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A volte esisto per metà. Vedo le cose dall’esterno, senza emozioni, come se seguissi una sorta di metodo scientifico. Faccio uno sforzo per tornare dentro il mio corpo, per prendere il controllo di me stesso, dei miei sentimenti e sensazioni. E so che quando mi abbracci è come abbracciarmi a metà, perché senti che il contenitore non è completamente pieno. È angosciante.
Come te lo spiego? Sono una persona strana, sono troppo fuori dal mio tempo e dalla società, non riesco a trovare alcuna spiegazione possibile. Come uno stagno tranquillo che contiene al suo interno un vulcano selvaggio. E tu sei la mia sintesi, l’unica persona con cui posso raggiungere l’equilibrio. Il mio stagno si armonizza con la tua calma e il mio vulcano si nutre della tua passione. E quando riesco a riunirmi, sono le tue braccia che mi tengono così, ed è allora che respirare ti basta.