Il teologo Dietrich Bonhoeffer, ha riflettuto sulla relazione fra fede e scienza. E questa riflessione non l’ha fatta durante una vacanza ma fra le mura di un carcere nazista. Egli si oppone a quella fuga dal “Pensare”, mascherata da devozione. Dice infatti: In ambito morale, politico e scientifico, Dio è stato abolito, superato, in quanto ipotesi di lavoro( fa parte dell’onestà intellettuale far cadere questa ipotesi di lavoro, cioè disattivarla il più possibile”.
In questo modo, Bonhoeffer vuole dire che non dovremmo abusare di Dio per compensare il nostro pensiero falso; o illusorio se vogliamo. Per prima cosa dovremmo guardare il mondo e studiarlo con occhi puramente secolari e scientifici. Solo in seguito si pone la domanda come possiamo mettere insieme Dio e questo mondo.
Il mondo funziona anche senza l’ipotesi Dio. Ma se consideriamo la relazione del mondo a Dio, scopriamo che la fede in Dio rappresenta senz’altro un aiuto a vivere insieme in questo mondo in modo umano. Se non c’è nessun Dio, verso il quale tutti gli uomini si sentano in obbligo, allora c’è solo il diritto del più forte. E questa non è certamente una benedizione per la vita umana; col significato di “Comunità”. Si potrebbe anche dire che affinchè gli uomini possano relazionarsi in modo Umano, c’è bisogno di Dio. Solo che Dio, non si lascia usare, nemmeno per una convivenza fruttuosa. Dio è Colui che supera ogni cosa. Obbliga l’uomo a diventare consapevole dei propri limiti; Attenti a non fraintentermi se uso l’espressione “OBBLIGA”, potrebbe generare che nel mio pensiero dimori l’essenza di un Dio tiranno. No no, il mio intendimento ha valenza “Nell’orientare”.
Se l’uomo non crede in Dio, si trova nella tentazione di farsi Dio lui stesso.
Il tema DIO ti interessa in modo estremamente importante. Perchè? Credi di risolverlo leggendo il pensiero di quanti commentano? non ci riuscirai. Adesso poni il quesito del “si può vivee senza o c’è bisogno di LUI?” Grandi filosofi, scienziati, altisonanti personalità della cultura stanno da sempre rigirando il coltello nella piaga…già, perchè una piaga l’hanno fatta diventare, questo Credere in Dio, e purulenta pure, da come hanno saputo trascinare sulla loro scia tante anime dubbiose. Esiste?….non esiste? Io, alle loro filosofie non ci ho mai badato. Oggi, il mondo sta vivendo senza Dio e non ci vuole molto per capirlo. Uomini che fanno del loro meglio per distruggere ciò che di bello e sano esiste ancora, compiaciuti del loro ingegno e di quanto questo procuri loro in onori e danaro. Il mondo sta disfacendosi, pian pianino, lo sanno ma se ne fregano, si sentono onnipotenti sul trono dell’orgoglio colpevole. DIo non c’entra. -“Allora perchè ne abbiamo bisogno?? (di Dio) ” – Chieditelo nel silenzio del tuo cuore, come ne faremmo senza….sia che ci si rivolga a Lui direttamente, o alla Madonnina, o a Gesù, o ai Santi anche se, da poveri “umani” ce la prendiamo con Lui quando accade l’imponderabile. Anch’io mugugno e critico, a volte, ma per fortuna è Padre, e perdona. Non sono una donna di grande fede ma quando c’è da difendere, perdiririndina, lo faccio! Hai dubbi? Parlaci direttamente e buttali fuori! Buon pomeriggio, Peppe….sorriso!!
No, Licia, non cerco Dio attraverso i pensieri di chi interviene. Se fosse questa la mia strategia per risolvere il problema “Dio”, allora mi guadagnerei un dio che non è il mio Dio. Perchè? Ma perchè, Dio, appunto, non lo si insegna, ma si conquista. Se io lo voglio ecco che Lui si fa trovare, se non Lo voglio ne faccio pure a meno….se ci riesco. Di una cosa sono certo, che Dio c’è e c’è per tutti, anche per chi non ci crede o per chi lo ignora. E poi, io non penso a Dio, penso a Gesù Cristo che me lo ha rivelato, quindi, mi sento un privilegiato. E Cristo lo ha rivelato a tutti non solo a qualcuno, non solo ai cristiani ma a tutta l’umanità poichè Dio vuole che l’umnaità intera sia salva. Tu dici che è Padre e perdona tutto, e io aggiungo, che è un Dio che dona e dona sempre. Oserei dire ancora, che Dio è colui che perde sempre. La Bibbia ci insegna che Adamo si è ribellato, e Dio lo lascia andare, perchè è un Dio che non mette in conto, perde e cancella e continua ad amare. Ecco, chi è Dio per me. Ricambio il tuo sorriso ….accaldato. Ciao
Il tema dell’esistenza di Dio è sicuramente affascinante. La storia del pensiero sin dall’antichità ha tentato di dare una risposta a questa domanda che ha attraversato i secoli.
Cartesio propone una soluzione affermando che l’uomo è imperfetto. Quindi se siamo imperfetti deve esistere la perfezione. Con questo appellativo immaginiamo quel “CHI” o “Qualcosa” che deve possedere tutto al massimo grado. Poi oltre all’aggettivo perfetto abbiamo voluto aggiungere altri aggettivi di cui noi non siamo in possesso: onnipotente e omnisciente. Avendo così identificato tutti gli attributi non potevamo pensare che all’UNO in grado di possederli. Così per noi Dio rappresenta la sintesi di ciò che pensiamo. Altre religioni hanno dato allo stesso nomi diversi ma le facoltà possedute sono pressoché simili. Quindi noi ci rivolgiamo a LUI come umili mortali. Allora noi dobbiamo pensare a questa immagine:
La freccia dell’arciere addestrato, quando si allontana dalla corda dell’arco, vuole raggiungere il bersaglio, questo è il suo destino; così come l’uomo creato da Dio, avendo Dio come obiettivo, vuole naturalmente, inevitabilmente, tornare a Dio.
Un autore sacro disse:” Di Dio meno si parla più si indovina”. Ho sempre amato questa citazione.
Noi umani siamo nel tempo, Lui è fuori del tempo. E’ come se fosse sulla cima di una montagna per usare un’immagine spaziale necessariamente molto imperfetta. E dall’alto di quella montagna Dio ci vede avanzare. Vede la folla e ognuno di noi in particolare. Vede la nostra storia di uomini e lo svolgimento in un eterno presente. In due parole, vede come l’uomo libero si serve della sua libertà. Noi non possiamo sapere in anticipo ciò che ci aspetta. Siamo su strade tortuose. Camminiamo non conoscendo assolutamente quello che troveremo oltre la curva della strada, gli ostacoli, le salite, le discese, gli incroci. Avanzando nel tempo noi non sappiamo, come diciamo abitualmente, :” di che cosa sarà fatto il domani e come agiremo liberamente nel gioco delle molteplici libertà umane che fanno gli avvenimenti. Direi, che l’essere nel tempo è proprio la nostra infermità dicreature. Ed è lì, che Dio ci raggiunge nel Suo Figlio Gesù. Questo Gesù che ha condiviso ma la nostra condizione umana fino al punto da dovere egli stesso cercare la propria strada nell’imprevisto. Questo per insegnarci che siamo noi a vivere nell’imprevisto perchè Dio si situa a un altro livello.
Grazie per questo intervento interessante. Buon pomeriggio.
Mi attrae l’immagine della freccia e dell’arco e il suo parallelo con l’uomo e Dio: la freccia scocca e il suo fine è quello di centrare l’obiettivo. L’uomo è come una freccia sull’arco e il suo obiettivo è quello di arrivare a Dio. Ed è sicuramente quella la tensione e il destino umano. Grazie, Dottore, per dare ai tuoi lettori tante possibilità di dibattito sempre costruttivo,tramite i tuoi post ,interessanti da tanti punti di vista.
Confesso che l’analogia è piaciuta molto pure a me. Ringrazio io voi, per le cose che mi trasmettete. Il bello è che siete molto profondi. Non stiamo parlando di come si prepara una pizza. Grazie Stella, un caro abbraccio
mah, è un po’ come pensare se siamo solo o meno nell’universo….
Se vuole significare cosa faceva Dio prima di creare il Tutto, nel mio piccolo le rispondo che non faceva niente, ma faceva Dio, e cioè, E’.
Per comprendere bene perché ne abbiamo Bisogno, dobbiamo attivare e caricare di più la nostra Fede in Dio e in Gesù Cristo, capire il perché di questa esistenza di esperienze e prove in questa vita. Per essere più sereni e avere pace invito a leggere la sezione n. 138 di Dottrina e Alleanze che rivela anche risurrezioni avvenute… sul sito – http://www.chiesadigesùcristo.it – cliccando in alto su biblioteca e poi sul libro di Dottrina e Alleanza sezione 138.
Carissimo, volentieri leggerei quanto mi suggerisci ma confesso il mio “rifiuto”- parola esagerata -. Vedi, il mio credere in Dio parte da riflessioni che non mi richiedono studi biblici o cose simili o ricorrere ad altre religioni come quella dei Mormoni che rispetto. Io parto da un semplice pensiero e cioè, che mi rifiuto di credere che non vi sia un “Al di là”, ma non un al di là lontano alla fine della strada del tempo, ma un al di là interiore ad ogni cosa, ad ogni persona ad ogni vita. Come pure mi rifiuto credere dietro la sofferenza e la gioia in questo mondo e in questa storia, dietro la sofferenza e la gioia non ci sia nient’altro che carne avvizzita o la carezza di un’altra carne. Potrei continuare per concludere che io Credo in Dio. Buona sera