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filo aperto con tutti coloro che s'interrogano sull'organizzazione politica della società e che sognano una democrazia sul modello della Grecia classica

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Messaggi del 14/04/2022

RIDIMENSIONARE LA NATO E DISARMARE GLI STATI

Post n°1054 pubblicato il 14 Aprile 2022 da rteo1

RIDIMENSIONARE LA NATO E DISARMARE GLI STATI

I risultati del sondaggio pubblicati sul quotidiano "la Repubblica" sono chiari: il 51% degli italiani è favorevole  all'invio di "aiuti militari all'Ucraina". Contro il 47%. In verità altri sondaggi riportano percentuali più elevate di cittadini sfavorevoli. Ma poco importa. Il 51% è maggioranza, peraltro assoluta. E la maggioranza, in democrazia, ha sempre ragione. Punto e basta ! Almeno sul piano formale è così. E a volte anche sostanziale. Ma questa volta, però, a giudizio di chi scrive, la maggioranza ha torto marcio sul piano sostanziale, seppur agisca in "buona fede" ma in modo "manicheo" (qualcuno lo definisce "comportamento binario", ossia bene/male) perché è andato "in tilt" il cervello.  Premetto che sono ormai convinto che il problema venga da lontano (non intendo soltanto la crisi per la contesa del Donbass tra Russia e Ucraina, con già oltre 12.000 morti senza alcun intervento della diplomazia, soprattutto europea).  Viene, cioè, dalla caduta del "muro di Berlino" con la conseguente dissoluzione della ex URSS, che portò anche allo scioglimento dell'alleanza militare del Patto di Varsavia sorta per contrastare la potenza militare della NATO. A quel tempo occorreva, perciò, anche sciogliere la NATO e avviare una politica di disarmo generale, facilitando le relazioni diplomatiche, il commercio e i  mercati, così come stava avvenendo con la nascita della Unione Europea e con la globalizzazione. Ma tutta questa evoluzione in senso civile, economico e finanziario è avvenuta senza che, di contro, si "sgonfiassero i muscoli". E basta rivedere gli interventi della NATO negli ultimi venti anni che con la scusa di dover garantire l'ordine e la sicurezza internazionali dissestavano gli ordinamenti politici di Stati indipendenti e sovrani, come l'Iraq, la Jugoslavia, la Libia, l'Afghanstan, ecc., con migliaia di vittime innocenti. È mancata, quindi, una "politica per la pace", e mantenere in piedi la NATO, anzi potenziandola costantemente, e ampliandola con l'ingresso di nuovi Stati (quelli appartenenti all'ex URSS), ha tenuto alto il livello di tensione tra gli Stati. E non poteva essere altrimenti, perché se ce n'è uno armato, che non intende disarmarsi, è inevitabile che non lo facciano anche gli altri. Se invece la NATO fosse stata sciolta e la diplomazia avesse operato per "disarmare" tutti gli Stati, potenziando anche il ruolo dell'ONU, oltre che a modificarne lo statuto (eliminando il diritto di veto degli USA, Cina, Russia, Inghilterra e Francia),  imponendo e sottoponendo tutti gli Stati alla giurisdizione della Corte penale internazionale, allora forse oggi non ci sarebbe stata la guerra né la corsa al riarmo, che se da una parte farà felici i guerrafondai nell'animo e nei portafogli dall'altra farà vivere una vita pessima a tutti i cittadini del mondo. Comunque, detto tutto ciò, vorrei anche ri-fare una riflessione sul perché la soluzione dell'invio delle armi non è una buona soluzione. L'America, affiancata dall'Inghilterra, ha dettato la linea agli Stati "coloni" europei di applicare le sanzioni alla Russia (e fin qui nulla da dire) ma anche di inviare armi all'Ucraìna. Bene (si far per dire): Diamogli pure le armi, come si sta facendo, e continuiamo a farlo. L'"aggredito" (come s'impone oggi di  dire, anche se non ha senso perché nessuna guerra inizia con una stretta di mano e uno scambio di ramoscelli di ulivo tra i governanti), così, può combattere, come sta facendo, e sembra, secondo l'informazione occidentale, che stia avendo anche dei successi sul campo. Almeno a Kiev, finora. Dall'altra parte, la Russia, continua a "massacrare", e i due Stati continuano "l'un contro l'altro armato". Ma FINO A QUANDO ? Cioè, fino a quanto tutti gli "interventisti" (purtroppo prevalenti nei partiti di sinistra) manderanno le armi per far combattere l'Ucraìna ? Per essere coerenti: SEMPRE. Ma questo non è assolutamente possibile perchè alla fine la guerra dovrà finire. Come ogni cosa che ha un inizio, anche la guerra avrà una fine. E allora che succederà ? Ci sarà  sicuramente un "trattato di pace". Ma si dirà: vuoi mettere, un trattato seduti dalla parte dei "vincitori" oppure dei "vinti" ? Non è mica la stessa cosa! Forse è vero: non è la stessa cosa, ma quando ci sarà il tavolo dei negoziati di pace quale sarà stato il prezzo di vite umane e di città rase al suolo pagato dai contendenti ? Chi potrà rallegrarsi ? Non certo i belligeranti. E l'Ucraina avrà vinto e sconfitto la Russia, senza che si sia "allargato" il conflitto alla NATO, visto che questa si sta "eccitando" e non poco ? Forse ne trarranno dei vantaggi gli Stati "terzi" (USA, Inghilterra, ecc.) che stanno alimentando la guerra con le armi ? A me sembra proprio una follia, diventata collettiva, secondo un processo psicologico che imprigiona la mente, soprattutto dei capi di stato e di governo, oltre che della massa ormai amorfa e manichea dei cittadini. E, inoltre, mi viene un ulteriore dubbio: "aiutare" la forza, aumentarla con le armi, è primitivo o è un comportamento civilmente evolutivo ? E' questa una domanda che bisogna porsi, per decidere se scegliere la soluzione della forza (dare le armi) contro la forza (la Russia), oppure seguire il "logos", la ragione, la razionalità, l'equilibrio mentale e psichico, la cultura, l'esperienza, la saggezza, perchè se si sceglie questa seconda strada allora gli interventi da fare dovrebbero portare i belligeranti a "ragionare" e non a continuare a fare a pugni, o a darsi randellate in testa, per dimostrare chi è più "virile" (un caro amico usa una espressione più triviale, e riguarda le misure). E in questo caso dovrebbe "scendere in campo" la diplomazia, magari mettendo da parte il ruolo egemone degli USA che stanno dimostrando uno strano interesse ad ostacolare qualunque processo di pace. E questo anche per impedire l'allargamento della NATO con nuovi ingressi (Finlandia, Svezia, ecc.), anziché pensare a un suo ridimensionamento, nell'ottica di un disarmo globale. Pertanto, anziché scegliere tra la pace o i condizionatori, che è del tutto illogica, perché secondo il governo la "pace" si persegue con le armi anziché con l'arte della diplomazia, occorre invece scegliere tra ritornare alla caverna o colonizzare Marte.

 
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