Se vogliamo vincere la partita contro il/la Covid-19, bisogna vaccinare tutta l’umanità

Vaccino Covid nel mondo, la classifica dei paesi con più vaccinati | Sky  TG24

Ipotiziamo per un momento che tutte le mamme del mondo non possono allattare. Come riusciremmo a nutrire i milioni di  neonati che esigono la loro razione di latte ? Una soluzione potrebbe essere quella di riempire milioni di biberon di latte pastorizzato, sistemarli dentro giganteschi frigoriferi e spedirli alle varie latitudini. La cosa è possibile, ma molto complicata: dove non c’è l’energia elettrica, infatti, il latte andrebbe a male. E allora, non sarebbe forse più pratico usare il latte in polvere ? Si può conservare a temperatura ambiente, pesa poco e può essere spedito in un pacco qualsiasi; non necessariamente in borsa del ghiaccio e non ha necessità di energia elettrica.

Ebbene, coi vaccini si deve fare la stessa cosa. Non è sicuramente facile, naturalmente, si tratta di dare una risposta efficace a un problema che prima del 2020 non veniva posto da nessun esponente della scienza: vaccinare tutta l’umanità in un tempo breve – ma riuscirci è essenziale, se vogliamo vincere contro Covid-19 e posare le basi per investire seriamente nella salute globale.

Finora le campagne di vaccinazione hanno riguardato alcune fasce della popolazione: il vaccino del Morbillo, ad esempio, si somministra solo ai ragazzini. Conoscendone il numero, la programmazione è abbastanza agevole: gli Stati comprano le dosi dei vaccini col numero necessario per unità di tempo, e questo permette ai sistemi sanitari di vaccinare chi deve esserlo e alla case farmaceutiche di organizzarsi, sapendo che, per esempio, l’Italia ogni anno compra più o meno sempre la stessa quantità di dosi di vaccino per il Morbillo. Però, per una infezione che colpisce, senza distinzione tutta la popolazione umana nel mondo invece, bisogna fare in modo che tutte le persone della Terra siano immunizzate. Lo abbiamo visto che se il virus circola in zone dove l’immunità non “C’è”, allora emergono le varianti, che sono dannatamente pericolose.

Se vogliamo vincere la partita contro il/la Covid-19, bisogna vaccinare tutta l’umanitàultima modifica: 2021-11-14T14:47:51+01:00da un_uomonormale0

10 pensieri riguardo “Se vogliamo vincere la partita contro il/la Covid-19, bisogna vaccinare tutta l’umanità”

  1. Caro amico mio Peppe, altro interessante articolo. La ricerca ci ha fornito uno strumento molto potente per limitare la circolazione di questo virus, e cioè il vaccino. Giusto come tu dici, questo vaccino non deve rimanere solo nei paesi che possono permetterselo, ma in tutte le braccia di persone che vivono questo pianeta. Giusto come tu sempre “predichi”, basta una sola persona non vaccinata che il virus prende il volo. Grazie davvero. Gina

    1. Già, proprio così cara Gina; di tutte, e non di una parte.Sia che viviamo in Italia dove la popolazione è la più anziana di Europa, o in Uganda, dove la popolazione è fra le più giovani del mondo. E si sa che i giovani sono tendenzialmente asintomatici e superano l’infezione senza troppe difficoltà, ed è vero questo, e significa che – probabilmente, per quanto possiamo ipotizzare oggi in base alle informazioni di cui disponiamo, la popolazione dell’Uganda non soffirirà tanto quanto ha sofferto quella italiana. Ma questo non vuole dire che la popolazione ugandese non contribuisca ad aumentare la circolazione virale; anzi. Calcola che in questo paese (Uganda ) oggi è vaccinato solo il 2% della popolazione, mentre in Italia- grazie a Dio- abbiamo toccato l’85% di immunizzati. Domanda, quindi. In quale di questi due paesi (Uganda e Italia) potrebbe potenzialmente emergere la prossima variante ? Per vaccinare la popolazione del Nepal, dei più remoti v villaggi del perù, della città di Londra, di Parigi, ma anche chi vive in Alaska è necessario che i vaccini siano equamente accessibili a tutti. Pare scontato, ma non lo è. Ben conosciamo i complessi problemi logistici che la necessità di conservare le dosi di vaccino a temperatura polare ha creato anche in Occidente, ma mentre europei o nordamericani vengono invitati tramite sms o e-mail a presentarsi in quel tale giorno e a tale ora nel posto, con l’unica preoccupazione di incastrare la dibattuta puntura in agenda, esistono vastissime aree di mondo in cui i vaccini non ci sono proprio, oppure arrivano in scarsissime quantità e per i molti difficilmente raggiungibili. Buona domenica pomeriggio.

  2. Condivido, Dott e, come per il latte che si produce a lunga conservazione e in polvere, così la scienza e le ditte farmaceutiche dovrebbero studiare e produrre vaccini che non necessitino di particolare gradazione di freddo per arrivare in posti lontani. Vaccinare tutta l’umanità richiederebbe, inoltre, la ferma volontà di chi governa e abbia un pensiero illumimato, cioè quello di servire il suo popolo e proteggerne il più possibile la salute. Sappiamo bene che non dovunque è così e che tanti popoli sono ancora schiavi del potere. Tanti sarebbero i progetti positivi e il lavoro da fare per il bene dell’umanità.
    Finora abbiamo visto solo la corsa alle tecnonologie e la conseguente sete di guadagni da parte di chi si preoccupa solo del proprio benessere. Comunque le buone cause bisogna sempre perorarle e non cessare di farlo per il bene comune e chissà se, col tempo, non ci si arrivi a realizzarlo. Su questo speriamo ardentemente tutti. Buona serata.

    1. Quanta verità in questo tuo intervento. Per arrivare a quanto auspico, la ricerca va indirizzata in direzione dello sviluppo di vaccini termostabili; ovvero, stabili a temperatura ambiente-che può arrivare intorno ai 50°C come avvenne nell’estate del 2021 in Sicilia. Un vaccino di questo tipi potrebbe raggiungere le persone casa per casa, per via posta oppure consegnato nei villaggi con i droni: niente viaggi verso gli hub vaccinali- meglio dire “centri vaccinali”. Questo richiederebbe meno consumo di elettricità, ridotti costi di trasporto e spedizione, quindi ridotta impronta di carbonio. Tutto torna ? Direi di si. Ma come mai non disponiamo già di questa incredibile risorsa ? Semplice. Perchè finora abbiamo ritenuto che i vaccini dovessero avere soltanto due caratteristiche essenziali: “Essere efficaci e ed essere innocui. La termostabilità non rientrava nelle priorità per mancanza di lungimiranza. Buona serata a te cara

    1. Nessuno dei due, perchè lo sanno benissimo. Forse se avessero allargato lo sguardo un po’ prima, e un po’ prima si fossero resi conto che la salute è globale, nel senso che i bisogni espressi da ciascuna popolazione hanno pari valore, indipendentemente dal PiL dei singoli Stati, l’umanità tutta avrebbe potuto affrontare questa pandemia- unica nella storia umana -, più agevolmente. Non è andata così, ragione in più per alzare il sedere dalla poltrona e ridefinire le priorità strategiche urgenti. Mi fido. Buona serata a te

  3. Purtroppo la cattiva informazione, o l’informazione lacunosa e i falsi profeti, stanno facendo parecchi danni e anche se l’85% degli italiani si è mostrato assennato, gli altri stanno, in certe particolari zone d’Italia, causando una recrudescenza del virus e costringeranno a nuove chiusure mirate, ma catastrofiche, a livello economico. Non dimentichiamoci che i paesi europei dove il virus è di nuovo esploso, non sono così lontani e non è da escludere che riusciamo ad importare altre rogne dall’estero. Non la vedo bene. Intanto nella mia scuola domani troverò un’altra classe costretta alla Dad a causa di 5 alunni positivi. Non nascondo di cominciare a sentirmi un po’ infastidita verso certe prese di posizione ben note. Buona notte doc.

    1. In questa era internet dove le informazioni scientifiche si rendono pubbliche, non c’è individuo che non si trasforma in esperto di Covid-19 anche per ciò che riguarda il clima. I media ci sbattono in faccia una pletora di esperti che abbiamo imparato a conoscere e che fino a due anni fa non si sapeva esistessero. I social, fortemente deficitari per normative pubblicano di tutto e di più per ottenere un misero “like”. La disinformazione, così, affonda le sue radici partorendo Infodemia. Gli stessi leader della politica indossano il “camice bianco” e si sentono autorizzati a fornire il loro parere, in cambio di consensi( massimo della meschinità ). Questi scappati di casa-non ho alcun timore a definirli tali – non si rendono conto di essere delle mine vaganti a miccia lunga ma che esploderà e creerà danni irreversibili. La 3^ dose del vaccino ci salverà anche da costoro. Buona giornata

  4. Esperta di scolarità, certo più di tanti politici, prevedevo che l’insegnamento in presenza avrebbe trasformato, a breve, la scuola in un covo di infezione. I motivi al veglio erano e tuttora sono diversi: dall’igiene quasi mai perfetta dei locali, aule e banchi compresi, dalla poca attenzione al distanziamento giusto fra compagni e, non ultimo ,per la ottusità di genitori o familiari novax, diffusori di infezione. E’noto come , in periodo di influenze, fosse prassi l’assenza a catena degli alunni, perchè influenzati…
    E la covid è ben altro che semplice influenza. Buona serata a te, Dott, Ciao.

    1. Come ho scritto in precedenza, a creare il vero problema, non sono i no-vax nostrani( anche se fanno danni ), ma i Non Vaccinati del resto del mondo. Mia cara, siamo accerchiati ( direbbe Pecos Bill ) tra L’Influenza e la Covid-19; tra varianti e variabili. Presumo che quest’anno ci attenda uno scenario un pochino diverso sia pure conviviamo con Sars-cov-2, sia pure con lo stato di avanzamento vaccinale e le restrizioni che avranno un allentamento. Non va ignorato il fatto che quest’anno il Virus dell’influenza avrà più spazi liberi per circolare. Che i casi aumentino, lo dobbiamo mettere in conto anche se i comportamenti e le misure limiteranno le “mosse” di Sars-cov-2. Il vaccino contro l’Influenza è fondamentale che venga somministrato, sia per proteggere se stessi sia per salvaguardare i deboli e fragili da possibili complicanze del virus influenzale. Buona serata a te

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