Intervista ad Elena Paloscia, psicologa del settore giovanile dell’U.C.Sampdoria: “L’importanza dell’ambiente sportivo nel calcio femminile e non solo.”

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Elena Paloscia è una psicologa e psicoterapeuta che, oltre all’attività di cura di persone adulte e adolescenti, dal 2015 collabora con il settore giovanile dell’U.C.Sampdoria.

Elena Paloscia, fonte www.youtube.it/sampacademy
Elena Paloscia, fonte www.youtube.it/sampacademy

Nel 2020 è uscito il suo primo libro “Al cuore della performance”, disponibile su Amazon ( CLICCA QUI ), in cui non si parlerà del cuore che viene richiesto ai singoli atleti e atlete, ma del cuore che tutto l’ambiente sportivo, che accoglie i ragazzi e le ragazze, è chiamato a mettere in campo. L’ambiente è il contesto emotivo che accoglie e fa crescere i ragazzi e le ragazze.

In questa intervista esclusiva concessa a “Stelle in Campo” sono stati i punti toccati da Elena e invitiamo tutti i nostri lettori ad ascoltare la versione integrale dell’audio a questo link:  INTERVISTA AUDIO

Elena, di che cosa ti occupi nella vita?

“Sono una psicologa e psicoterapeuta. La cosa che mi appassiona di più, lavorativamente parlando, è la cura dei miei pazienti, ma c’è uno spazio ampio per lo sport, collaboro dal 2015, con il settore femminile dell’Unione Calcio Sampdoria.  Sono,inoltre, impegnata  nel sociale, collaboro con un’associazione che si chiama Fondazione Tender to Nave Italia che utilizza il mare e la navigazione come strumento educativo e riabilitativo per le fasce più fragili della società. ”

Cos’è la psicologia dello sport?

“E’ un ramo della psicologia che si occupa di sport e di miglioramento delle performance sportive. Generalizzando, potremmo dire che ci sono due grandi settori: uno si occupa di prestazione in campo, aiutando gli atleti a dare il meglio di loro, poi c’è l’altro che è quello che mi appassiona di più che si occupa dell’aspetto educativo e di crescita a 360 gradi dei giovani atleti/e. “

Elena Paloscia
Elena Paloscia

Recentemente hai scritto un libro “Al cuore della performance”, raccontaci quali argomenti vengono trattati…

“Questo testo è il frutto di tutto il lavoro che abbiamo fatto da quando collaboro con la Sampdoria femminile. E’ il risultato di tante chiacchierate e tanto lavoro insieme al mio Responsabile, Enrico Calvi, allo staff e alle atlete. E’sia un dono che ho voluto fare al settore femminile che la descrizione di un percorso fatto, da dove siamo partiti a dove siamo ora. Il cuore del testo tratta delle competenze empatiche, di accoglienza, di ascolto che tutto l’ambiente deve mettere in campo per favorire l’emersione dei talenti delle atlete e degli atleti. La qualità dell’ambiente ha un’incidenza forte sulle performance sportive, esattamente come per l’agricoltore, la qualità del terreno che accoglie le sue sementi, sarà fondamentale per la forza del raccolto. Il libro si trova su Amazon in formato cartaceo e informatico.”

Il libro di Elena Paloscia. Fonte: www.amazon.it
Il libro di Elena Paloscia. Fonte: www.amazon.it

Come organizzi il tuo lavoro?

“Innanzitutto ringrazio la società U.C. Sampdoria perchè mi permette di parlare da una  posizione privilegiata, ovvero quella di essere un membro dello staff e non soggetta a collaborazioni spot. Senza questa condizione, non sarei riuscita a realizzare questo lavoro. Sono stata, inoltre,  molto fortunata ad incontrare Enrico Calvi che è una persona sensibile, acuta e competente e che ha interesse nell’ascoltarmi. Per tornare alla domanda, posso sintetizzare dicendo che per due volte a settimana sono in campo a disposizione delle giocatrici, tecnici e dirigenti. Poi c’è tutto un lavoro di backstage, telefonate e confronti.”

Che differenze ci sono tra un mental coach e uno psicologo dello sport?

“Uno psicologo dello sport deve avere una laurea in Psicologia, un mental coach non deve essere laureato. Penso che, al giorno d’oggi, in un mondo in cui spopola la “tuttologia”, la competenza formale penso che sia un requisito base da cui partire. Un altro punto fondamentale è la tutela del cittadino, lo psicologo dello sport è iscritto ad un albo. Se dovessi fare qualcosa che non va, il cittadino può segnalarmi al mio ordine ed io potrei non svolgere più il mio mestiere. E’ una tutela per il cittadino. Attenzione, ci sono tantissimi mental coach che sono eccezionali nel loro lavoro, prendo l’esempio di Enrico (Calvi n.d.r.) che ha una sensibilità di cogliere delle dinamiche individuali o gruppali, eccezionale. A quella sensibilità, però, va affiancata una competenza specifica che permetta di tradurre e fissare ciò che coglie.”

Si ringraziano per la disponibilità Elena Paloscia e l’U.C.Sampdoria.

A cura di Denise Civitella

 

 

 

 

La Ciclista Ignorante, ciclomeccanica genovese: “Ho cambiato vita grazie allo studio e alla passione per la bici”

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Adriana Anselmo è conosciuta nel mondo del web come “La Ciclista Ignorante”. Ha cambiato la sua vita nel 2018, quando ha deciso di cambiare vita e aprire da zero la sua ciclo officina a Genova. Ha mollato il “posto fisso” da grafica, ha studiato ciclo meccanica, marketing e social ed ha realizzato il suo sogno di aprire la sua ciclofficina.

Tutto quello che fa è frutto di esperienza e studio.

Adriana non nutre interesse solo per la bicicletta, ma la sua personalità poliedrica e curiosa nei confronti della vita, le permette di affrontare argomenti quali l’arte, la religione, la Vita. Quindi, non solo bici.

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Siete curiosi di conoscerla?

A questo link, potrete trovare una piacevole intervista alla “Ciclista Ignorante”.

Intervista alla “Ciclista Ignorante” AUDIO

Buon ascolto!

Adriana, presentati al nostro pubblico…

“Mi chiamo Adriana, ho superato i 40 anni e due anni fa ho pensato di cambiare totalmente la mia vita, aprendo la mia ciclofficina a Genova. Ho lavorato due anni per arrivare a quel momento, non riuscivo a trovare nessuno che mi insegnasse il mestiere, allora ho deciso di studiare per conto mio e seguire dei corsi. In realtà, il primo corso l’ho seguito per essere indipendente durante i miei viaggi in bicicletta. Da li, mi sono innamorata della ciclo meccanica.”

Da bambina avevi la passione per la bici?

“Da bambina, andavo in giro per Genova, nella zona del Porto Antico, quando ancora non c’era nulla e mi divertivo a fare le acrobazie.Poi, ho avuto il motorino ed ho abbandonato la bici per qualche anno. Nel giugno del 2014, ho deciso di cambiare la mia vita e comprarmi una bicicletta. Dopo 30 minuti di domande al commesso, sono uscita con il mio nuovo mezzo e da lì è nato un amore…”

Qual è il social che preferisci?

“Twitter, soprattutto quello di dieci anni fa. Continuo ad usarlo, ha un limite di caratteri ed è un social dove devi leggere per interagire, mi piace soprattutto per quello. Lo scopo è usare più strumenti possibili per arrivare in maniera capillare a più gente possibile. Ho imparato che si semina e la gente raccoglie quello che vuole.”

Sei una ragazza poliedrica e ti occupi anche di arte digitale…

“Inizio a creare ed a giocare con un app che crea caleidoscopi. Tutti i miei quadri partono da una foto e da lì, vengono modificati. Sono libera di mostrare quello che faccio, mi sono liberata dalla paura di fallire. Ci ho impiegato 12 anni per arrivare dove sono. A volte mi domando se dovessi chiudere quale altro lavoro andrei a fare? Quello che ho cambiato è il mio modo di pensare. E’ un limite degli altri pensare che faccio troppe cose, in realtà aggiustare biciclette e creare arte digitare sono due cose che all’apparenza sembrano molto diverse tra loro, ma in realtà si assomigliano molto. Bisogna avere fantasia e creatività in entrambi i campi.”

Ti piace la musica?

“Mi piace, ho amato follemente Ramazzotti. Ascolto tanta musica italiana e poca straniera, in particolare i Queen. Ricordo ancora il mio primo concerto di Ramazzotti nel palazzetto della Foce di Genova, con una pessima acustica. Era il 1993, l’album di Certi Momenti.”

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

“Uno è lavorare per 6 mesi e gli altri sei mesi girare in bici. Il secondo è riuscire a creare una scuola seria di ciclomeccanica composta da gente seria che sappia mettere le mani sulla bici. Sotto questo punto di vista, siamo in pochissimi a pensarla così. C’è bisogno di tanta formazione e tornare un po’ indietro e non solo nel campo delle bici.”

 

 

 

 

 

Denise Civitella

Intervista alla freestyler finlandese Minna Marlo. In collaborazione con Andrea Gallazzi di Calcio Femminile Italiano.

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Prosegue il nostro viaggio alla scoperta delle freestyler mondiali insieme ad Andrea Gallazzi di Calcio Femminile Italiano. Questa settimana è il turno di Minna Marlo, famosissima freestyle finlandese.

Non perdere il podcast!
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Denise Civitella
Ph.credit profilo Instagram di Minna Marlo

Intervista a Federica Seneghini, giornalista e autrice del libro “Giovinette, le calciatrici che sfidarono il Duce”.

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Il suo libro è presente in tutte le librerie e, a pochi mesi dalla sua uscita, è già alla terza ristampa. Federica Seneghini, genovese, classe 1981, lavora come giornalista presso la redazione del “Corriere della Sera” e nel corso di questo 2020, ha terminato il suo primo lavoro come scrittrice: “Giovinette, le calciatrici che sfidarono il Duce” (Solferino Libri)

Per ascoltare il podcast:

Intervista AUDIO a Federica Seneghini

Un romanzo che incastra alla perfezione la storia del nostro Paese in epoca fascista, con quella di un gruppo di donne che volevano giocare a calcio come gli uomini, formando una squadra e tentando di andare contro gli stereotipi del tempo in cui la figura della donna appariva “costretta” tra le mura domestiche a crescere i figli.

Federica Seneghini e il suo romanzo.
Federica Seneghini e il suo romanzo.

Un libro entusiasmante che viene arricchito ulteriormente da un saggio finale dello storico Marco Giani che, in modo attento, ripercorre anni di discriminazione femminile nel mondo del calcio. Fa riflettere come la situazione non sia molto mutata rispetto a novant’anni fa.

Prima di iniziare a parlare del tuo libro, facciamo un passo indietro: chi era Federica da bambina?

“Non ho mai giocato a calcio, ho praticato il basket per un paio di anni e andavo a nuoto. Da genovese, tifo per la Samp. Non ho mai praticato sport a livello agonistico. L’idea di scrivere un romanzo di sport è stato un caso.”

Com’è nata l’idea di scrivere questo libro?

“L’idea è nata lo scorso anno nei giorni dei Mondiali di Francia del 2019. Mi sono interessata all’argomento e ho fatto un po’ di ricerche per scrivere un articolo per il Corriere della Sera, il giornale per cui lavoro. Mi sono imbattuta in alcuni studi che ripercorrevano le vicende della squadra delle “Giovinette”. C’erano soprattutto studi di Marco Giani, il ricercatore che firma il saggio finale del libro e con lui siamo andati a casa di Grazia Barcellona che nel romanzo ha 4 anni, l’abbiamo incontrata lo scorso anno che ne aveva 90. Grazia, purtroppo, è scomparsa pochi mesi dopo il nostro incontro. Lei era l’ultima testimone oculare di questa squadra.”

Raccontaci le tue emozioni di questo incontro…

“E’ stato emozionante perchè la storia della squadra era la storia della famiglia di Grazia. Le sue zie erano le protagoniste del racconto. Rosetta era la “bomber”, la mamma era Giovanna, la persona che sorvegliava e guidava il lavoro sportivo delle ragazze. Lei era una bambina, ma si ricordava ancora tutto. Ormai, era diventata la storia di famiglia che si raccontava sempre durante le feste di Natale o i ritrovi di famiglia.”

Quali difficoltà hai dovuto superare per scrivere il racconto?

“Sono state soprattutto a tutto il materiale cartaceo che avevo a disposizione che Marco Giani aveva già studiato negli anni scorsi. Sono partita da alcuni articoli di giornale, reportage, lettere che le ragazze avevano scritto alle autorità fasciste. Da lì, c’è tutto un lavoro da fare e devi cercare di cucire il materiale dando un senso logico, colmando i vuoti e renderlo accattivante per un pubblico vario. E’ un romanzo che si rivolge non solo agli appassionati di sport, ma anche a coloro che amano la storia, i diritti. E’ un romanzo che si rivolge anche ai ragazzi, con Marco Giani, alcune delle presentazioni che abbiamo fatto, prima del lockdown, sono state fatte nelle scuole.”

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Il movimento del calcio femminile, solo adesso sta cominciando a cambiare ed a mostrare il suo potenziale al pubblico dopo anni di buio, sei d’accordo?

“Molto è stato fatto dalle #ragazzemondiali , molti dialoghi sono ricostruiti allo scorso anno. Alcuni dei dialoghi sono stati presi da conversazioni che ho ascoltato lo scorso anno. Anche la mia categoria ha un ruolo per sdoganare quello che, da sempre in Italia, è considerato uno sport esclusivamente maschile. Le cose sono molto cambiate anche solo rispetto a cinque anni fa.”

Qual è stata la tua più grande soddisfazione ottenuta dopo la pubblicazione del romanzo?

“Ne abbiamo ottenute molte, ma sicuramente che il Comune di Milano intitolerà una via del Parco Sempione alle ragazze che sfidarono il Duce. Il Sindaco Beppe Sala ha raccolto l’appello affinchè la città ricordi queste ragazze. L’inaugurazione, probabilmente, sarà fatta nei primi mesi del 2021, vicino all’Arena, un posto sportivo legato alla storia di questa città. Ci sarà anche una targa, in modo tale che le persone che passeranno da lì, potranno leggere un riassunto della storia delle avventure di Rosetta e compagne.”

Hai avuto modo di conoscere anche l’attuale CT della Nazionale Azzurra, Milena Bertolini. Che impressione ti ha fatto?

“Con Milena abbiamo fatto una bellissima presentazione a Reggio Emilia, la sua città, qualche mese fa. Sono stata felicissima. Milena sta facendo un grandissimo lavoro, non sportivo, ma anche culturale. Si sta impegnando nell’abbattere i pregiudizi che lei stessa ha sovuto subito sulla sua pelle quando giocava. Mi ha raccontato gli aneddoti in cui giocava a calcio e mi ha fatto impressione che anche lei stessa abbia ritrovato nel libro molti dei pregiudizi che ha dovuto subire quando era giocatrice, nonostante il libro fosse ambientato negli anni ’30.”

Hai un personaggio a cui sei particolarmente legata?

“Mi sono affezionata a tutti i personaggi, forse a Rosetta un po’ di più. E’ l’ultima che si arrende, vuole continuare ad ogni costo. In realtà, uno dei miei preferiti è anche Carlo Brighenti che è stato l’unico giornalista a dare manforte alle ragazze e a scrivere cose positive sul loro progetto. Ho conosciuto anche il nipote di Carlo e sono affezionata anche a questo personaggio.”

articolo21.org

Hai in programma di scrivere altri libri?

“Mi piacerebbe molto scrivere un altro libro, non ho niente in programma, ma sono alla ricerca di nuovi argomenti. Questo libro non è solo una vicenda di sport e di storia perchè mi ha permesso di mettermi alla prova con tante sfide giornalistiche.”

Hai un sogno nel cassetto?

“Era proprio quello di scrivere un libro…”

Come ti piace trascorrere il tuo tempo libero?

“Appena sono libera, prendo la macchina e mi allontano da Milano. Sono di Genova, vengo spesso in Liguria. Mi piace trascorrere dei weekend fuori porta.”

 

Stelle in campo ringrazia Federica per la cortesia e la disponibilità.

Denise Civitella

Ph. credit Twitter di @fedesene, articolo21.org e Corriere della Sera.

 

Intervista esclusiva ad Anastasia Bagaglini, campionessa di freestyler originaria di Latina. A cura di Denise Civitella e Andrea Gallazzi.

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Continuano le nostre interviste alle freestyler di tutto il mondo in collaborazione con Andrea Gallazzi di

Calcio Femminile Italiano.
Oggi è il turno di Anastasia Bagaglini , campionessa di freestyler, arrivata terza ai campionati mondiali.
Ad oggi, è l’unica ragazza italiana a praticare questa pratica sportiva. Anastasia, dicianovenne originaria di Latina, è un vero talento italiano, ascoltate l’intervista esclusiva a questo link:
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Intervista a Paloma Pujol, nota freesyler spagnola: “Adoro la musica e il pallone”. A cura di Denise Civitella e Andrea Gallazzi.

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Sono lieta di comunicarvi che da oggi è nata una bella collaborazione con Andrea Gallazzi di Calcio Femminile Italiano.

Andrea si occupa di molte cose all’interno del sito www.calciofemminileitaliano.it tra cui anche quello di far conoscere il più possibile le ragazze freestyler di tutto il mondo. Ogni due settimane ci occuperemo di fare delle interviste in giro per il globo alle più famose acrobate in rosa che fanno vere e proprie magie con la palla.

Stasera è la volta di Paloma Pujol, 34 enne di Madrid, che ci ha concesso una bella intervista che potrete ascoltare a questo link:

https://www.spreaker.com/episode/41813112

Invitiamo tutti i nostri ascoltatori ad iscriversi al  Canale YouTube di Calcio Femminile Italiano per vedere dei fantastici contenuti video su queste incredibili atlete!

Andrea Gallazzi di CFI e la freestyler Paloma Pujol
Andrea Gallazzi di CFI e la freestyler Paloma Pujol

Intervista esclusiva a Maria Grazia Gerwien: “Vi racconto l’inizio del calcio femminile”

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Intervista esclusiva di “Stelle in Campo”, abbiamo contattato Maria Grazia Gerwien, attaccante dell’ACF Genova, squadra vincitrice del primo campionato di calcio femminile nel 1968. La Gerwien vinse anche una Coppa Europa nel 1969 con la maglia della Nazionale Italiana.

Maria Grazia Gerwien
Maria Grazia Gerwien

Al link sottostante, potrete ascoltare l’intervista integrale. E’ stato emozionante intervistare questa atleta, la sua storia deve aiutare le giovani calciatrici a capire che il calcio femminile, se sta raggiungendo dei risultati e più visibilità lo deve a donne come Maria Grazia.

Clicca qui per ascoltare l’intervista a Maria Grazia Gerwien

L'ACF Genova, vincitrice dello scudetto del 1968.
L’ACF Genova, vincitrice dello scudetto del 1968.

Buon ascolto!

Denise Civitella

Ph.credit

www.calciodonne.it

www.repubblica.it

 

ESCLUSIVA SIC: Intervista a Thibault Rabeux, il mio canale YouTube e il mio libro dedicato alla storia del calcio femminile.

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Thibault Rabeux è un giornalista francese, autore del libro “Women’s soccer: The official history of the unofficial World Cups” disponibile su Amazon sia in lingua inglese che francese.

L'”incontro” con Thibault è stato casuale, ho ricevuto una sua email all’indirizzo stelleincampo@gmail.com quasi un mese fa e, da quel giorno, ne è nata una piacevole corrispondenza virtuale. Quando accadono queste cose, adoro la tecnologia,  ti permette di scambiare delle opinioni su ciò che rappresenta la tua più grande passione di sempre, con persone e “addetti ai lavori” che abitano a molti km di distanza da te. Grazie Thibault!

In questa intervista esclusiva, Thibault ci racconta del suo lavoro nel movimento del calcio femminile e cosa lo ha spinto nel seguire questo sport che sta appassionando sempre più persone nel mondo.

La copertina del libro disponibile su Amazon.
La copertina del libro disponibile su Amazon.

1) Raccontaci la tua storia…
Mi chiamo Thibault Rabeux, lavoro come giornalista e sono specializzato in SEO (ottimizzazione dei motori di ricerca). Nel 2011, pur non essendo ancora laureato, ho provato a scrivere articoli per diversi media (sito web e testata giornalistica) specializzati sul calcio maschile, ma la concorrenza era alta. Tutti guardano e amano il calcio maschile. Ecco perché è davvero difficile farcela in questo campo.
Di conseguenza, ho deciso di diventare un esperto di calcio femminile. Dopotutto, è lo stesso sport! Così ho iniziato a guardare le partite in TV, sono andato allo stadio a vedere le partite dal vivo, ho iniziato ad interessarmi alle giocatrici… Poi ho contattato i pochi siti francesi specializzati sul calcio femminile e ho chiesto se potrebbe scrivere articoli per loro. Due siti web mi offrirono la possibilità di scrivere per loro: “une-deux.net” e “footdelles.com” che è ancora online.
È così che è iniziata la mia “carriera”. Ho fatto molte interviste (Sandrine Soubeyrand, Tobin Heath, Amandine Henry …); ero presente durante gli allenamenti di squadre come il PSG (ho incontrato Sara Gama un paio di volte a Parigi quando giocava per il PSG). Nel 2014 sono andato in Canada per seguire la Coppa del Mondo femminile Under 20. È stata un’esperienza incredibile! Ho intervistato molte giocatrici da tutto il mondo: nigeriani, nord e sudcoreani, tedeschi, canadesi, francesi, brasiliani, neozelandesi …
Sfortunatamente, mi sono fermato nel 2015 per trovare un lavoro più redditizio … In Francia, è davvero difficile guadagnare abbastanza soldi per vivere con il calcio femminile … Tuttavia, ho deciso di immergermi di nuovo in questo sport l’anno scorso, nel 2019, scrivendo il mio primo libro sulla storia del calcio femminile

Thibault insieme a Pauline Bremer, giocatrice della nazionale tedesca
Thibault insieme a Pauline Bremer, giocatrice della nazionale tedesca

2) Dove è nato il tuo interesse per la storia del calcio femminile?
Quando ero un giornalista a tempo pieno, specializzato in calcio femminile, lavoravo per siti web che parlavano di notizie. Ad esempio, abbiamo realizzato molti report sulle partite e commenti dal vivo. È un buon esercizio, ma c’è un problema: tutti facevano la stessa cosa. Ero stanco di questo, quindi volevo scrivere qualcosa di diverso. Volevo scrivere qualcosa di mai pubblicato prima (almeno in Francia). Ed è naturale che ho scoperto la storia del calcio femminile. Un argomento inesplorato in lingua francese.
C’è così tanto da raccontare … Ho la sensazione di fare qualcosa di utile raccontando storie attraverso il mio libro o il mio canale YouTube (https://www.youtube.com/channel/UCwVBs7ti3YisWuAeDHleagQ ). Le pioniere meritano gratitudine e riconoscimento, ecco perché faccio del mio meglio per raccontare le loro storie.
3) Puoi parlarci del tuo libro? Dove possiamo acquistarlo?
Il mio libro è dedicato ai Mondiali femminili “non ufficiali” giocati negli anni ’70 e ’80. “Non ufficiali” significa che quei tornei non sono stati organizzati e ammessi dalla FIFA. Tuttavia, alcune di queste competizioni sono state incredibili. Ad esempio, nel 1971, il Messico ha ospitato una Coppa del mondo. La finale Danimarca vs Messico si è giocata davanti a 110.000 spettatori. La Danimarca ha vinto 3-0 grazie a tre gol di una giovane giocatrice, Susanne Augustesen, di 15 anni! Ci sono molti aneddoti su questa competizione. Se ti interessa, ho pubblicato un video dedicato a questo torneo:

https://www.youtube.com/watch?v=zwArA4F0ooE
Se ami la storia del calcio femminile e gli aneddoti divertenti, sono sicura che apprezzerai il mio libro, disponibile solo su Amazon in francese e in inglese. Ho intervistato ex calciatori per scriverlo, soprattutto Susanne Augustesen o Feriana Ferraguzzi, ex giocatrice italiana.
4) Qual è la tua giocatrice preferita nel calcio femminile?
Nel 2012, quando ho scoperto il calcio femminile, adoravo la giocatrice svedese Lotta Schelin che ha giocato per il Lione in Francia. Ma ora, ho più ammirazione per le ex giocatrici. Se dovessi fare una selezione, sceglierei Carolina Morace, Rose Reilly, Susanne Augustesen e Lone Smidt Hansen.

Il giornalista Thibault Rabeux
Il giornalista Thibault Rabeux

5) Quale giocatrice vorresti intervistare?
Le quattro giocatrici citate nella domanda precedente! Anche se ho scambiato qualche email con Susanne Augustesen per scrivere il mio libro, non l’ho mai incontrata. Forse un giorno, per il mio canale YouTube, intervisterò una di quelle leggende.
A proposito, ho appena lanciato la mia prima newsletter! Invio ogni giorno per 15 giorni, via email, una storia / aneddoto illustrato sulla storia del calcio femminile. Se sei interessato, ecco i link in inglese (o in francese) per iscriverti alla mia newsletter 🙂

Newsletter inglese

Newsletter francese

Denise Civitella

Ph credit: per gentile concessione di Thibault Rabeux

 

Italia, che manita!!! Le azzurre vincono 5 a 0 contro la Bosnia.

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L’Italia vince 5 a 0 contro la Bosnia grazie alle magie di Girelli, tripletta per lei, Galli e Linari.

Tutto troppo facile per le azzurre che il 27 ottobre andranno a scontrarsi contro la Danimarca per uno scontro al vertice che sarà determinante per la qualificazione ai prossimi europei.

lfootball

Scrivimi su stelleincampo@gmail.com per parlare di calcio femminile o promuovere la tua attività in questo movimento.

A questo link, potrete ascoltare il mio approfondimento sulla partita!

https://www.spreaker.com/episode/41065530

Denise Civitella

Ph credit: www.lfootball.it

Terza giornata: Bugeja, che esordio magico! Milan, Juve e Fiorentina regine della classifica.

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Fiorentina, Juventus e Milan. Comincia a delinearsi la cima della classifica di questo campionato di Serie A sempre più avvincente e ricco di nuove giocatrici che hanno alzato il valore tecnico della massima serie.
Non possiamo iniziare questo articolo senza citare la fenomenale giocatrice maltese HALEY BUGEJA, autrice di una prestazione magica al suo esordio assoluto in Serie A contro il Napoli.
Haley ha segnato due gol, uno più bello dell’altro ed è la vera sorpresa di questo weekend.
Il Napoli gioca bene, passa in vantaggio con capitan Di Marino, ma nulla può di fronte al nuovo fenomeno nero verde. Il rigore di Dubcova per ingenuità di una combattiva Oliviero, porta le padrone di casa in vantaggio, sigla il definitivo 3 a 1 la prestante Bugeja, classe 2004.
Vince ancora il Milan e lo fa con una Valentina Giacinti in cerca di riscatto. Il capitano sigla una doppietta personale e la squadra di mister Ganz vola a punteggio pieno e si conferma essere una delle prima della classe contro un Bari solido, ma che non ha saputo incidere più di tanto in fase offensiva. Da segnalare la rete di Soro.
Cade la Roma in casa propria contro l’Empoli di mister Spugna. Incredibile partita delle azzurre, i gol di Glionna e Prugna arrivano su calcio di rigore, ma la squadra gira bene e Di Guglielmi e compagne sembrano aver trovato la giusta grinta per affrontare questo campionato.
La Juve fatica a San Marino, ma, dopo diverse occasioni sprecate, Girelli e Caruso portano i 3 punti a Vinovo. Una buona prova per le ragazze di Conte che nelle prime due giornate avevano pagato molto alto il salto di categoria.
Il derby toscano tra Fiorentina e Florentia consacra definitivamente Mascarello e Adami, autrici di due gol di pregevole fattura grazie a due assist al bacio della solita Tatiana Bonetti. La Florentia reagisce e accorcia le distanze, prima con Sofia Cantore, poi con Martinovic. La solita Daniela Sabatino mette il punto esclamativo sulla partita.
Chiude la giornata Verona Inter con la prima vittoria in campionato per le ragazze di mister Sorbi. Il Mister nerazzurro rivoluziona buona parte della squadra e, a sorpresa, lascia in panchina Merlo e Tarenzi per far spazio a Baresi e Rincon.
Un risultato giusto per quanto visto in campo, l’Hellas ha giocato bene in fase di giro palla, ma davanti si è mostrata una squadra ancora poco concreta.
La prossima settimana non si giocherà a causa dello stop per la Nazionale , nel doppio scontro contro la Danimarca per la qualificazione a Euro 2022.
Il prossimo turno si disputerà il 3 e 4 ottobre 2020.
Roma – Verona Women
Fiorentina – Sassuolo
Milan – Juventus
Napoli – Inter
Pink Bari – Empoli Ladies
San Marino Academy – Florentia San Gimignano

Denise Civitella