Annalisa

Ho conosciuto Annalisa un giorno di marzo di alcuni anni fa, gli alberi mettevano le foglie e l’erba lentamente cresceva, lei è di un piccolo paese sperduto nella pianura, credo abbia quarantadue anni, convive e non ha figli. La prima volta che ci siamo incontrate mi è sembrata una persona già vista, ma non riuscivo a ricordare dove … poi un giorno, facendo zapping per tele sono incappata in una vecchia puntata di E.R. ed ecco che mi è apparsa Samantha Taggart e ho potuto constatare dove l’avevo vista, la somiglianza è notevole.
Annalisa è etero, non cerca uomini perché sarebbe tradire il suo compagno, ma si è concessa l’avventura con me, perché tra donne è solo un gioco. Ci siamo frequentate per pochi mesi poi ha scoperto che il compagno aveva una tresca con una donna conosciuta in una chat, ci sono state scene di gelosia, piatti che volavano (a suo dire) come dischi volanti. Lei non riusciva a comprendere come il degenerato avesse potuto tradirla con una tizia conosciuta in internet. Le feci notare che si stava comportando allo stesso modo frequentando me (conosciuta in un forum), se ne risentì tanto da specificare che non era la stessa cosa, in effetti le logiche del tradimento sono diverse, ne esiste una per ognuno di noi.
Un bel giorno mi disse che si doveva sospendere perché (giustamente) doveva montar la guardia alla sua relazione, ristabilire l’ordine e far rientrare il gioiello nei pantaloni del compagno.
Dopo un anno di silenzio tombale, Annalisa mi scrive una mail chiedendomi un incontro, riparte la frequentazione, questa volta è inverno, gli alberi sono spogli e l’erba ai bordi delle strade è gialla. Credo al secondo incontro c’è nuovamente l’intoppo del compagno che ha conosciuto un’altra gentile fanciulla, questa volta tramite un’app telefonica di cui non saprei spiegare il funzionamento. Interrompiamo di comune accordo, non riesco a sopportare i continui resoconti sul tradimento.
Mi cerca nuovamente nel marzo 2014. Qui sembra estate. Mi presento all’appuntamento per pura cortesia, si è deciso per un caffè in un paese giù nella bassa dove fa ancora più caldo, sono in camicia, maniche arrotolate, stanca per il fine giornata, mi siedo al bar e guardo il tramonto sulle risaie, quando gli ultimi raggi del sole muoiono specchiandosi nell’acqua. Lei arriva con un leggero ritardo. Mi bacia. Parliamo per due ore della Sua situazione, del Suo compagno, del Suo lavoro, della Sua vita, della Sua casa, dei Suoi problemi, del Suo gatto … gatto … gatto … Io non ne posso più, ho caldo.
Annalisa – ora che sono tranquilla potremmo riprendere da dove abbiamo lasciato.
Shelt – Riprendere?
Annalisa – Si, i problemi con il mio compagno si sono risolti.
Le sorrido incredula
Annalisa (con aria molto scocciata) – Stai frequentando un’altra?
Shelt – Non sto frequentando nessuna e non ho intenzione di frequentare nessuna!
Annalisa (stupita) – Perché?
Shelt – Perché sono nauseata, non ho trovato in tutti questi anni quello che cercavo, ho perso pezzi della mia umanità, immolati sull’altare del nulla, non ne posso più, è il momento di dire basta.
Annalisa mi guarda come si guarda un meteorite impattarsi sulla crosta terrestre.
Torno a casa guidando lentamente nelle prime ombre lunghe della sera, ascoltando la Mia musica jazz che a nessuno piace, pensando alla Mia vita e a tutte le Mie decisioni che non ho preso mai.