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LA GUERRA IN UCRAINA. BISOGNA DISARMARE GLI STATI

Post n°1049 pubblicato il 25 Febbraio 2022 da rteo1

LA GUERRA IN UCRAINA. BISOGNA DISARMARE  GLI STATI !

Un blog come questo non può non soffermarsi, seppur brevemente, sull'inutile carneficina che  sta avvenendo in Ucraìna come consegenza della "volontà di potenza", sia degli Stati direttamente in conflitto sia di tutti gli altri Stati che indirettamente stanno prendendo parte, anche mediante sanzioni economiche. E ciò non per consentire ai rarissimi lettori e visitatori di avere argomenti su cui riflettere, perché di fonti "autorevoli" ce ne sono già a sufficienza, seppur tutte "allineate e coperte" (gergo militaresco), ma per lasciare traccia, anche per memoria di chi scrive, di aver "partecipato" alla dinamica della storia che sta facendo un ulteriore passo "evolutivo", secondo gli insegnamenti di Hegel in ordine alla "fenomenologia dello spirito" nel mondo e che egli così riassumeva: La verità è l'intero, ovverosia, la "verità" è il risultato sia del giusto che dell'ingiusto, sia delle azioni corrette che errate. In altri termini, tutto concorre a formare la "verità", e non solo ciò che il potere politico dei governi dà in pasto alle menti dei cittadini, spesso consensualmente reclusi nei "recinti" sociali, i quali sono debitamente ammaestrati, addomesticati e resi incapaci di qualsiasi analisi e di giudizio indipendente (e quando lo fanno controcorrente devono stare sempre attenti alle ritorsioni, non solo dell'ordine costituito, che si potrebbe pur comprendere, bensì degli altri cittadini, abituati ad essere intolleranti verso tutte le minoranze, e lo scontro recente e in atto sul green pass né è una prova).

La Russia ha invaso l'Ucraìna ! È questa la versione ufficiale dei media e della stampa europea e occidentale, che continua a diffondere la notizia mettendo, altresì, in evidenza che Putin è un deposta, un tiranno, come Hitler, che vuole sottomettere l'intera Europa.

Forse è vero. Ma forse no, o forse è vero a metà. Certamente, però, quanto sta accadendo è frutto di una concatenazione di cause ed effetti che derivano da un conflitto in atto da una decina di anni per la contesa di una zona - il Donbass - dell'Ucraina. Di fronte a questa contesa (giusta o meno, non importa) una "sana diplomazia" avrebbe dovuto già da tempo trovare una soluzione. Invece così non è stato, e la reponsabilità è certamente di tutti gli Stati, soprattutto di quelli europei, a causa della vicinanza dell'Ucraina. In questa "sporca vicenda" ha giocato un ruolo determinante l'America, come Superpotenza, che ha il monopolio (quasi) assoluto della forza militare e nucleare. È infatti l'America (e presto si imporrà anche la Cina che le sta contendendo il primato della leadership mondiale) che sta lottando contro il suo declino economico, sociale, politico e militare e, come un organismo malato in agonia, preso da follia e da "demenza senile", non intende arrendersi all'epilogo storico, cui soggiacciono sempre tutti gli imperi (quelli greco-romano, ottomano, zarista, prussiano, ecc.), perciò da tempo sta insidiando la Russia, suo grande avversario ("nemico") fin da quando era URSS, e ha fatto di tutto per "metterla all'angolo", pungolandola con lo strumento militare della NATO, anche dopo il 1989, quando l'URSS si era sciolta così come l'alleanza militare del Patto di Varsavia antagonista alla NATO. L'Ucraìna è diventata così l'ultimo tassello del mosaico geostrategico europo dell'America per assestare il colpo finale alla Russia. Certamente anche la Russia ha le sue colpe, e i suoi metodi "dittatoriali" non costituiscono un buon modello di dialogo per gli occidentali, ma bisogna anche riconoscere che di Stati "dittatoriali" nel mondo ne esistono una grande varietà, e che anche quelli che si professano "democratici" a volte sono altrettanto "dittatoriali" (basti riflettere, a mio avviso, all'assurda prescrizione dell'obbligo di vaccinazione per gli ultracinquantenni, prorogata senza senso fino al 15 giugno solo per affermare il primato del potere, come potere, senza altro fine).

Ebbene,  dubito perciò che la "verità" sia quella narrata dai massmedia e, perciò, ritengo che la "verità" abbia più facce, come Giano bifronte (il dio della pace e della guerra). Non conosco Putin, se non dalle informazioni che sono state rese pubbliche, soprattutto nel passato, ma "conosco abbastanza gli uomini e i loro vizi e difetti" (Terenzio: Homo sum, humani nihi a me alienum puto). Gli uomini, in fondo, sono "tutti uguali", sia psicologicamente che biologicamente, anche se questa "verità" viene fermamente respinta dalla "vulgata" perché si ha la pretesa di voler affermare che c'è sempre uno che è nel giusto e un altro che è nell'errore. Nulla, invece, è più falso, perché sia la posizione del giusto che quella dell'ingiusto derivano dalle circostanze, dall'angolo visuale, e poi nessun comportamento è mai giusto o ingiusto in assoluto. Per questo sento di poter affermare che nessuna delle parti in causa è senza colpa; nessuna è senza "peccati" (e chi lo è "scagli la prima pietra"); e neppure c'è una parte migliore, in assoluto, rispetto alle altri parti. Sono solo le circostanze, come detto, che ti collocano da una parte o dall'altra (Bertold Brecht: Ci sedemmo dalla parte del torto perché gli altri posti erano occupati).

Una prima conclusione, perciò, mi sento, per ora, di depositare in questo spazio: I problemi sono gli Stati, pur essendo questi la migliore soluzione degli umani aggregati in società. Gli Stati, infatti, hanno in sè il male della "volontà di potenza", che si alimenta dalla sommatoria delle singole volontà dei suoi cittadini, amplificandone in modo esponenziale sia la forza che la follia. E la "volontà di potenza" è succube del suo "potenziale bellico", che è la massima espressione del monopolio della forza fisica, capace di annientare i nemici (anche avversari politici). L'essere umano, perciò, che ha già in sè la follia della "volontà di potenza" si ritrova a gestire, come governante, anche lo strumento militare (e delle altre forze) per cui, se preso dal panico, o valuti male gli accadimenti, libera la sua follia inconscia e il disastro diventa inevitabile. Le conseguenze, ovviamente, cadranno sempre su quella parte del Popolo lontana o fuori dalle istituzioni governative. Le ultime due guerre mondiali (e tutte le guerre in generale), infatti, hanno lasciato sul suolo milioni di vittime e, peggio ancora, anche milioni di orfani, vedove, mutilati, e città rase al suolo con immensi accumuli di macerie, oltre ai danni psicologici irreversibili negli animi umani. Per questo le "guerre" le dovrebbero combattere i governanti soltanto tra se stessi, chiudendosi in un recinto o in un "pollaio" (ad es. nella sede ONU, o a Bruxelles, o in un campo aperto, ecc.) e sterminarsi a vicenda, se è proprio ciò che desiderino. Finchè, invece, i governanti (tutti, nessuno escluso, sia detti democratici che dittatori) avranno il monopolio della Forza fisica, e quindi la possibilità di utilizzare gli strumenti militari e gli arsenali convenzionali e atomici, la follia della guerra non si arresterà mai. E tale follia sarà ancorpiù maggiore e peggiore quando ad avere tale monopolio saranno le superpotenze mondiali, come gli USA, la Russia, la Cina (e tra poco anche l'India). Le superpotenze, infatti, sono la causa delle disgrazie dei popoli perché assommano in sè tutte le singole volontà di potenza dei singoli Stati, e quindi la follia all'ennesima potenza. Per questo le libertà dei popoli sono sempre in pericolo quando i governanti restano per lungo tempo nelle stanze del potere (sia dell'esecutivo, che legislativo e giudiziario). Anche i governanti più docili, infatti, si possono trasformare in  belve assetate di sofferenza umana, di vanagloria e di potere. Perciò, solo il ricambio continuo nelle cariche può ridurre al minimo il grave rischio per le libertà dei cittadini.

Comunque, è prevedibile che prima o poi finirà la guerra in Ucraìna e che i contendenti si siederanno al tavolo dei negoziati per trovare una soluzione per stipulare un trattato, che ben sarebbe stato possibile sottoscrivere già da tempo. "Lo spirito del mondo" nella storia farà comunque un ulteriore passo avanti, ma l'auspicio è che gli uomini capiscano che per salvare l'umanità sarà necessario  e indispensabile impedire la nascita delle Superpotenze e "DISARMARE GLI STATI" per bloccare la loro "volontà di potenza" mediante l'uso della forza muscolare. Nessun uomo, anche se guida un governo, ha mai ragione nè torto in assoluto. Bisogna sempre mettersi "nei panni degli altri" per trovare le migliori soluzioni per tutti. La NATO (cioè sostanzialmente l'America) e gli Stati europei stanno inviando armi all'Ucraina, forse credendo in buona fede di farla "resistere". Ma così la stanno mandandolo al massacro (forse per utilità strategica della stessa NATO e dei paesi europei). Invece questi ultimi avrebbero dovuto dimostrare di avere raffinate armi diplomatiche per chiudere sin da subito il conflitto. Bastava riconoscere uno "statuto speciale" al Donbass e tutto (o quasi) si sarebbe risolto. L'Italia ha dal 1948 cinque Regioni a statuto speciale, due province autonome, una repubblica di San Marino, lo Stato del vaticano e delle zone franche come Campione d'italia (fino al 2019). Lo "statuto speciale" per un'area geografica non intacca il potere di supremazia dello Stato ma valorizza una popolazione, una etnia, su una certa parte del territorio. Peccato che il presidente Ucraino, forse per la sua carenza di cultura politica e storica, non l'abbia capito e abbia portato il suo popolo al massacro. Probabilmente otterrà il "premio" di entrare nella U.E. e forse nella NATO ma ne sarà valsa la pena ?

 
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