La Ciclista Ignorante, ciclomeccanica genovese: “Ho cambiato vita grazie allo studio e alla passione per la bici”

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Adriana Anselmo è conosciuta nel mondo del web come “La Ciclista Ignorante”. Ha cambiato la sua vita nel 2018, quando ha deciso di cambiare vita e aprire da zero la sua ciclo officina a Genova. Ha mollato il “posto fisso” da grafica, ha studiato ciclo meccanica, marketing e social ed ha realizzato il suo sogno di aprire la sua ciclofficina.

Tutto quello che fa è frutto di esperienza e studio.

Adriana non nutre interesse solo per la bicicletta, ma la sua personalità poliedrica e curiosa nei confronti della vita, le permette di affrontare argomenti quali l’arte, la religione, la Vita. Quindi, non solo bici.

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Siete curiosi di conoscerla?

A questo link, potrete trovare una piacevole intervista alla “Ciclista Ignorante”.

Intervista alla “Ciclista Ignorante” AUDIO

Buon ascolto!

Adriana, presentati al nostro pubblico…

“Mi chiamo Adriana, ho superato i 40 anni e due anni fa ho pensato di cambiare totalmente la mia vita, aprendo la mia ciclofficina a Genova. Ho lavorato due anni per arrivare a quel momento, non riuscivo a trovare nessuno che mi insegnasse il mestiere, allora ho deciso di studiare per conto mio e seguire dei corsi. In realtà, il primo corso l’ho seguito per essere indipendente durante i miei viaggi in bicicletta. Da li, mi sono innamorata della ciclo meccanica.”

Da bambina avevi la passione per la bici?

“Da bambina, andavo in giro per Genova, nella zona del Porto Antico, quando ancora non c’era nulla e mi divertivo a fare le acrobazie.Poi, ho avuto il motorino ed ho abbandonato la bici per qualche anno. Nel giugno del 2014, ho deciso di cambiare la mia vita e comprarmi una bicicletta. Dopo 30 minuti di domande al commesso, sono uscita con il mio nuovo mezzo e da lì è nato un amore…”

Qual è il social che preferisci?

“Twitter, soprattutto quello di dieci anni fa. Continuo ad usarlo, ha un limite di caratteri ed è un social dove devi leggere per interagire, mi piace soprattutto per quello. Lo scopo è usare più strumenti possibili per arrivare in maniera capillare a più gente possibile. Ho imparato che si semina e la gente raccoglie quello che vuole.”

Sei una ragazza poliedrica e ti occupi anche di arte digitale…

“Inizio a creare ed a giocare con un app che crea caleidoscopi. Tutti i miei quadri partono da una foto e da lì, vengono modificati. Sono libera di mostrare quello che faccio, mi sono liberata dalla paura di fallire. Ci ho impiegato 12 anni per arrivare dove sono. A volte mi domando se dovessi chiudere quale altro lavoro andrei a fare? Quello che ho cambiato è il mio modo di pensare. E’ un limite degli altri pensare che faccio troppe cose, in realtà aggiustare biciclette e creare arte digitare sono due cose che all’apparenza sembrano molto diverse tra loro, ma in realtà si assomigliano molto. Bisogna avere fantasia e creatività in entrambi i campi.”

Ti piace la musica?

“Mi piace, ho amato follemente Ramazzotti. Ascolto tanta musica italiana e poca straniera, in particolare i Queen. Ricordo ancora il mio primo concerto di Ramazzotti nel palazzetto della Foce di Genova, con una pessima acustica. Era il 1993, l’album di Certi Momenti.”

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

“Uno è lavorare per 6 mesi e gli altri sei mesi girare in bici. Il secondo è riuscire a creare una scuola seria di ciclomeccanica composta da gente seria che sappia mettere le mani sulla bici. Sotto questo punto di vista, siamo in pochissimi a pensarla così. C’è bisogno di tanta formazione e tornare un po’ indietro e non solo nel campo delle bici.”

 

 

 

 

 

Denise Civitella

Intervista a Mauro Garbarino, ex allenatore di calcio femminile: “Ho scritto un libro dedicato a tutte le ragazze che ho allenato”

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Voglio raccontarvi una bella storia di calcio femminile. Mauro Garbarino, ex mister della Praese e del Cogoleto femminile è un uomo che ha dato molto nel mondo del femminile, riuscendo ad insegnare alle sue bimbe i principali valori di questo meraviglioso sport: la lealtà e la correttezza in primis.
Durante il lockdown, ha deciso di cominciare a scrivere un libro “Signorine e tacchetti” e regalarlo a tutte le sue ragazze che, in quasi 30 anni di calcio, hanno seguito i suoi consigli sul rettangolo verde.
Ringrazio Mauro per la sua grande disponibilità e gentilezza e grazie anche alla mia grande amica Raffaella Fracchia che mi ha permesso di conoscere questa bellissima storia. Non perdetevi l’audio dell’intervista integrale!

Il libro di Mauro Garbarino
Il libro di Mauro Garbarino

Per ascoltare l’intervista integrale a Mauro Garbarino, CLICCA QUI
Mauro, presentati ai microfoni di Stelle in Campo…
“Vivo a Cogoleto, ho 60 anni e per tantissimi anni ho allenato, soprattutto il settore femminile. Da fine anni ’80 al 2009.”
…e da questa esperienza è nato il tuo libro…
“Sono una persona che tiene tutto, ordinando tutto il materiale ho pensato di fare un libro. Durante il lockdown ho scritto questo libro che mette insieme tutto il cartaceo che avevo a disposizione. Non essendo uno scrittore, l’ho diviso in tanti racconti.”
Com’è il titolo del libro?
“Signorine e tacchetti. Prende il nome da un torneo estivo che avevamo giocato a Varazze. Il Secolo di Savona aveva dedicato uno spazio intitolandolo proprio così e da lì ho preso ispirazione per il titolo del mio libro. In copertina, è una bella foto delle bimbe sedute a bordocampo dell’under12 delle bimbe del Cogoleto”
Qual è lo scopo del libro?
“Il libro è dedicato alle ragazze e lo regalo a loro, anche se, forse, in un futuro potrebbe essere acquistabile on line. Ho un amico tipografo che mi ha aiutato a stamparlo. Ho iniziato a scriverlo questa primavera e con il passare del tempo, il libro cresceva sempre di più.”
Quante ragazze hai allenato?
“Penso di essere arrivato a 150 ragazze. Anche se ne ho allenate molte di più, il calcio amatoriale l’ho lasciato un po’ da parte e mi sono concentrato solo nei campionati giocati con la Federazione.”
Quali sono i ricordi più emozionanti?
“Sono quelli più vecchi alla fine degli anni ’80, anche se i racconti mi piacciono tutti.”
Segui il calcio femminile oggi?
“A livello dilettantistico no, lo seguo in tv. Mi è capitato di guardare anche partite di futsal, squadre sconosciute, ma ragazze che giocavano veramente bene.”
Allenerai ancora?
“Credo di no, è molto impegnativo, c’è da spostarsi ed è faticoso.”

Denise Civitella

Intervista alla freestyler finlandese Minna Marlo. In collaborazione con Andrea Gallazzi di Calcio Femminile Italiano.

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Prosegue il nostro viaggio alla scoperta delle freestyler mondiali insieme ad Andrea Gallazzi di Calcio Femminile Italiano. Questa settimana è il turno di Minna Marlo, famosissima freestyle finlandese.

Non perdere il podcast!
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Denise Civitella
Ph.credit profilo Instagram di Minna Marlo

Intervista a Federica Seneghini, giornalista e autrice del libro “Giovinette, le calciatrici che sfidarono il Duce”.

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Il suo libro è presente in tutte le librerie e, a pochi mesi dalla sua uscita, è già alla terza ristampa. Federica Seneghini, genovese, classe 1981, lavora come giornalista presso la redazione del “Corriere della Sera” e nel corso di questo 2020, ha terminato il suo primo lavoro come scrittrice: “Giovinette, le calciatrici che sfidarono il Duce” (Solferino Libri)

Per ascoltare il podcast:

Intervista AUDIO a Federica Seneghini

Un romanzo che incastra alla perfezione la storia del nostro Paese in epoca fascista, con quella di un gruppo di donne che volevano giocare a calcio come gli uomini, formando una squadra e tentando di andare contro gli stereotipi del tempo in cui la figura della donna appariva “costretta” tra le mura domestiche a crescere i figli.

Federica Seneghini e il suo romanzo.
Federica Seneghini e il suo romanzo.

Un libro entusiasmante che viene arricchito ulteriormente da un saggio finale dello storico Marco Giani che, in modo attento, ripercorre anni di discriminazione femminile nel mondo del calcio. Fa riflettere come la situazione non sia molto mutata rispetto a novant’anni fa.

Prima di iniziare a parlare del tuo libro, facciamo un passo indietro: chi era Federica da bambina?

“Non ho mai giocato a calcio, ho praticato il basket per un paio di anni e andavo a nuoto. Da genovese, tifo per la Samp. Non ho mai praticato sport a livello agonistico. L’idea di scrivere un romanzo di sport è stato un caso.”

Com’è nata l’idea di scrivere questo libro?

“L’idea è nata lo scorso anno nei giorni dei Mondiali di Francia del 2019. Mi sono interessata all’argomento e ho fatto un po’ di ricerche per scrivere un articolo per il Corriere della Sera, il giornale per cui lavoro. Mi sono imbattuta in alcuni studi che ripercorrevano le vicende della squadra delle “Giovinette”. C’erano soprattutto studi di Marco Giani, il ricercatore che firma il saggio finale del libro e con lui siamo andati a casa di Grazia Barcellona che nel romanzo ha 4 anni, l’abbiamo incontrata lo scorso anno che ne aveva 90. Grazia, purtroppo, è scomparsa pochi mesi dopo il nostro incontro. Lei era l’ultima testimone oculare di questa squadra.”

Raccontaci le tue emozioni di questo incontro…

“E’ stato emozionante perchè la storia della squadra era la storia della famiglia di Grazia. Le sue zie erano le protagoniste del racconto. Rosetta era la “bomber”, la mamma era Giovanna, la persona che sorvegliava e guidava il lavoro sportivo delle ragazze. Lei era una bambina, ma si ricordava ancora tutto. Ormai, era diventata la storia di famiglia che si raccontava sempre durante le feste di Natale o i ritrovi di famiglia.”

Quali difficoltà hai dovuto superare per scrivere il racconto?

“Sono state soprattutto a tutto il materiale cartaceo che avevo a disposizione che Marco Giani aveva già studiato negli anni scorsi. Sono partita da alcuni articoli di giornale, reportage, lettere che le ragazze avevano scritto alle autorità fasciste. Da lì, c’è tutto un lavoro da fare e devi cercare di cucire il materiale dando un senso logico, colmando i vuoti e renderlo accattivante per un pubblico vario. E’ un romanzo che si rivolge non solo agli appassionati di sport, ma anche a coloro che amano la storia, i diritti. E’ un romanzo che si rivolge anche ai ragazzi, con Marco Giani, alcune delle presentazioni che abbiamo fatto, prima del lockdown, sono state fatte nelle scuole.”

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Il movimento del calcio femminile, solo adesso sta cominciando a cambiare ed a mostrare il suo potenziale al pubblico dopo anni di buio, sei d’accordo?

“Molto è stato fatto dalle #ragazzemondiali , molti dialoghi sono ricostruiti allo scorso anno. Alcuni dei dialoghi sono stati presi da conversazioni che ho ascoltato lo scorso anno. Anche la mia categoria ha un ruolo per sdoganare quello che, da sempre in Italia, è considerato uno sport esclusivamente maschile. Le cose sono molto cambiate anche solo rispetto a cinque anni fa.”

Qual è stata la tua più grande soddisfazione ottenuta dopo la pubblicazione del romanzo?

“Ne abbiamo ottenute molte, ma sicuramente che il Comune di Milano intitolerà una via del Parco Sempione alle ragazze che sfidarono il Duce. Il Sindaco Beppe Sala ha raccolto l’appello affinchè la città ricordi queste ragazze. L’inaugurazione, probabilmente, sarà fatta nei primi mesi del 2021, vicino all’Arena, un posto sportivo legato alla storia di questa città. Ci sarà anche una targa, in modo tale che le persone che passeranno da lì, potranno leggere un riassunto della storia delle avventure di Rosetta e compagne.”

Hai avuto modo di conoscere anche l’attuale CT della Nazionale Azzurra, Milena Bertolini. Che impressione ti ha fatto?

“Con Milena abbiamo fatto una bellissima presentazione a Reggio Emilia, la sua città, qualche mese fa. Sono stata felicissima. Milena sta facendo un grandissimo lavoro, non sportivo, ma anche culturale. Si sta impegnando nell’abbattere i pregiudizi che lei stessa ha sovuto subito sulla sua pelle quando giocava. Mi ha raccontato gli aneddoti in cui giocava a calcio e mi ha fatto impressione che anche lei stessa abbia ritrovato nel libro molti dei pregiudizi che ha dovuto subire quando era giocatrice, nonostante il libro fosse ambientato negli anni ’30.”

Hai un personaggio a cui sei particolarmente legata?

“Mi sono affezionata a tutti i personaggi, forse a Rosetta un po’ di più. E’ l’ultima che si arrende, vuole continuare ad ogni costo. In realtà, uno dei miei preferiti è anche Carlo Brighenti che è stato l’unico giornalista a dare manforte alle ragazze e a scrivere cose positive sul loro progetto. Ho conosciuto anche il nipote di Carlo e sono affezionata anche a questo personaggio.”

articolo21.org

Hai in programma di scrivere altri libri?

“Mi piacerebbe molto scrivere un altro libro, non ho niente in programma, ma sono alla ricerca di nuovi argomenti. Questo libro non è solo una vicenda di sport e di storia perchè mi ha permesso di mettermi alla prova con tante sfide giornalistiche.”

Hai un sogno nel cassetto?

“Era proprio quello di scrivere un libro…”

Come ti piace trascorrere il tuo tempo libero?

“Appena sono libera, prendo la macchina e mi allontano da Milano. Sono di Genova, vengo spesso in Liguria. Mi piace trascorrere dei weekend fuori porta.”

 

Stelle in campo ringrazia Federica per la cortesia e la disponibilità.

Denise Civitella

Ph. credit Twitter di @fedesene, articolo21.org e Corriere della Sera.

 

Intervista esclusiva ad Anastasia Bagaglini, campionessa di freestyler originaria di Latina. A cura di Denise Civitella e Andrea Gallazzi.

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Continuano le nostre interviste alle freestyler di tutto il mondo in collaborazione con Andrea Gallazzi di

Calcio Femminile Italiano.
Oggi è il turno di Anastasia Bagaglini , campionessa di freestyler, arrivata terza ai campionati mondiali.
Ad oggi, è l’unica ragazza italiana a praticare questa pratica sportiva. Anastasia, dicianovenne originaria di Latina, è un vero talento italiano, ascoltate l’intervista esclusiva a questo link:
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Intervista esclusiva a Maria Grazia Gerwien: “Vi racconto l’inizio del calcio femminile”

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Intervista esclusiva di “Stelle in Campo”, abbiamo contattato Maria Grazia Gerwien, attaccante dell’ACF Genova, squadra vincitrice del primo campionato di calcio femminile nel 1968. La Gerwien vinse anche una Coppa Europa nel 1969 con la maglia della Nazionale Italiana.

Maria Grazia Gerwien
Maria Grazia Gerwien

Al link sottostante, potrete ascoltare l’intervista integrale. E’ stato emozionante intervistare questa atleta, la sua storia deve aiutare le giovani calciatrici a capire che il calcio femminile, se sta raggiungendo dei risultati e più visibilità lo deve a donne come Maria Grazia.

Clicca qui per ascoltare l’intervista a Maria Grazia Gerwien

L'ACF Genova, vincitrice dello scudetto del 1968.
L’ACF Genova, vincitrice dello scudetto del 1968.

Buon ascolto!

Denise Civitella

Ph.credit

www.calciodonne.it

www.repubblica.it

 

Italia, che manita!!! Le azzurre vincono 5 a 0 contro la Bosnia.

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L’Italia vince 5 a 0 contro la Bosnia grazie alle magie di Girelli, tripletta per lei, Galli e Linari.

Tutto troppo facile per le azzurre che il 27 ottobre andranno a scontrarsi contro la Danimarca per uno scontro al vertice che sarà determinante per la qualificazione ai prossimi europei.

lfootball

Scrivimi su stelleincampo@gmail.com per parlare di calcio femminile o promuovere la tua attività in questo movimento.

A questo link, potrete ascoltare il mio approfondimento sulla partita!

https://www.spreaker.com/episode/41065530

Denise Civitella

Ph credit: www.lfootball.it

Serie A femminile: Empoli, che esordio! Fiorentina nel segno di Claudia Neto.

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Pronti, ai posti..VIA! Riparte la Serie A di calcio femminile e con lei, anche il blog del Podcast di Stelle in Campo!

Dopo la lunga pausa forzata, causa pandemia, le nostre beniamine sono scese in campo dando vita a gare ricche di emozioni. Ho seguito con attenzione Fiorentina-Inter 4-0, Sassuolo-Roma 1-1 e Milan-Florentina 1-0.

Nei “TOP” della settimana inserisco la “sempreverde” Daniela Sabatino. Ciò che mi ha colpito di lei, non sono stati i due gol, ma la voglia di lottare, combattere e gioire insieme a tutta la squadra. Sabatino è una perfezionista, una leader. Quest’anno avrà Claudia Neto, giocatrice portoghese che mi ha impressionata tantissimo, pronta a seguirla per il campo per porgerle degli assist al bacio. Mister Cincotta ha lavorato bene e si è visto. La viola è la squadra che più mi ha convinta in questa prima giornata. Riuscirà ad essere continua nei risultati?

Il Pink Bari strappa tre punti d’oro contro un Napoli mai domo, pronto a lottare e che avrebbe meritato qualcosa in più. L’errore di Di Criscio, porta al rigore che Manno, implacabilmente, segna.

Altro esordio in Serie A per il San Marino Academy che sembra pagare altissimo lo scatto nella nuova Serie. Le ragazze di mister Conte prendono 10 gol contro uno scatenato Empoli Ladies trascinato da Polli e Glionna, rispettivamente tripletta e doppietta per la coppia d’attacco toscana. C’è tanto lavoro da fare per le ragazze sammarinesi.

Il Milan vince, ma non convince. Sottotono il capitano Giacinti, troppo buona davanti al portiere avversario e con una manovra poco fluida. Il gol di Miriam Longo, infortunatasi dopo aver battuto il “5” a Rask, porta tre punti d’oro a Ganz.

Un tempo per uno tra Roma e Sassuolo. Ottimo primo tempo giallorosso, le emiliane escono fuori nella ripresa con una fantastica Ribone e Parisi che sembra vivere una seconda giovinezza. Tutti i palloni passano dai suoi piedi.

La Juve vince due a zero contro il Verona, reti della solita Cristiana Girelli e Arianna Caruso. Da segnalare il rigore sbagliato dalle padrone di casa che avrebbe potuto riaprire la gara.

 

Stelle in Campo e Cartellino Rosa: la nascita di una nuova collaborazione settimanale.

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Buongiorno a tutti, amiche e amici di Stelle in Campo. Il progetto amatoriale di Stelle in Campo è nato ad Agosto 2019 dall’unione  delle mie due grandi passioni per i mezzi informatici di comunicazione, ed in particolare i podcast e il calcio femminile.
Dopo la creazione del podcast e delle pagine social ad esso dedicate, è stato gratificante il successo di ascoltatrici e ascoltatori che hanno apprezzato le puntate e le interviste, soprattutto durante il periodo di quarantena.
Tra questi ascoltatori, c’è Mattia del Giudice, uno dei fondatori di Cartellino Rosa e amico del podcast Stelle in Campo.

Mattia del Giudice con Anna Emilia Auvinen dell'Inter.
Mattia del Giudice con Anna Emilia Auvinen dell’Inter.

 

Probabilmente, vi ricorderete la nostra intervista di gennaio 2020.

Se così non fosse, ecco il link per riascoltarla!—>https://www.spreaker.com/user/7082423/stelleincampo-p17

In questi mesi, è nata una stima reciproca e, con grande gioia, vi comunico che è ON AIR la prima puntata di “News in campo”, un approfondimento settimanale in cui Mattia e la sottoscritta parleranno dei temi caldi della settimana.
In questa prima puntata che potrete ascoltare direttamente QUI—>Prima puntata di “News in Campo”

Mattia insieme a Debora Novellino
Mattia insieme a Debora Novellino

CALCIOMERCATO:
Eleonora Goldoni verso Napoli?
Alia Guagni, maxi offerta dell’Atletico Madrid. Raggiungerà la sua compagna di Nazionale, Elena Linari, o rimarrà a Firenze?
RIPRESA DEI CAMPIONATI:
E’ giusto riprendere il campionato in queste condizioni?
Per avere la risposta a tutte queste domande, ascolta la prima puntata di “News in Campo”!

Una nuova collaborazione tra Stelle in Campo e Cartellino Rosa
Una nuova collaborazione tra Stelle in Campo e Cartellino Rosa

Denise Civitella

ph.credit Facebook di Mattia del Giudice

Chiara Mancuso, fisioterapista ed ex calciatrice: “Il ritorno allo sport dopo la quarantena.”

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Chiara Mancuso, classe 1989, ha un passato importante da calciatrice in Serie B e C. A causa dei suoi infortuni, si avvicina al mondo della fisioterapia. Consegue la laurea nel 2012 e, oggi, è iscritta al primo anno di osteopatia. Scopriamo insieme a Chiara, quali sono le difficoltà motorie per un atleta amatoriale e professionista che riprenderà l’attività dopo questo periodo di stop forzato.

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Chiara Mancuso con la maglia della Valpo.

ASCOLTA L’INTERVISTA AUDIO ↓

https://www.spreaker.com/episode/27167723

Chiara,raccontaci la tua storia per farti conoscere al nostro pubblico: come nasce la tua passione per il calcio? In quali squadre hai giocato?
“La mia passione per il calcio è nata da quando avevo 12/13 anni. Ho sempre seguito il calcio grazie a mio nonno e mio fratello, grandi genoani. Ho sempre avuto una grande curiosità per gli sport in generale, ma nessuno come il calcio. Feci un provino per il Genoa calcio femminile a 13 anni. Grazie a Luca de Guglielmi e Luca Luxoro andai a giocare nella loro Under 16 e da lì iniziai la mia carriera calcistica. Ho giocato nel Genoa, nella Culmv Polis,  Bogliasco Pieve con cui abbiamo ottenuto una storica promozione in Serie A2, Valpolcevera Serra Riccò con cui vincemmo il campionato che ci permise di andare in Serie B. Poi ho smesso con il calcio a 11 a causa di brutti infortuni. Ho giocato nel Campomorone nel campionato UISP a 7 per alcuni anni, ma dopo l’ennesimo incidente ho deciso di appendere le scarpette al chiodo.”
Quanto hanno influito i tuoi infortuni nella scelta di intraprendere un percorso di fisioterapia?
“In 15 anni di calcio, ho subito innumerevoli infortuni, dovuto anche al fatto di giocare a calcio in modo irruento. I più gravi sono stati la rottura del legamento crociato anteriore destro, sinistro e la frattura scomposta del perone. Durante gli allenamenti, nonostante fossi piccola, mi capitava spesso di “distruggermi” qualcosa, da lì mi è nata la curiosità di curarmi da sola e cercare rimedi per tornare a giocare. La scintilla di voler fare la fisioterapista mi è nata da lì.”
In che anno ti sei laureata?
“Nel 2012, adesso ho intrapreso una nuova carriera da studente, mi sono iscritta alla scuola osteopatica di Madrid, sono al primo anno.”
Tutte le attività sportive si sono dovute fermare a causa di questa pandemia, in questa fase 2 si è tornati a fare sport, quali sono i consigli che daresti per riprendere l’attività sportiva, sia a livello amatoriale che professionista?
“Faccio una premessa: sono uscite delle linee guida governative riguardo al rientro degli allenamenti. Si chiama “Lo sport riparte in sicurezza”. La priorità è quella di evitare assembramenti e qualsiasi situazione che possa favorire il contagio del coronavirus. Il rientro ad un’attività sportiva sarà resa possibile al 100% grazie al lavoro d’equipe tra medici, fisioterapisti, preparatori atletici, osteopati e allenatori.”

Chiara Mancuso al Genoa nel 2017.
Chiara Mancuso al Genoa nel 2017.

Quanto è importante affidarsi a professionisti del settore?
“Credo che questo aspetto sia fondamentale, ognuno ha le proprie competenze e il proprio percorso di studi ed è giusto che ci si aiuti a vicenda. Molti argomenti, come la riatletizzazione di uno sportivo è un campo border line che riguarda più figure, per questo sono convinta che sia importante un lavoro di squadra. Affidarsi a professionisti del settore  è fondamentale per la propria salute e per la prevenzione di problemi futuri.”
Da professionista, quali sono stati i maggiori infortuni post quarantena?
“Non si parla di veri e propri infortuni, ci sono problematiche che possono essere conseguenti ad una quarantena. L’assenza di movimento porta ad una perdita di tono muscolare, una minore efficienza cardiovascolare e una minore elasticità articolare. Questo, con una ripresa dell’attività, può portare ad infortuni muscolo scheletrici, ed è qui che entra in gioco la prevenzione. Un post quarantena può portare a problemi a disfunzioni di colonna: mal di schiena dovuto a posture sbagliate, sedentarietà ed un aumento di peso, da qui aggiungo che sia fondamentale prestare sempre attenzione all’alimentazione. E’ importante che in questo periodo vengano fatti allenamenti mirati ad esercizi di mobilità e un mantenimento dell’elasticità accompagnato ad uno streching dinamico, permette un rientro allo sport migliore rispetto a chi non ha fatto nulla.”
Sai come le società abbiano gestito questo lockdown?
“Ho contattato degli allenatori, mi hanno parlato di questo momento di difficoltà. C’è stata una gestione con programmi di allenamenti  a casa, ogni preparatore ed allenatore ha deciso i carichi in base alla possibilità di ripresa dei campionati. Hanno gestito allenamenti submassimali, senza forzare eccessivamente, volti a mantenere uno stato di forma con esercizi a corpo libero, senza attrezzi, velocità, forza e resistenza. Erano sedute più brevi da 30/40 minuti. Il problema grosso era il rischio di incappare in infortuni per un’esecuzione scorretta dell’esercizio, il collegamento con gli allenatori è fondamentale per ogni atleta. Nel momento in cui un esercizio è eseguito in maniera scorretta, l’allenatore corregge il gesto. Un’altra cosa importantissima è la mancanza del gesto dello sport specifico, fondamentale nella prevenzione degli infortuni. E’ un aspetto neuro muscolare importantissimo. Ci sono delle tecniche di visualizzazione motoria, ma sono difficili da mettere in pratica in questa circostanza.”
Senza dimenticare l’aspetto psicologico delle atlete..
“Certo, molti allenatori mi hanno detto che, nonostante avessero la sicurezza di non ripartenza dei campionati, avevano la priorità di condividere con gli atleti di mantenere alta la motivazione, seppur difficile. Un atleta senza obiettivi fa molta più fatica.”
Al di la della quarantena, quanto è importante prevenire gli infortuni durante una preparazione atletica?
“Questo è un punto che sta prendendo più piede. Prima era un aspetto che veniva dimenticato, non c’erano nemmeno le competenze da parte degli allenatori. In tutte le discipline sportive ci sono stress a livello muscolare ed articolare che non vanno presi sotto gamba. Un post infortunio non risolto, può portare a delle recidive ed a infortuni ancora più disabilitanti.”
Come pensi che sia cambiato il calcio femminile negli ultimi anni?
“Dopo che ho smesso di giocare, mi sono staccata dall’ambiente per una mia reazione psicologica. Ho seguito, ovviamente, i Mondiali. Ho notato grosse differenze fisiche delle calciatrici. La grossa differenza è considerare la donna atleta diversa dall’uomo in termini di allenamento. La biomeccanica della corsa di una donna è diversa da quella di un uomo. Questo aspetto è molto più preso in considerazione. Non entro nel merito della cosa perchè spetta ai preparatori atletici, ma a livello di infortuni, questo tipo di allenamento differenziato è fondamentale.”

Chiara Mancuso, fisioterapista.
Chiara Mancuso, fisioterapista.

Qual è un infortunio frequente nel calcio femminile?
“Le distorsioni delle caviglie, sia traumatiche che accidentali. Poi la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio.”

Cosa ne pensi di una possibile ripartenza dei campionati?

“Sinceramente, la vedo molto difficile da mettere in atto. Le linee guida di cui parlavo prima, vengono citati degli studi che per una ripresa degli allenamenti e degli eventi sportivi in generale sarà il corretto distanziamento degli atleti e da mettere in pratica non sarà semplice anche perchè il Coronavirus è molto contagioso. L’emissione delle goccioline di saliva durante lo sport fisico, il soggetto in scia di chi cammina a 4 km/h dovrebbe rimanere lontano 5 metri, a differenza del metro standard di chi è a riposo. ”

Denise Civitella

Ph Credit: Fazzari Ramella/ Facebook Chiara Mancuso