Ghiaccio i tuoi unici fiumi corrono gelidi e luci in questa città splendono,
argento e oro
affiorano dalla notte i tuoi occhi scuri come il carbone
Lei aveva capelli neri e occhi scuri come il carbone, l’accento del sud. Si era da poco trasferita, abitava nelle case dei militari. Veniva giù al fiume a far passare le giornate calde e chiacchierava con noi ragazze. Alzava la gonna leggera per metter e i piedi nell’acqua, una mano tra i capelli…
vai avanti sul tuo cammino esser tristi ti soffoca l’amore
Raccontava di tutti i trasferimenti del marito, della vita randagia, della solitudine, nel raccontare il gesticolare e le labbra carnose erano un continuo invito provocante…
vai avanti sul tuo cammino vai e poi corri e non guardare indietro
Un giorno mi disse: “vieni da me”… La sua era una casa vuota, poche cose da trasportare facilmente. Lei mi diede un bacio, la sua lingua era morbida e non sapeva di niente. Incominciò a toccarsi ed i miei piedi erano come affogati nel cemento…
resta in questo attimo resta ferma stasera in una bugia dopo questo amore di attimi per sempre
Mi prese le mani, mi resi conto di quello che potevo farle e ne rimasi incantata. Ma dopo, la corsa a perdifiato a casa, le scale e le mie lacrime sul marmo, il mio dolore, tutto era cambiato…
e se risparmi il tuo amore non risparmiarlo tutto
Agosto, il mare, le vacanze. Lontana a contare i giorni. E poi tornare e non trovarla più. Altra caserma per lei, un’altra casa vuota, un’altra estate, un altro gioco senza addio…
e se i monti franassero o scomparissero nel mare. Niente lacrime. No, non io, non più.