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Messaggi di Gennaio 2017

INTERVISTA A BILLY MEIER - CONTATTI EXTRATERRESTRI

Post n°1069 pubblicato il 28 Gennaio 2017 da alf.cosmos
 

INTERVISTA A BILLY MEIER - CONTATTI EXTRATERRESTRI

 

Billy Meier è un contattista svizzero che ha avuto contatti diretti con extraterrestri pleiadiani. Qui ci racconta le sue esperienze

 
 
 

LO SFIDANTE - CHI STA USANDO LA TUA MENTE? - PARTE 2: LA RICONQUISTA 10) LA PRIMA ARMA

Post n°1068 pubblicato il 25 Gennaio 2017 da alf.cosmos
 

LO SFIDANTE - CHI STA USANDO LA TUA MENTE? - PARTE 2: LA RICONQUISTA
10) LA PRIMA ARMA

 

lo sfidante

 

La prima arma a nostra disposizione, una autentica stangata alla perpetuazione dello Sfidante all'interno del nostro Campo di Consapevolezza, pur essendo la più accessibile dal punto di vista della comprensione mentale dei suoi indiscutibili benefici, è già essa stessa l'elemento che causa la resa del 98% dei presunti aspiranti alla costruzione di una vita migliore per sè stessi.
Naturalmente, è lo Sfidante che si arrende a sè stesso e la nostra Consapevolezza che si identifica nella resa, perchè lo Sfidante sa bene quanto quest'arma gli sia nociva. Ma di fatto, quello che succede è che l'essere umano evita da subito di brandire quest'arma e finisce addirittura, in certi casi, per rivoltarglisi contro. E se l'essere umano non brandisce quest'arma, non avrà accesso nemmeno alle successive, perchè le altre armi richiedono una padronanza di un certo livello di questo primo stato interiore per poter liberare nel tempo i loro benefici in maniera esponenziale.
Di che cosa parliamo? Dello stato d'animo interiore della disciplina.
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Parla della disciplina,e la maggior parte delle personefugge via,come orde di Mongoli sul puntodi riversarsi giù dalle montagne.E' comico vederequanto tergiversa l'egopiuttosto che accettare la tua autoritàsu di esso.
Stuart Wilde
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
La disciplina è una parola pericolosa: molti associano la disciplina, infatti, ad un regime coatto, obbligato, ad una forzatura interiore, quando invece la disciplina non ha nulla a che vedere con tutto questo. La disciplina che intendiamo qui è un modo di essere ed agire fondato su tre elementi base:
•Decidere consapevolmente le proprie azioni
•Agire senza aspettative
•Accogliere in serenità qualsiasi risultato
In generale, gli esseri umani fanno esattamente il contrario: decidono le loro azioni in conseguenza di qualche cosa, agiscono con ogni sorta di aspettative nei riguardi di sè stessi e degli altri esseri umani, e dato che il risultato delle loro azioni è molto, molto spesso differente da come se lo aspettavano ( cioè un'altra aspettativa ), non lo accolgono mai in serenità, ma con risentimento, rammarico e riluttanza. Naturalmente, ciascuno di questi comportamenti è una eredità indotta in loro da un dominio dello Sfidante che si perpetua da millenni.

La disciplina intesa invece come unione di questi tre elementi base genera invece un'onda energetica di emozioni positive ed entusiasmo, cioè correnti energetiche del tutto antitetiche a quelle di cui lo Sfidante si alimenta. Inoltre, i tre elementi sono già di per sè stessi singolarmente antitetici alla modalità generale con la quale viviamo la nostra vita, e questo insieme di fattori può quindi determinare, se la disciplina viene mantenuta nel tempo, il radicamento di uno stato interiore che impedisce allo Sfidante di accedere con facilità alla nostra energia.
Ma la chiave della disciplina, ed il suo enorme valore aggiunto, sta nella sua permanenza temporale. Una disciplina non è null'altro che una illusione, se non è mantenuta per tutto il tempo che gli occorre a radicarsi e dispiegarsi.
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Il Poterescaturiscedalla Disciplina.
Stuart Wilde
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Decidere consapevolmente le proprie azioni significa valutare la situazione di vita nella quale siamo, e decidere quindi una o più azioni da compiere che tengano conto della migliore funzionalità energetica possibile ed accessibile a noi in quel momento; cioè a dire, decidere una direzione che punti diritta al nostro miglioramento delle condizioni di vita, ad un aumento del nostro benessere e della nostra vitalità, ad una crescita interiore e personale. In una vita condotta caoticamente dallo Sfidante, non c'è mai il tempo di fermarsi a pensare davvero alla propria esistenza. Non c'è mai tempo di decidere consapevolmente azioni che ci portino benefici e buoni frutti. Agiamo credendo di compiere scelte responsabili e ponderate, mentre distruggiamo la nostra energia e la nostra vita con ogni sorta di abitudini nefaste ed attaccamenti emozionali camuffati da libere decisioni. Fumiamo 80 sigarette al giorno, mangiamo ben oltre le nostre necessità, beviamo costantemente litri di liquidi dannosi, trattiamo i nostri compagni esseri umani come oggetti, lavoriamo ore e ore solo per tossicodipendenza emozionale, senza fermarci un attimo a chiederci il perchè di tutto questo; e chiamiamo questa cosa libertà personale.
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Se oggi fossel'ultimo giorno della mia Vitavorrei farequello che sto per fare oggi ?Ogni qualvolta la risposta è noper troppi giorni di filacapisco che c'è qualcosache deve essere cambiato.
Steve Jobs
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Agire senza aspettative significa impedire allo Sfidante di generare spirali di depotenziamento basate su di un giudizio illusorio delle condizioni intorno alla nostra azione. Una volta che si è decisa una azione, occorre agire senza considerare in alcun modo i giudizi e le supposizioni create dalla Mente di Superficie, perchè questi giudizi e supposizioni non sono nostri, sono generati dallo Sfidante al solo scopo di innescare spirali di depotenziamento, e non hanno alcun fondamento reale.
Non è affatto facile, ma solo perchè non siamo abituati alla nostra maestosità.
Se anche solo per una azione riuscissimo a fare ed erogare il nostro meglio a prescindere da ogni aspettativa di guadagno e perdita, di approvazione o condanna, di applauso o disprezzo, potremmo stupirci della grande quantità di cose meravigliose che siamo in grado di creare.
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Cerca solo di otteneree il vuoto ti seppellirà,lento come ore montanein un nero abbraccio di fondale.Espandi sereno il daree la Luce ti accenderà,fulgida come alba di Sirioin un mantello di perle da erogare.Nodoso e ricurvo come le paroleavere è il bastone dell'umanoBrillante e potente come Mjolnirdare è lo Scettro di ogni Dio
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Accogliere in serenità qualsiasi risultato significa renderci conto di un qualcosa che è sempre stato e sempre sarà: il risultato delle nostre azioni non rientra nel dominio delle decisioni di un essere umano. La libertà di un essere umano è nell'azione, cioè nell'espressione creativa dell'Infinito in lui; i risultati sono di pertinenza di Forze superiori. Risultati che possono giungere dopo molto tempo. Risultati che possono essere totalmente diversi da quelli che volevamo. Ci sono sempre risultati che scaturiscono dalle nostre azioni, ma che cosa, quando, quanto e come, è dominio e decisione dell'Infinito.
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Arjuna comincia ad agire, a combattere,e non sa cosa avverrà di lui,nè dei suoi compagni,nè dell'esito della battagliao del futuro del suo popolo.Ma sapere questo è il compito del Divino,del "conoscitore del campo".All'essere umano in realtàcompete solo di agire,cioè di vivere,all'interno della Straordinaria Manifestazionein cui si dispiega la sua Vita.
Andrea Di TerlizziWalter Ferrero
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Accettare in serenità questa verità, e dunque manifestare la Serenità nella nostra esistenza, è intollerabile allo Sfidante, perchè la Serenità è una delle nostre emanazioni naturali di esseri umani con la quale lo Sfidante non può assolutamente alimentarsi. Lo Sfidante cercherà di offuscare questa emanazione innestando pensieri di giudizio negativo, di condanna, di mancata accettazione sul risultato di una azione per una non conformità davvero presuntuosa alle sue finte aspettative. Ma nonostante non siano altro che pensieri, cioè opinioni soggettive non necessariamente vere ed oltretutto formulate e generate da una Forza in contrapposizione al nostro Campo di Consapevolezza, noi potremmo finire per crederci, ed in tal modo si innescherà una nuova spirale di depotenziamento che avrà l'unico esito di portare nutrimento alle Forze dello Sfidante e deprivarci nuovamente di Energia.
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Per la maggior parte,la gente non ritieneche la Serenitàpossa essereuna disciplina.
Stuart Wilde
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Attraverso l'arma della disciplina, invece, verranno messe in moto ed alimentate in noi stessi forze in grado di sostenerci nel nostro incedere verso la vita che desideriamo e che meritiamo di vivere, e lo Sfidante comincerà a perdere energia perchè non sarà più lui a decidere costantemente al nostro posto azioni deprivanti, non saranno più il suo giudizio e le sue finte aspettative a ricevere la nostra attenzione e la nostra fiducia. La nostra Consapevolezza destata non crederà più ai suoi pensieri di giudizio negativo e di valutazione non obiettiva che tenterà di inserire nella nostra Mente di Superficie. E tutto questo libererà sempre più velocemente energia dalla trappola in cui lo Sfidante l'ha ingabbiata a suo vantaggio, permettendoci di incedere con sempre maggiore efficacia e rapidità verso la vita maestosa che meritiamo di vivere.
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
La Disciplinastrema in modo incommensurabilela mentedi Quello che Vola.
John Michael Abelar
Ma quale è la differenza tra una azione disciplinata e una abitudine? Nient'altro che la Consapevolezza. Una abitudine trae origine da pensieri inconsapevoli e fuori controllo; l'azione disciplinata, invece, scaturisce da pensieri e decisioni consapevoli. Sebbene entrambe usino le stesse risorse a disposizione dell'essere umano, una abitudine disperde energia per tossicodipendenza emozionale, una azione disciplinata la accresce. Ma quello che fa davvero la differenza è la Consapevolezza: se essa manca, l'azione diventa abitudine; se essa viene alimentata, qualsiasi azione e qualsiasi abitudine diventano sorgente di potere.
Tuttavia, è bene essere consapevoli fin da subito di un elemento molto importante: la Disciplina è illusoria e non ci darà nessuno dei suoi frutti meravigliosi se non è mantenuta nel tempo. Per quanto tempo? La nostra Mente Profonda lo sa perfettamente. Le sensazioni che libererà in noi ci diranno quando il tempo di una disciplina è compiuto.
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Comincia tuttocon una singola azione,che deve esseredeliberata, precisa e mantenuta nel tempo.Ripetendo questa azionesufficientemente a lungosi attiva uno dei più grandi doniche l'essere umano possa percepire in sè,uno dei pilastri della sua ereditàdi essere umano magico,che poi può applicare a tutto il resto:l'Intento Inflessibile.
John Michael Abelar
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

 

P.S. I precedenti capitoli si possono trovare andando su "Vedi tutti i tags" (colonna a dx del blog) e cliccando su: "LO SFIDANTE"

Fonte: http://losfidante.marenectaris.net/testo/

 
 
 

Angelo Branduardi - In concerto - Radio Bremen - 1978

Post n°1067 pubblicato il 22 Gennaio 2017 da alf.cosmos
 

Angelo Branduardi - In concerto - Radio Bremen - 1978

 

 

Interessantima parte di un concerto di Branduardi del 1978

La maggior parte dei brani sono cantati in inglese

 
 
 

LE FASI DELLA LUNA: l'influenza su esseri umani e piante e il legame col ciclo mestruale

Post n°1066 pubblicato il 17 Gennaio 2017 da alf.cosmos
 

LE FASI DELLA LUNA: l'influenza su esseri umani e piante e il legame col ciclo mestruale

 

fasi lunari

 

Da sempre l'uomo, per garantirsi la sopravvivenza, è vissuto in costante armonia con i molteplici ritmi della luna; molti monumenti significativi dell'antichità dimostrano quanta importanza gli antichi attribuissero all'osservazione e all'influenza degli astri e della luna.
Darwin, nella sua "Origine dell'uomo", dice: l'uomo, come le belve e persino gli uccelli, è soggetto a quella misteriosa legge per la quale certi processi normali quali la gravidanza, la crescita delle piante, la maturazione dei frutti, e il decorso delle malattie, dipendono dai periodi lunari.
I nostri antenati avevano infatti scoperto che:
- molti fenomeni della natura (maree, nascite, ciclo mestruale, ...) sono in relazione col corso lunare
- molti animali si regolano con la posizione della luna: ad es., gli uccelli raccolgono il materiale per i loro nidi solo in certi periodi, perché i nidi si asciughino più in fretta dopo la pioggia
- numerose attività quotidiane, come cucinare, mangiare, tagliarsi i capelli, lavorare in giardino, potare, concimare, lavare, fare uso di medicinali, raccogliere erbe medicinali sono soggetti ai ritmi lunari.
Verso la fine del 19° secolo, però, quasi all'improvviso la scienza di questi ritmi della natura cadde in oblio, a causa dell'affermarsi della tecnologia e della medicina moderna, che offrivano e offrono soluzioni rapide ai problemi della vita di ogni giorno.

Le 4 fasi della luna: nuova, crescente, piena, calante
Quando la luna è fra terra e sole, noi non la vediamo: ci mostra la sua faccia scura. E' luna nuova.
Poi la parte luminosa compare e aumenta (luna crescente) fino ad arrivare alla luna piena. Poi decresce (luna calante) fino a tornare alla fase di luna nuova.
A ogni fase della luna corrisponde nella natura un diverso stato energetico.
Così come la luna ha 4 fasi nell'arco del mese, anche il ciclo femminile presenta 4 fasi:
ciclo mestruale, pre-ovulazione, ovulazione, fase pre-mestruale. Diversi studi sulle tradizioni dei popoli evidenziano che il mestruo tende a manifestarsi sempre verso una fase lunare precisa: luna piena o luna nuova.

Luna nuova: questa breve fase è un momento di passaggio e grande trasformazione, caratterizzato da una forte energia rinnovatrice. Ad esempio, chi digiuna in luna nuova, previene molte malattie poiché il corpo ha una maggiore capacità di disintossicarsi; è il giorno più propizio per liberarsi dalle cattive abitudini; alberi malati, dopo la potatura (che deve avvenire in luna calante), possono guarire.
Lo stesso tipo di energie della luna nuova si possono ritrovare nella donna nei giorni di flusso mestruale: sono giorni di rilascio di energie e trasformazione, in cui l'energia fisica e quella mentale sono al minimo, affiorano le emozioni e l'estrema sensibilità che caratterizza questi gg può rendere il mondo esterno troppo pesante da affrontare. Biologicamente, l'ovulo non fecondato è stato rilasciato e ora viene espulso dal corpo.
La forte energia rinnovatrice che si sprigiona in questa fase agisce con le caratteristiche della costellazione che la luna sta attraversando, dando un forte e costruttivo slancio vitale ai nativi di quel particolare segno e alla parte del corpo che è associata a quel segno.

Luna crescente: questa fase è un momento di potenziamento e rigenerazione: il corpo accumula forza ed energia. E' un buon periodo per fare progetti, prendere iniziativa, socializzare. Si ingrassa più facilmente, le ferite tardano a guarire, ciò che viene somministrato al corpo per la rigenerazione e il rafforzamento funziona doppiamente; sono giorni giusti anche per i massaggi rigenerativi e rinforzanti. La biancheria, con la stessa quantità di detersivo, non si pulisce come in luna calante. In luna crescente e luna piena nascono più bambini.
La terra si comporta al contrario: tutto fluisce, cresce, prolifica; i succhi risalgono, predomina la crescita in superficie. Per questo, le piante e verdure che crescono in superficie vanno piantate o seminate in luna crescente, con l'eccezione delle verdure a foglia (insalate, spinaci, cavolo bianco e rosso) che vanno piantate in calante. Sono i giorni giusti per rinvasare e trapiantare, innestare alberi da frutto.
Lo stesso tipo di energie della luna crescente si ritrovano nella fase che segue le mestruazioni: l'energia è più dinamica, è creativa, si è sessualmente più disposti, ci si sente più attraenti.

Luna piena: la luna si trova dietro la terra; uomini, animali, piante percepiscono chiaramente una forza che corrisponde al cambiamento di direzione degli impulsi della luna da crescente a calante. Questa fase è un momento di massima potenzialità dell'energia vitale.
I sonnambuli si muovono nel sonno, le ferite sanguinano di più, si registra un aumento di incidenti e violenza, nascono più bambini. In giardino, le erbe medicinali colte in luna piena sprigionano maggiori forze, gli alberi ora potati potrebbero morire, la concimazione è più efficace.
Lo stesso tipo di energie della luna piena si ritrova nella fase dell'ovulazione: fertilità, pienezza di energia sia fisica che emotiva.

Luna calante: questa fase è un momento di consolidamento, bisogna lasciarsi alle spalle quanto acquisito per avanzare; è un buon periodo per rompere le relazioni e i contratti d'affari, disintossicarsi e depurarsi. Il corpo dispensa energia; si tende a non ingrassare anche se si mangia di più, le operazioni riescono meglio, le faccende di casa pure, in particolare quelle che hanno a che fare con il pulire, il lavare, lo sciacquare. E' il momento giusto per dipingere e laccare (i colori si asciugano meglio), nonché per effettuare tagli ritardanti dei capelli (compresa la depilazione) e per i massaggi rilassanti e disintossicanti.
Al contrario, nel mondo vegetale i succhi si ritirano verso la radice, la terra è più ricettiva: per questo vanno piantate o seminate in luna calante le verdure che crescono sotto terra. Sono i giorni giusti per effettuare i trattamenti contro i parassiti e contro le erbacce; anche le potature sono favorite; se una pianta o albero non cresce più o è malato, in luna calante si taglia la cima (meglio se verso la luna nuova). Le verdure a foglia (insalate, spinaci, cavolo bianco e rosso) vanno piantate in questa fase.
Lo stesso tipo di energie della luna calante si ritrovano nella fase che segue l'ovulazione, in cui l'ovulo è stato rilasciato ma non fecondato; è un fase caratterizzata da un enorme rilascio di energia all'interno di sé, che se non viene positivamente incanalata può anche sfociare in una crescente irrequietezza, distruttività, rabbia e frustrazione.

Abbiamo associato le energie delle 4 fasi del ciclo lunare alle energie che caratterizzano le 4 fasi del ciclo mestruale: i 2 cicli possono essere:
-allineati, quando cioè la mestruazione avviene in luna nuova. In questo caso l'influenza lunare è analoga a quella del ciclo mestruale, quindi durante tutto il ciclo si ha un effetto di amplificazione: massima fertilità, massima vulnerabilità, massima introspezione
-in opposizione, quando cioè la mestruazione avviene in luna piena. In questo caso l'influenza lunare è di tipo opposto rispetto alle energie del ciclo mestruale, quindi durante tutto il ciclo si ha un effetto di compensazione (equilibrio) oppure di contrasto (instabilità emotiva elevata).

30 gennaio 2010
Scritto da casualfriday

Fonte: http://www.radiokairos.it/?p=544

 

 
 
 

COME REAGIRE DI FRONTE AL MALE?

Post n°1065 pubblicato il 11 Gennaio 2017 da alf.cosmos
 

COME REAGIRE DI FRONTE AL MALE?

Cos'è il male? Cosa rappresenta da un punto di vista umano e spirituale? Come reagire al male che vediamo intorno a noi e che subiamo da parte dei poteri oscuri che cercano di schiavizzare le coscienze?

di Piero Cammerinesi (corrispondente di Coscienzeinrete Magazine e Altrainformazione)

 

 

PENSARE

 

Di fronte alla questione - cui la vita ci pone continuamente - dell’esistenza del male e della nostra possibile reazione o non-reazione si aprono vari scenari, che vanno dalla percezione del male come fatto univoco, esistente solo sul piano terreno (il male è male, non c’è del bene in esso, va comunque combattuto e contrastato) al male come fatto biunivoco (il male sul piano spirituale ed il male sul piano fisico sono differenti e, anche: il male sul piano fisico non è che male necessario per sviluppare un bene più alto).

La prima percezione si rivolge solo al pieno terrestre ed al regno degli effetti e potremmo definirla ‘materialista’. È quella percezione del male che evoca vendetta - occhio per occhio - punizione, condanna, morte. Non c’è riscatto a questa percezione del male.

È il male pre-cristiano, il male che non può venir redento.

Se il Christo non avesse ben illustrato con il suo disegnare simboli sulla sabbia con un bastoncino in occasione della (mancata) lapidazione dell’adultera, come il male sì, resti inscritto nell’etere della terra e si trasformi in karma, ma, attraverso il potere dello Spirito quello stesso karma possa poi trasformarsi in potere di redenzione, potremmo vivere solo la prima delle due percezioni del male. L’azione del Christo ci rivela che il male che ho fatto all’altro lo dovrò compensare - lo vorrò compensare - ma il male che ho fatto a me stesso nel fare male all’altro (ostacolando la mia evoluzione) quello potrà tornare bene. La seconda percezione del male si rivolge sì al piano terrestre, ma prevalentemente a quello spirituale - al regno degli effetti ma soprattutto a quello delle cause - e potremmo definirla ‘mistica’. È quella percezione del male che evoca l’inevitabilità del male, del dolore, la necessità del destino, la ‘compassione’ del Buddha, ma non l’amore del Christo.

Il male è solo un bene non ancora realizzato, un bene ‘in progress’.

Mentre la prima percezione spinge all’attività estrema, all’azione punitiva, violenta, la seconda induce all’accettazione, all’atarassia, alla passività.

Esiate una terza via?

Credo di sì.

Personalmente ritengo sia necessario equilibrare queste due percezioni, mantenendo l’equilibrio tra materialismo e misticismo, un equilibrio che vediamo compromesso continuamente nel corso della nostra vita - addirittura più volte nel corso di ogni giornata - a causa dell’azione indebita dell’anima sulla coscienza, dell’astrale sull’io. Ritengo che il nostro compito - in particolare di coloro che si definiscono cercatori di verità - sia quello di districare la matassa della realtà, di cercare la verità dei fatti, partendo dai fatti (esteriori) ma non limitandosi ad essi.

La verità vi renderà liberi.

Se ci riferiamo, ad esempio, al male che vediamo trionfare nella nostra società - l’oppressione e gli inganni del potere, le ingiustizie sociali, la fame e il dolore provocati da guerre e avidità umane - in numerosissime occasioni Rudolf Steiner evidenziò quanto sia importante 'smascherare' i complotti e gli inganni esercitati dal potere, che si manifestano nella Storia dei popoli. In particolare nei due volumi "Il Karma della menzogna” (O.O 173 e 174), egli mostra con assoluta evidenza che non basta che ci chiudiamo nella nostra stanzetta a meditare, ma dobbiamo anche:

1 - voler conoscere il reale;

2 - smascherarne le menzogne;

3 - agire nel pensare, nel sentire e nel volere per rettificare.


Siamo immersi in una policroma molteplicità con cui dobbiamo fare i conti, anche se a volte preferiremmo rifugiarci in un indifferenziato Nirvana dove qualcuno ci sussurra all'orecchio che gli opposti sono tutti irreali e che, tanto, siamo schiavi e sempre lo saremo.

Ma un tale assunto contraddirebbe in toto il senso della Scienza dello Spirito.

Se diamo valore al liberarci interiormente - l'opus di Filosofia della Libertà - rettificando e trasformando ogni singola non-verità del nostro essere individuale, dobbiamo dare altrettanta importanza alla rettifica delle menzogne della società e all'operare per la liberazione esteriore dell'umanità. È vero che l'effimero non è che simbolo - Alles Vergängliche ist nur ein Gleichnis - ma il nostro compito è quello di trovare la verità anche nell'effimero, altrimenti non saremmo incarnati, non ne avremmo più bisogno. Se lo siamo - come lo siamo - dobbiamo agire su ambedue i piani e, non diversamente da come abbiamo aspettato anni o decenni per vedere i risultati del nostro lavoro interiore, dobbiamo accettare di aspettare secoli perché il nostro intervento di oggi possa dare i suoi frutti. Il fatto di non vederli nell'arco della nostra esistenza - di questa nostra esistenza - non significa che non ci saranno e che siamo autorizzati alla passiva accettazione della menzogna che ci incalza da ogni lato.


Questa questione affonda le sue radici in alcune tra le questioni fondamentali dell'umanità - sia a livello di singolo che di genere umano - vale a dire nientedimeno che la dicotomia necessità/libertà e la necessità/arbitrarietà del male. Qualcosa con cui tutto il pensiero umano si confronta - e con cui si scervella - da diverse decine di secoli.‘Saltando’ a piè pari tutta la questione “io sono libero o no? quello che mi capita è necessario o posso evitarlo?” e ‘atterrando’ già in una forma mentis in cui i concetti fondamentale della Scienza dello Spirito sono operativi, potremmo fare le seguenti considerazioni:

1 - Se so che il male ha comunque una funzione positiva, perché combatterlo?

2 - Se qualcosa deve avvenire per karma o per - appunto - far manifestare quel ‘benedetto’ male, come possiamo noi impedirlo?

3 - Ammesso anche che sia possibile ipotizzare che - nonostante la funzione positiva del male - io voglia cambiarlo, come fare?


Dunque vediamo.

Per prima cosa direi - sembra un discorso che c’entra poco ma forse non è così - che uno dei concetti fondamentali che Rudolf Steiner ci ha insegnato è la necessità di usare il proprio pensiero come uno strumento di conoscenza in continua evoluzione. Uno strumento che andiamo affinando man mano che iniziamo a percepirne l’oggettività e la sua capacità di illuminare progressivamente il mondo umano, prima ancora del Mondo spirituale. Per fare ciò egli usa spesso l’analogia, considerandola un ottimo aiuto, sempreché siano congrui gli enti o gli oggetti che mettiamo in relazione. Allora, se invece di domandarmi, in generale: “se so che il male ha comunque una funzione positiva perché combatterlo?” avessi un problema tragico che investe la mia vita personale, mi farei lo stesso questa domanda?

O invece direi a me stesso: “sì, certamente questo male l’ho chiesto io, certamente mi servirà a maturare, a crescere, ma per l’avvenire voglio fare in modo di non dover più imparare solo attraverso il dolore”? Forse penserei anche: “Se di fronte al male (inevitabile) che mi viene incontro dal destino come malattia o disgrazia o altro io non reagisco con odio ma con amore, accettazione e trasformazione di me stesso, metterò le basi non solo per il mio cambiamento ma anche per quello di chi è collegato karmicamente a questo evento e, soprattuto, diminuirò la possibilità che questo dolore mi si ripresenti”.

Se, poi, questo male mi viene incontro da altri - ad esempio dagli inganni e dalla hybris del potere - io devo procedere su due strade parallele; sul piano spirituale devo accogliere l’evento come un fatto di destino, ma su quello umano - pur nella coscienza della mia corresponsabilità di tutto quanto accade nel mondo - devo necessariamente utilizzare Amore e Verità per contrastarne la manifestazione sul piano dell’incarnazione.

Amore e Verità.

Esempio: vedo un delinquente che sta picchiando una ragazza, o peggio.

Che faccio? Penso: “è il loro destino, il legame inscindibile tra carnefice e vittima ha cause prenatali non eludibili? il male che lei deve subire fa parte del suo karma, dunque non intervengo, dato che quel male si trasformerà in bene?”.

Non credo proprio, giusto?

Il mio Amore (altruismo) mi spingerà a cercare di impedire quel male e la mia Verità (manifestare ciò che è giusto) mi spingerà a chiamare altri, la polizia o i carabinieri, giusto? Ecco, se trasponiamo questo esempio dal piano personale-individuale a quello generale-collettivo abbiamo le risposte alle tre questioni.

1 - Se so che il male ha comunque una funzione positiva perché combatterlo?

R. Ne combatto la sua manifestazione esteriore, reificatasi nel regno degli effetti, mediante l’Amore che ne potrà rendere superfluo e inutile il ripetersi.

2 - Se qualcosa deve avvenire per karma o per - appunto - far manifestare quel ‘benedetto’ male, come possiamo noi impedirlo?

R. Ancora con l’Amore posso intervenire su un evento che dal ‘regno delle cause’ (karma) è passato sul piano fisico-sensibile e dove quindi è affrontabile su questo piano con forze interiori (ed esteriori) che ne possono permettere la ‘disattivazione’. Il karma, una volta sciolto attraverso l’Amore, tende a non ripetersi nelle stesse forme.

3 - Ammesso dunque che sia possibile ipotizzare che - nonostante la funzione positiva del male - io voglia cambiarlo, come fare?

R. Sempre con l’Amore sul piano spirituale (accettazione interiore dei motivi profondi per cui certe situazioni accadono e consapevolezza della mia, se pur minima, corresponsabilità) ma con la Verità su quello umano, vale a dire energica azione di:

a - correzione interiore della menzogna di cui vengo a conoscenza;

b - smascheramento esteriore della manifestazione della menzogna, dunque comunicazione, diffusione della verità, attraverso parole, scritti e quant’altro;

c - azione - nei limiti delle mie possibilità (famiglia, amici, compagni di percorso) - per creare una coscienza tale da ipotizzare nel futuro la ‘non-necessità’ dell’incarnarsi di detto male, per la semplice ragione che - una volta venute meno le cause necessitanti - esso non sarebbe più necessario alla mia ed altrui evoluzione.


Se saremo in grado di attuare nella nostra vita reale questi tre punti, ecco che le due percezioni del male, quella materialista e quella mistica tenderanno ad integrarsi, non generando più solo azione cieca o passività fatalista, ma realizzando nei fatti forse quella che è la massima fondamentale di “Filosofia della Libertà”:

“Vivere nell'amore per l’azione e lasciar vivere nella comprensione della volontà altrui è la massima fondamentale degli uomini liberi".

Fonte:  http://www.liberopensare.com/articoli/item/739-come-reagire-al-male

 
 
 

GESU' GUARISCE UN CIECO

Post n°1064 pubblicato il 08 Gennaio 2017 da alf.cosmos
 

GESU' GUARISCE UN CIECO 

 

Gesù guarisce cieco

1 Passando, Gesù vide un uomo che era cieco fin dalla nascita.

2 «Maestro», gli chiesero i discepoli, «perché quest'uomo è nato cieco? È stato per colpa dei suoi peccati o per quelli dei suoi genitori?» 3 Gesù rispose: «Né per un motivo, né per l'altro, ma è così perché in lui si possa dimostrare la potenza di Dio. 4 Finché è giorno, devo portare a termine il compito assegnatomi da Dio, che mi ha mandato. Poi viene la notte, e allora nessuno può più lavorare. 5 Ma finché sono ancora qui sulla terra, sono io la luce del mondo».

6 Poi sputò per terra, fece del fango con la saliva, lo spalmò sugli occhi del cieco, 7 e gli disse: «Va' a lavarti nella vasca di Siloe». (Siloe significa «mandato»). L'uomo andò, si lavò e tornò che ci vedeva perfettamente.

8 I vicini e gli altri che prima lo vedevano chiedere l'elemosina, meravigliati, domandavano: «Ma è proprio lui, quello che chiedeva la carità?»

9 Alcuni rispondevano di sì, altri dicevano: «Non può essere lo stesso, ma certo gli assomiglia come una goccia d'acqua!»

E il mendicante diceva: «Sono proprio io!»

10 Allora gli chiesero come avesse recuperato la vista. Che cosa era accaduto?

11 L'uomo spiegò: «Un tale, che chiamano Gesù, ha fatto del fango e me lo ha spalmato sugli occhi; poi mi ha detto di andare alla vasca di Siloe a lavarmeli per bene. L'ho fatto ed ora ci vedo!»

12 «Adesso lui dov'è?» gli chiesero. «Non lo so» rispose l'uomo.

13 Lo portarono quindi dai Farisei. 14 Il fatto era avvenuto di sabato. 15 Allora i Farisei gli fecero un sacco di domande sull'argomento. L'uomo raccontò: «Mi ha spalmato del fango sugli occhi, mi sono risciacquato e adesso ci vedo!»

16 Alcuni dei Farisei dissero: «Dunque, se questo Gesù lavora di sabato, significa che non è mandato da Dio!»

Altri obiettarono: «Ma come potrebbe un peccatore qualsiasi fare dei miracoli di questo genere?» C'era così fra di loro un forte contrasto di opinioni.

17 Allora i Farisei si rivolsero al cieco guarito e gli chiesero: «E tu, chi dici che sia quel tale che ti ha guarito?»

«Penso che sia un profeta mandato da Dio», rispose l'uomo.

18 I capi giudei, però, non volevano credere che prima fosse stato cieco, finché non chiamarono i suoi genitori 19 e li interrogarono: «È vostro figlio questo? È nato proprio cieco? Se è così, come mai ora ci vede?»

20 I genitori risposero: «Questo è senz'altro nostro figlio nato cieco, 21 ma non chiedeteci come abbia fatto a riacquistare la vista, o chi l'abbia guarito. È grande abbastanza per spiegarsi da solo. Chiedetelo a lui!»

22 Parlavano così, perché avevano paura dei capi giudei. Costoro, infatti, avevano proibito alla gente di dire che Gesù era il Messia, pena la scomunica.

23  24 Così, per la seconda volta, i capi giudei mandarono a chiamare l'ex cieco e gli dissero: «Sii riconoscente a Dio, non a Gesù, perché sappiamo che Gesù è una persona poco raccomandabile!»

25 «Io non so se sia buono o cattivo», rispose l'uomo, «ma di una cosa sono sicuro: prima ero cieco, e ora ci vedo!»

26 «Ma che cosa ti ha fatto?» insistettero gli altri. «Com'è che ti ha guarito?»

27 «Insomma!» si spazientì l'uomo. «Ve l'ho già detto una volta e non mi avete ascoltato. Perché volete che ve lo ripeta? Per caso volete diventare anche voi suoi discepoli?!»

28 Allora lo insultarono e gli gridarono: «Sarai tu un discepolo di quel lo là, noi siamo discepoli di Mosè! 29 Sappiamo che Dio ha parlato a Mosè, invece di quel tale non sappiamo un bel niente!»

30 «Strano!» osservò l'altro. «Molto strano! Quell'uomo riesce a guarire i ciechi e ancora non sapete nulla di lui! 31 Ma noi sappiamo che Dio non ascolta i malvagi; esaudisce invece, quelli che l'adorano e fanno la sua volontà. 32 Da che mondo è mondo nessuno ha mai ridato la vista ad un uomo cieco fin dalla nascita! 33 Se quel tale non venisse da Dio, non potrebbe farlo!»

34 «Sporco bastardo!», gridarono quelli. «Vuoi farci da maestro?» E lo cacciarono fuori.

35 Quando Gesù seppe ciò che era accaduto, trovò l'uomo e gli disse: «Credi tu nel Messia?»

36 L'uomo rispose: «Dimmi chi è, Signore, perché voglio credere in lui!»

37 «Tu l'hai visto», disse Gesù. «È proprio quello che ti sta parlando adesso!»

38 «Signore», esclamò l'uomo, «io credo!» E adorò Gesù.

39 Allora Gesù gli disse: «Sono venuto in questo mondo, perché le persone siano giudicate in due gruppi. Sono venuto per dare la vista ai ciechi, e per toglierla completamente a quelli che credono di vedere!»

40 I Farisei lì presenti, chiesero: «Stai forse dicendo che anche noi siamo ciechi?»

41 «Se voi foste ciechi, non avreste colpa», rispose Gesù. «Ma la vostra colpa resta, perché dite di vedere e siete responsabili di ciò che state facendo».

 

Vangelo di Giovanni cap.9

Fonte: http://www.laparola.net/testo.php

 

 
 
 

AIVANHOV E IL GATTO di Omraam Mikhaël Aïvanhov

Post n°1063 pubblicato il 04 Gennaio 2017 da alf.cosmos
 

AIVANHOV E IL GATTO di Omraam Mikhaël Aïvanhov

 

Aivanhov-gatto

 

(nella foto Aivanhov senza barba e un gatto sulle sue spalle)

 

 

" Vi confiderò un grande segreto. C' è poco tempo, in Svizzera, il nostro gruppo era riunito laggiù, a Villeneuve. Eravamo seduti in un prato, in silenzio. Intorno a noi c'erano delle querce, dei ciliegi, alberi di frutta. Mi avevano offerto di sedermi sotto un albero e ho scelto il ciliegio.

 

Durante il nostro silenzio, cose straordinarie si sono svolte. L' onore in ritorna al gruppo svizzero che, attraverso il suo ardore, il suo fervore, il suo amore, ha saputo attirare grandi soggetti provenienti da gerarchie ammontate.

Siamo rimasti cinque ore insieme, senza di noi aperiente di flusso del tempo. Eravamo in una beatitudine, una felicità raro.

 

Durante questa riunione, un piccolo gatto è arrivato, poi un altro alla sua suite. Il primo era così carino, piacevole, e bello! Senza alcuna adescamento, è salito al tronco del ciliegio ed è venuto porsi sulla mia spalla. Vi si è rannicchiato e, da lì, guardava i fratelli e sorelle con una grande gentilezza. Successivamente, è andato disporsi altrove ed è rimasto senza muovermi presso di noi. Sapete che io presta attenzione a tutti gli incidenti che accadono. Così ho studiato questo interrogazione del gattino, chiedendomi perché era venuto e qual era stato il suo ruolo. Ci trovavamo lontani da qualsiasi abitazione e perché era venuto qui, cos'è che lo aveva attratto? C' era con noi un cane che teneva un fratello, al guinzaglio.

 

Ecco la risposta che ho ricevuto alla domanda che mi ha lasciato. Non la crederete forse no, ma lei è vera. Ciò non ha alcuna importanza che pensavi fosse o no. Qui è una scuola e un giorno, più tardi, avrete delle conferme di quello che vi spiega o racconta. Quanto a voi, gli svizzeri, non si può strappare questa convinzione che tale riunione fu indimenticabile e che abbiamo vissuto degli stati superiori, come non mai. Quando abbiamo vissuto una giornata unica come quella, non si può negare che eravamo nella pace, nell'armonia, nella felicità.

 

Torniamo al gattino. Perché è venuto? Ecco perché: è venuto perché, in un modo o nell'altro, siamo riusciti a ottenere le benedizioni di amici molto in alto. Questi amici sono venuti, hanno riversato su di noi delle vibrazioni che esce da loro stessi e il regno delle piante, il regno dei minerali e il regno degli uomini erano presenti, ma che il regno degli animali mancava alla catena delle gerarchie che assistevano Alla nostra riunione, gli spiriti di tutti gli elementi erano là, attivi, il piccolo gatto è venuto. È stato inviato dall'alto. Serviva di trasformatore, di radio per inviare il messaggio di questa armonia nel regno e per il bene degli animali. Quello che vi dico vi può sembrare incredibile.

Ma questo gattino ha lanciato l'insegnamento della Confraternita negli animali. Non sai ancora il ruolo che svolgono gli animali. Che a volte ti guardano e si dicono: " che gli esseri umani sono bestie! Facciamo finta di non capire, di essere stupidi per poterli osservare ".


Fonte:  conferenza del Maestro, in Svizzera, il 4 agosto 1958

 

 
 
 

CALENDARIO FASI LUNARI GENNAIO 2017

Post n°1062 pubblicato il 01 Gennaio 2017 da alf.cosmos
 

CALENDARIO FASI LUNARI GENNAIO 2017

 

GENNAIO 2017

 

Fonte: http://www.segnalidivita.com/calendario/calendario-lunare-2013.htm

Felice e sereno anno a Tutti :-)

 
 
 
 
 

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