Il punto “G”. E’ realtà o leggenda ? La si definisce la “Prostata femminile “

Punto G - dov'è e come stimolarlo - Blog Rosso Limone

Ho scelto questa immagine, che ritengo essere  la meno  suscettibile, quindi  più sobria, anche se rappresenta poco l’oggetto di questo articolo.

Se  qualche donna, circa questo misterioso punto “G” dovesse nutrire dubbi o incredulità circa la sua esistenza, rispondo, da medico, che “Esiste!” Ma di che si tratta ? Presto detto. E’ una zona della vagina; precisamente in parte superiore. Se viene introdotto il dito medio  dentro la vagina verso la parte alta; circa 3-4 cm internamente, la si riscontra anche al tatto. Questa struttura è dovuta a un residuo embrionale della prostata  maschile.  E proprio perchè è un residuo embrionale  può essere molto rappresentato in alcune donne, e molto meno in altre.  Coloro che hanno questo punto ben rappresentato hanno una grande sensibilità vaginale al rapporto, come anche per stimolazione manuale e possono avere orgasmi intensissimi alla penetrazione o tramite la stimolazione manuale. A volte si evidenzia l’emissione di liquido dall’Uretra che contiene proprio un marker della prostata che si chiama “Antigene prostatico specifico “, in sigla PSA.  

Questa zona esiste in circa il 40-45% delle donne, mentre in altre è totalmente piccolo da non dare segno di sè e non dà  quel tipo di orgasmo legato al “Punto G”. Tuttavia la donna può avere ugualmente un orgasmo vaginale perchè altre strutture della vagina possono rispondere, come ad esempio il collo dell’Utero e soprattutto a imparare bene i muscoli che circondano la vagina perchè,  questa sensibilità aumenta l’eccitazione genitale che con una buona eccitazione mentale possono avere splendidi orgasmi vaginali.

Il punto “G”. E’ realtà o leggenda ? La si definisce la “Prostata femminile “ultima modifica: 2021-09-28T14:07:21+02:00da un_uomonormale0

10 pensieri riguardo “Il punto “G”. E’ realtà o leggenda ? La si definisce la “Prostata femminile “”

  1. A leggerti, trovo alcune discordanze con i tanti articoli esposti, anche recentemente, sul tema. Per molti prof non esiste, per tantissimi, esistono ma sono indicati in zone diverse. E’ un po’ come per il covid: leggi e senti pareri autorevoli e sono sempre diversi tra loro. Arriva il momento in cui uno si spazientisce e dice: “Lo cerco da solo…’sto kakkio di punto G!”.
    Bella serata Doc.

    1. Discordanze ? Strano, direi. Non stiamo parlando di un punto misterioso, financo controverso. Anatomicamente esiste, eccome, è stato anche fotografato da esperti; quindi, questo punto “G” che è stato riconosciuto trovarsi a 3-4 centimetri superiormente l’uretra e definito senza se e senza ma essere il nucleo, del piacere della donna. Tuttavia, confermo il tuo “spazientarti” in quanto è stato sicuramente oggetto di minuziosi trattazioni per molti anni. Inoltre a conferma di struttura di residuo embrionale della prostata maschile c’è che dal punto in oggetto, nel momento eccitatorio viene escreto lo stesso fluido, e cioè un liquido biancastro con alte concentrazioni di Antigene prostatico specifico(PSA). Buona sera a te Carlo

  2. Dottore, oggi hai inteso dare informazioni scientifiche su un argomento che ha sempre girato, sia pure con qualche reticenza,nei discorsi delle donne, ma con scarsa o nessuna conoscenza medico-scientifica. Approfondire tale conoscenza può essere interessante ed utile come per ogni componente del corpo umano, per cui può risultare positivo prenderne nota e, per ovvii motivi, bisogna ringraziarti come per tutte le altre tue informazioni. La cosa che, personalmente, mi lascia perplessa è che le donne abbiano eredirato la ghiandola in oggetto dal residuo di una componente fisica maschile: la prostata. E’ una informazione che accenna e conferma la convinzione biblica che la donna sia stata creata da una costola di Adamo .Ciò, mi indispettisce non poco, perchè questa sorta di dipendenza dal maschio non mi piace…
    Non avrei altro da aggiungere, se non augurarti una felice serata. Ciao

    1. Buon giorno, fatta premessa che stiamo trattando un argomento medico-scientifico di estrema delicatezza, in particolare se esposto su una pagina social variegata, il che è vulnerabile a interventi anch’essi variegati, in ordine al fatto che l’articolo in essere offre a considerare non di meno a interpretazioni magari fuorvianti. Dici bene tu nel sottolineare l’importanza della conoscenza del nostro corpo: femminile e maschile, verso il quale non dovrebbe mancare l’attenzione e l’interesse. Detto questo, mi riporto a questo famoso e misterioso punto “G”, la cui consonante; “G”, per l’appunto proviene dallo scopritore ginecologo- sessuologo e medico ricercatore, professore Grafenberg, il quale ha ritenuto, appunto di avere scoperto in modo del tutto involontario, questa area anatomica femminili; meglio che punto, che è localizzata internamente la parte della vagina. Perchè ho detto “involontario?”. Appunto perchè, a seguito dell’interessamento di due dottoresse americane; Alice Ada e Beverly Wipple, che si erano molto interessate alla questione medico-scientifica del professore Grafenberg, queste avevano interpretato in modo alterato la “scoperta” del professore Grafenberg. Le due dottoresse compresero l’esistenza di un’area in cui le donne, ma non tutte, riuscivano a provare piacere. Ebbene, questo messaggio non by-passa nella maniera corretta bensì in forma deformata. Infatti, il succedersi di altri studiosi fecero emergere denominazioni differenti di questa area o punto. Certuni la descrivevano come un cumulo di nervi, altri la paragonavano a una spugna uretrale, altri come una vera e propria ghiandola. Purtuttavia, per una moltitudine di donne questo “benedetto” punto “G” era un mistero. La scienza del professore Grafenberg ebbe la meglio, nel definire questa area assolutamente “erogena” se stimolata. Ma è finita ? NO, perchè l’argomento ad oggi, è motivo di dibattiti, sia pure numerose ricerche e approfondimenti hanno confermato che esiste ma, va anche precisato, che non sono tutte le donne ad averlo, appunto perchè trattasi di residuo embrionale della prostata maschile. Infatti, voi donne avete nel vostro corpo residui delle strutture ;”Dotti di Wolff” che nell’uomo fanno originare l’intero apparato genitale maschile, e negli uomini si riscontrano residui delle strutture embrionali che fanno originare; dai “Dotti di Muller ” le strutture femminili intesi come apparato genitale intero. Grazie carissima, buona giornata

  3. Leggo oggi questo tuo post e relativi commenti e trovo interessante l’argomento e la maniera chiara e dettagliata delle tue spiegazioni medico- scientifiche. Tutte le donne dovrebbero prenderne atto, come per un qualsiasi altro elemento anatomico del proprio corpo, tanto più che , avendosene una conoscenza piuttosto limitata , approssimativa, quest’ultima si esaurisce come solo “sentito dire” e , spesso in scherzose battutine osé negli immancabili discorsi intimi che intercorrono fra donne. Ben vengano dunque, anche per questo argomento, oggetto solo di misteriose intuizioni, più approfondite e serie informazioni scientifiche, a beneficio di conoscenze sempre più dettagliate di ogni funzione del corpo umano, quello maschile e quello femminile.Buona giornata a te, Dott. che, con raro impegno, condividi sul blog le tue preziose conoscenze pofessionali. Ciao.

    1. Ciao Mariateresa, dici bene. Io in poche parole cerco di chiudere questo cerchio. Vorrei che si imparasse, un po’ alla volta quel tanto di più dell’anatomia della donna, Questo sarebbe davvero un grande contributo a spingere quel processo liberatorio che ancora fa fatica a completarsi. In buona sostanza, chi vuole può andare a vedere se possiede il suo “punto G”. E’ sicuramente una grande conquista della scienza che dimostra chiara una cosa oggettiva. Ciao

  4. Mi colloco nella percentuale delle …meno fortunate. Ma se mooolto tempo fa poteva essere importante, ora ho convolato ad una altrettanto gradita ‘pace dei sensi’.

    1. Non credo si tratti di fortuna, ma di un “optional” – diciamola così – molto gradito al 48% delle donne. La nota un pochino stonata è udire il tuo:” gradita pace dei sensi !”; come dire, “ho appeso al chiodo i ferri del mestiere”. Fisiologicamente e teoricamente potresti rientrare nella “comitiva anziana”, fase d’epoca che vede la donna con calo della libido, vuoi per ragioni di transizione fisiologica, vuoi per ragioni psicologici e sociali inerenti all’età. Vedi, è cosa certa che la libido va scendendo via via che l’età avanza, e questo vale per donne e per uomini; sia pure, dimostrato che per l’uomo questo fenomeno di declino è molto meno che nella donna. Ci sono delle cause, naturalmente. Una delle tante la menopausa col suo livello di estrogeni carente. Vi sono donne che a seguito di una Isterectomia, quindi, una brusca menopausa, manifestano una libido abbassato maggiore della “collega” in menopausa naturale. Per conoscenza, la caduta brusca di estrogeni in circolo come pure di testosterone per via dell’Isterectomia, è una delle ragioni principali. E vi sono anche fattori psicologici, come le prese di coscienza sociali negative per via delle mutazioni fisiche, in ordine all’età che si possono rivelare “nemici” del desiderio sessuale nella donna. In conclusione il fattore che dirime ogni ostacolo, è di essere donne positive, che in epoca verso l’invecchiamento mantengono in sè sicurezza, quindi avvertire aumentata la libido. Buona serata

      1. Sarà anche una nota stonata ma è ciò che è. Una cosa puramente soggettiva. Anche se la statistica dice qualcosa di diverso a me poco importa. Mi sento meglio adesso, ‘al sicuro’, senza dovermi per forza omologare ai dettami di questa o quell’età. Ognuno è un universo a sé. Buona serata a te

        1. La nota “stonata” la devi intendere non come un mio giudizio gratuito, ma in ordine alla fisiologica espressione dell’oggetto posto in essere. E’ ovvio che rispetto il tuo pensiero. Buona serata

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