Adho-Mukha Svanasana

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Adho Mukha significa “rivolto verso il basso” e Svan significa “cane”.
La posizione prende il nome dal cane che, nella tradizione è la cavalcatura di Shiva quando la divinità assume la forma del “Tremendo”, Bhairava, dopo una lite con Brahma.
Bhairava (in sanscrito “Terribile, spaventoso”) a volte conosciuto come Kala Bhairava è una divinità associata all’annientamento Egli è spesso raffigurato con volto accigliato, occhi arrabbiati, denti di tigre nitide e capelli fiammeggianti; completamente nudo eccetto una ghirlanda di teschi e un serpente arrotolato al collo. Nelle sue quattro mani porta un cappio, il tridente, un tamburo, e un cranio. Egli è spesso raffigurato con un enorme cane quale propria cavalcatura
É nota anche come Meru-Asana, ovvero la posizione della montagna, mentre nel Kundalini Yoga viene chiamata posizione del triangolo. La posizione fa parte del saluto al sole in molte tradizioni di yoga.
Questo asana è collegata agli elementi fuoco e, soprattutto, terra. Il Mantra di questa posizione è OM SHIVABHAIRAVAYA NAMAH ed il suo Bija mantra è LAM legato alla Terra.
Praticare Adho mukha svanasana apporta numerosi benefici:
• Rilassa la mente.
• Dà energia a tutto il corpo.
• Allunga e rinforza i muscoli di spalle, gambe e braccia.
• Contribuisce a prevenire l’osteoporosi.
• Migliora la digestione.
• Riduce i sintomi della cefalea, dell’insonnia e del mal di schiena.
Namastè e buona pratica

Parvatasana, la posizione della montagna sacra

Parvatasana, la posizione della montagna sacra, prende il nome dalla dèa Parvati, cui è dedicata.

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Nella mitologia indù il dio Parvata impersona la montagna sacra (in particolare l’Himalaya, o Himavat). Parvati è sua figlia, sposa del dio Shiva.

In questa posizione la base del corpo è il collegamento con la madre terra, la “base della montagna” e rappresenta la forza della terra e il vertice del capo, con le braccia che allungate verso l’alto, sono la proiezione verso il cielo ed il divino. Il corpo assume una forma a triangolo, che simboleggia il cammino dell’adepto dal molteplice all’uno, verso la vetta.

 

PARVATASANA

Come la posizione di Tadasana è una posizione di stabilita, non solo fisica ma soprattutto interiore e di forza e nel contempo di introspezione. Come la montagna le nostre basi sono forti e stabili e affrontano ogni avversità senza lasciarsene travolgere. Il Mantra  collegato a questa posizione è OM SRI PARVATI YAI NAMAH e il Bija Mantra è LAM, il matra dell’elemento terra predominante in questa posizione. Il Chakra attivato è il MULADARA, il chakra radice.

Eseguire Parvatasana rafforza le spalle, le braccia e i muscoli del torace; tonifica tutti gli organi interni.

Asthanga Namaskara

Buongiorno  namasté.
Oggi vediamo un asana che apporta molti benefici ed è usata anche nel saluto al sole per passare da chaturanga Dandasana a bhujangasana:
Asthanga Namaskara
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Ashtanga namaskara ovvero saluto con gli otto arti : “asht” che significa “8”, “anga” che significa “arto”, “namaskar” che significa “inchino, saluto”. Essa infatti tiene in equilibrio il corpo su 8 punti di appoggio.
Nell’Ashtanga Namaskara poggiano a terra a sorreggere il peso del corpo otto arti: le punte dei piedi, le ginocchia, il petto, il mento e le mani. Lo sguardo è rivolto all’orizzonte di fronte. I piedi sono uniti tra loro e le punte poggiano a terra. Anche le ginocchia sono unite tra loro e poggiano entrambe a terra. Le dita delle mani sono ben aperte e poggiano a terra di fianco al torace.
I Benefici sono molti con questo asana, tra i quali:
Apertura delle spalle e della zona superiore toracica.
Stimolazione della tiroide.
Allungamento dei muscoli anteriori del collo e della gola. Stimolazione di fegato, stomaco e reni. L’anteroversione del bacino aiuta le problematiche di emorroidi.
Buona pratica

 

SUCIRANDHRASANA – LA POSIZIONE DELLA CRUNA DELL’AGO!

Buongiorno! Namastè
Oggi vediamo una posizione semplice ma di grande efficaia:
SUCIRANDHRASANA – LA POSIZIONE DELLA CRUNA DELL’AGO!
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Dal sanscrito “suci” significa ago e “randhra” occhiello, pertanto si può tradurre il nome di questa asana appunto come la posizione della cruna dell’ago. Si tratta di una posa molto semplice ed abbordabile da chiunque che mira ad aprire con dolcezza il proprio bacino e a lavorare delicatamente sui flessori dell’anca.
Come si esegue:
Stesi supini piegare entrambe le ginocchia lasciando i piedi a terra. Piegare il ginocchio destro e incrociare la caviglia sulla coscia sinistra, tenere il piede destro flesso. Sollevare la gamba sinistra verso il petto e con le mani abbracciare la parte posteriore del ginocchio. La testa ed il busto devono rimanere distesi a terra. Si è raggiunta la posizione Mantenerla almeno 5 lunghi respiri.

 

Vajrasana

Nello yoga devi lottare con te stesso per andare oltre.

(Osho)

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In sanscrito vajra significa sia “fulmine” che “diamante” per cui questa asana viene tradotta sia come “la posizione del fulmine” che come “la posizione del diamante”.

Vajrasana attiva tre chakra: il chakra radice, Manipura il terzo chakra, Anahata il chakra del cuore e Ajna il sesto chakra, il nostro terzo occhio.

Questa posizione attiva e pulisce una delle nadi minori, ma non per questo meno importati, la vajra nadi. Questo canale energetico trasporta gli impulsi nervosi dal sistema genito-urinario al cervello. Per questa ragione, secondo la tradizione, questa posizione rende la mente acuta e chiara come un diamante e potente come un fulmine.

I Benefici sono molteplici:

fortifica le articolazioni dei piedi, delle caviglie e delle ginocchia

tonifica i muscoli delle cosce e dei polpacci

lavora sugli organi addominali perché grazie alla posizione delle gambe, il flusso sanguigno nella zona addominale aumenta, incrementando le capacità digestive;

è utile per problemi a livello lombari o di infezioni nella zona sacrale.

è una delle posizioni meditative ed aiuta il praticante ad entrare in uno stato di rilassamento, immobilità del corpo e tranquillità della mente

non è una posizione di facile esecuzione, perché se soprattutto si hanno problemi alle ginocchia o non si è molto pratici, queste possono risultare doloranti ed in tensione.

Per questo ci si può aiutare con dei supporti per abituare gradatamente il corpo all’asana. Non dimentichiamo mai che l’ascolto del nostro corpo è fondamentale e che tutte le posizioni devono essere stabili e nell’agio.

Namasté

 

Parivrtta Parsvakonasana

Parivrtta Parsvakonasana, la posizione dell’angolo laterale ruotato, è una posizione di torsione.

 

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Con il termine sanscrito PARVRITTA che significa ruotare o volgersi indietro, si parla delle Torsioni.

Da un punto di vista fisico strizzano la colonna vertebrale, rigenerando i dischetti intervertebrali e gli organi interni dell’addome, purificando e facilitando l’eliminazione delle tossine nell’espiro per poi rigenerare con un ricambio di liquidi ossigenati e carichi di prana nell’inspiro successivo. Tanto che vengono consgliate in un programma mirato di DETOX unitamente ai piegamenti ed alle asanas che sviluppano l’elemento fuoco, che aiuta il metabolismo ad agire in maniera più energica.

Le Torsioni migliorano notevolmente la salute della schiena rendendola forte e flessibile e la funzione degli organi addominali migliorando le capacità digestive e riproduttive, tonificando i muscoli ed energizzando il corpo.

A livello energetico, le Torsioni stimolano il Terzo Chakra, Manipura, più conosciuto come plesso solare, il Chakra di Fuoco che trasforma la materia in energia regolando tutto il sistema metabolico ed alimentando anche forza di volontà ed autostima.

Questo chakra è la sede delle nostre emozioni inespresse o metabolizzate.

Le Torsioni indicano la purificazione e il cambiamento. Lavorare sulle torsioni, aiuta da un punto di vista psicologico ad affrontare i cambiamenti continui della nostra esistenza.

Così come il corpo si adatta a quel movimento quasi a spirale, allo stesso modo le Torsioni inducono la mente alla capacità di adattamento al cambiamento ridimensionando il potere di controllo su quegli avvenimenti sui quali abbiamo poche se non nessuna possibilità di interferire.

In questo specifico asana ruotiamo anche la testa e questo ci permette di lavorare anche su Vishudda il chakra della gola, collegato proprio alle spalle, al collo, alla zona della mascella e delle orecchie.

A tal proposito riportiamo uno stralcio tratto dal libro Yoga e Chakra per comprendere l’importanza di lavorare sul 5 chakra:

“Poiché la vibrazione dell’anima si esprime naturalmente soprattutto in forma di suono, quando freniamo la sua espressione ci blocchiamo soprattutto nell’area del chakra della gola. Teniamo i muscoli della mandibola tesi, irrigidiamo le spalle, e il collo non è più in grado di mantenere la testa e il corpo in un corretto allineamento. La nostra espressione di noi stessi non è più libera, ma diventa sospesa e incerta. La creatività viene ridimensionata.

Allora dobbiamo fare un po’ di lavoro sul chakra della gola e liberare il corpo in modo da farlo di nuovo danzare al ritmo della vita. Se il corpo è lo strumento suonato da Dio, allora il compito del quinto chakra è di permettere alla musica della vita di esprimersi attraverso di noi in armonia.”
(Anodea Judith)

Benefici

La posizione yoga dell’angolo laterale ruotato (Parivrtta Parsvakonasana) rafforza le gambe, rende il busto più flessibile, stimola gli organi digestivi, apre il petto e aumenta la capacità polmonare, estende i muscoli intercostali e rafforza collo e spalle. Praticarla migliora equilibrio e concentrazione, e stimola il sistema linfatico.

 

 

Bharadvajasana

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“Bharadvaja era uno studente molto zelante. nello studio dei Veda, Il più antico dei testi spirituali e filosofici.

Nessuno si era mai aspettato di dominarli tutti, tranne Bharadvaja. La sua dedizione era stata così intensa da esaurire un’intera vita. Dopo la sua rinascita, Bharadvaja tornò di nuovo allo studio dei Veda. Appena fu in grado, iniziò a studiare i testi sacri, credendo che la  concentrazione e lo studio intensi lo avrebbero avvicinato all’unione con lo spirito assoluto, al samadhi. Anche questa vita la esaurì fino all’ultimo dei suoi giorni per lo studio.

Alla terza rinascita la storia si ripetè. La gente cominciò a parlare di questo saggio straordinariamente erudito, di nome Bharadvaja anche se nessuno lo aveva mai visto, perché trascorreva i suoi giorni e le sue notti solo a studiare.

Alla fine della terza vita, morente nel suo letto, recitando ripetutamente mantra Vedici e aspettando la fine, Shiva gli apparve.

“Sto morendo, Shiva. Non sei qui per portarmi con te? ” Rispose Baradhvaja con tanta speranza che i suoi occhi brillarono.
“No, Bharadvaja, non ti porterò con me questa volta, e spero che finalmente imparerai la lezione su tutto il tempo che hai perso!” Disse Shiva, esasperato.

Hai passato tutto questo tempo a diventare un esperto dei Veda, e non c’è dubbio che nessuno ne sappia più di te. Ma ciò che hai effettivamente imparato è solo una manciata rispetto alla montagna di conoscenza che hai ancora da imparare. Cosa ti ha fatto ottenere tutto questo studio? Eccoti qui, vivi da solo, non hai nulla di cui gioire nella tua vita, non hai condiviso le tue conoscenze con nessuno. Mentre puoi conoscere i Veda, non comprendi il loro vero significato, perché non ti sei mai preso la briga di condividere la loro grazia e gioia con gli altri. È attraverso la condivisione di questa saggezza che sarà veramente vivo e vivrà dentro di te.

Allora, caro Bharadvaja, ti darò un’altra possibilità. Puoi passare ancora una vita cercando di avvicinarti alla mia presenza, e, se la usi saggiamente, ti prometto che sarà l’ultima. ”

Egli trascorse la sua vita successiva non studiando, ma insegnando. Si dedicò a condividere la profonda saggezza e gioia che gli veniva dai Veda ed educò molti aspiranti sulla via del sentiero spirituale. La sua conoscenza e la sua compassione erano conosciute in lungo e in largo, e persone di diverse classi erano orgogliose di chiamarlo come  insegnante. Sul letto di morte vennero da tutte le parti a rendergli omaggio.

Anche Shiva venne a rendere omaggio a questo venerabile insegnante, gli mise la mano sulla spalla e disse:

“Caro Bharadvaja, hai finalmente imparato la lezione. Ora comprendi in che modo la saggezza dei Veda non è contenuta nella mera conoscenza, ma nella vita e nella condivisione. Guarda quante anime si sono accese a causa della tua grazia e della tua generosità. Hai fatto ciò che ho suggerito e ora, come promesso, se lo desideri, potresti essere liberato dal ciclo di nascita e rinascita.”

Ci sono volute tre vite perché il saggio capisse che quando troviamo la fonte della nostra gioia, è nostro dovere viverla e condividerla con gli altri. Questo non significa che dobbiamo cercare di convincere gli altri a partecipare alla nostra gioia ma che, il nostro , può ispirare gli altri a trovare quella fonte di gioia in se stessi.

Questa storia ha due significati: il primo è che tutta la conoscenza di questo mondo non potrà mai essere che parziale, mentre è l’esperienza ad essere fondamentale. Questo è un tratto caratteristico dell’insegnamento di Shiva, egli è il primo praticante, l’adhiyogi, non il primo erudito; il secondo tutta la conoscenza o l’esperienza del mondo non varrà nulla senza la condivisione.”

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Da questo saggio prende il nome la posizione bharadvajasana, una torsione del busto e, quindi della colonna, che richiede un forte radicamento degli ischi a terra ed una buona preparazione e riscaldamento nelle anche e nelle gambe visto che coinvolge direttamente gli arti inferiori.

Nella posizione infatti, la gamba sinistra è portata indietro in virasana, con il polpaccio che corre parallelo alla coscia, il tallone accanto al gluteo, il piede rivolto leggermente verso l’interno, il ginocchio che non si solleva dal pavimento; la gamba destra, si flette, in inspirazione, portando il collo del piede in appoggio sull’inguine sinistro: questa gamba è dunque in posizione del mezzo loto, con la pianta rivolta verso l’alto.

L’asana, in torsione profonda, come per molte torsioni lavora sulla purificazione, portando il corpo (così come la mente) a liberarsi dalle tossine, a ritrovare nuova leggerezza ed espansione.

Lavorando sulla flessibilità della colonna ci aiuta a ruotare completamente, a cambiare prospettiva. Rimanendo fermi ci muoviamo tuttavia in ogni direzione, concediamo allo sguardo, e alla mente, la possibilità di espanderci, di mettere in discussione, di proiettarci al di là delle direzioni consuete.

 

Benefici di Bharadvajasana

  1. Allunga le articolazioni della colonna vertebrale, delle spalle e delle anche.
  2. Massaggia gli organi addominali interni.
  3. Allevia il dolore lombare, cervicale e della sciatica
  4. Riduce lo stress e l’ansia.
  5. Migliora la digestione.
  6. È terapeutica per la sindrome del tunnel carpale, se eseguita con costanza e prudenza.
  7. È utile durante il secondo trimestre di gravidanza

In ogni posizione yoga scopriamo grandi insegnamenti, spesso collegati a figure umane o a Dei che ci possono portare a lavorare si nel corpo ma soprattutto con la nostra interiorità.

Sperando di esservi stata utile vi saluto e al prossimo asana!

Namastè

 

Setu Bandhasana

Setu Bandhasana, la posizione del mezzo ponte o ponte legato, è una posizione invertita simmetrica. Il corpo riproduce la forma di un ponte.

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Appartiene al gruppo dei 7 asana reali. ai quali viene attribuita la capacità di sintetizzare gli aspetti fondamentali dello Yoga.

Sette posizioni che lavorano in modo molto differente sul corpo e sulla mente .

È un’asana che stimola diversi chakra – Muladhara, Manipura, Anahata e Vishudda – attivando così un buon flusso di energia. Essendo una posizione di massima apertura del torace soprattutto è indicata per il chakra del cuore. Aiuta a sciogliere blocchi e tensioni e per ritrovare armonia interiore proprio per il suo coinvolgimento con il chakra Anahata.

Benefici:

–rinforza la spina dorsale domandone flessibilità.

–tonifica gli organi interni, apparato gastro intestinale, i glutei, la parete addominale e le gambe.

–stimola il metabolismo e la tiroide.

– Dal punto di vista mentale, il ponte calma la mente e attiva forza interiore, fiducia in se stessi, coraggio e forza di volontà, determinazione, purezza, aspirazione spirituale, grazia, eleganza e intuizione.

Namasté

Salamba Sarvangasana: la posizione della candela

“L’importanza di Sarvangasana, la posizione della candela, non potrà mai essere lodata abbastanza ed è una delle cose più grandi lasciate in eredità dagli antichi yogi.”

Iyengar

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Sarvangasana è una posizione invertita che permette di allungare la parte posteriore del collo e di rafforzare i muscoli lungo la colonna vertebrale e della zona addominale.

Praticata costantemente dà benefici incredibili tanto che viene definita come la regina delle posizioni yoga.

Nonostante sia conosciuta come Sarvangasana, il nome completo di questa posizione è Salamba Sarvangasana.

Questo nome è formato da 5 parole che in sanscrito significano:

  • Sa = con
  • Alamba = supporto, sostegno
  • Sarva = tutti
  • Anga = arto, parte del corpo
  • Asana = posizione

Perciò Salamba Sarvangasana significa “la posizione in cui tutti gli arti sono supportati” o “la posizione in cui l’intero corpo è sostenuto“, perciò la parola Salamba è importante perché sta ad indicare che tutto il corpo è sostenuto dalle mani in maniera verticale, tranne testa e collo.

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E’ importante eseguirla con gli giusti allineamenti e senza forzare eccessivamente la zona del collo.

Infatti, pur sembrando una posizione facile, (chi di noi da bambino non la provava?), non lo è affatto, tanto da essere considerata una posizione avanzata, che va eseguita tenendo ben in mente poche semplici regole ma che evitano di farsi male alla cervicale.

Pertanto nell’esecuzione occorre portare la massima attenzione alla rachide cervicale  e non muovere mai il collo. In caso di dolore, meglio scendere in Halasana, o comunque con i piedi in basso, e muoversi solo quando non c’è più peso nella cervicale. Una posizione che è una via di mezzo  è Viparita Karani che, ha  gli stessi benefici della candela, ma non essendo la schiena perpendicolare, bensì a 60°, si libera il collo in quanto c’è meno peso ad aggravarlo  e l’allungamento della parte posteriore della cervicale è minore.

Come tutte le posizioni invertite, anche Salamba Sarvangasana ringiovanisce tutto il corpo e specificatamente i benefici sono:

  • Stimola la tiroide, le paratiroidi e ne migliora il funzionamento. Questo si ripercuote positivamente su tutto il metabolismo del corpo.
  • Riequilibra il quinto centro energetico, il Vishudda Cakra
  • Riduce i mal di testa cronici.
  • Il sangue ritorna più facilmente al cuore con  un effetto benefico su tutto il sistema circolatorio.
  • Ha benefici in caso di asma, bronchiti e disturbi alla gola.
  • Combatte la stitichezza.
  • Allevia i sintomi della menopausa.
  • Aiuta chi soffre di disturbi urinari e di infertilità.
  • Gli organi addominali si decongestionano e migliorano il loro funzionamento.
  • Calma la mente riducendo lo stress ed aiuta a combattere l’insonnia.
  • E’ benefica per chi sta molto tempo in piedi o troppo seduto

 

 

 

 

 

TRIKONASANA

Trikonasana è una posizione polare. Infatti operasui due aspetti energetici del corpo: quello yin, femminile, lunare e quello yang, maschile, solare.

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Significato Trikonasana

In sanscrito trikona significa “triangolo”, per cui il nome di questa asana viene tradotto come “la posizione del triangolo”, che viene così denominata perché le gambe formano un triangolo con il suolo. Trikonasana è una delle 84 posture principali dello Hata Yoga e  fa parte anche delle dodici posizioni basi nel Sivananda Yoga.

Il triangolo rappresenta universalmente le tre forze della natura e la perfezione. Nello yoga le 3 forze della natura, le guna, di cui abbiamo già parlato, sono: tamas (inerzia), rajas (azione) e sattva (armonia). Essi rappresentano anche il triumvirato del sé cosmico: Brahma, il creatore; Vishnu, il protettore; e Shiva, il distruttore. I triangoli sono inseparabili dal potere del numero tre. Il Signore dello Yoga, Shiva, detiene uno scettro a tre punte a rappresentare essere, coscienza e beatitudine.

L’importanza simbolica di triangoli e del numero tre possono essere trovati nel corso della storia e in tutte le culture:

  • Nella mitologia greca ci sono tre Grazie, tre destini, tre furie e tre Gorgoni.
  • Nelle storie celtiche non è inusuale per una testa di avere tre facce per vedere il passato, presente e futuro.
  • Cielo, terra e l’abisso rappresentano le tre divinità primarie (Anu, Bel ed Ea) dell’antica Babilonia.
  • Dio, Gesù e lo Spirito Santo formano la Santissima Trinità nelle religioni cristiana e cattolica.
  • Nell’Induismo, Brahma, Shiva e Vishnu formano una struttura simile.

Inoltre nell’uomo e nel tempo vi sono sempre 3 parti:

  • corpo, mente e spirito.
  • passato, presente e futuro.

Alcuni consigli importanti nell’eseguire questa asana :

  1. Non lasciare che tutto il peso del corpo si appoggi sopra il ginocchio tramite la mano più bassa. Questo creerebbe troppa pressione sopra l’articolazione del ginocchio.
  2. E’ molto più importante tenere la gamba davanti diritta e il busto allineato con la coscia, senza forzare la posizione per arrivare alla performance, ovvero toccare con la mano il  pavimento. Rispettando i propri limiti bisogna arrivare fino a dove il corpo lo permette senza sforzi e con dolore, anche se non è abbastanza in basso.
  1. È importante, per mantenere bilanciati questi due aspetti (sia da un punto di vista fisico che energetico), pertanto la posizione deve essere eseguita sia a destra che a sinistra per la stessa durata.
  1. La massima attenzione va portata al bacino che deve essere perfettamente in linea con l’apertura frontale delle gambe e che va tenuto in retroversione, portando il coccige verso il basso, in modo da proteggere la zona lombare nell’esecuzione dell’asana

I benefici di Trikonasana nella sua pratica costante sono:

  • Tonifica ed allunga i muscoli delle cosce, le ginocchia e le caviglie.
  • Nella zona lombo-sacrale allunga le anche e gli inguini.
  • Allunga la spina dorsale.
  • Apre il torace e le spalle, riequilibrando il 4 chakra, anatha
  • Toglie rigidezza ai fianchi e corregge le piccole deformità che si trovano nella zona lombo-sacrale e le fa sviluppare uniformemente.
  • Allieva i dolori nella schiena e nel collo.
  • Stimola gli organi e muscoli addominali.
  • iduce lo stress
  • Aiuta a correggere i piedi cavi ed i piedi cavi.
  • Riduce i dolori alla sciatica.
  • Aiuta ad alleviare i sintomi della menopausa.

Buon Lavoro