piazza alimonda

E' quasi inutile che ti scriva per farti gli auguri, perché oggi di anni ne fai due, e non sai leggere. Ma te li faccio lo stesso. Anche perché lo scorso anno il tuo primo compleanno l'abbiamo festeggiato due mesi dopo. Non si aveva troppo voglia di festeggiare. Per questo ce n'è molta di più.
Quando ti aspettavamo approfittavo del fatto che tua madre dormisse per farti arrivare un messaggio: "Nasci quando vuoi, di giorno o di notte, non è un problema. Ma, ti prego, non nascere di mercoledì, che per me è il giorno più incasinato che ci sia".
Sei nata di mercoledì.
Con un congruo numero di giorni di ritardo. In questo hai preso molto da tua madre.
Non solo sei nata di mercoledì, ma sei nata nell'unico giorno nel
quale ha nevicato che Dio la mandava. E infatti, mentre attraversavo le lande desolate altocanavesane per correre a casa pensavo di finire fuori strada ad ogni piè sospinto. Pensa te che bel casino sarebbe venuto fuori, eh?
Invece non solo sei nata di mercoledì, non solo hai scelto l'unico giorno di neve, ma quando ci hai fatto fare tutto sto casino, hai pensato bene che tanto valeva aspettare ancora un po'. Così sei nata a mezzogiorno e 19. Preciso.

Però, anche se ti sei divertita a farci girare i marroni mentre ti aspettavamo, ti posso dire che ne valeva la pena.

Passare questi due anni con te è stato bellissimo. E gli altri saranno ancora migliori. Anche perché, adesso, quando ti guardo dormire, non mi chiedo più: "E come faccio a mantenerti". Le cose le abbiamo fatte girare. E stanno iniziando a girare. Anche grazie a te.

Auguri, Chiara