piazza alimonda

Premetto che non so leggere il futuro. Se sapessi farlo giocherei la schedina tutti i sabati e passerei le mie giornate andando per tutto il paese a cercare i biglietti buoni della lotteria. Mi accontento di capire qualcosa del presente. Il presente di oggi mi dice che il Centrosinistra ha perso per due voti al Senato sulla politica estera. E allora? Il Governo dovrebbe dimettersi? La Costituzione dice il contrario. Eventuali dimissioni sarebbero più questione di buon gusto. Ma se non di è dimesso, per buon gusto, chi era inquisito, perché dovrebbe farlo Prodi? Bho. Ma D'Alema ha detto. E allora si dimetta D'Alema. Mica comanda lui. Lui è uno dei tanti. Maggiorenne e vaccinato, per cui quando parla si assume la responsabilità di quello che dice. Del resto quando Bossi, all'epoca in cui era ministro, tuonava contro il Papa e il Vaticano, mica parlava a nome del Governo, no? E quando il ministro Scajola ha detto che Biagi, buonanima, era un rompicoglioni, mica lo diceva a nome di tutto il Governo, no? Lui l'ha detto, lui s'è dimesso.
Certo, non è stata una bella figura. Bisognerebbe fare un po' di campagna acquisti tra le fila del "nemico". Certo, lo so che i destri aborriscono tale pratica. Ma sono stati piuttosto lesti a cooptare De Gregorio, dell'Italia dei Valori. E qui bisogna dire che Di Pietro, a candidare certa gente, è un genio. E non in un partito qualunque, ma in quello dove i valori dovrebbero essere la cosa più importante. Ma ci sono valori e valori. Anche quelli bollati sono valori. Cioè, i destri sono maestri a condannare una cosa e a farla (divorziati che difendono la famiglia, compratori di parlamentari che accusano gli altri di voler comprare.....).
Poi, scusate, ma qualcuno se lo ricorda, anni fa, un tizio piccino piccino con una voglia di ginocchio sulla cocozza mentre da Vespa, da guitto consumato, firmava il contratto con gli italiani? Dicendo: "Se non rispetto questi punti non mi ricandido"?. I punti non li ha rispettati. Si è ricandidato. E quando, qualcuno, mi sembra a Ballarò, ha ricordato questa cosa a Urbani (o Brunetta, non mi ricordo), la risposta era stata: "Si, ma sono cose che si dicono". Appunto. Sono cose che si dicono.