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« AlienazioneRoma, la mia favola antica »

Burka

Post n°5 pubblicato il 28 Luglio 2011 da nefertiti704
 

 

Donne afgane, corpi ingoiati da famelici draghi.
Vedove di luce, urlavano al cielo la loro rabbia
rossa, come il sangue delle sorelle lapidate
per aver donato e ricevuto amore.
Ombre frantumate, sepolte, alienate, umiliate,
gridavano il dolore.  Urla senza gola.
Ad ascoltarle solo il caldo vento d’Oriente.
Pietoso, quale Maddalena col Cristo,
in giare di vetro ha racchiuso brandelli di pianto
per trascinarli fino a noi, liquidi vetri arrochiti.
Allora e solo allora, con ritrovata pietà,
le abbiamo finalmente viste e udite.
Non più farfalle di stoffa, ma Donne. Vere.
Senza volto, né voce, né mani, né piedi,
chino il capo ad ancorare la terra.
Il Burka
maschile, maligna versione di coranica legge,
ha impedito al sole di sgelare vene atrofizzate,
al vento di giocare con  ascosi capelli,
a sguardi  ragazzi di carezzare corpi bendati.
Nella luce malata, appannata, distorta,
pipistrelli impazziti anelavano ore ricamate di nero.
Invocata,  giungeva dolce  la  Notte
a dipanare armature di fili crudeli.
Scivolando piano nelle tane senz’occhi,
giaceva con loro, muovendo ciglia di blu colorate.
Tocchi d’amore. Sensuali.
Con piume stellari, sfiorava conchiglie nascoste,
spazi segreti,  castità forzate.
Donna fra Donne,
avvolgente, vibrante, appassionata, sensuale,
le cullava con nenie lente di musiche antiche
per consegnarle alfine all’oblio del sonno.
Nude.

 
 
 
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