Creato da camill.a il 12/09/2006
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ROMA (16 maggio) - Una mail che sembra provenire dalla Polizia di Stato nasconde un pericolo, il furto d'identità virtuale e dei dati del computer. A lanciare l'allarme è la polizia postale che denuncia come da questa mattina migliaia di mail con la falsa intestazione "Prisco Mazzi Polizia" hanno cominciato a girare sulla rete web. Migliaia di mail di denuncia sono già arrivate al 113 on line. La Polizia avverte di non aprire la mail, che contiene un virus e potrebbe essere un pericolosissimo "Trojan".
In particolare, la mail contiene un avviso: «Sono il capitano della polizia Prisco Mazzi. i risultati dell'ultima verifica hanno rivelato che dal suo computer sono stati visitati i siti che trasgrediscono i diritti d'autore e sono stati scaricati i file pirati nel formato mp3. Quindi lei è un complice del reato e può avere la responsabilità amministrativa». La mail contiene inoltre un presunto numero di archiviazione della pratica e invita ad aprire il file allegato. L'allegato in formato "zip", se aperto può permettere al mittente di "rubare" i dati contenuti nel pc.
Il direttore della divisione investigativa della Polizia postale, Maurizio Masciopinto, usa una metafora, parlndo del nuovo Trojan. «Come ladri che rapinano una banca indossando divise della polizia. L'allegato del messaggio - spiega Masciopinto -contiene un virus di tipo "exe" che si autoinstalla e potrebbe rubare i dati del malcapitato che lo apre: un nostro gruppo di esperti lo sta analizzando, scomponendolo per cercare di capire da dove è partito, che tipo di strade ha percorso per arrivare a tutti gli indirizzi contattati e qual era l'obiettivo di chi lo ha inviato. C'è stata, prosegue, «una vera e propria invasione sulla posta elettronica di strutture giornalistiche, istituzioni, società grandi e piccole: ciò significa che c'è stato, da parte del mittente, un accesso tramite banche dati che ha permesso un invio su una così larga scala».
Per evitare brutte sorprese, Masciopinto consiglia «di non aprire mai gli allegati di posta elettronica di cui non si conosce il mittente. Nel caso di oggi occorre cancellare l'e-mail». Quanto avvenuto, aggiunge, «è servito comunque a testare la risposta della nostra organizzazione. Già nelle prime ore dell'alba sono arrivate circa 100 segnalazioni da parte di cittadini al nostro commissariato on line ed i nostri esperti si sono subito messi al lavoro».
Dell'invio-truffa è stata informata anche l'autorità giudiziaria; tra i reati contestati potrebbero esserci quelli di accesso abusivo a banche dati e violazione dei sistemi informatici.
Migliaia di mail di denuncia sono già arrivate al 113 on-line.
articolo da: www.ilmessaggero.it - www.millenniumforum.it
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