e Lalla dal principe e li cosparsero

della polverina magica rendendo il loro sonno ancora più profondo, quindi si

ritrovarono nella sala reale con le altre fate per ritornare dal giovane nobile

che, avvolto nella sua coperta di seta, trasportarono nella camera e nel letto

 della principessa. Infine rendendosi tutte invisibile attesero l’evolversi degli

 eventi. Il giovane si svegliò lentamente, vicino a lui che c’era qualcosa di strano,

un lieve soffio, come un respiro gli stuzzicava l’orecchio e nell’aria aleggiava un

profumo che non  conosceva. La sua mano sfiorava qualcosa di talmente soffice che era sicuro non poteva essere la sua coperta. Aperti gli occhi si trovò a scrutare il volto di una sconosciuta, una bellissima sconosciuta, incantato rimase

 

racconto tagliato

autore sconosciuto

(dal Web)

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Soliloquio di un boscaiolo pazzo

Post n°661 pubblicato il 09 Gennaio 2018 da fataeli_2010
 

Soliloquio di un boscaiolo pazzo

A volte mi capita

di far tardi:

guardo lo scompiglio

di uomini e cani

e mi avvilisco l’anima….

Ma poi mi riprendo,

ricordo che son mago,

e rimetto a posto

per domani

massi e pietre,

il passaggio giusto,

la calma al bosco

e anche se ondivago

riprendo il mio andare,

nel richiamo

al vento stanco…

È tempo di volare,

mi chiedo;

o di assecondare

l’umor dell’aria?

Le lepri gravide,

e le volpi più che mai,

s’intanano;

ma le vipere,

finito il letargo,

s’aggirano

tra le sparaghere

mentre rivoli d’acqua,

non ancor ruscelli,

cercano di scorrere

all’ombra di pioppi

e ontani

timidi di fronde,

sporchi di zolle

smembrate e rotolanti

a grumi tra grugniti

di tardiva primavera.

 

 

-testo tagliato-

 

 

Autore: Falcone

(dal Web)

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

La fata Bifisella

Post n°660 pubblicato il 08 Gennaio 2018 da fataeli_2010
 

La fata Bifisella

 

Lontano nell’Universo,

un mondo dal nostro

tutto diverso,

viveva su una stella

 

la fata Bifisella.

 

Lei da lassù,

immersa nel profondo blu,

tutte le notti controllava,

ciò che ogni bimbo sognava.

Lei che creava i sogni belli,

dove spesso c’erano enormi castelli.

In essi vivevano audaci cavalieri

con i loro abili e bianchi destrieri.

E se un tenero bambino,

intento a dormir nel suo lettino,

stava facendo un sogno spaventoso,

davvero terribile e pauroso,

la fatina in un istante

cancellava l’immagine terrificante.

Bisogna quindi ricordarsi,

prima di addormentarsi,

di tanto ringraziare,

e con un bacino salutare,

la fata Bifisella

che vive lontano su una piccola stella.

 

Autore: elisa (23 marzo 2010)

Tratto dal sito: www.filastrocche.it

(dal Web)

 

 
 
 

Una fragolina coraggiosa

Post n°659 pubblicato il 06 Gennaio 2018 da fataeli_2010
 

 

Una fragolina coraggiosa

C’era una volta una piccola Fragolina che viveva in un bellissimo e incantato giardino amorevolmente curato da Comare Lisa.

In effetti, in quel posto magico, vi splendeva sempre il sole, gli alberi parlavano tra di loro

 e si muovevano, spesso canticchiando allegre filastrocche, i frutti nascevano e crescevano,

 accuditi dalle loro mamme, proprio come succede ai bambini veri. I gatti che vi

gironzolavano si riunivano al tramonto per intonare romantiche serenate e gli uccelli,

di tante splendide varietà, vi svolazzavano leggiadri senza mai mangiucchiare quei

deliziosi frutti ma, anzi, facendo anche amicizia con loro. La fragolina, a causa del suo

aspetto minuto e bitorzoluto, veniva spesso presa in giro dagli altri frutti.

 La vanitosa signora Pera, con il suo cappellino rosa con il fiocco bianco e la vezzosa borsetta,

non le rivolgeva mai la parola, le tre sorelle Prugne, avvizzite e acidine, che avevano il vizio di

andare in giro tenendosi a braccetto spettegolando su tutto e tutti, sghignazzavano ogni volta

che la incontravano. Il signor Ananas si faceva sempre delle grasse risate, mentre, facendo

la sua folta chioma verde, raccontava  storielle stupide su di lei. La signorina Ciliegia, rossa,

lucida  e dalla forma perfetta, si divertita a farle notare che non sarebbe mai stata corteggiata

come lo era lei. La tenera Fragolina passava le sue giornate tra gli alberi e i fiori, che

la guardavano impietositi, piangendo.

Un giorno la fatina dei giardini, non potendone più di vedere quella dolce Fragolina

 così triste, si arrabbiò così tanto con gli altri frutti che decise di far scoppiare un violento acquazzone. All’improvviso il cielo divenne grigio e iniziarono a cadere le prime gocce. In

un attimo la pioggia venne giù così abbondante e rumorosa che tutti gli abitanti del giardino furono costretti a fuggire via in prenda al terrore. Chi trovò rifugio tra i rami degli alberi e

 chi le ali amorevoli di qualche passerotto. La Fragolina venne invece protetta dall’abbraccio affettuoso della fatina. Ad un tratto, però, si udirono delle urla: erano la signorina Ciliegia e

 la signora Pera che erano cadute in un torrente, che si era formato per via della pioggia abbondante. Si erano aggrappate a delle pietruzze, nel tentativo di resistere alla forte

 corrente che avrebbe trascinate via e portare chissà dove. La Fragolina non ci pensò un

attimo. Nonostante il nubifragio, accorse subito in aiuto delle due sventurate. Prese un

ramoscello spezzato e lo allungò alle poverette. Tira di qua e tira di là, riuscì  a portare fuori

 la signorina Ciliegia tira di qua, tira di là e finalmente pure la signora Pera venne tratta in

salvo. Smise anche di piovere e il sole sorridendo, tornò a fare capolino tra le nuvole. A poco

 a poco i frutti uscirono fuori da loro rifugi e si vergognarono non poco di aver sempre

trattato così male la povera Fragolina. Da quel giorno la signorina Ciliegia divenne la sua più

cara amica, la signora Pera iniziò ad invitarla sempre più spesso a casa sua gli altri la

 trattarono con amore e rispetto. La fatina la premiò facendola diventare il frutto più gustoso

e pregiato del giardino e Comare Lisa di piantare che presto nacquero e crebbero felici.

 

Autore: Rosadiporcellana

Tratto dal sito: www.filastrocche.it

(dal Web)

 

 

 

 

 
 
 

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