L’Ecosistema, il nostro, in movimento…

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C’è un detto che recita così:”Finchè c’è vita c’è speranza!”. Credo che questo detto sia nato insieme al mondo. E allora ? Finchè ci sarà la vita ci saranno sempre i Virus, ma è anche vero il contrario.

L’ecosistemi e organismi, piaccia o no, dipendono dai Virus. Persino l’evoluzione dipende anche dai virus, che per un succedersi di milioni di anni hanno plasmato la flora e la fauna di questo nostro amato pianeta. Non solo, ma  si sono pure alternati tra genomi di ospiti ( uomo, animale, funghi ecc. ) di specie diverse. Una sorta di tennis da tavolo virale.

Quindi, anche noi umani dipendiamo dai Virus, se non altro perchè con essi conviviamo portandoli a “spasso”: dove andiamo noi, vengono pure i virus. Calcolate che il nostro intestino è popolato da qualcosa come 140.000 specie di Virus, significando una cosa ben chiara e limpida: senza i virus non non esisteremmo ( mi pare di averlo detto in qualche mio precedente ).

Calcolate che ci sono molti più Virus sul nostro pianeta terra, che  stelle nel firmamento che conosciamo. Calcolate che negli oceani abitino circa tante particelle virali come 10 miliardi di volte  il numero stimato di stelle.

Ebbene, tutti questi virus hanno in comune due caratteristiche: un genoma protetto da un guscio a base di proteine e la necessità di necessitare di un  ospite per riprodursi.

A differenza della maggior parte degli animali, che si mantengono in vita tramite il consumo di alimenti morti oppure uccisi da loro stessi; anche brucando l’erba, i Virus per continuare a esistere necessitano di un organismo che sia vivo. Non importa se animale, se una pianta, se un fungo o di un batterio o persino di altri virus. L’importante che siano vivi.

Quanto a loro stessi, le varianti sono infinite. Alcuni hanno solo due – tre geni, e altri che ne hanno centinaia. I Virus patogeni, ovvero quelli che causano sofferenza all’ospite; che fra l’altro sono in numero molto più piccolo rispetto  all’infinità di Virus che campano benissimo senza fare danni come quelli a noi ormai molto noti.

In altri termini, un mondo ancora da esplorare.

L’Ecosistema, il nostro, in movimento…ultima modifica: 2021-11-06T15:37:25+01:00da un_uomonormale0

10 pensieri riguardo “L’Ecosistema, il nostro, in movimento…”

  1. Buon pomeriggio amico mio Peppe, altra lezione che non voglio perdere.
    “Un mondo ancora da “esplorare”; già, un mondo pieno di fascino, un mondo terrificante, un mondo sorprendente. Un mondo che è una “meraviglia”, un vocabolo che ha un’aura solo positiva:” meraviglioso”; forse meglio “Bello” o “bellissimo”, “stupefacente”, “incredibile”. Una meraviglia che incanta ma, nello stesso tempo destabilizza, che provoca vertigini e talvolta, anche angoscia. Grazie tante amico mio, sono articoli, i tuoi che non si possono ignorare. Buon pomeriggio. Gina

    1. Mia cara, credo non manchi altro; hai detto tutto e hai chiamato aggettivi ogni aspetto di questo mondo straordinario e….terrificante ( dici tu ). Dici “meraviglia”. Se pensiamo a Platone che fa risalire proprio questo tipo di meraviglia le origini della sua filosofia:”Se l’uomo – animale che la natura ha dotato di capacità intellettive tali da renderlo de facto l’unico candidato possibile al ruolo di guardiano del pianeta Terra- non si fosse innamorato del mondo avendone al contempo paura, perchè avrebbe dovuto desiderare di decifrarlo, di comprenderne le leggi ? In buona sostanza, perchè tutta questa fame di conoscenza ? Buona serata a te.

  2. La fame di conoscenza: è questa la spinta che fin dalla nascita, sollecita l’intelligenza dell’uomo come creatura pensante, per quella scintilla di sé che il Creatore ha posto in lui. Molto spesso però, questo stimolo, per sua propria volontà, nonché superbia , egli lo indirizza non verso ciò che porta al bene generale , ma solo a soddisfare i suoi bisogni materiali che ,pur utili ed indispensabili, non dovrebbero però avere vittoria sul pensiero positivo,previdente e responsabile, sì da essere guida per una conoscenza benefica che conduca, in modo particolare, alla comprensione dei propri limiti . Ciò è da tener sempre presente , specie per quanto concerne la vita sul nostro pianeta; vita non solo umana, ma globale per tutte le creature che lo abitano e che hanno diritto a viverci in un concerto armonico delle peculiarità di cui dispongono , per la sopravvivenza di ciascuna e di tutte, avvalendosi di un ecosistema sano che ne favorisca la vitalità. Il tuo post costituisce un altro tassello importante, da non trascurare e da aggiungere alle tante conoscenze di cui hai arricchito i tuoi lettori. Grazie, Dott e tanti auguri di bene per te.

    1. Signifiativo questo tuo intervento, che coglie proprio il nucleo dell’argomento. Pensa, quando questo Sars-cov-2 all’inizio del 2020 divenne chiaro che sarebbe stato un virus pandemico, è stato spiazzante per la comunità scientifica. Da ben 70 anni a oggi, tutto l’Occidente si era abituato a ritenersi invincibile; meglio dire, invulnerabile. Dopotutto, a ben pensarci, perchè si doveva pensare il contrario ? Abbiamo vissuto il più lungo periodo della storia senza una misera guerra mondiale: anche per giocare. Niente. L’aspettativa di vita in rialzo costantemente, la medicina che fa passi da giganti, l’intelligenza artificiale, le immagini polverose del pianeta Marte ecc. ecc., tutte cose, che solo un decennio fa era impensabile. quindi, ricordare a noi stessi che non eravamo degli dèi ma uomini, non era cosa facile. Difatti ce lo siamo dimenticati. Fino a che dal ventre di una foresta eccoci una palletta di gelatina di grandezza infinitesimale che arriva per ricordarci che siamo uomini, che apparteniamo al regno animale e che rappresentiamo l’ideale per la sopravvivenza del Virus, e attraverso cui, potersi replicare. In ultima analisi, questa palletta di gelatina ci ha sbattuto in faccia la nostra “vulnerabilità” e che in qualsiasi momento possiamo perdere il controllo. Da una parte fummo consapevoli di trovarci al cospetto di un evento di magnitudine eccezionale e che, volenti o nolenti, stiamo vivendo qualcosa che definirà il corso della storia. Ciao cara, e buona serata

  3. Bellissima e quanto mai opportuna risposta, Dott, indirizzata alla tua amica Stella. Tutti dovrebbero leggere post del genere e giovarsene, invece di sciupare tempo prezioso su banali ovvietà che lasciano il tempo che trovano. Quanto mai utile è, oggi, ricordare a tutti i versi del nostro Dante, che recita, per bocca di Ulisse:”Nati non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza .”Ciao

    1. Grazie cara. Beh, io ce la metto tutta per rendere di pubblica utilità ciò che in modestia “divulgo”. Naturalmente per scrivere banalità dovrei impegnarmi di più: non è di tutti. Un caro saluto e una buona serata. Ciao

  4. ” una palletta di gelatina di grandezza infinitesimale”
    Mica male come definizione, la trovo perfettamente calzante. Del resto, è dall’inizio di questa pandemia che mi dico che non si deve avere paura: si tratta di una lotta per la sopravvivenza in piena regola. Però,,a differenza di altre, in questo caso alla fine si troverà un punto di accordo. Perché, come tu ben dici: il virus non necessita di un organismo morto. Dunque ci vorrà tempo a che si venga a più miti consigli. Intanto, comunque, questo gran bailamme di novax, nogreenpass e chi più ne ha e più ne metta, sarà servito a far passare in secondo piano i grossi problemi creati dalla politica, tendente a ridimensionare la sanità pubblica in favore di quella privata. Tanto che, alla prossima pandemia, sarà ancora più difficile farci fronte per il comune cittadino. Ma tant’è che ci sarà una buona fetta di popolazione, sempre pronta a considerare che tutto sia opera di non definiti poteri occulti.
    Un caro saluto e sempre grazie per questa tua opera di divulgazione lodevole assai.

    1. Carissimo, una palletta di gelatina infinitesimale. Calcola, che questo esserino ha un diametro 160 volte inferiore al diametro di un capello nostro. Il bailamme cui fai riferimento, di No-vax- No-green passa e quant’altri “No” privi di razionale non credo abbiano “distratto” la politica. Tra tutti gli animali, l’Homo sapiens è il solo, l’unico ad avere coscienza di sè e della propria finitezza. Scappa di fronte al pericolo per istinto di sopravvivenza e non solo: anche perchè sa che, morendo smetterà di esistere, per cui a questa idea viene assalito dalla paura. Per questo abbiamo rimosso la morte. Per questo abbiamo maturato, in Occidente, un fare e un sapere medici che puntano letteralmente alla Immortalità. Affermiamo di conoscere la natura il che potrebbe essere un potenziale privilegio perchè ci fornirebbe la consapevolezza del fatto che possiamo si combattere con strategie contro la Pandemia che stiamo vivendo, ma non a livello individuale. Mettiamocelo in testa; in particolare questi signor “NO….!”, qualora non l’avessero ancora capito, che questa che viviamo ha un nome piccolo ma stracolmo di tante verità non certo belle. Da soli, siamo degli isolati “Nulla”, impotenti, perchè uscire da questa situazione non dipende dalla ” libertà di scelta”- urlano costoro, ma dalla intera specie.Lo sanno anche i bambini, che ogni individuo è nient’altro che un esemplare di una collettività, organizzata in un sistema molto complesso. E come tale, potrebbe ammalarsi, persino morire. Covid-19 ci ha sbattuto in faccia le nostre limitatezze spaventose. Nessuno è onnipotente: siamo tutti animali. Una vasta prateria di recettori: delle microscopiche scarpe dentro cui i Virus possono infilare i loro piedini. Questa categoria di popolazione che attribuisce questo triste fenomeno all’occulto, ha il sapore di essere ricacciati indietro ai tempi della “peste”, ma questo, merita sicuramente una argomentazione a parte. Grazie a te Wood. Buona giornata

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