Si, abbiamo capito per la donna, e per l’uomo ?

 

Gli uomini, fanno davvero più fatica ad accettare il calo delle energie fisiche. Quando riconoscono che non sono più tanto abili dal punto di vista manuale, perchè le mani tremano che non hanno più la forza di salire su alte montagne o di  fare delle discese ripide con gli sci, spesso  riesce loro difficile accettare questa  limitazione. Quando sono malati, tendono a rimuoverlo. Oppure, al contrario, diventano lamentosi; delle lagne per dirla in termini comuni e sono ossessionati soltanto dalle loro malattie. E così, spesso si ammalano di depressione, non vedono più un senso nella loro esistenza. Ammettere apertamente la malattia senza girarci intorno in maniera lamentosa per l’uomo non è compito facile. Ma alcuni; forse i pochi, maturano grazie a esso. Alcuni uomini hanno dei problemi anche quando cala la loro potenza sessuale. E così, le case farmaceutiche approfittando  di questa paura del maschio della loro potenza sessuale vanno a creare delle pillole che accrescano il vigore sessuale.

Ma quegli uomini che traggono il proprio valore soltanto dalla potenza sessuale e non riconoscono che nella terza età sono richiesti altri valori e altri punti di  forza si fermano nel loro cammino interiore. In altri termini, non si sviluppano più

Si, abbiamo capito per la donna, e per l’uomo ?ultima modifica: 2021-09-20T13:55:56+02:00da un_uomonormale0

8 pensieri riguardo “Si, abbiamo capito per la donna, e per l’uomo ?”

  1. L’uomo non ha il senso di sopportazione del dolore delle donne,è sempre stato risaputo e ci fanno pure le barzellette.
    Cambiare l’ordine dei fatti secondo me è difficile,bisogna capire che con l’età gli acciacchi si fanno sentire.
    Buon pomeriggio caro Peppe.

    1. Proprio così…ahinoi. Ma perchè ? Voi donne in presenza di eventi dolorosi, sia fisici sia dolori per avversità in genere, attivate, per vostra natura tutta una serie di attività a partire dall’attivismo che hanno la capacità di distrarvi mentalmente se non il fisico alla concentrazione verso le emozioni che si rivelino a voi piacevoli. Questi vanno dal vostro ricercare i contati umani financo alla preghiera. Ma non di meno che voi donne siete più preparate psicologicamente e soprattutto geneticamente durante il vostro fisiologico momento del parto. Tutto per azione dell’attività ormonale.Buon pomeriggio Diana

  2. Non sono d’accordo: Come nelle donne, anche l’uomo è capace di forza nella malatia. E’ una bufala questo voler credere che l’uomo è più lamentoso della donna. Che dipenda da diversa soglia al dolore non lo so, comunque sono a difesa dell’uomo. Forse l’uomo è più propenso alla paura della malattia e si fa “coccolare”, traendone forza, ma, al lato pratico resiste. Per quanto riguarda il lato fisico, il dover sminuirsi nella virilità sessuale per età…non ne ho alcuna conoscenza realistica, potrei solo immaginare. Un caro saluto Peppe, soleggiato giorno!

    1. Mia cara che tu non ti trovi daccordo ci può stare: ci mancherebbe, ma evidenziare che trattasi di una bufala…beh, mi sembra un pochino irrealistico. Non v’è alcun dubbio che, contrariamente alla donna, l’uomo fa parecchia fatica a vedere in loro che le proprie energie fisiche cominciano ad alzare “bandiera bianca”; nel senso che facilmente lanciano segni di arresa a una condizione che fino a ieri li vedeva “baluardi insostituibili”. L’uomo, vedendosi che le sue mani tremano o che non hanno la forza di ieri quando da solo, o in compagnia saliva sulle anguste pareti di una montagna( è solo un esempio il mio ) o con indosso un paio di sci avventurarsi in quelle discese libere sulla neve. Quando sono ammalati tendono a rimuovere il problema,ma se la malattia non riescono a gestirla, cadono facilmente nello sconforto. In altri termini, non accettano sul loro corpo qualche malanno che li penalizza fisicamente. Inoltre, l’uomo, quando si vede invecchiare esercita pressione su se stesso e non di rado lavoro ancor di più. Spesso si dimostra più alacre, diventa irrequieto, deve sempre avere qualcosa da fare, per dimostrare a se stesso e anche agli altri che ha una resistenza illimitata. L’uomo anziano, è più impaziente, faticano ad aspettare e questo si vede chiaro quando, ad esempio, non è subito il loro turno al supermercato. E questa sorta di inquietudine per lo più è un segno della paura che non ci sia più bisogno di loro. Attraverso l’alacrità si viene a dimostrare che c’è ancora bisogno di lui. E vi sono altri uomini che hanno paura del vuoto che affiora quando non esercitano più la loro attività di una volta.Talvolta questa irrequietudine si rivela del tutto irrazionale. L’uomo anziano ha la sensazione di dovere fare assolutamente ancora questa o quell’altra cosa. Talvolta, con il loro attivismo, coprono anche la loro paura di morire. Ciao Licia buona giornata

  3. Prendo nota ma assolutamente non condivido a meno che…io non abbia avuto la fortuna di conoscere omini “forti” e tu, l’inverso. Mi fa bene tenermi le mie convinzioni, vissute. Buone cose Peppe, ciaooooo!

    1. Non si tratta di avere conosciuto “omini forti” e io “l’inverso”, ma quanto io ho cercato di dire è il risultato di studi, e com’è noto, in tutto c’è la classica eccezione che non fa regola. Buon pomeriggio

  4. Per par condicio, rivolgi l’attenzione, in questo tuo post, all’invecchiamento maschile, che, spesso può rivelarsi più problematico di quello femminile. Anche l’uomo invecchia ,perdendo il suo naturale vigore, soffrendo per gli acciacchi dell’età , che mal sopporta e dolendosi, soprattutto, per la perdita o comunque per la scarsa virilità, che per il maschio è sinonimo di vigore fisico ed anche di una sorta di compiacimento di se stesso, per una atavica ereditarietà fisica e culturale ed un sentirsi animati da quel senso di potenza che è propria della specie. Certo ,rispetto all’invecchiamento femminile, i
    mali fisici dell’uomo si rivelano meno sopportabili che per la donna, ma, secondo me, il vero divario nell’accettazione è ,senz’altro, il venir meno della sua potenza sessuale, che oggi per sua fortuna, in qualche modo, è coadiuvata dalle famose ma non meno illusorie pillolette azzurre.. Soprattutto sono pochi quelli che in penuria di prestanza fisica, volgono il loro interesse ad arricchire il proprio spirito e questo, poi, dipende anche dal proprio livello di maturità culturale. Ciao e buona serata.

    1. Come tuo solido affondi sempre il bisturi nel cuore stesso dell’argomento. Su questo tema credo di avere espresse le mie opinioni, quindi, non mi rimane che chiudere con esperienze quotidiane. Mi spiego. Non di rado mi trovo a discutere con uomini; conoscenti o amici, che una volta entrati in pensionamento vivono la triste esperienze di venire abbandonati da lei. Praticamente, si dice, che la moglie non è più riuscita e che per lei il matrimonio era diventato vuoto. Beh, per l’uomo questa è un’offesa profonda che si era programmato – nel pensionamento – di essere un buon marito. Aveva provveduto economicamente alla famiglia e impiegato per essa ogni forza. Ma forse non ha fatto bene i suoi calcoli, perchè ha trascurato il rapporto di coppia che era diventato vuoto. Mentre lui si è fermato nel suo cammino interiore, la sua moglie ha continuato a evolversi. Infatti, l’uomo, in questi casi fanno molta fatica a provvedere a se stessi. Ma ci sono anche uomini che, a quel punto, si risvegliano. Diventano bravi casalinghi, tengono pulita la casa, cucinano per sè. Quindi, intraprendono un cammino interiore. Ciao carissima

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