Sogni di carta.

Problemi di coppia:quarto capitolo

Oggi sottoporrò al vostro insindacabile giudizio il quarto capitolo del mio libro.Ditemi ciò che pensate e,se dovete essere spietati,siatelo con sincerità.Un bacio a tutti.

Problemi di coppia.

4°capitolo.

Marcus sentì squillare il cellulare mentre era sotto la doccia. Si avvolse in un accappatoio nero e bianco ed andò a rispondere. Schiacciò il tasto verde del telefonino con una certa apprensione ma si sforzò di calmarsi. "Pronto?" Rispose con una voce che voleva far apparire sicura ma che, in realtà, tremava. "Pronto signore, sono Faith, la ragazza che ha incontrato ieri mattina al bar." Disse una voce dall'altra parte del telefono. Marcus sentì una scossa percorrerlo dalla testa ai piedi. "Cosa posso fare per lei signorina?" Chiese Marcus dall'altra parte del telefono. Faith era agitata quanto lui. Prese un bel respiro e disse: "Vorrei vederla, ho bisogno di parlarle." Marcus sospirò e rispose: "Va bene, mi dia il tempo di vestirmi e sono da lei. Vediamoci al bar dove ci siamo incontrati ieri. Faith sorrise e disse: "Va bene, a tra poco." Chiusero entrambi la comunicazione ed un senso di piacere proibito si impadronì di loro. Faith spazzolò i suoi lunghissimi capelli neri e li raccolse in una coda alta, si mise un leggero tocco di ombretto che metteva in risalto i suoi splendidi occhi ed un filo di rossetto sulle labbra. Si guardò un attimo allo specchio ed uscì. Marcus, dal canto suo, indossò una maglietta nera aderente ed un paio di jeans blu. Appuntò sulla maglietta gli occhiali da sole, indossò una giacca di camoscio marrone scuro e si diresse verso il bar. Quando entrò vide che la giovane donna era già lì ad aspettarlo. La riconobbe subito perché il suo viso gli era rimasto impresso. La giovane donna si alzò e lo salutò educatamente ma Marcus riconobbe nei suoi occhi lo stesso turbamento che brillava nei propri. Si sedettero ordinando un bicchiere di vino rosso. "Scusi se l'ho disturbata." Disse Faith sorridendo. Marcus prese tra le sue le mani di Faith e disse: "Non si preoccupi, signorina, se non fosse venuta lei l'avrei cercata io." Faith arrossì: non si aspettava una confessione così diretta. Tossicchiò e poi disse: "L'ho cercata per ringraziarla. Lei è stato così gentile ieri ma, quando mi sono girata per dirle grazie, era già andato via così ho pensato di chiamarla. Mi ha consolato e mi è stato molto d'aiuto." Marcus si avvicinò a Faith e le disse: "L'ho fatto con piacere, non deve ringraziarmi. Le va se usciamo da qui ed andiamo a camminare?" Faith annuì. Uscirono dal bar: una pioggerellina estiva, di quelle che bagna ma non da fastidio, cadeva sulle loro teste. Marcus prese Faith per mano e le disse: "Fatti guardare, bimba." Faith si fermò e si girò verso di lui. Marcus le accarezzò il viso: sentiva la voglia di baciarla che lo prendeva allo stomaco. Restarono in silenzio per un po' poi Faith sorrise e disse: "Cosa pensa, signore?" Marcus scosse la testa e rispose: "Niente signorina é che … che ho voglia di …" Marcus smise di parlare e, attirando Faith a sé, la baciò. Faith rimase per un attimo sorpresa poi rispose al bacio con desiderio. Le mani di Marcus scivolarono lungo la schiena di Faith che gli accarezzò la nuca. Marcus avvicinò la sua bocca all'orecchio di Faith e le disse: "C'é un alberghetto molto carino a due passi da qui, vieni con me ti prego!!" Faith si staccò da lui e gli disse: "La prego, oggi no, non mi sento pronta a tradire completamente mio marito. Può aspettare?" Marcus annuì e, baciandole il collo, le disse: "Aspetterò piccola, tranquilla, non ho fretta." Faith gli sfiorò il viso e tornò a casa sua mentre Marcus rimase lì ancora un istante a pensare al sapore che quel bacio gli aveva lasciato.