Manuela

The imperfect enjoyment

L’altra sera ti ho trovato collegata.
L’orologio proponeva una catena di tre: ventitreetrentatre.
Te ne stavi con il tuo IP sulla mia pagina in perfetto silenzio.
Mi sarebbe piaciuto estrapolare dalla stringa delle statistiche un numero che indicasse il tuo battito e il tuo respiro
… ma è un’interrogazione troppo complicata

Lavoravi,
a volte lo fai fino a tardi.
… immagino tu stia bene, i tuoi figli anche, e la vita scivola via con un pieno di nostalgia.
L’importante, alla fine, è superare ogni crisi, anche quando diventano sempre più frequenti, anche se a volte sono soffocanti come questo caldo.

Fa caldo anche da te?
A casa mia batte il sole tutto il giorno e alla sera i muri si liberano del calore accumulato.
Ne puoi sentire l’alito caldo passandoci vicino.
E’ una sensazione avvolgente e odiosa allo stesso istante che attrae e respinge.
Come la vita.

Tu non lo sai
ma poco tempo fa ti ho sognata. Non è stato un bel sogno. Ho evitato di raccontarlo.
A dire il vero mi sono un po’ preoccupata.
Credo che si sia materializzato, così terrificante, per il guasto che si è ingoiato tutti i file, comprese alcune cose tue che avevo conservato.

Conservare
Come il ritaglio di un articolo interessante che si perde, immancabilmente, tra le pagine di un libro. Per poi ritrovarlo dopo anni ingiallito, un po’ strappato ai bordi, e nella lettura ritrovarsi o ritrovare sensazioni o averne altre diverse… o bruciarlo per odio, rancore, rigenerazione.

Rigenerazione
Si spera sempre in una rinascita, in un azzeramento, in una nuova possibilità.
Una fatica immane per riciclarsi.
Indossare una nuova maschera, un poco più aderente della precedente.
Gettarsi in nuove assurde situazioni credendo di avere un’esistenza appena coniata.

ti manchiamo un po’?
il noi è fondamentale
il noi racchiude
chi ti farebbe a pezzetti e chi ti starebbe ad ascoltare per ore.
I nemici e gli amici.

Amici
c’è una novità
da qualche tempo mi marca stretta una persona
mi sta talmente addosso da fondere il mio respiro al suo in un unico ritmo
porta il mio stesso nome e di cognome fa animamia
si, proprio come quella poesia di Nazim Hikmet

La conosci?
Anima mia/chiudi gli occhi/piano piano/e come s’affonda nell’acqua immergiti nel sonno/nuda e vestita di bianco /il più bello dei sogni/ti accoglierà.

non è vestita di bianco, chi cerca di soffocarmi, indossa
piuttosto
un abito nero.
mi esaspera con domande cretine
sta sempre a fissarmi
una persona noiosa
da dimenticare
da sopprimere
una verità

Verità
la verità è duttile
come l’acciaio dolce
raggiunto il suo punto di fusione si trasforma in qualcosa di più accettabile
una bugia

Vorrei essere la tua bugia
Vorrei non dover avere per tuo ricordo
un godimento imperfetto.

2007