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Messaggi di Settembre 2014

IL CANE CHE PIANGE SULLA TOMBA DELLA NONNA, COMPAGNA UMANA

Post n°825 pubblicato il 29 Settembre 2014 da alf.cosmos
 

IL CANE CHE PIANGE SULLA TOMBA DELLA NONNA, COMPAGNA UMANA

 Wiley che singhiozza al cimitero

cane che piange

 

Chiunque ritenga che gli animali non abbiano sentimenti, con la visione di questo video è destinato a ricredersi. E per tutti un avvertimento: non potrete non commuovervi. Quello che si trova allegato a questo articolo è infatti un documento filmato che mostra lo splendido cane lupo di nome Wiley mentre piange disperato sulla tomba della sua ’nonna’ Gladys.  

Il video è stato postato su YouTube dall’utente sarahvarley13 il 14 aprile e ha già ricevuto più di 79.000 visite. È stato anche pubblicato sul sito web della Lockwood Animal Rescue Center (Larc), a Ventura County, in California, un rifugio specializzato nella cura di cani lupo e cavalli in cui Wiley si offre per la pet-therapy. 

Wiley è infatti un cane guida scampato alla morte che si occupa da anni di aiutare i veterani di guerra che fanno ritorno in patria con significativi traumi fisici ed emotivi. Wiley fornisce loro la terapia e la cura attraverso Larc e un programma chiamato “Warriors and Wolves” (guerrieri e lupi) e, a detta dei volontari del centro, sa interagire in modo del tutto unico.  

 Inserendo il video nel mare di Youtube, sarahvarley13 ha aggiunto una didascalia che non lascia dubbi: «Il mio lupo, Wiley, piange sulla tomba di mia nonna al cimitero, 04/14/2013».

E sul sito della Larc si legge: «Wiley dice addio a Gladys, un membro della famiglia e sostenitrice della Larc. Mancherà a tutti, specialmente a Wiley». «Posso dirvi che non lo ha mai fatto prima e non lo ha più fatto da allora»ha precisato sarahvarley13 nella descrizione del suo filmato. «Può darsi che io stia antropomorfizzando le sue azioni, ma è il modo in cui ho scelto di fare i conti con la perdita». 

E a tutti coloro che, vedendo il filmato,hanno insinuato che si tratti di un animale malato o addirittura in fin di vita e che hanno ricondotto i ’gemiti’ di Wiley a problemi respiratori, la padrona ha risposto perentoriamente: «Il cane è in perfetta salute», così come confermato anche dal centro Lars per cui Wiley ’lavora’ oramai da molto tempo offrendo il suo prezioso aiuto.  

Non resta altro da fare quindi che lasciare da parte i pregiudizi e godere delle immagini proposte in questo video, del puro e semplice atto d’amore di un animale verso il suo compagno di cammino.   

 

Fonte: http://www.lastampa.it/2013/04/26/societa/lazampa/il-cane-lupo-che-piange-sulla-tomba-della-nonna-H100RT2WCslkG7kiYKOYbL/pagina.html

 

 
 
 

Un ponte tra scienza e coscienza

Post n°824 pubblicato il 25 Settembre 2014 da alf.cosmos
 

UN PONTE TRA SCIENZA E COSCIENZA:

IL CODICE DELLA LUCE: IL LINGUAGGIO DELL'ANIMA

Oggi i biofotoni sono oggetto di moltissime ricerche in tutto il mondo: studi recenti sembrano confermare che esiste una stretta relazione tra vitalità e luminosità della persona (data dall'emissione di biofotoni): più luce emaniamo e più è intensa la nostra forza vitale

 

LUCE-MANI

 

Dalla luce dipende la salute e l’equilibrio di corpo, emozioni, mente e coscienza. In essa è contenuto un codice fondamentale per la nostra sopravvivenza e l’evoluzione del singolo e dell’intera specie.
Il biofisico tedesco Fritz Albert Popp ha dimostrato che le nostre cellule emanano luce sotto forma di biofotoni e che questa luce contiene un’informazione che interagisce con le reazioni enzimatiche che permettono la vita. Secondo i suoi studi, le cellule di un organismo comunicano tra di loro e con le cellule degli altri organismi attraverso la luce. In pratica, prima ancora di dialogare utilizzando le parole, le emozioni, l’empatia e la chimica degli ormoni, ognuno di noi lo fa attraverso la luce che emana e l’informazione che contiene.

La luce è collegata alla nostra forza vitale
Esistono molti studi straordinariamente interessanti collegati alla luce che emaniamo. Tra i tanti quello del biologo Protti che ha svolto delle originali ricerche sulla relazione tra luce biofotonica, tessuti cancerogeni e sangue. Le sue ricerche sembrano rivelare che esiste una stretta relazione tra vitalità e luminosità della persona (l’emissione di biofotoni): più luce emaniamo e più è intensa la nostra forza vitale, oltre che il nostro potere oncolitico (cioè di combattere le cellule cancerose). Tra gli esperimenti più rilevanti c’è quello effettuato in presenza di leucemie, dove è stato verificato che in presenza di queste patologie il sangue ha emissioni bassissime di biofotoni. La nostra salute è strettamente connessa con la luce che emaniamo e con la capacità che abbiamo di rigenerarla o di regolare la sua brillanza. Oggi i biofotoni sono oggetto di moltissime ricerche in tutto il mondo e negli Stati Uniti è stato dimostrato che le zone cutanee corrispondenti ai punti di agopuntura emettono più biofotoni del resto della cute. Mi piace pensare che l’anatomia energetica del futuro sarà basata sulla luce biofotonica cellulare. La medicina sta pian piano dimostrando la relazione tra malattie e carenza di luce nelle zone del corpo dove si manifestano.

 

onde di luce

 

Tuttavia per comprendere consapevolmente il potenziale della luce è necessario inanzitutto chiarire che per luce, in questo contesto, non si intende solo la porzione dello spettro elettromagnetico visibile all’occhio umano, che va dai 400 ai 700 nm, ma tutte le infinite frequenze contenute in esso. Da questa nuova prospettiva alla luce appartengono anche i raggi ultravioletti, i raggi X, gamma, cosmici, oltre che i raggi infrarossi, le microonde e le onde radio corte e lunghe (vedi lo schema qui a lato). In pratica anche il suono sarebbe una manifestazione della luce. Secondo questa nuova prospettiva avviene una rivoluzione nel modo di vedere e percepire le cose perché anche l’oscurità risulta un’aspetto della luce. Ognuno di noi dovrebbe riflettere profondamente sulla capacità di trovare la presenza della luce dentro le apparenti ombre della sua vita. Solo perché non siamo in grado di vederla o di sentirla non vuol dire che non sia presente in noi, in ciò che viviamo e nell’ambiente circostante. Lo sforzo che ogni essere umano dovrebbe compiere è quello di ampliare le proprie percezioni, raffinare i sensi, aprire la mente ed espandere la coscienza. In questo modo l’universo è la realtà verrebbe percepita per quello che sostanzialmente è: luce.

La straordinaria efficacia della luce negli stati meditativi
Nelle pratiche meditative visualizzare interiormente luce ha una straordinaria efficacia proprio poiché essa è veicolo delle informazioni essenziali che creano la realtà e costituisce l’unità fondamentale ed unitaria della creazione. Quando negli stati superiori di coscienza, attraverso la pratica della meditazione, il praticante riesce ad entrare in aree di esperienza che trascendono i cinque sensi ed accede ad un potenziale percettivo superiore, uno dei primi fenomeni che si presentano è il contatto con la luce interiore: l’esperienza del corpo di luce. Esiste un’ampia letteratura su questo argomento che appartiene sia alla scienza che alla mistica. Percepire e sperimentare se stessi come luce è un’esperienza straordinaria che permette di ricollegarsi istantaneamente a quella felicità che fa parte della nostra natura esistenziale. Ci hanno raccontato che siamo in questo pianeta per cercare il benessere e che questo star bene dipende dal lavoro, dalla famiglia, dal denaro, dalla salute, dal successo… Dal mio punto di vista, questa è una delle più grandi manipolazioni che si stanno perpetuando ai danni di ogni individuo e della collettività, per il semplice fatto che le nostre possibilità percettive vanno infinitamente oltre questo standard di benessere; siamo stati costruiti per sperimentare la felicità incondizionata e intensi stati di beatitudine e abbiamo il dovere di reclamare e pretendere questa eredità naturale. La felicità è una caratteristica intrinseca della nostra coscienza. Più siamo consapevoli di questo e più siamo in grado di manifestarla nella nostra esistenza. Il fatto di essere felici non dipende da cosa abbiamo o facciamo, ma dalla consapevolezza di ciò che siamo. E nell’intimità del nostro essere, se siamo capaci di andare in profondità, ciò che troveremo è luce. Negli ultimi quindici anni di ricerca ho potuto sperimentare su me stesso – e su tutte le persone a cui ho trasmesso la mia esperienza – che più aumenta la luminosità del nostro essere (in essa includendo la luce biofotonica cellulare) e più questa felicità esistenziale diventa uno standard naturale quotidiano, permettendoci di migliorare infinitamente la qualità della vita indipendentemente dagli avvenimenti esterni. La luce dunque è un alimento e una medicina per il corpo, la forza vitale, le emozioni, la mente, lo spirito e la coscienza. Qual è dunque la fonte luminosa fisica più potente a cui possiamo avere accesso gratuitamente? Il Sole. L’astro Re che illumina e governa il nostro sistema planetario. Avete mai considerato che la nostra stella è una fonte illimitata di energia, salute, benessere e conoscenza? La buona notizia è che la tecnologia più potente, efficace e raffinata attraverso la quale possiamo sperimentare questo potenziale si trova proprio dentro noi stessi…

di - martedì 10 giugno 2014

Fonte: http://www.karmanews.it/3034/il-codice-della-luce-il-linguaggio-dellanima/

 
 
 

Mio video: PARAMAHANSA YOGANANDA: L'AMORE E IL GIUDIZIO

Post n°823 pubblicato il 22 Settembre 2014 da alf.cosmos
 

Mio video:

PARAMAHANSA YOGANANDA - L'AMORE E IL GIUDIZIO

 
 
 

L'UOMO E L'ALDILÀ - LA VITA NELLE SFERE ASTRALI

L'UOMO E L'ALDILÀ - LA VITA NELLE SFERE ASTRALI:

LA PRIMA SFERA

di Carlo Splendore per Edicolaweb

astrale- sfera 1

 

Sulla prima sfera del mondo astrale, la quale non è altro che la controparte astrale del piano fisico sul quale viviamo, sostano quegli esseri umani disincarnati i quali sono ancora attratti dal mondo nel quale vissero.
Di solito non hanno fissa dimora, di qui la denominazione di "anime erranti". Si possono aggirare nei pressi dei luoghi che li videro in vita, oppure vagare da un luogo all'altro, presi dal desiderio di fare nuove esperienze nelle nuove condizioni di esistenza e di conoscere paesi lontani.
Alcuni preferiscono condurre un'esistenza solitaria, altri sono associati in gruppi, secondo la legge di affinità, altri ancora possono cercare la compagnia degli umani incarnati. Ciò può avvenire per il desiderio di essere ancora presenti in mezzo ai propri cari, oppure per il bisogno di soddisfare sensazioni e bramosie mediante il corpo astrale degli incarnati.
È così che, per esempio, una madre di famiglia resterà accanto ai suoi bambini per proteggerli e guidarli fino a quando non saranno in grado di badare a se stessi.
Allo stesso modo, ma per altro motivo, l'alcolizzato, una volta privato del suo corpo fisico, resterà attratto dai luoghi che frequentava e cercherà di impossessarsi dell'astrale di coloro che praticano bettole ed osterie, onde tentare di riprovare quelle sensazioni che gli procurava l'alcool.
Da un certo punto di vista la popolazione terrestre potrebbe essere distinta in una popolazione permanente di esseri umani incarnati ed in una popolazione temporanea, assai più numerosa, di esseri disincarnati. Questi ultimi si possono trattenere sul piano fisico poche ore o molti anni, a seconda del loro grado di attaccamento ai luoghi e/o alle persone. È un periodo di transizione che dura finché il trapassato non sente il bisogno di rispondere alla chiamata dei mondi superiori.
Noi non siamo sempre consapevoli della loro presenza, ma solo perché non prestiamo sufficiente attenzione ai mille segni che ci giungono dal mondo parallelo nel quale siamo immersi.
Le onde mentali e quelle psichiche sono i veicoli attraverso i quali siamo costantemente in comunicazione, anche in modo inconscio, sia con i nostri simili incarnati, sia con quanti ci hanno preceduto. Se stessimo un po' più attenti al modo con cui sorgono in noi improvvisi pensieri e/o inaspettati sentimenti, saremmo in grado di dare la giusta interpretazione a certi impercettibili segni: essi sono veri e propri messaggi che spesso risolvono angosciosi problemi e situazioni difficili in merito alla salute, al lavoro, agli affetti, ecc.

Padre François Brune, nel suo libro: "I morti ci parlano" riporta un episodio al quale ritengo opportuno accennare perché assai significativo in rapporto a quanto ho appena affermato. Georges Morranier era un giovane insegnante di fisica alla facoltà di scienze il quale, all'età di 29 anni, nel settembre del 1973, si tolse la vita. Aveva intrapreso un cammino di vita interiore, che lo aveva portato a praticare lo yoga reale, senza una guida e senza un'adeguata conoscenza della tecnica. A seguito di ciò dapprima fu preso da indifferenza per la vita, poi finì col cadere, a poco a poco, in uno stato di profonda depressione: in breve, si aggravò a tal punto da restare vittima della sua mania suicida.
Con quel gesto, dovuto unicamente alla sua follia, egli abbreviò la vita del suo corpo fisico, ma non fu così per il suo corpo animico, la cui carica vitale residua lo mantenne legato alla terra per tutto il tempo previsto dal programma di vita che il suo ego aveva accettato al momento della nascita.
Infatti, tramite la medianità di sua madre, egli ci comunica le sue prime esperienze dopo il trapasso, che sono quelle di un abitante invisibile del pianeta Terra. Inoltre traccia lo schema evolutivo del mondo animico, che si articolerebbe in sette livelli (o sfere), confermando in ciò quanto abbiamo già visto per altra via. La settima sfera sarebbe riservata a coloro che in vita si dedicarono a Dio: i religiosi, gli asceti, i mistici di tutte le religioni. Già dalla quinta sfera si beneficherebbe dell'insegnamento delle guide superiori. Subito dopo il trapasso, egli trasmette alla madre le sue prime impressioni e le inevitabili difficoltà inerenti alla necessità di doversi muovere con un corpo animico invisibile in un mondo fatto di materia fisica densa. Egli descrive così queste sue prime esperienze:
"Prima di tutto bisogna imparare a tenersi in piedi, poi a camminare, come i neonati sulla terra. All'inizio facciamo dei salti, come in assenza di gravità, come gli astronauti sulla Luna... e poi impariamo a sederci sulle vostre sedie, perché noi non ne abbiamo. E qui c'è veramente da ridere perché, come puoi ben immaginare, cadiamo per terra. Tutto quest'apprendistato si compie in poco tempo, soprattutto quando si è neofiti intelligenti".
Più avanti ribadisce il concetto di essere rimasto a condividere con gli umani incarnati, la vita sulla Terra.
"Vorrei spiegarti ciò che molti terrestri non capiscono, vale a dire che noi viviamo con voi... Viviamo nei vostri appartamenti e nelle vostre case, ci stendiamo sui vostri letti quando ne abbiamo voglia e quando voi non ci state... ci sediamo sulle vostre poltrone e sulle vostre sedie, e intratteniamo gioiosi conciliaboli soprattutto mentre dormite, un momento che ci lascia piena libertà di azione... vi ascoltiamo mentre discutete, vi guardiamo vivere con gioia distaccata... vi aiutiamo con la forza del pensiero, a volte con un intervento, non percepito da parte vostra, ma efficace. È il nostro compito, ma è anche una vera gioia..." 

(1)
Questo messaggio si presta ad alcune considerazioni. È vero che trattasi di suicidio ma, a differenza dei casi che vedremo in seguito, qui ci troviamo di fronte al caso tipico di un soggetto che è del tutto irresponsabile, affetto da mania suicida e quindi non più nel pieno possesso delle sue facoltà mentali.
Ciononostante un equilibrio è stato spezzato e la Legge cosmica dell'Armonia esige che l'equilibrio sia ristabilito. È per questo motivo che il trapassato compie la sua prima evoluzione sul piano fisico, sul quale sarebbe dovuto restare a vivere col suo corpo fisico chissà quanti anni ancora, ma non in sofferenza, bensì con il compito gioioso di portare aiuto ai fratelli incarnati, con i quali egli divide la vita d'ogni giorno e di ogni notte. Del resto, nello stesso messaggio, Georges ci fa sapere che si tratta di un percorso reciproco, perché anch'egli riceve aiuto dai viventi:
"Le persone... che ci aiutano... ci parlano esattamente come se fossimo ancora sulla terra. Le sentiamo perché hanno delle voci del tutto udibili e, del resto, constatiamo presto che anche noi abbiamo una voce".
Quando si parla di "sfera astrale", non si deve pensare ad una sorta di pianeta fluidico in cui la vita si svolge in modo omogeneo con le stesse caratteristiche in ogni suo luogo. È in realtà uno stato di coscienza le cui caratteristiche animiche possono variare da un sito ad un altro e spesso anche con notevoli varianti. È un po' quanto avviene nelle grandi città della terra in cui, oltre ai quartieri signorili, sono presenti le zone popolari o, addirittura, rioni malfamati dove prospera la malavita.
Il cosiddetto "basso astrale", o Kama Loka, è appunto una suddivisione della prima sfera che si distingue per il fatto che comprende quello stato intermedio attribuito da tutte le grandi religioni al purgatorio, dove l'uomo, dopo il trapasso, dimora temporaneamente, nell'attesa di raggiungere il suo "Cielo". È una vasta regione che si può pensare delimitata da un confine superiore, che è quello rappresentato dalla controparte astrale del piano fisico, e da uno inferiore, dal quale si accede all'Erebo, o Inferno.

Note:
1.
 Estratto da: "I morti ci parlano" di F.Brune, pag. 130-153
.

Fonte: http://www.edicolaweb.net/aldi004a.htm

 
 
 

LE TAVOLE SMERALDINE DI THOTH – TAVOLA X: LA CHIAVE DEL TEMPO - INTERPRETAZIONE DI DOREAL

Post n°821 pubblicato il 15 Settembre 2014 da alf.cosmos
 

LE TAVOLE SMERALDINE DI THOTH – TAVOLA X: LA CHIAVE DEL TEMPO - INTERPRETAZIONE DI DOREAL

 

TEMPO

 

 

Il pensiero che si manifestò nell’abisso fu la prima espressione di azione e movimento. Senza la Legge, che è Ordine, nulla sarebbe esistito nella forma.

Il Tempo, il grande segreto, è la chiave alla libertà, perché quando l’uomo vince il tempo ha anche vinto la morte.
L’infinito gioiello della verità non può mai essere interamente spiegato, perché la verità presenta estensioni di sé stessa, e quando se ne approfondisce una se ne presentano altre.
Thoth interroga l’Abitante sul tempo e sullo spazio, e questi gli parla del principio di tutte le cose nel grande vuoto.
Gli dice del pensiero che sorge nell’essere e che risponde alla domanda sull’eternità.
Thoth scopre che il tempo è angolare nel movimento, pur avendo pareti curve. Per penetrare il tempo passato la coscienza deve muoversi in curve partendo dalla pineale: si tratta dello stesso esercizio dato in precedenza.
Thoth approfondì il tempo e fu capace di muoversi in avanti ed all’indietro, visitando cose insolite e vedendo il principio dell’uomo.
Thoth esorta nuovamente l’uomo a cercare la Luce, perché questo è l’unico modo per conoscere la propria anima. Afferma anche che tutta la materia è Luce o coscienza ed esiste anche se non si tratta sempre di coscienza conscia.
Thoth racconta della sua straordinaria esperienza ad Amenti quando i Signori gli aprirono la via ai loro cicli e permisero di vedere con i propri occhi quello che esiste al di là. Da questo, Thoth capì che la progressione e l’Ordine sono gli stessi in tutti i cicli cosmici e che tutto procede in armonia verso la stessa meta.
Thoth fu in grado di capire il proposito del diffondersi nello spazio dei cicli cosmici, e comprendendo, con il Signore del Nove, il disegno completo delle estensioni dei differenti I.Yoδ. Imparò che le parole erano esempi di vibrazione, contenenti la chiave per aprire gli spazi e perfino i cicli.
Thoth ci dà una Parola di vibrazione che è la Chiave della Vita.
Parla di mondi interconnessi e di spazi separati da quello in cui viviamo, ognuno pieno di manifestazioni di coscienza. Poi ci racconta della straordinaria esperienza della liberazione di una consapevolezza della sesta dimensione imprigionata dai Signori di Arulu.
Quando ci trovavamo nel ciclo precedente, lei aveva tentato di passare in questo ciclo cosmico, ma aveva fallito ed era stata imprigionata dai Signori di Arulu. Thoth, con la sua conoscenza, apre l’accesso e richiama questa coscienza imprigionata.
Ordina ai Signori di liberarla e li obbliga usando i loro nomi segreti. Lei diventa parte di questa coscienza, a cui già apparteneva.
Thoth afferma che la conoscenza è chiamata magia dall’ignorante, e ci dice di non temere le varie manifestazioni della Legge. Tutti potrebbero avere la forza se sapessero come usarla, ma pochi hanno la conoscenza per trovarla.
Quelli che temono l’ignoto rendono questa paura una cosa vivente. Tutte le paure dell’umanità si fondano sui Signori Oscuri. Conquista la paura e sii libero. L’uomo si rende un essere di Luce od uno dell’Oscurità, secondo il proprio pensiero.
 
 
 

LE TAVOLE SMERALDINE DI THOTH – TAVOLA X: LA CHIAVE DEL TEMPO

Post n°820 pubblicato il 13 Settembre 2014 da alf.cosmos
 

LE TAVOLE SMERALDINE DI THOTH – TAVOLA X: LA CHIAVE DEL TEMPO

 

BIG BANG

 

Ascolta, oh uomo. Ascolta la mia saggezza. Impara i profondi nascosti misteri dello spazio. Impara il Pensiero che crebbe nell’abisso, portando Ordine ed Armonia nello spazio.

Sappi, oh uomo, che tutto quello che esiste è solo a causa della Legge. Conosci la Legge e sarai libero, mai più legato dalle catene della notte.
Lontano, attraverso insoliti spazi, ho viaggiato nel profondo dell’abisso del tempo, imparando strani ed ancora più strani misteri, finché alla fine tutto mi fu rivelato.
Sappi che il mistero è tale perché è conoscenza ignorata all’uomo.
Quando avrai approfondito il cuore di tutti i misteri, conoscenza e saggezza certamente saranno tue.
Cerca, ed impara che il Tempo è il segreto attraverso il quale puoi essere libero da questo spazio.
A lungo io, Thoth, ho cercato la saggezza; sì, e la cercherò fino alla fine dell’eternità perché so che davanti a me si muove sfuggente la meta che cerco di raggiungere. Anche i Signori dei Cicli con tutta la loro saggezza sanno che non hanno ancora raggiunto la meta, perché la Verità aumenta sempre.
Una volta, nel passato, ho parlato all’Abitante. Chiesi del mistero del tempo e dello spazio.
Gli posi la domanda che mi si presentava sempre, dicendo:
“Oh Maestro, cos’è il tempo?”
Allora Egli mi parlò, il Maestro:
“Sappi, oh Thoth, al principio c’era il Vuoto ed il Nulla: un senza tempo, senza spazio, nulla. E dentro il nulla venne un pensiero, deciso, tutto pervadente, che riempì il Vuoto. Là non esisteva materia, solo forza, un movimento, un vortice o vibrazione del deciso pensiero che riempì il Vuoto”.
Interrogai il Maestro, dicendo:
“Questo pensiero era eterno?”
E l’Abitante mi rispose:
“Al principio ci fu pensiero eterno, e perché il pensiero fosse eterno, doveva esistere il tempo. Così nel pensiero tutto pervadente crebbe la Legge del Tempo. Sì, il tempo che esiste in tutto lo spazio propagandosi con un armonioso ritmico movimento, è eternamente in uno stato di solidificazione. Il tempo non cambia, ma tutte le cose cambiano nel tempo. Perché il tempo è la forza che tiene separati gli eventi, ognuno al proprio posto.
Il tempo non è in movimento, eppure ti muovi attraverso il tempo come la tua coscienza si muove da un evento all’altro. Sì, da quando esisti, tutto nel tutto, sei Una esistenza eterna. Sappi che anche se nel tempo sarai separato, resterai sempre Uno esistente per sempre”.
Si fermò la voce dell’Abitante, e me ne andai a meditare sul tempo, perché sapevo che in quelle parole c’era la saggezza e la via per esplorare i misteri del tempo.
Spesso ho ponderato le parole dell’Abitante. Poi ho cercato di risolvere il mistero del tempo. Ho scoperto che il tempo si muove attraverso strani angoli. Eppure solo tramite le curve potevo sperare di ottenere la chiave che mi avrebbe dato l’accesso allo Spazio-Tempo.
Scoprii che soltanto muovendomi verso l’alto ed ancora muovendomi a destra avrei potuto essere libero dal tempo con il movimento.
Avanzai fuori del corpo, seguendo i movimenti che mi cambiavano nel tempo. Insolite furono le visioni che vidi nei miei viaggi, molti i misteri che mi si schiudevano alla vista.
Sì, vidi il principio dell’uomo, imparai dal passato che niente è nuovo.
Cerca, oh uomo, d’imparare il percorso che conduce attraverso gli spazi che si sono formati avanti nel tempo.
Non dimenticare, oh uomo, in tutta la tua ricerca, che la Luce è la meta che devi perseguire. Cerca sempre la Luce sul tuo cammino e sempre per te la meta esisterà.
Non lasciare mai che il tuo cuore si rivolga all’Oscurità. Lascia che la tua Anima sia Luce, un Sole sul cammino. Sappi che nella luminosità eterna devi sempre trovare la tua Anima nascosta nella Luce, mai incatenata dalla schiavitù dell’Oscurità, splendente sempre come un Sole della Luce.
Sì, sappi che anche se nascosta nell’Oscurità, la tua Anima, una scintilla della vera fiamma, esiste. Sii Uno con la più grande delle Luci. Trova alla Sorgente il compimento della tua meta.
La Luce è vita, perché senza la grande Luce niente può mai esistere. Sappi che in tutta la materia formata esiste sempre il cuore della Luce. Sì, benché vincolata nell’Oscurità, nella materia la Luce esiste sempre.
Una volta rimasi nelle Sale di Amenti ed ascoltai la voce dei Signori di Amenti, che parlavano in toni che risuonavano nel silenzio, parole di comando, forti e potenti.
Cantavano la melodia dei cicli, le parole che aprivano la via all’aldilà. Sì, ho visto la grande, ampia via, ed ho guardato per un istante nell’aldilà. Ho visto i movimenti dei cicli, ampi tanto quanto il pensiero della Sorgente può trasmettere.
Poi seppi che anche l’Infinito si muove verso qualche impensabile meta. Vidi che il Cosmo è Ordine e parte di un moto che si estende in tutto lo spazio, una parte di un Ordine di Ordini, costantemente muoventi in un’armonia di spazio. Vidi girare i cicli simili a grandi cerchi attraverso il cielo. Seppi allora, che tutto quello che è stato sta crescendo per incontrare ancora un altro essere, in un lontano raggruppamento di spazio e di tempo.
Seppi poi che nelle Parole c’è il potere per aprire i piani nascosti all’uomo. Sì, seppi che anche nelle parole false è nascosta la chiave che aprirà l’alto ed il basso.
Adesso ascolta, uomo, ti lascio questa parola. Usala e troverai il potere nel suo suono. Pronuncia la parola: Zin-Uru e troverai il potere.
Devi anche capire che l’uomo è Luce e la Luce è dell’uomo.
Ascolta, oh uomo, ed apprendi il mistero più strano di quanto è falso sotto il Sole.
Sappi, oh uomo, che tutto lo spazio è pieno di mondi nei mondi; sì, uno nell’altro eppure separati dalla Legge.
Una volta nella mia ricerca della profonda saggezza nascosta, aprii la porta che escludeva Loro all’uomo. Chiamai, da altri piani dell’esistenza, colei che era stata la più luminosa delle figlie degli uomini. Sì, l’ho chiamata da fuori lo spazio a risplendere come una Luce nel mondo degli uomini.
Usai il tamburo del Serpente. Indossai abiti di porpora e d’oro. Misi sul capo la corona d’Argento. Feci intorno a me il cerchio di splendente cinabro. Alzai le braccia e gridai l’invocazione che apre il cammino ai piani al di là, gridai ai Signori dei Segni nelle loro case:
Signori dei due orizzonti, custodi delle triple porte, che state Uno a destra ed Uno a sinistra quando la Stella assurge al trono e governa sul suo segno. Sì, tu principe tenebroso di Arulu, apri le porte dell’oscura, nascosta terra e libera colei che tieni imprigionata.
Ascoltate, ascoltate, ascoltate Signori tenebrosi e Splendenti, e con i vostri nomi segreti, nomi che conosco e posso pronunciare, ascoltate ed obbeditemi”.
Accesi poi con la fiamma, il mio cerchio e La chiamai dai piani dimensionali di là.
Figlia della Luce ritorna da Arulu. Sette volte e sette volte passai attraverso il fuoco. Non ho mangiato cibo. Non ho bevuto acqua. Ti chiamo da Arulu, dal regno di Ekershegal. Ti convoco Signora della Luce.
Allora davanti a me sorsero le tenebrose figure: sì, le figure dei Signori di Arulu. Si separarono davanti a me e venne avanti la Signora della Luce.
Era libera dai Signori della notte, libera di vivere nella Luce del Sole della Terra, libera di vivere come una Figlia della Luce.
Ascoltate e comprendete, oh figli miei. La Magia è conoscenza ed è solo Legge. Non siate impauriti del potere che è in voi, perché segue la Legge come le stelle nel cielo.
Sappiate che, per chi è senza conoscenza, la saggezza è magia e non Legge. Ma sappiate che sempre, con la conoscenza, potete arrivare più vicini ad un luogo nel Sole.
Ascoltate, figli miei, e seguite il mio insegnamento. Siate sempre ricercatori di Luce. Splendete nel mondo degli uomini intorno a voi, come una Luce sul cammino che splenderà tra gli uomini.
Seguite ed imparate la mia magia. Sappiate che tutta la forza è vostra, se volete. Non temete il cammino che vi conduce alla conoscenza, piuttosto vi eviterà la via oscura.
La Luce è tua, oh uomo, affinché tu la prenda. Getta le catene e sarai libero. Sappi che la tua Anima sta vivendo in schiavitù, incatenata dalla paura che ti tiene in sudditanza.
Apri gli occhi e guarda la grande Luce del Sole. Non aver paura, tutto è tuo. La paura proviene dal Signore della tenebrosa Arulu, per chi non ha mai affrontato l’oscurità.
Sì, sappi che la paura è creata da chi n’è vincolato.
Slegate i vostri vincoli, oh figli, e camminate nella Luce del glorioso giorno. Non volgete mai i vostri pensieri all’Oscurità e sicuramente sarete Uno con la Luce.
L’uomo è solo quello che crede di essere, un fratello dell’Oscurità od un Figlio della Luce. Venite alla Luce, figli miei. Camminate sulla via che conduce verso il Sole.
Ora ascolta e segui la mia saggezza. Usa la parola che ti ho dato. Usala e certamente troverai potere saggezza e Luce per camminare sulla via. Cerca e trova la chiave che ti ho dato e sarai sempre un Figlio della Luce.
P.S. Le precedenti tavole si possono trovare andando su "vedi tutti i tags" (colonna a dx del blog) e poi su "THOTH" o " LE TAVOLE SMERALDINE DI THOTH"
 
 
 

KRISHNA

Post n°819 pubblicato il 11 Settembre 2014 da alf.cosmos
 

             KRISHNA e RADHA

 

Krishna

 

Krishna, principe della famiglia reale di Mathura, era l'ottavo figlio di Devaki e Vasudeva.

Il sovrano di Mathura, Kamsa, udita la predizione che avrebbe ricevuto la morte per mano di un figlio della cugina Devaki, faceva uccidere sistematicamente i figli della donna. Krishna venne scambiato con un altro neonato e riuscì a scampare alla morte, venendo affidato di nascosto al pastore Nanda e a sua moglie Yashoda.

Saputa la notizia della presenza del bimbo Krishna nel villaggio di Vrindavana, il sovrano Kamsa, per ucciderlo, inviò un demone di nome Pūtanā, che assunse le sembianze di una bellissima donna la quale, visitando le giovani madri, chiedeva di poter tenere in braccio i piccoli e allattarli al proprio seno. In realtà, essendo il latte avvelenato, tutti i neonati morivano dopo essere stati allattati. Ma quando giunse presso la dimora di Krishna, una volta presolo in grembo e iniziato ad allattarlo, egli, immune al veleno, cominciò a succhiare tanto avidamente dal seno della donna da provocarne la morte; una volta morta, la donna riprese le sue vere sembianze di demone, svelando così il complotto.

Così Krishna trascorse l'infanzia nel distretto di Vrindavana, nei boschi di Gokula, tra i pastori, e le loro mogli e figlie (Gopi), da queste vezzeggiato prima e amato poi.

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Krishna 

 

KRISHNA E RADHA

 

 

Radha - Radharani è la figura femminile associata a Krishna.

 Colui che guarda il viso di radharani disprezza senza esitazione il fascino della luna. La carnagione di Radharani supera la finezza dell'oro più puro..."

Nella letteratura tradizionale vaishnava (il ramo dell'induismo in cui si venera la figura di Krishna), Krishna viene paragonato al sole, e Radha alla luce del sole. Entrambi esistono contemporaneamente, ma uno deriva dall'altro. Nello stesso tempo, è un errore credere che uno sia prioritario rispetto all'altro, perché non appena appare il sole, appare la sua luce.
Cosa ancora più importante, il sole non ha alcun significato senza i suoi raggi, il suo calore e la sua luce. E calore e luce non potrebbero esistere senza il sole.
Così, il sole e la sua luce co-esistono, ciascuno di importanza uguale all'esistenza dell'altro. Si può dire che essi siano simultaneamente una cosa sola e due cose diverse.
Allo stesso modo, la relazione fra Radha e Krishna è quella di inconcepibile identità nella differenza. Sono, in essenza, una singola entità (Dio/Dea) che si manifesta come due distinti individui allo scopo dello scambio interpersonale.
Si dice che il Signore Krishna affascina tutto il mondo, ma Shri Radha affascina persino Lui. Quindi Ella è la suprema Dea. Shri Radha è il pieno potere [in particolare Radha è il potere del piacere, considerato il supremo potere], mentre Krishna è colui che ha pieno potere.... Radha e Krishna sono uno, benché abbiano preso due forme differenti per godere della loro relazione.

Per accrescere il piacere della relazione con Krishna, Radha si espande nelle innumerevoli gopi (pastorelle) che attorniano Krishna nei suoi  lila (divertimenti) nel paese di Vrindavana.

 

Fonte:  http://www.ilcerchiodellaluna.it/central_Dee_Radha.htm 

 
 
 

MOMENTO FAVOREVOLE PER UN’ACCELERAZIONE DELLA NOSTRA EVOLUZIONE ANIMICA di Roy Eugene Davis

Post n°818 pubblicato il 09 Settembre 2014 da alf.cosmos
 

MOMENTO FAVOREVOLE PER UN’ACCELERAZIONE DELLA NOSTRA EVOLUZIONE ANIMICA 

di Roy Eugene Davis

UNIVERSO

E’ possibile sperimentare una crescita Spirituale accelerata in questo momento a causa delle influenze cosmiche favorevoli, delle opportunità personali di apprendimento e dello sviluppo dell’Anima.

Non pensate in termini di possibilità future di illuminazione.

Accettate l’opportunità di sperimentare nell’esperienza di tutti i giorni la totalità di Dio, della conoscenza disponibile e della libertà dell’Anima.

Decidete come utilizzare al meglio il vostro tempo disponibile.

Fate in modo che la vostra esistenza sia una benedizione per gli altri.

Lasciate che la bontà di Dio si esprima attraverso i vostri pensieri, umori, comportamenti e azioni disinteressate

Stralci da: INSEGNAMENTI SUL PERCORSO SPIRITUALE DEL KRIYA YOGA  di Roy Eugene Davis

 
 
 

IL COLLEGAMENTO TRA UOMO E ANIMALI di O.M. Aivanhov

Post n°817 pubblicato il 05 Settembre 2014 da alf.cosmos
 

IL COLLEGAMENTO TRA UOMO E ANIMALI di   O.M. Aivanhov


mucca-bambina

 

 

 

 

"Come considera gli animali la maggior parte degli esseri umani? E come si comporta nei loro confronti?  Il modo in cui si sfruttano determinate specie è  veramente ignobile. Per avere la carne, la pelliccia, il cuoio, le corna o qualche altra parte del corpo dell'animale, molti non indietreggiano di fronte a nessuna crudeltà.     

Gli esseri umani sono però condannati a pagare a caro prezzo questa crudeltà verso gli animali.

 In apparenza, le guerre hanno esclusivamente cause politiche, economiche, ecc. In realtà, esse sono anche la conseguenza di tutti i massacri di animali di cui gli esseri umani si rendono colpevoli.

La legge di giustizia, che è implacabile, li obbliga a pagare, con il loro stesso sangue, quello che hanno fatto scorrere uccidendo gli animali. Quanti milioni di litri di sangue versati sulla terra gridano vendetta verso il Cielo! E l'evaporazione di quel sangue attira una moltitudine di larve e di entità inferiori del mondo astrale, che avvelenano l’atmosfera della Terra e alimentano i conflitti. Gli esseri umani vogliono la pace – per così dire – ma finché continueranno a massacrare gli animali, avranno la guerra. Ecco una verità che non si conosce e che forse non verrà accettata. Ma il fatto che non la si accetti non cambierà nulla: gli umani saranno trattati così come avranno trattato gli animali. "

 
 
 

I FEMORI E LE TIBIE DI MARTE E L'IMBARAZZO DELLA NASA

Post n°816 pubblicato il 02 Settembre 2014 da alf.cosmos
 

I FEMORI E LE TIBIE DI MARTE E L'IMBARAZZO DELLA NASA

Nuovi sviluppi da Marte, ma la cosa ci era nota da giorni. Tetricus ci regala questo interessante commento/approfondimento, assieme al professor Luise

23 AGOSTO 2014 | di

 

MARTE

 

 

Sto studiando da qualche giorno, con l’ausilio del professor Luise, le novità marziane proposte dal rover Curiosity. Precisamente, da quando queste novità sono comparse per la prima volta sul sito della Nasa, vale a dire il 14 agosto scorso. Si tratta di un femore completo della diafisi e delle due epifisi che sembrerebbe di natura umana, ma che a mio parere è riferibile a un essere ben più piccolo dell’uomo, forse un canide o giù di lì. Prima di eseguire le riprese, il rover è passato con le ruote sopra il sito da cui è emerso l’oggetto sbriciolando tutto ciò che lo circondava. La Nasa, dopo lunghi giorni di riflessione ha infine dichiarato in proposito: “I membri del team scientifico pensano che la sua forma sia stata scolpita dall’erosione. Se mai è esistita la vita su Marte, gli scienziati ritengono che si tratti di semplici piccole forme di vita, chiamati microbi. Marte non ha, verosimilmente, mai avuto abbastanza ossigeno nella sua atmosfera o in altri ambienti per mantenere forme di vita più complesse”. Da questa banale dichiarazione appare evidente che gli scienziati ritengono più validi i loro teoremi piuttosto che l’evidenza. Sebbene la scienza ufficiale abbia già dichiarato che l’atmosfera di Marte è così rarefatta da sfiorare il vuoto assoluto, poi però, quando si tratta di suffragare una smentita ricorre all’erosione del vento, così impetuoso e intelligente da modellare le pietre con tale perizia da farle sembrare ossa… Purtroppo per loro, nella foto che divulgano si dimenticano di un particolare che conferisce completezza all’immagine, cioè di un frammento di tibia, appena al di sotto del femore  che integra la gamba o la zampa di un probabile mammifero.

Naturalmente la tibia viene bellamente tralasciata, perché altrimenti il lavoro della pareidolia, in questo caso, sarebbe stato improbo… Passiamo ora a narrare che cosa è accaduto in questi giorni intorno all’oggetto. La prima volta che viene ritratto dalla Mastcam destra di Curiosity è il 14 agosto Sol 719 alle 21:49:28 UTC. Il 16 agosto Sol 721 alle 23:38:35 UTC viene ripreso ancora dalla Mastcam destra  del rover, seguono poi altre  sei foto in B/N  sempre dalla stessa camera a pochi secondi di distanza dalla prima (quante foto…!).  Il 21 agosto Sol 725, ecco ricomparire un’altra immagine a colori scattata alle 00:38:37 UTC dalla Mastcam destra.  In questo ultimo  caso, sul lato sinistro si notano le spazzole metalliche del rover che si avvicinano al reperto, forse per ripulire il terreno dalla polvere che lo circonda. Confrontando poi le varie sequenze si nota che il terriccio intorno al femore è stato smosso varie volte, segno che il rover ha eseguito rilievi attraverso la sua attrezzatura meccanica. Riguardo poi alle Navcams, manca qualsiasi immagine di approfondimento. Per concludere, è trascorsa più di una settimana prima che la Nasa si pronunciasse. In questo periodo esiste il sospetto concreto che alcune foto non siano state divulgate, perché il sistema Navcam “dimentica”  ufficialmente di controllare l’oggetto anche se nelle sequenze di altre porzioni di terreno che invia a terra sono presenti notevoli gap temporali che lasciano supporre l’esclusione di intere serie di foto. Addirittura il 16 agosto Sol 721 le Navcam sembrano essere rimaste inattive. Viene perciò da pensare che la Nasa non sappia che pesci pigliare, poiché l’evidenza è così lampante che le spiegazioni fornite al pubblico sfiorano il ridicolo. Salvo che “le semplici piccole forme di vita, chiamati microbi” presenti su Marte possiedano uno scheletro…

 

Fonte: Corriere della sera  http://misterobufo.corriere.it/2014/08/23/i-femori-e-le-tibie-di-marte-e-limbarazzo-della-nasa/

 
 
 
 
 

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