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Empire Of slack

Un poeta non è nulla se non l'ombra di sè stesso

 

 

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I Fratelli XV

Post n°99 pubblicato il 04 Maggio 2015 da christie_malry

 







Era Jonathan, e sorrideva lentamente, come se persino il suo
sangue fosse andato in solluchero e i suoi occhi si fossero
assestati su una ripetizione ossessiva di frasi positive di
qualche secolo prima. Probabilmente sentiva la tensione
della mattinata ed era venuto a comunicarla anche a Billy,
o forse c'era qualcos'altro. "Qual buon vento Ti porta da
 queste parti? Sai bene che meno esci di casa meglio è
per Te." Poi Gli raccontò tutte le novità in corso e di come
nel pomeriggio sarebbe andato a fare fuori Sylvia. Flugs
non la smetteva di sorridere e annuiva forte con il capo.
"Sapevo di trovarti qui. Non dirmi perché ma ho buone
sensazioni, e mi andava di trasmettertele. Andrà tutto
bene, amico." "E Ti sei sorbito tutta la strada solo perché
immaginavi di trovarmi qui e dirmi queste stronzate?"
"Sai come sono fatto, e sai quanto credo ai segni
premonitori...beh, ne ho avuti parecchi. Tutto andrà
per il verso giusto." Billy fece finta di annuire e mise
Flugs in un angolino del cervello con sopra la scritta
"Warning", poi si innervosì e diede la mano a quel
l'ossesso dicendogli di tapparsi in casa, che presto
avrebbe avuto bisogno di Lui. Di tenersi pronto,
insomma. Era un individuo strano: tanto quanto Lo
aveva visto sicuro e strafottente il giorno prima, tanto
adesso gli sembrava incoerente e spaventato. Era
qualcosa che, razionalmente, non riusciva a spiegarsi.
Il tizio Lo inseguì, lo abbracciò forte strizzandogli le
scapole e baciandolo sulle guance, con lacrime, che
definiva di gioia, a scendergli dagli occhioni azzurri.
Billy rimase scosso e poi si allontanò di corsa, come
per evitare quella visione incoerente e balbettante.
Fissò l'orologio: era mezzogiorno e mezzo e decise
di farsi un sandwich da qualche parte. Trovò un
baracchino all'angolo fra Greyson e Pawulski e si
affidò a un hot-dog con coca-cola, che vomitò
dopo pochi istanti in un angolo di Meat Diggle.
Tornò a sedersi su una panchina e aprì un
pacchetto di sigarette, Lui che non aveva mai
fumato, e cominciò a succhiarne l'acre sapore una
dopo l'altra finché ebbe un furioso attacco di tosse.
Erano le Due. Mancava un'ora e mezza e stolidi
brividi cominciarono a percorrergli la schiena, fino
al punto da farlo decidere di avviarsi in centro per
un giro di negozi. Così giusto per distrarsi e guardare
qualche vetrina o mettersi ad acquistare qualche
pagliacciata, solo per togliersi dalla testa quello che
lo attendeva. L'ora e mezza gli trascorse sorprendente
mente veloce tra paccottiglia e bigiotteria, e, quando
era pronto per andare a trovare la zoccola, aveva
un anello d'argento nuovo al dito e una piccola
catenina d'oro al collo. Alla fine aveva lasciato perdere
le robacce e si era comperato qualcosa di solido e
costoso: qualcosa che celebrasse bene il suo
matrimonio con la vendetta, di lì a poco.





(Continua)






 
 
 
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