Creato da dolce_peso il 29/06/2008

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perché solo chi vive il problema lo comprende davvero

 

 

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qui non si ride più...

Post n°120 pubblicato il 25 Maggio 2009 da dolce_peso

Questo post mi ha sconvolta, l' ho "importato"perché sarà anche banale, non sarà questa la sede idonea...ma sono i nostri ragazzi, i nostri cuccioli e voglio che se ne parli e ancora e ancora...che ci accorgiamo di loro, di chi sono,cosa desiderano e cosa soffrono.

I-Porn
Post n°1098 pubblicato il 24 Maggio 2009 da lidermax.mv
 

Alla segreteria telefonica dove lo lascia, il messaggio si sente appena: «Sono Claudia, ho tredici anni», e poi non smette di piangere. Tra le lacrime racconta la sua storia e si chiede come sia potuto succedere. Dice che adesso non potrà più tornare a scuola. Tre settimane fa ha fatto sesso orale con due quattordicenni nei bagni della discoteca che ha frequentato per tutto l’inverno nel centro di Milano, quella dei personaggi famosi. A ballare ci va il sabato pomeriggio, con le amiche. Claudia, che è un fiume in piena, il suo messaggio lo lascia di notte al numero del Centro studi contro il bullismo del Fatebenefratelli diretto da Luca Bernardo, primario della struttura di Pediatria e dell’area adolescenza all’ospedale milanese. Sa che la sua storia c'entra poco con violenze e aggressioni perché lei, quel pomeriggio nei bagni del locale, era consenziente, e non era neppure la prima volta.

Le ragazzine come Claudia è come se avessero due identità. Hanno tra i 13 e i 16 anni e vivono le loro giornate trasformandosi. Per esempio Manuela, 15 anni, che a casa è acqua e sapone, loquace, divertente, ma non eccessivamente disinibita. È in gruppo, nei luoghi di aggregazione, nelle discoteche in particolare, che cambia il suo modo di essere. Qui gli sguardi diventano ammiccamenti e lo zainetto un kit per il cambiamento: la minigonna al posto dei jeans e le scarpe col tacco anziché le ballerine. La biancheria intima spesso è costosa e in mostra. Manuela sceglie i posti dove appartarsi in discoteca, non esclusivamente i bagni, muovendosi tranquilla perché «io lì a ballare ci vado sempre, mi conoscono e quelli della sicurezza non mi controllano».

Le piccole prostitute perdono qualsiasi tabù e i rapporti sessuali diventano un mezzo per ottenere «merce», mai denaro: telefonini, biglietti per i concerti, ricariche, ipod, scarpe da ginnastica, magliette, catenine e braccialetti. I loro clienti, altrettanto bambini, gonfi di spavalderia o timidezza - che tentano di vincere con l’uso di una nuova droga, il cosiddetto ghiaccio bianco o ghiaccio secco, mix di barbiturici e anfetamine - le rimorchiano sui divanetti. Poco importa che sia il «fighetto» del gruppo oppure lo «sfigato». «Il maschio per queste adolescenti - spiega Bernardo - è una preda. È il mezzo grazie al quale possono avere ciò che vogliono, e apparire come desiderano».

Il sesso, mai protetto, è di ogni tipo: completo, di gruppo e praticato con un certo voyeurismo, dietro le tende, negli anfratti in discoteca e, a volte, nei bagni della scuola dove il rischio di essere visti o sentiti è alto. Alta è pure la cifra da racimolare per i piccoli clienti che devono comprare la merce con cui pagare la prestazione. Cinquanta, cento euro a settimana. Alle ragazze raccontano di sfilarli, poco per volta, dal portafoglio dei genitori. Oppure li chiedono ai nonni e ai parenti. Dicono di aver finito la paghetta. Altri, invece, minacciano i compagni con atti di bullismo. Ma c’è anche chi si accontenta di una ricarica telefonica o di un aiuto scolastico: a volte può bastare persino un compito passato al momento giusto.

Inutile fare del falso moralismo. Dal mio punto di vista non c'è condanna ne giudizio. Quando la prostituzione è una scelta razionale, è un mestiere come un altro. Tutti, bene o male ci vendiamo, ma solo alcuni possono stabilire il prezzo a cui vendersi.
In questo senso sono quasi dei privilegiati.

Claudia al telefono, tra i singhiozzi conclude così la sua telefonata: «Per fortuna i miei non si sono accorti di niente. Eppure il mio armadio è pieno di cose firmate che loro non mi hanno mai comprato».

Io non sono un genitore e forse non lo sarò mai. Ma di una cosa sono certo.
Come genitore non riuscirei a sopportare un simile totale, assoluto, fallimento.

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Commenti al Post:
lucezia1
lucezia1 il 25/05/09 alle 23:26 via WEB
grazie lider...trovo di importanza relativa che tu abbia dei figli oppure no....hai riportato una notizia terribile, shoccante e che lascia una tristezza infinita dentro....E se succedesse a me???Ogni tanto, anche un mezzo ludico come questo può servire a confrontarsi, a pensare, a riflettere, visto che in questopaese se ne sta perdendo l'abitudine.
 
heart63
heart63 il 26/05/09 alle 00:20 via WEB
Ciao dolce....purtroppo queste nn sembrano essere notiizie isolate. Anch'io ho dei figli adolescentie tutto ciò mi spaventa. Il dialogo, innanzitutto, deve essere basilare. Purtroppo viviamo in un'epoca in cui gli occhi nn bastano per vigilare....Buona serata.
 
charquai67
charquai67 il 26/05/09 alle 12:11 via WEB
io, a questo proposito, ho già dato contributo a "casa mia".
 
 
dolce_peso
dolce_peso il 26/05/09 alle 14:17 via WEB
lo so, caro pesciolino...ma più persone leggono e commentano, più sappiamo e, spero, meno ignoreremo i nostri cuccioli...
 
   
charquai67
charquai67 il 26/05/09 alle 14:20 via WEB
era soltanto per lasciare un saluto...
:-)
 
     
lucezia1
lucezia1 il 26/05/09 alle 16:53 via WEB
buona giornata....
 
lidermax.mv
lidermax.mv il 28/05/09 alle 15:12 via WEB
Leggo il giornale ogni giorno e vedo almeno un tg (non Fede) e spesso mi rimangono in testa schegge di notizie. In ogni notizia vedo quasi sempre due piani: l'immedesimazione, ovvero cosa farei io se fossi in quella situazione e l'aspetto sociale e psicologico, questa è una deformazione mia. Non riesco a condannare le bambine perchè le ritengo immature ed "ignoranti" del livello di assenza di dignità che stanno toccando. Considero più colpevoli i clienti, per i quali provo solo un grande disgusto. Non riesco a mettere a fuoco le colpe dei genitori, che sicuramente, rispetto ai miei standard, dedicano troppo poco tempo ai propri figli e se lo fanno non è mai con la giusta concentrazione. La cosa peggiore è che si deve prendere atto di queste situazioni e ben poco si può fare. Purtroppo la società nella quale viviamo spinge a crescere vertiginosamente sia dal punto di vista fisico, che da quello del consumo. O si mettono dei filtri mentali, che ai miei tempi si chiamavano "sani principi" o non c'è verso...
 
 
charquai67
charquai67 il 28/05/09 alle 16:20 via WEB
ai miei tempi certi filtri si chiamavano "Calcinculo"
 
 
dolce_peso
dolce_peso il 28/05/09 alle 18:26 via WEB
io considererei anche peggio i clienti, non fossero poco più che bambini anch'essi, da ciò che si legge...forse non hanno, nessuno dei due, ben chiaro il ruolo e il rapporto uomo-donna, certamente a nessuno dei due è stato insegnato amore e rispetto, per sè e per gli altri, così la curiosità di lasciarsi guidare dagli ormoni in giostra (TUTTI siamo stati adolescenti) riduce il rapporto sessuale a un mero scambio di sensazioni in cambio di cose...ai nostri tempi, almeno, lo chiamavamo amore, ed era emozione totalizzante non un passatempo per riempirci l'armadio...
 
   
lucezia1
lucezia1 il 29/05/09 alle 16:16 via WEB
JAMAIS!!!!!!!
 
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