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Messaggi di Novembre 2014

LA VITA DOPO LA MORTE, SECONDO C.W. LEADBEATER

Post n°843 pubblicato il 27 Novembre 2014 da alf.cosmos
 

LA VITA DOPO LA MORTE, SECONDO C.W. LEADBEATER

 

dopo la morte

 

Nel corso di secoli e millenni, ci sono state proposte varie teorie a riguardo, dalle diverse religioni. Eppure l’intera questione rimane sempre circondata da un alone di mistero e soprattutto di tristezza. La morte appare sostanzialmente sempre oscura e terribile. Siamo abituati a questo manto di tetraggine e non ne vediamo l’assurdità e la mostruosità.

La prima cosa che dobbiamo invece realizzare sulla morte, è che si tratta di un avvenimento perfettamente “naturale” nel corso della vita umana. E questo dovrebbe essere ovvio, perlomeno se crediamo nell’esistenza di un Dio amorevole, poiché se la morte è un destino che tocca tutti ugualmente, non può essere in sé negativo. La morte non è qualcosa da temere, ma semplicemente un passaggio necessario alla nostra evoluzione. Al di là di essa, non c’è nessuno spaventoso e impenetrabile abisso, ma invece un mondo di luce e vita, che può addirittura essere indagato.

La morte non è l’oscuro re del terrore, ma piuttosto un angelo che porta con se una chiave dorata, con la quale apre per noi la porta verso una vita più piena ed elevata di quella terrena. Ma come possiamo essere sicuri che sia proprio così? E’ possibile saperlo in molti modi, c’è abbondanza di evidenze per chiunque si prenda l’impegno di radunarle insieme. Ma soprattutto c’è l’investigazione diretta. Ogni uomo ha infatti in sé facoltà latenti e sensi non sviluppati (di tipo sottile), per mezzo dei quali è possibile avere cognizione diretta del mondo invisibile. Quindi per chi si prenderà la briga di sviluppare queste facoltà, la vita ultraterrena diverrà evidente come la luce del sole. Ciò che qui verrà esposto, è quindi il risultato di indagini avvenute grazie allo schiudersi di questi sensi interiori. Ma quali sono i fatti che ci si sono svelati, attraverso queste ricerche?

In primo luogo bisogna dire, che nessun vero cambiamento improvviso ha luogo nell’uomo al momento della morte. Al contrario, dopo essere trapassato l’uomo rimane esattamente come prima, lo stesso nell’intelletto e nelle sue qualità; e le condizioni in cui viene a trovarsi, sono il risultato concreto di ciò che lui stesso ha fatto, detto e pensato mentre era in vita. Non ci sono ricompense o punizioni esterne. Ciò che ne deriva è una prosecuzione della vita terrena.

Noi infatti non siamo separati dai morti, perché questi sono continuamente intorno a noi. L’unica separazione è la limitazione della nostra consapevolezza; non abbiamo perduto i nostri cari, ma solo la capacità di vederli. E a questo proposito, diciamo che è decisamente possibile elevare la propria consapevolezza, fino al punto di percepirli di nuovo. Un uomo può infatti imparare a focalizzare la propria consapevolezza nel proprio corpo astrale, mentre il corpo fisico è ancora sveglio, ma per questo è necessario un certo livello di evoluzione, e nel caso dell’uomo medio ciò potrebbe richiedere molto tempo.

Tuttavia, ogni uomo mentre dorme, usa il proprio veicolo astrale in modo più o meno esteso, e in questo senso, ogni giorno (o meglio ogni notte) può incontrare, se lo desidera, i propri cari defunti. A volte abbiamo un ricordo parziale di questo, e diciamo che li abbiamo sognati; più frequentemente, non ricordiamo nulla e ignoriamo del tutto che tali incontri siano avvenuti. Ma il ricordare o meno questi avvenimenti ( una volta svegli), non inficia in alcun modo la consapevolezza che abbiamo su quel piano, né la capacità di muoverci in esso con totale libertà e facilità.

Ciò che è assolutamente certo è che i legami affettivi restano immutati. Quindi anche chi ha passato la barriera terrena, cerca ancora la compagnia di coloro che ama, in modo del tutto naturale. Le passioni, gli affetti, le emozioni e l’intelletto umano non sono assolutamente influenzati dal morire, poiché nessuno di questi aspetti appartiene al corpo fisico.

So quanto sia difficile per la mentalità comune afferrare la realtà di ciò che non possiamo vedere con i nostri occhi fisici. Per noi è molto difficile capire quanto sia limitata la nostra vista e che viviamo in un mondo molto più vasto di quello che crediamo, e di cui possiamo vedere solo una minima parte. Eppure anche la scienza ci dice con sicurezza che è così, perché ci descrive interi mondi (come ad esempio quello dei microbi) della cui esistenza noi saremmo completamente all’oscuro, se ci basassimo solo sui nostri cinque sensi.

I nostri sensi fisici infatti sono solo “finestrelle” aperte in alcune direzioni, per il resto è come se fossimo chiusi in una torre, poiché verso altri orizzonti siamo completamente ciechi. La chiaroveggenza o vista astrale ci apre una o due finestre in più, allargando così parzialmente la nostra visuale, mostrandoci un mondo più ampio.

Esplorando quindi questa nuova parte di mondo, cosa vedremmo per prima cosa?

Ad una prima occhiata, probabilmente penseremmo di guardare le stesse cose di prima. Nel piano astrale, così come nel piano fisico, esistono infatti diversi stati o gradi di densità della materia, e ad ogni stato corrisponde quello che gli è simile nel piano fisico. Per questo motivo ad un’occhiata superficiale, sfuggirebbero le differenze sostanziali (come ad esempio, le particelle che  costituiscono gli oggetti, in rapido movimento), pur evidenti ad una più attenta osservazione.

Per questi motivi, un uomo che muore, spesso non capisce il suo “nuovo stato”, proprio perché inizialmente non capta questi cambiamenti. Si guarda intorno, e vede le stesse stanze che gli sono familiari, popolate da coloro che ha conosciuto e amato, e che hanno corpi astrali percepibili dalla sua nuova vista astrale. Solo gradualmente egli realizza che ci sono delle differenze. Per esempio, scopre presto che tutte le sue paure, la fatica, l’ansia e il dolore sono scomparsi. Scopre inoltre che non riesce più a comunicare e a toccare le persone, come faceva prima. Per un po’ egli pensa di sognare e che presto si sveglierà, perché in altre occasioni, quando i suoi cari sono nello stato di sonno, egli riesce ancora a comunicare con loro normalmente.

Ma gradualmente egli scopre che, dopo tutto, è morto e incomincia allora a sentirsi a disagio. Questo succede a causa dello scarso insegnamento  ricevuto e delle sbagliate credenze inculcategli in vita. Non capisce dove si trova e che cosa stia accadendo. Questo momentaneo smarrimento scompare tuttavia gradualmente, incontrando altre persone morte prima di lui e quindi più consapevoli, dalle quale impara che non c’è ragione di temere, e che lì c’è una vita da vivere proprio come c’era prima, nella materialità. Scopre che ci sono molte novità, ma anche cose simili a ciò che già conosce; perché nel mondo astrale i pensieri e i desideri vengono espressi in forma visibile, anche se sono composti di materia più fine.

Dobbiamo ricordare che il defunto si ritrae man mano sempre più dentro sé stesso; il centro dei suoi interessi gradualmente si sposta, e la sua vita si svolge sempre più nel mondo del pensiero. I suoi desideri permangono ancora, e le forme che lo circondano saranno in larga parte espressione di questi desideri, cosicchè la felicità o meno della sua vita, dipenderà principalmente dalla natura di questi. Un’occhiata a questo mondo astrale dell’aldilà, ci mostra esattamente come alcuni sentimenti negativi, come gelosia, odio, rabbia, ambizione ecc., danneggino l’uomo che li alberga, causandogli le più acute sofferenze dopo la morte, e quindi ci spiega anche la ragione di molti precetti morali.

Prendiamo ora in considerazione alcuni esempi di vita astrale, illustrandone le principali caratteristiche. Consideriamo per primo, il caso dell’uomo ordinario, che non è stato né particolarmente buono, né particolarmente cattivo, né in alcun modo speciale: dopo la morte, la sua mancanza di colori resterà la sua caratteristica principale, ed egli non avrà né speciali sofferenze, né gioe particolari, e probabilmente troverà la vita astrale piuttosto noiosa.

Nel caso invece di un uomo che abbia avuto forti desideri di natura molto bassa, tali che potessero essere soddisfatti solo sul piano materiale, si è di fronte ad una evenienza ben peggiore. Consideriamo il caso di un ubriacone, di una persona schiava dei vizi e del sesso. Queste voglie restano invariate dopo la morte, ed anche la possibilità di soddisfarle, perché il corpo fisico non esiste più. Questi desideri tormentosi permangono dunque insoddisfatti, creando grandi sofferenze e dissolvendosi soltanto gradualmente. Sembrerebbe una crudeltà, ma tutto ciò rappresenta il solo modo nel quale quell’uomo potrà sbarazzarsi del vizio. Se egli passasse da una vita di sensualità e ubriacature direttamente all’incarnazione successiva, nascerebbe sempre schiavo dei propri vizi, e non  avrebbe mai la possibilità di correggersi. Spogliandosi di quei bassi desideri, egli può invece iniziare un nuovo cammino senza quel fardello, e l’anima avendo avuto una lezione così severa, farà ogni possibile sforzo per evitare il ripetersi di quegli errori.

Esaminiamo ora il caso di un uomo, che invece abbia avuto interessi di natura razionale e più spirituale. La maggioranza degli uomini impiega gran parte della propria vita fisica a lavorare per guadagnarsi da vivere. Immaginate invece la situazione dell’uomo che non ha più queste necessità, poiché il corpo astrale ovviamente non ha più bisogno di cibo, di vestiti o di case. Quest’uomo è libero ora di fare esattamente ciò che vuole. Supponiamo che il suo più grande diletto sia la musica; sul piano astrale avrà l’opportunità di ascoltare tutte le più grandi musiche che la Terra può produrre. Se la sua passione è invece la natura, avrà ineguagliabili possibilità di spostarsi, alla velocità del pensiero, da un posto all’altro, ed apprezzare così in rapida successione tutte le meraviglie del mondo. E tutto questo senza alcuna fatica.

Ci sono poi persone la cui gioia più grande nella vita, consiste nel porsi al servizio dei propri simili. Nel mondo astrale, esse potranno realizzare le loro più elevate aspirazioni più efficacemente di prima. Alcuni si dedicheranno al bene comune, mentre altri in particolar modo ad amici e parenti, sia vivi che morti. L’uomo gentile e desideroso di aiutare impara in molti modi attraverso il lavoro che può svolgere nel piano astrale; egli ritornerà quindi sulla Terra con molti più poteri e qualità della vita precedente, grazie alla sua pratica altruistica.

Tuttavia, anche il piano astrale è insignificante di fronte alla gloria della vita che segue, ossia la vita del paradiso. Questo è il purgatorio… quella è l’eterna benedizione: una realtà viva e gloriosa. La vita astrale è felice per alcuni, infelice per altri, a seconda della preparazione con cui vi sono giunti, ma ciò che segue è la felicità perfetta per tutti.

Una domanda che spesso la gente si pone riguarda la possibilità, dopo la morte, di riconoscere e ritrovare i propri cari già trapassati. In quel contesto, l’attrazione agirà come un magnete per riunire coloro che si amano. Di fatto però se il nostro caro ha lasciato la vita terrena molto tempo prima, egli allora potrà aver già lasciato il piano astrale, ed essere entrato nel paradiso; in quel caso  dovremo aspettare, finché anche noi avremo raggiunto quel livello. Ma quando finalmente arriverà quel momento, saremo insieme a coloro che amiamo in un modo così perfetto, che è difficile per noi da immaginare. Dove esiste l’affetto, il ricongiungimento è certo, poiché l’amore è una delle forze più potenti dell’universo, sia in vita che in morte.

In sintesi, la conoscenza della Verità allontana tutte le paure relative alla morte, e rende la vita più facile, perché ne conosciamo lo scopo e il profondo significato. La morte, per coloro che vivono una vita giusta e altruistica, non porta sofferenza, ma solo gioia.

Tratto da “La vita dopo la morte” di C.W. Leadbeater a cura di Fisicaquantistica.it

Fonte: http://www.fisicaquantistica.it/esoterismo/la-vita-dopo-la-morte-secondo-leadbeater

 
 
 

NEL FIORE DELLA VITA di Albert Einstein

Post n°842 pubblicato il 25 Novembre 2014 da alf.cosmos
 

NEL FIORE DELLA VITA di Albert Einstein

La sua possibile lettera per la figlia Lieserl


Einstein

 

Quando proposi la teoria della relatività, pochissimi mi capirono, e anche quello che rivelerò a te ora,

perché tu lo trasmetta all'umanità, si scontrerà con l’incomprensione e i pregiudizi del mondo.

Comunque ti chiedo che tu lo custodisca per tutto il tempo necessario, anni, decenni, fino a quando la società sarà progredita abbastanza per accettare quel che ti spiego qui di seguito.

Vi è una forza estremamente potente per la quale la Scienza finora non ha trovato una spiegazione formale.

È una forza che comprende e gestisce tutte le altre, ed è anche dietro qualsiasi fenomeno che opera nell'universo e che non è stato ancora individuato da noi.

Questa forza universale è l’Amore.

Quando gli scienziati erano alla ricerca di una teoria unificata dell'universo, dimenticarono la più invisibile e potente delle forze.

L’amore è Luce, visto che illumina chi lo dà e chi lo riceve.

L’amore è Gravità, perché fa in modo che alcune persone si sentano attratte da altre.

L’amore è Potenza, perché moltiplica il meglio che è in noi, e permette che l’umanità non si estingua nel suo cieco egoismo.

L’amore svela e rivela. Per amore si vive e si muore.

Questa forza spiega il tutto e dà un senso maiuscolo alla vita.

Questa è la variabile che abbiamo ignorato per troppo tempo,forse perché l’amore ci fa paura, visto che è l'unica energia dell’universo che l’uomo non ha imparato a manovrare a suo piacimento.

Per dare visibilità all’amore, ho fatto una semplice sostituzione nella mia più celebre equazione.

Se invece di E = mc2 accettiamo che l’energia per guarire il mondo può essere ottenuta attraverso l’amore moltiplicato per la velocità della luce al quadrato, giungeremo alla conclusione che l’amore è

la forza più potente che esista, perché non ha limiti.

Dopo il fallimento dell’umanità nell’uso e il controllo delle altre forze dell’universo, che si sono rivolte contro di noi, è arrivato il momento di nutrirci di un altro tipo di energia.

Se vogliamo che la nostra specie sopravviva, se vogliamo trovare un significato alla vita, se vogliamo salvare il mondo e ogni essere senziente che lo abita, l’amore è l’unica e l’ultima risposta.

Forse non siamo ancora pronti per fabbricare una bomba d’amore, un artefatto abbastanza potente da distruggere tutto l’odio, l’egoismo e l’avidità che affliggono il pianeta.

Tuttavia, ogni individuo porta in sé un piccolo ma potente generatore d’amore la cui energia aspetta solo di essere rilasciata.

Quando impareremo a dare e ricevere questa energia universale, Lieserl cara, vedremo come l’amore vince tutto, trascende tutto e può tutto, perché l'amore è la quintessenza della vita.

Sono profondamente dispiaciuto di non averti potuto esprimere ciò che contiene il mio cuore, che per tutta la mia vita ha battuto silenziosamente per te.

Forse è troppo tardi per chiedere scusa, ma siccome il tempo è relativo, ho bisogno di dirti che ti amo e che grazie a te sono arrivato all'ultima risposta.

Tuo padre Albert Einstein

 P.S. Sta girando questa lettera ultimamente ed è ancora da accertare se è vera  no.

In ogni caso è un testo bellissimo e ciò che conta è come il contenuto possa lavorare delle Anime di chi legge.

 
 
 

BAKTI YOGA di Swami Nirvananda

Post n°841 pubblicato il 23 Novembre 2014 da alf.cosmos
 

BAKTI YOGA di Swami Nirvananda


 

Nirvanananda

 

 

 

Solo scoprendo il misticismo, in qualsiasi tradizione religiosa, si riesce a varcare la soglia della vera Vita. Qui tutto è morto, vivo solo apparentemente. Tutto un mondo di ombre colorate. Al di là, però, c’è la vera Vita che può essere catturata già in questo mondo; nascendo due volte, ossia anche dal grembo della Madre Cosmica, lo Spirito Santo.

Come capire quando si manifesta la pura devozione? Quando ti salgono spontaneamente le lacrime agli occhi senza una ragione. Ciò che tocca il Cuore produce un effetto visibile: Il pianto incontrollato. Capisci a quel punto la verità delle parole di Ramakrishna: Dio si manifesterà a qualsiasi devoto, se questo sarà in grado di piangere per Dio anche solo per un giorno. Non è l’emozione di un momento, è invece un fuoco che si accende e che brucia senza più estinguersi. Sono quelle fiamme che non controlli più, come una reazione atomica nell’accendersi di una stella.

Jyota se Jyota” – con la Tua Luce nel mio Cuore, questa fiammella accendila o Signore – recita la Guri Gita. Anche i versi di Rumi, inspiegabili alla ragione, oppure un canto antico che si insinua nel Cuore e i Mantra incomprensibili schiudono la porta della dolcezza, della nostalgia per una dimensione ancora impalpabile e sconosciuta. Si, è lì che desidero vivere, nella fusione perfetta e infinita del puro Essere.

Bakti, una semplice parola che nasconde un mondo infinito. Chi accende? Che cosa si accende? E’ tutto un meraviglioso mistero…

 

Swami Nirvananda

 

 

 

 

 

 

 
 
 

LE PROTEINE ANIMALI, COME IL LATTE, PROVOCANO IL CANCRO. LE PROTEINE VEGETALI NO

Post n°840 pubblicato il 20 Novembre 2014 da alf.cosmos
 

LE PROTEINE ANIMALI, COME IL LATTE, PROVOCANO IL CANCRO. LE PROTEINE VEGETALI NO

 

Il latte e formaggio provocano il cancro? di T. Colin Campbell


 

 

 
 
 

Un fisico d'alto livello, il Dr. John C. Kasher, crede agli ufo e che ci abbiano visitato

Post n°839 pubblicato il 16 Novembre 2014 da alf.cosmos
 

Un fisico d'alto livello, il Dr. John C. Kasher, crede agli ufo e che ci abbiano visitato

di Patricia Ress


http://www.altrogiornale.org/images/newspost_images/jkasher.jpg

 

Se avete vissuto in Omaha, Nebraska, abbastanza a lungo e siete interessati agli UFO, di certo avete sentito parlare del Dr. John C. Kasher. Lui è un professore di fisica alla UNO ed è molto convinto che la terra sia stata visitata da extraterrestri. "Tuttavia, non sono sicuro delle visite interdimensionali, anche se questo potrebbe certamente essere parte del quadro", mi ha detto diversi anni fa in un'intervista per Omaha Metro Update. Il Dr. Kasher ha vinto numerosi premi per il suo insegnamento ed è stato anche consulente e dipendente estivo presso il Lawrence Livermore National Laboratory per oltre 30 anni ed è considerato uno specialista accademico in teoria elettromagnetica e propagazione delle onde elettromagnetiche. Inoltre è stato consulente per la NASA e fin dai primi anni 1970 lo è stato per il MUFON (Mutual UFO Network).

"Mi capita spesso di parlare con persone che hanno visto astronavi di luci nel cielo o dicono di sentire di essere stati rapiti," mi disse. Gli chiesi se alcune di queste persone fossero squilibrate e rispose: "Suppongo ce ne siano alcune, ma non quelle che ho affrontato. Ho amici personali che mi hanno raccontato le loro esperienze. Ho un amico che sembra essere stato rapito in diverse occasioni. Questa è una persona molto intelligente, non è affatto incline a raccontare storie. infatti, come regola generale, le persone con questo tipo di esperienza sono riluttanti a parlarne."

"Spesso hanno paura che la gente pensi che siano pazze o inventino la storia. Per questo motivo ritengo che stiano dicendo la verità in cui credono." Il Dr. Kasher ha parlato di Budd Hopkins, un ricercatore UFO che ha ipnotizzato molte persone in tutto il mondo e, successivamente, ha ritenuto che il numero mondiale di rapimenti sia nell'ordine delle centinaia di migliaia. Egli ha sottolineato che l'ipnosi possa essere necessaria, perché gli extraterrestri hanno modo di oscurare la memoria umana.

"Voglio essere uno scienziato cauto nell'affrontare questa materia", afferma il Dott. Kasher. "Alcuni scienziati sono troppo restrittivi nell'esplorare ciò che è possibile. E questa roba non è ripetibile e verificabile. Non è possibile evocare un disco volante per eseguire test su di esso. Eppure gli scienziati devono essere aperti alla possibilità di una verità che potremmo non essere in grado di comprendere con la nostra scienza nell'attuale stato di sviluppo. La grande domanda è: "Sono qui?" E se sono qui, allora dovremo ammettere di non capire molte cose. E dobbiamo anche chiederci "perché" sono qui," ha detto.

Il Dr. Kasher ha esplorato numerosi casi di UFO, ha visitato siti e prelevato campioni, intervistando le persone che affermano di essere testimoni oculari. Spesso viene invitato a studiare le prove sul campo, come segni di bruciature circolari nei campi, sfere di luce e tutte le cose ritagliate dal suolo e lasciate a terra in forme-geometriche, per citarne alcuni. Il 20 febbraio il dottor Kasher ha tenuto un discorso dal titolo "Gli UFO sono reali". Egli ha ribadito molte delle informazioni che mi ha dato nella nostra intervista di anni fa e ha aggiunto anche alcune nuove informazioni eclatanti! Pochi mesi fa, un B-17 sopra O'Hare Airport, vicino a Chicago in realtà ha incontrato un UFO!

Le nuvole erano a 2.000 piedi e l'UFO aleggiava leggermente al di sotto a circa 1900 piedi. Anche quattro meccanici della United Airlines hanno visto l'UFO e hanno riferito che ha creato un buco attraverso la nube portandosi fino a 6.000 piedi, cosa che ha permesso loro di vedere il cielo azzurro al di sopra! Dopo aver mostrato 30-40 istantanee di diversi mezzi, il Dr. Kasher ha raccontato di come, dopo la disattivazione di missili in una base russa, l'ufo sia volato su di essi e li abbia riaccesi! Dall'altra parte del mondo in Montana, degli UFO in volo sopra una serie di 21 silos sono riusciti a spegnerne 19. Ha capito che i russi erano aperti riguardo agli UFO e che avevano ordinato ai piloti di sparare contro di essi, se li avessero avvistati. Infine ha ammesso che ancora non è sicuro del perchè fossero lì.


(24 febbraio 2009)

Fonte: http://www.altrogiornale.org/news.php?item.9240.10

 
 
 

KARMA E DHARMA di Aivanhov

Post n°838 pubblicato il 11 Novembre 2014 da alf.cosmos
 

KARMA E DHARMA di Aivanhov

 

Aivanhov

 

"Nell’istante in cui agite, mettete inevitabilmente in moto certe forze le quali produrranno inevitabilmente certi risultati. È questa idea di rapporto tra causa ed effetto che è anzitutto contenuta nella parola “karma”. Solo più tardi questa parola ha assunto il significato di pagamento per una trasgressione commessa. Si può quindi dire che il “karma” (nel secondo significato del termine) si manifesta tutte le volte che un’azione non è totalmente ispirata dalla saggezza e dall’amore divino – il che accade il più delle volte. Ma l’essere umano fa dei tentativi, ed è bene che si eserciti. Quei tentativi sono maldestri, imperfetti, ma non è grave: egli si deve correggere, deve riparare i suoi errori, e sicuramente per far questo fatica, soffre.
Direte: «Ma allora, visto che quando si agisce si commettono necessariamente degli errori e si dovrà soffrire per ripararli, non sarebbe meglio non fare nulla?» No, si deve agire. Ovviamente soffrirete, però imparerete, evolverete… e un giorno non soffrirete più. Quando avrete imparato ad agire correttamente, quando tutte le vostre azioni e le vostre parole saranno ispirate dalla bontà, dalla purezza e saranno disinteressate, non produrranno più “karma”, ma attireranno conseguenze benefiche. E questo viene chiamato “dharma”. "

Omraam Mikhaël Aïvanhov

 
 
 

BUDDHA e i suoi insegnamenti Spirituali–DHAMMAPADA:Cap I Versi in coppia – OM a 432 HZ

Post n°837 pubblicato il 06 Novembre 2014 da alf.cosmos
 

Mio video:

BUDDHA e i Suoi insegnamenti Spirituali-DHAMMAPADA: Cap I Versi in coppia - OM a 432 Hz

 

 

 

Qui la spiegazione di DHAMMAPADA : http://blog.libero.it/ALFCOSMOS/12805194.html

 

 

 
 
 

Autobiografia di un Yogi - SWAMI PRANABANANDA: IL SANTO DAI DUE CORPI

Post n°836 pubblicato il 03 Novembre 2014 da alf.cosmos
 

Autobiografia di un Yogi

SWAMI PRANABANANDA:  

IL SANTO DAI DUE CORPI

 

Pranabananda

 

 

 

Mio padre mi chiamò: “Ho un affare da proporre a un amico di Benares, Kedar Nath Babu. Purtroppo ho perduto il suo indirizzo, ma credo che riuscirai a consegnargli questa  lettera tramite swami Pranabananda, nostro comune amico. Lo swami, anche lui discepolo di Lahiri Mahasaya, è un uomo di grande levatura Spirituale; la Sua compagnia ti sarà di beneficio. Questa seconda lettera ti servirà di presentazione.”

Arrivato a Benares, mi affrettai a raggiungere la dimora dello swami.

“Siete swami Pranabananda?” Egli annuì.

“E Tu sei il figlio di Bhagabati?” Queste parole furono pronunciate prima che io avessi avuto il tempo di estrarre dalla tasca la lettera di mio padre.

“Certo che troverò per Te Kedar Nath Babu”.  Il santo mi colpì di nuovo per la Sua chiaroveggenza.

“Sai che dispongo di due pensioni? Una mi è stata accordata per intercessione di Tuo padre, con il quale lavorai un tempo nella compagnia ferroviaria, e l’altra per intercessione del padre Celeste, per il quale ho portato coscienziosamente  a termine i miei doveri terreni in questa vita”.

“Che genere di pensione ricevete dal Padre Celeste? Vi fa cadere in grembo il denaro?”.

Egli rise. “Mi riferisco a una pensione di Pace inesauribile, la ricompensa per molti anni trascorsi in profonda meditazione. Non desidero più il denaro, ormai. Le semplici esigenze materiali sono ampiamente soddisfatte. Più tardi capireai il significato di questa seconda pensione”.  (Paramahansa Yogananda era ancora un ragazzino)

Il santo si raccolse in una solenne immobilità, avvolto da un’aura misteriosa. Dapprima i Suoi occhi brillarono come se osservassero qualcosa di interessante, poi si offuscarono. Fui sconcertato dal Suo improvviso silenzio; non mi aveva ancora detto come avrei potuto incontrare l’amico di mio padre.

“Giovane signore, non preoccuparti. La persona che desideri incontrare sarà qui tra mezz’ora “…

Si immerse di nuovo in un silenzio imperscrutabile. Quando il mio orlogio mi informò che erano passati 30 minuti, lo swami si alzò.

“Credo che Kedar si stia avvicinando alla porta”, disse.

Udii qualcuno salire le scale. Fui colto dallo stupore più profondo: “Com’è possibile che l’amico di mio padre sia stato attirato qui senza aver ricevuto nessun messaggio? Lo swami non ha parlato che con me, da quando sono arrivato!

“Siete Kedar Nath Babu?

“Si. Tu sei il figlio di Bhagabati, e mi stavi aspettando?”

“Signore, come mai siete qui?” Provavo un senso di smarrimento per la sua inspiegabile presenza.

“Oggi tutto è misterioso! Meno di un’ora fa, avevo appena finito di fare le mie abluzioni nel Gange, quando mi ha raggiunto swami Pranabananda. Non ho proprio idea di come facesse a sapere che mi trovavo lì in quel momento.

“Il figlio di Bhagabati vi sta aspettando a casa mia”, mi ha detto. “Volete venire con me? Ho accettato con piacere il Suo invito. Ci siamo avviati tenendoci per mano…

“Quanto tempo impiegherete per raggiungermi a casa?” D’un tratto Pranabananda si è fermato per rivolgermi questa domanda.

“Circa mezz’ora”.

“Ho qualcos’altro da fare in questo momento. Vi devo lasciare. Mi troverete a casa dove vi aspetterò in compagnia del figlio di Bhagabati”.

Questa spiegazione non fece che aumentare il mio sbalordimento. “Non posso credere alle mie orecchie? Vi è apparso in una visione o lo avete vist in carne e ossa, avete toccato la Sua mano e udito i Suoi passi?”

“Non vedo dove vuoi arrivare!” esclamò irritato. “Non ti sto mentendo! Ma non capisci che solo dallo swami avrei potuto sapere che Tu mi aspettavi qui?”

“Ma io non ho perso di vista swami Pranabananda neanche per un attimo da quando sono arrivato…” e gli raccontai tutta la storia, ripetendo parola per parola, la nostra conversazione.

I suoi occhi si spalancarono…”Stiamo vivendo in questo mondo materiale o stiamo sognando? Non avrei mai creduto di assistere nella mi vita a un simile miracolo! Pensavo che lo swami fosse un uomo comune e ora scopro che  può materializzare un altro corpo e agire per mezzo suo…

 

Stralci da: AUTOBIOGRAFIA DI UNO YOGI di Paramahansa Yogananda

 
 
 
 
 

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