piazza alimonda

Ci ho pensato su parecchio, e sono arrivato a questa conclusione: Rossi e Turigliatto sono due pirla. Per una lunga serie di motivi. Ad esempio, quando si sono candidati non lo sapevano con chi andavano a finire? Se sono stati costretti ad inghiottire merda non potevano andarsene via prima? Ora, io campo scrivendo perché non so contare, ma sulla matematica spicciola ci arrivo. Tipo le somme. E so perfettamente che se anche votavano sì, il provvedimento non passava comunque. E proprio per questo sono stati pirla due volte. Perché se votavano, e comunque la cosa non passava, l'attenzione si sarebbe accentrata, ovviamente, su Andreotti e Pininfarina. E sul perché si erano astenuti magari si sarebbero formulate le teorie più strane. E credo fondate. E tutti insieme, ma senza rimproverarci nulla, ci saremmo detti: abbiamo sbagliato, siamo in pochi al senato, vediamo che si può fare. E poi sarebbe successo quello che sta succendendo ora: si prova a ripartire (forse). Invece, così facendo, i due pirla hanno ottenuto questo risultato: mettere una pietra tombale sui margini di trattativa della base di Vicenza, promovere la Tav (uno dei 12 punti di Prodi), inculare i Dico e far dire a quasi tutto il fronte del Centrosinistra: "E certo, questa gente, questi partiti che sono andati a Vicenza....". Ottimo risultato, direi. Ora, se il governo sta in piedi, sicuramente ci siamo fottuti quel poco di sinistra che avevamo portato a casa. Se non sta in piedi torna il nano. E di sicuro non sarà meglio. Credo che quando uno viene eletto debba certamente fare i conti con la sua coscienza, ma anche con chi lo ha mandato, con il voto, dove sta. E quelli che li hanno mandati era gente che non voleva la base, di Vicenza, certo. Che non voleva guerre e Tav, certo. Ma anche gente che viveva senza essere sposata e non voleva più sentirsi l'ultima ruota del carro. Che si è stancata di farsi prendere per il culo, di farsi umiliare dal cavaliere. Cosa abbiamo ottenuto di tutto questo? Nulla. La coerenza è importante. Chi un po' mi conosce al di là di questo blog sa che la mia bella dosa di coerenza l'ho sempre avuta. E quando è stato il momento di decidere non ho avuto dubbi su come farlo. Però io ho pagato di mio. Non l'ho fatta pagare agli altri.
Oggi sono andato alla presentazione dell'ultimo libro di Diego Novelli, già sindaco comunista di Torino. Tra le altre cose che ha detto, questa mi ha colpito: "Turigliatto? Lo conosco. Lo conosciamo bene. Bravissima persona, ma si sa che è fatto così. La colpa di quanto è successo è di chi l'ha messo in lista". E poi ha detto altre cose, tipo che non si riconosce più nella politica di oggi. Sacrosanto. Come cazzo fai a riconoscerti nella politica di oggi? Come faccio a riconoscermi con una parte di Rifondazione che ha aperto le porte a Berlusconi, felice di averlo fatto? Qualche elezione, in vari posti, l'ho seguita. Qualche discorso di Rifondazione tipo: "Non con quella gente no, perché abbiamo i nostri valori" l'ho sentito. Qualche votazione persa per un pugno di voti grazie a quei discorsi l'ho vista. E poi ho visto anche Rifondazione all'opposizione o manco eletta e i destri, al potere, fare quello che cazzo vogliono. E allora, a cosa sono serviti quei valori? A loro, per dirsi: "Quanto siamo bravi?". Di sicuro non a chi, con quei governi di destri, non ha potuto contare su politiche sociali efficienti. Non a chi ha visto i prati sparire sotto colate di cemento. Non a chi ha visto il lavoro andare a puttane senza che nessuno dicesse niente.
E come faccio a riconoscermi nei Ds? La maggior preoccupazione di alcuni di loro è dire che non sono comunisti: da cosa sono diversi da quelli di Forza Italia? Non tutti, ovviamente.
In cosa mi riconosco?
Ecco, tutta l'amarezza che gli altri hanno inghiottito nei giorni passati a me è scoppiata stasera. Perché mancano 20 minuti alle 4 e sono ancora davanti a questo caspita di pc per far quadrare tutta una serie di cose. Perché la mia coerenza mi ha portato ad essere qui (e senza contare su uno stipendio da senatore), adesso, e non a dormire. Ma, ripeto, la mia coerenza me la sono pagata io. Non la faccio pagare agli altri.