Da due anni viviamo questa “PANDEMIA”….

Cosa significa Endemia? Definizione ed Etimologia

Pan (Capricorno) - Mitologia Greca

L’immagine sotto raffigura il dio “pan”

Ma in definitiva, cosa vuol significare questa parola ?

Origina dal greco “pandèmìa”; significando con “pàn”=tutto, e dèmos, “popolo”, quindi tutto il popolo.

Secondo il  filosofo e teologo Vito Mancuso, l’etimologia di questo termine indica però molto di più di quello che sembra. Vediamo di scavare un po’ nella semantica.

Il termine “Pàn” non significa soltanto “tutto”, ma identifica anche il dio Pan, mezzo uomo e mezzo animale, dio della natura. Ha un viso paffuto e occhi espressivi, è una creatura peccaminosa in quanto Ibrida, la sua immagine viene usata spesso per raffigurare il diavolo. Il suo significare “tutto” coinvolge la mente e il corpo come forza inarrestabile e spaventosa che noi chiamiamo “panico”. Quando si è presi dal  panico, infatti, si è completamente assorbiti e guidati da una forza esterna. La paura travolge e rapisce, e si perde la padronanza di sè.

Le pandemie, in effetti, è così che fanno implodere i sistemi: provocando panico e paura. E lo fanno sia in maniera diretta, rendendo inadatte alla vita normale molte persone che si ammalano, sia attraverso un potere insidioso e subdolo: quello di creare una coltre invisibile di nuovi problemi che si aggiungono al resto. Paura di ammalarsi e di morire. Di perdere il lavoro. Ma anche l’amore. Gli amici e le relazioni. La paura del “Vaccino”. La paura dell’ignoto. Una specie di stato di complicazione che ci appesantisce e ci affatica perchè si autosostiene e si alimenta. Fino a quando il sistema non  reagisce, la paura e lo smarrimento si infiltrano nel quotidiano, con esso si scontrano, costringendoci a inventare modi nuovi  per sopravvivere e a confrontarci con temi ed eventi che collettivamente avevamo rimosso: la morte, per esempio, ma anche il rapporto conflittuale e violento che abbiamo con la natura da cui però siamo interamente dipendenti. Una natura che non ci è nè madre nè matrigna: alla natura di noi non importa nulla, ci considera animali come gli altri. E dunque, se non esiste alcun disegno ma solo equilibrio da rispettare, dovrebbe essere più semplice comprendere che i Virus non sono flagelli, ma semplicemente Virus. Creature come le altre che puntano alla sopravvivenza. Che si “Fotocopiano e si replicano soltanto per propagare il proprio genoma. Tutto ciò che i Virus si lasciano dietro è per loro del tutto irrilevante, perchè loro guardano avanti.

Da due anni viviamo questa “PANDEMIA”….ultima modifica: 2021-11-05T15:58:37+01:00da un_uomonormale0

10 pensieri riguardo “Da due anni viviamo questa “PANDEMIA”….”

  1. Amico mio Peppe, ogni volta che passo da te ho la sensazione di entrare in un’aula della scuola per seguire la lezione della giornata. Ecco, è questo che provo. Mi attira la tua descrizione che ci svela quasi ciò che “macina il cervello del virus”- che non ha – “Il virus si lascia alle spalle tutto ciò che ha provocato perchè per “esso” è cosa irrilevante. E già, non può che essere così. Contrariamente a noi, che di fronte alla rivolta messa in atto da un evento biologico inaspettato e pervasivo, abbiamo scoperto per quanto in retrospettiva potevamo definire “progresso” – tecnologia, globalizzazione, lavoro- ci dava solamente l’illusione per potere controllare tutto. Ma la realtà è stata diversa. Noi non controllavamo un bel niente. Grazie davvero. Buon pomeriggio. Gina

    1. Buona sera Gina, dai, non esagerare…ma mi lusingano le tue parole. Mia cara, è cambiato il vocabolario. Oltre a pandemia sono emerse nuove parole leader: Diffusore, contagio, sintomatico, asintomatico, cluster, contenimento. dropler, picco, lockdown, test sierologici, mascherine, zoonosi. Tutto un diluvio di concetti che sono ad Aprile dell’anno scorso hanno creduto di poter dimenticare dopo l’estate di liberazione del primo lockdown. Nel frattempo abbiamo imparato che esiste una differenza tra infezione e malattia. Ecco che, dal lessico scientifico esce fuori “Spillover”, il salto di specie, la causa di tutti i guai che ci inchioda al nostro rapporto irresponsabile e perverso con la natura. Grazie Gina, bella serata.

  2. Gentile amico, con tutto ciò che, quasi come un tuo dovere professionale da assolvere, hai scritto, spiegato minuziosamente, raccomandato, durante questo periodo cruciale della nostra vita comunitaria nazionale e mondiale, potresti pubblicare un interessantissimo trattato. Di volta in volta , hai reso edotti coloro che hanno avuto ed hanno la fortuna di leggerti, con un approfondimento specifico e dettagliato, nonchè chiarissimo, di ogni argomento sanitario e scientifico intorno a sintomi,origini e cure delle più gravi epidemie del passato e, in particolare, dissertato su ogni possibile versante della pandemia che, come un fulmin a ciel sereno si è abbattuta sul mondo. L’hai fatto, così come hai portato avanti con deteminazione , costanza e infinita sapienza, una lotta senza quartiere a favore dei vaccini che fortunatamente abbiamo a disposizione, come unico prezioso baluardo salvifico contro il Covd 19, che ancora
    imperversa e di cui hai radiografato ogni aspetto.
    In quest’ultimo post, hai , infine superato te stesso, addentrandoti in ambito mitologico, filosofico ed etimologico, per chiarire in modo anche simpatico e iconografico, il comportamento naturale dei virus che come tutte le creature vivono nella Natura, incuranti del male che possono procurare ad altri esseri viventi ( come all’uomo ) e perseguono, in un ambiente naturale,ormai violentato e ciecamente sfruttato, come unico scopo, la propria sopravvivenza. E qui mi fermo, ringraziandoti per questi tuoi doni di conoscenza, Dott. Ciao.

    1. Carissima, le tue sono parole lusinghevole, che come tale mi fanno piacere ma sarei ancora più contento se quanto pubblicato avesse il giusto interesse; ma tant’è. Sai, il termine dèmos, che significa popolo, scavando nella parola veniamo a scoprire il suo significato vero, nel senso, che il protagonista della pandemia non è un popolo qualsiasi, ma è il popolo che possiede precise caratteristiche. Questo popolo organizzato, di notevole cultura e consapevole. Quindi, Dèmos va a contrapporsi a “òkhlos”, significando il popolo ignorante, irrispettoso e sciatto. Vorrei vedere quindi. Non è di certo una differenza di poco conto: è proprio perchè siamo “dèmos” e non “òkhlos” che fra le nostre mani teniamo a disposizione tutti gli strumenti per imparare, da questo fenomeno che ci ha trasformati, quindi, l’opportunità di migliorare noi stessi e la società in cui viviamo.L’opportunità l’abbiamo, sta a noi porla in essere per il bene di tutti. Siamo stati parcheggiati; nostro malgrado, in un intervallo, sospesi, con tanti interrogativi. Ma ora siamo stanchi. Ora è arrivato il momento di mettere in moto le nostre sane energie spirituali per la nostra sopravvivenza e di uscire definitivamente da questo incubo. Ahinoi, credo proprio che le mie sono parole al vento per una fetta di “popolo” che fatica a mostrare di possedere il senso della convivialità. Buon giorno carissima

      1. Grazie amicio mio Peppe, no no, dico sul serio. Sai cosa penso ? A pensarci bene fra tutti gli eventi naturali quello delle pandemie sono sempre stati i fenomeni che hanno provocato “Trasformazioni”. Che Dio ce ne scampi, nel caso di terremoti, che seppur devastanti non hanno mai interessato l’intero globo contemporaneamente. Neppure lo tsunami possiede la stessa furia devastante; tranne che.- evenienza pressochè improbabile – se al posto sbagliato non ci sia una centrale nucleare.
        Le pandemie, non guardano in faccia niente e nessuno, colpiscono molte, moltissime persone, per non dire tutte quante. nel Marzo 2020 la Terra contava 7 milioni e 800.000 abitanti e questo virus, si “propose” di infettarle tutte: un virus davvero ambizioso. Che dici ? Ciao. Gina

        1. Appunto per questo, proprio per il nostro complesso sistema, Sars-cov-2 è molto di più che un virus: è uno “stress test”. Una potente molla di cambiamento. Siamo tutti consapevoli, si voglia o no, che le cose non torneranno più come prima. Non credi che varrebbe la pena di prenderla come opportunità per ripensare; sia come persone sia some collettività. Buon pomeriggio a te.

  3. Grazie, gentile amico, per la ben circostanziata risposta e lo stimolo ad agire per ritormare, finalmente, artefici responsabili e saggi dei nostri giorni, così ancora pesantemente compromessi dalla ignoranza umana. Buona giornata.

    1. Sono io a ringraziare te. Vedi, l’ignoranza, mi insegni, è qualcosa che ha il sapore della “inconsapevolezza”. Ma lo scenario che ci troviamo a vedere sui teleschermi, assume i tratti somatici della “criminalità consapevole”. Solo che i criminali, vengono puniti con la detenzione. Questi, sono tutelati in nome della “libertà”….di cosa ? Nei dibattiti televisivi di ogni sera, certi ospiti andrebbero internati. Buona giornata a te Medu.

  4. Che dirti, oltre a lasciarti un caro saluto? A quel che scrivi non c’è altro da aggiungere che un grazie a caratteri cubitali.
    Un augurio per un inizio di settimana proficuo e sereno.

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