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Chi può scrivere sul blog
« Il fiume racconta | Oceani ancestrali » |
Nella maturità l’infanzia può tornare
tra grattacieli che spannano nubi
e renella che più non scivola in clessidra.
Al Boat House Café del Central Park,
erba spruzzata del verde magenta
friniva versi ispirati di Barbara Guest.
Sull’Empire State Building,
l’anima s’intorpidiva d’acme
e il cuore mutava stagione.
Ad Harlem,
jazzisti neri bruciavano musica
con note di sapienze impossibili.
Al Guggenheim Museum,
Kandinsky, Picasso, Chagall,
Monet, Modigliani, Klee
hanno colorato l’enigma del mio andare.
In notturne ciclopiche Music Hall
Joe Cocker (nella mia cuffia) arrochiva
You can Leave Your Hat on.
Gambe emozionate mimavano
la sua fisica intensità.
Nella sacralità marmorea
di St. Patrick’s Cathedral,
ho implorato il Dio delle madri
di richiamarmi dal futuro,
per rivivere i giorni bloccati
di quell’Aprile e di quella Pasqua.
Con te, figlio.
|
Inviato da: cassetta2
il 11/09/2020 alle 11:07
Inviato da: occhi_digatta
il 26/05/2020 alle 18:38
Inviato da: aldogiorno
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Inviato da: alfazulu31
il 25/07/2016 alle 16:59
Inviato da: sweetygame
il 25/07/2016 alle 09:11