Un blog creato da lorifu il 31/12/2009

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« MALINCONIATHE CIRCLE REVIEW N. 6 »

FINE

Post n°496 pubblicato il 22 Ottobre 2014 da lorifu
 



Le foglie stentavano a staccarsi dall'albero in quella limpida giornata di ottobre, aggrappate a quell'idea di felicità che le stava illudendo per la prolungata ondata di calore che sembrava non finire mai.
Si muovevano appena al vento leggero, attente ad ogni minimo movimento che ne anticipasse la fine in balia di una sorte già scritta.
Si crogiolavano a quel sole pervicace, un po'anomalo, senza chiedersi perché pregustando quegli attimi di vita, regalo della natura.
Grossi nuvoloni si preannunciavano all'orizzonte ma loro continuavano a bearsi inconsapevoli di quel che le attendeva.
Il cielo diventò grigio all'improvviso e un vento di tramontana cominciò a soffiare sferzandole senza pietà mentre indifese si abbandonavano a quella furia distruttrice.
La fine imminente, in quel ondeggiare confuso, diede un'immagine di dolore, silenzioso, interrogativo, incredulo...


Le foglie morte

Oh, vorrei tanto che anche tu ricordassi
i giorni felici del nostro amore
Com'era più bella la vita
E com'era più bruciante il sole
Le foglie morte cadono a mucchi...
Vedi: non ho dimenticato
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi, e i rimpianti
e il vento del nord porta via tutto
nella più fredda notte che dimentica
Vedi: non ho dimenticato
la canzone che mi cantavi
È una canzone che ci somiglia
Tu che mi amavi
e io ti amavo
E vivevamo, noi due, insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza nessun rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti
Le foglie morte cadono a mucchi
e come loro i ricordi, i rimpianti
Ma il mio fedele e silenzioso amore
sorride ancora, dice grazie alla vita
Ti amavo tanto, eri così bella
Come potrei dimenticarti
Com'era più bella la vita
e com'era più bruciante il sole
Eri la mia più dolce amica...
Ma non ho ormai che rimpianti
E la canzone che tu cantavi
la sentirò per sempre
È una canzone che ci somiglia
Tu che mi amavi
io che ti amavo
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza nessun rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi.
Jacques Prévert (1900-1977)

 

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Commenti al Post:
gianvitto10
gianvitto10 il 22/10/14 alle 15:18 via WEB
Ciao, bella poesia, purtroppo tutto ha una fine. Scusa l'intrusione, ma hai un blog molto interessante. Buon pomeriggio..un abbraccio..Vittorio.
 
 
lorifu
lorifu il 27/10/14 alle 10:21 via WEB
Grazie per il tuo passaggio e l'apprezzamento. Buona giornata, loretta
 
ranocchia56
ranocchia56 il 22/10/14 alle 16:01 via WEB
Bellissma la tua descrizione e anche la poesia, ma mi ha colpito più la tua descrizione, rappresenta la vita con i suoi percorsi, i suoi momenti dove tutto è brutto, ma poi arriva finalmente qualcosa di bello. E ci si adagia in questo stato si prende il più possibile tutto quello che ci viene dato, senza renderci conto che sta arrivando un vento così tremendo che porta distruzione, tempesta, dura così poco il bello, troppo poco. Mi torna in mente una frase che sentivo dire quando ero ragazza e che trovo molto reale e giusta: "la vita è come un fiore selvatico, punta presto, meraviglioso si apre, pieno di colore e di profumo selvatico, ma dura solo lo spazio di un mattino" Un abbraccio grande :))
 
 
lorifu
lorifu il 27/10/14 alle 10:27 via WEB
Sulla precarietà della nostra esistenza é tutto un fiorire in letteratura e senz'altro siamo testimoni diretti di quanto poco duri la felicità. Non siamo fatti per accorgercene durante ma dopo, magari quando ce la siamo lasciata sfuggire senza poterla riafferrare. Un bacio. :-)
 
occhi_digatta
occhi_digatta il 22/10/14 alle 16:49 via WEB
"La fine imminente, in quel ondeggiare confuso, diede un'immagine di dolore, silenzioso, interrogativo, incredulo...2 Da qui ebbe inizio il canto dell'inverno su queste melodiose parole mi soffermo a contemplare quel vento forte di tramontana che spazza solo una stagione per presentarne un'altra. Ma ciò che si radica in noi se pur mutevole non ha tempi. Un abbraccio mia cara Loretta.
 
 
lorifu
lorifu il 27/10/14 alle 10:28 via WEB
Molto intensa e profonda la tua riflessione Serenella, arriva direttamente al cuore. Grazie! :-)
 
woodenship
woodenship il 22/10/14 alle 19:58 via WEB
Come ci assomigliano,meglio, come ci assimilano le stagioni tra e con le più diverse forme di viventi:ci restituiscono quegli aspetti comuni che la ragione tende ad annullare e rendere invisibili:la metafora delle foglie morte, in prosa o in poesia,è così lampante come un raggio di sole autunnale.Impossibile non sentirsene affascinati e rapiti.........Più che mai un piacere lasciarsi incantare dai tuoi post,mia deliziosa fanciulla.......Grazie infinite con un bacio di vento soave ed un fiore scintillante di stelle.......W.....
 
 
lorifu
lorifu il 27/10/14 alle 10:49 via WEB
Grazie Wooden, è sempre un piacere ricevere le tue visite per il modo in cui sai penetrare e inquadrare i pensieri nella loro giusta luce segno di grande sensibilità. Buona giornata con questo splendido sole...finalmente!
 
Vince198
Vince198 il 23/10/14 alle 09:16 via WEB
L'autunno porta a pensare simbolicamente al canto del cigno della natura stessa, prima di cadere in letargo: un meritato riposo dopo un'estate rigogliosa, di tutto e di più. Anche se questa estate nel concreto non è praticamente esistita, Loretta.
Nell'immaginario, i colori vividi dell'autunno sono "l'ultimo guizzo della candela" (.. Pavese) che ci portano dritti al tramonto della vita stessa. Meno male che sono tremendamente innamorato e da sempre della primavera, altrimenti potrebbe essere un serio guaio per il mio morale..
Un caro saluto anche nel sincero apprezzamento di questa tua scelta di Miles Davis nel ricordare questi versi di Prevert, lui splendido compositore dell'Illinois, creatore ed interprete del cool jazz.. ^_____^
 
 
lorifu
lorifu il 27/10/14 alle 10:52 via WEB
Un autunno illuminato dai versi di grandi poeti e musicisti resta pur sempre un pezzo di noi che se ne va in modo definitivo. :-)
 
ziryabb
ziryabb il 26/10/14 alle 17:20 via WEB
Le ultime foglie di ottobre cantavano mentre le guardavi: Loretta, dacci una chance!
Una visione pessimistica la tua eppure in un'altra poesia Prèvert ebbe une visione più...primaverile!
!
Al funerale d’una foglia morta!
vanno due lumachine!
hanno la conchiglia nera !
e il lutto sulle corna!
se ne vanno nel buio !
d’una sera d’autunno !
ma ahimè quando son giunte !
è già primavera!
ecc...!
PS:Coincidenza, in questi giorni sto ascoltando Miles Davis in auto. Autumn Leaves è uno standard sicuramente hai scelto la migliore versione.
 
 
ziryabb
ziryabb il 26/10/14 alle 17:22 via WEB
Ooops! Il punto ! effetto collaterale del copia incolla.
 
   
lorifu
lorifu il 27/10/14 alle 11:00 via WEB
Che bello ritrovarti ziryabb. ..un filo mai interrotto! Prévert forse non è stato stimato per quanto realmente valeva perchè le sue poesie hanno una forza prorompente e immagini di un’immediatezza unica. Ho scelto Miles e questa versione della notissima Autumns Leaves perché nessuno come lui sapeva improvvisare e rendere sempre diverso qualsiasi pezzo gli si sottoponesse. Buona giornata zir :-)
 
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Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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