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Pd

Post n°224 pubblicato il 21 Settembre 2007 da lubely

Ho seguito da esterno la per ora breve storia del Pd (Partito Democratico per alcuni, Parecchia Delusione per altri). Credo sia una cosa che possa funzionare, anche se per una lunghissima serie di motivi non la sento come casa mia. Questo, però, non mi ha impedito di osservare, e dare una mano, per quanto possibile, ad amici fidati che, dapprima con convinzione, poi con dubbi sempre più numerosi, si sono cimentati in questa avventura.
Io (ma anche loro, direi) credevo che questa cosa fosse, per fare un esempio che sulle prime potrebbe essere tacciato di eresia, tipo Forza Italia. Quando Fi era nata, all'indomani del disfacimento dei partiti, era un grosso raccoglitore vuoto, dove quelli rimasti senza Psi - Dc - Pli - Pri ecc ecc potevano trovare collocazione e mantenere poltrone e privilegi. Vuoto e senza idee: ognuno portava le proprie (e le proprie convenienze, direi). Un'accozzaglia di varia umanità, dove c'era anche chi ci credeva veramente, in buona fede. Ecco, il Pd lo vedevo un po' così: un grosso contenitore, dove c'erano già delle idee forti (giuste o sbagliate è altro paio di palle). Dove ci finivano i militanti di due partiti ma ci potevano finire anche tutti gli altri, portando ciascuno le proprie idee. Mi dava l'idea che uno che avesse sempre fatto politica per una certa parte senza mai prendere tessere potesse qui trovare adatta collocazione e iniziare un percorso politico. Mi piaceva pensare che un giorno si svegliava TIzio Caio, ottima persona, e in questo partito potesse fare quella, diciamo carriera anche se è un termine che non mi piace e non rende neanche troppo l'idea (ma non me ne vengono altri), che altrove, nei partiti più rigidi e ingessati, dove ci sono caste e posizioni acquisite, gli era preclusa. Una specie di azzeramento generale: si ricomincia tutto da capo. Non conta cosa siamo stati fin a ieri, conta cosa saremo domani: ora siamo tutti uguali e chi è bravo va più avanti. Ecco, magari sbagliando mi immaginavo una cosa così. Il progetto mi piaceva anche. Tutto il resto meno.
Dopo un po' mi arriva la prima mini - delusione: alla guida viene candidato Valter Veltroni (che fino ad allora mi era pure simpatico). Poi la Bindi e Letta, e altri tre. E qui nasce la prima delusione: si inizia ad intuire che la BIndi e Letta sembrano essere due di troppo. Cioè, c'è già Veltroni, voi che cazzo volete? La seconda delusione è che si candidano anche altre tre (mi sembra persone). Nomi fuori dai soliti circuiti della politica: e scatta l'ostracismo. Chi li ha mai visti in tivù? Che ne ha letto sui giornali? Per essere un partito che voleva aprire le porte a tutti, è un atteggiamento perlomeno curioso, no?
Poi si arriva alle primarie: vengono organizzate così: dall'alto vi diamo dei nomi e voi li votate, e poi attraverso un procedimento che non sto qui a piegare perché manco l'ho capito io, qualcuno viene eletto, sia per la parte nazionale, sia per la parte regionale. Altra delusione: si ripropone in piccolo proprio quello che, alle ultime politiche, è stato aspramente contestato, cioè votare chi vogliono gli altri e non chi vuoi tu.
Comunque, arriviamo alla scelta dei candidati regionali. Errando penso ad un bel gruppo di gente che si mette in gioco: penso alla mia consigliera preferita che può dire: «Ci provo». Penso al segretario cittadino di uno dei due partiti, che in questa cosa si è fiondato anima e corpo, che ci tenta. Penso all'ex compagno di scuola ed ora assessore, stratega politico incredibile, che si propone. Niente di tutto questo. I candidati li decidono dalla capitale: qui ci mettiamo un ds, qui uno della margherita, qui un'altro della margherita perché quello di prima era rutelliano e ora ci vuole un popolare. Ma se in questa regione ci mettiamo il popolare nell'altra dobbiamo metterci un'altro ds, così pareggiamo. E così via. E quando anche un senatore, per certi versi meritevole, dice: "Eh no, cacchio, questa partita me la voglio giocare", si muovono i i generali da roma per dire che non s'ha dare fare, perché le scelte dei candidati le hanno fatte loro.
Poi si formano le liste di sostegno ai vari candidati: mi sembra ci siano otto posti. Di quegli otto, a seconda di come vanno le cose, i primi tre hanno concrete di possibilità di essere eletti. Il quarto e quinto ce la fanno le se cose vanno strabene. Gli altri lo fanno per la causa, senza possibilità. La cosa mi sembra senza senso. Ma facciamo finta che vada bene. Il problema è che quei primi tre nomi vengono decisi dall'alto. Sugli altri si può anche discutere, ma i primi tre non si toccano (almeno così funziona da queste parti).
Ecco, questi sono i motivi di delusione. Più che miei, dal momento che sono coinvolto solo per interposta persona, di quelli che in questo progetto ci hanno creduto.
Poteva essere una bella opportunità per dare una risposta a quella insofferenza nella politica che grillo ha fatto emergere in maniera netta. Invece si risponde così. Si risponde con un ministro che prende l'aereo per andare a vedere il gran premio. Con lo stesso ministro che se ne va prima di una votazione in senato (e poi si continua a dire che la maggioranza è sotto scacco da parte della sinistra radicale...ma quando mai? viviamo un'estremismo di centro allucinante) e poi telefona per dire che la sua lealtà al governo non viene meno (un po' come se uno andasse a mignotte, e poi telefonasse alla moglie dicendo: "Si, ho trombato come un matto ma ti voglio bene e la mia fedeltà non viene meno). Si risponde con il diniego all'utilizzo delle intercettazioni di d'alema perché all'epoca lui era parlamentare europeo per cui la richiesta dovevano farla la e non a roma. In tutto questo bailamme, si risponde con vespa che ha porta a porta, invece di provare per una volta nelal vita a fare qualcosa di utile, prendendo nel mazzo qualcuno dei temi di questi giorni, si produce in una puntata incentrata sul fatto che le donne fingono l'orgasmo. E, giuro, mentre facevao zapping, e la mussolini parlava del suo "canale vaginale", ho avuto un grande nostalgia della franzoni, dei modellini della casa di cogne e financo di meluzzi. Il che è tutto dire....

 
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Capita di trovarsi
nelle condizioni di avere
bisogno di una mano.

In genere qualcuno c'è.
Io ne ho avuto bisogno.
Le mani ci sono state.
Adesso le mie,
assieme a quelle
di tanti altri,
sono nel
"Blog for Africa".

Lo trovate qui accanto,
a sinistra.

Sono lì.
In attesa di altre mani....
 

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