E così, mentre la luce si insinua, tracciando percorsi dove galleggia la polvere, lei gioca a prendere. Come se tra le sue mani potesse creare un tempo tranquillo, un tempo per sentire la musica scivolare attraverso la pelle, come se fossero carezze che risvegliano i suoi sensi addormentati, un tempo per spogliare l’anima e vestire di parole, quelle che tacciono. Quelli che rimbalzano nella tua mente cercando di trasformare i sentimenti in idee. Quelle le affoga in gola, stringendo leggermente la mascella, schiacciandole in piccoli pezzi prima che diventino sani.