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LA FINE DELL’INIZIO, L’INIZIO DELLA FINE

LA FINE DELL'INIZIO, L'INIZIO DELLA FINE

E venne la fine. Ma non era la fine. Era solo l'inizio di una nuova fine. E così il tempo passava. Le stagioni si alternavano. L'inverno non era più inverno ma neppure la primavera era primavera. Ma l'uomo era troppo preso da se stesso. Si piaceva e si compiaceva. Adornava il suo corpo e l'adorava come una reliquia. Sacra, da venerare. Ma l'altro non era se stesso. Era altro, che limitava la libertà del corpo nello spazio assoluto. E le pietre diventavano case precarie, e i templi diventavano ruderi. Poi di nuovo tutte pietre. Un lavoro inutile. Costruire per demolire. Ma l'uomo realizzava i sogni della sua vana potenza, che poi si sgretolavano. Tutto ridiventava pietre. E sotto le pietre finalmente dormiva in eterno. Una pietra tra le pietre, col cuore di pietra.

Ho visto la Natura celebrare i suoi cicli. Tutto si trasformava, senza l'ansia del giorno dopo. Il tempo al presente. Anche il passato. Nessuna angoscia del futuro.

Ogni giorno è il primo ma anche l'ultimo.

La vita è bella perché si è nel tempo, e non è brutta perché si passa. Il transito è gioia perché tutto scorre. Verso il Mistero.

Nessun essere piange la sua ombra. L'uomo invece l'adora. Vede in essa l'immagine che non esiste. Non è la sua né di altri. È solo l'ombra della caverna.

La brama acceca. Il potere che nulla può contro il tempo non è potere. E non lo è riguardo alla vita. Eppure tutti vogliono ciò che non esiste, il potere. Tutti lo bramano e tutti lo invidiano.

Le bandiere dividono, ma tutti le adorano. Anche la vita viene donata per una bandiera. Ma tutto è inutile; insignificante e indifferente per la vita.

I vertici delle piramidi trionfano sulla base. È gloria apparente ed effimera. La gloria non esiste. Neppure in cielo.

L'uomo è prigioniero. Il suo aguzzino è l'ego. Non ha scampo. Deve ammazzare l'Io. Ma l'Io non esiste. Non si può uccidere ciò che non esiste.

E allora bisogna crescere. Svilupparsi, produrre. Il lavoro produttivo, ma tutto è solo improduttivo. Trasformare ciò che non esiste in ciò che non esiste. Mentre tutto si trasforma nel tempo. Anche l'eternità,. Noi siamo eterni nella trasformazione e il sogno  è la realtà della vita quantica. L'universo che si manifesta, dove tutti ritrovano se stessi e tutti gli altri, passati, presenti e futuri.

E venne la fine. C'era anche l'inizio. L'inizio della fine. E questa volta fu veramente la fine. E tutto divenne Uno.