"Sono cresciuto attraverso il cinema. Se mi sono interessato alla letteratura, alla musica è stato grazie al cinema" (Michael Powell)
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« L'amore piu' dolce possibile | Review » |
ReviewInception (Cristopher Nolan, 2010) Inception ha una natura videoludica. Come un videogame propone tre livelli distinti di difficolta', principiante, medio ed esperto. Come un videogame puo' essere goduto una seconda volta per "sbloccare gli extra" riservati dal creatore (i piu' feticisti arriveranno a 3, 4 giri di boa) ha dei "punti di salvataggio" tra un'enigma e l'altro e sfoggia un carosello di situazioni classiche come l'inseguimento in auto, la fase esplorativa in citta', la storia d'amore, il livello stealth e quello sulla neve, con armi e motoslitte assortite (e un tempo limite). E' la prima cosa che ho pensato tra me e me uscito soddisfattissimo dal cinema. Nolan si conferma regista cult e confeziona un capolavoro di sceneggiatura, regia, montaggio e ritmo senza precludersi nessuna fetta di pubblico grazie ad un'utilizzo prodigioso del media di competenza su piu' strati. La trama e' complessa senza alcun dubbio ma alterna spezzoni nei quali si brancola nel buio a "carezze" fatte di spiegazioni e indizi che permettono di entrare nella scena successiva senza paura, pronti pero' a ripiombare nel dubbio dopo pochi minuti, saliscendi celebrale che prosegue fino alle scene finali. Le vicende narrano di tale Dom Cobb (Di Caprio, ancora bravissimo) e della sua qualita' che gli permette di entrare nei sogni altrui, prelevando i dati piu' oscuri del subconscio e manipolandolo di conseguenza. Verra' contattato da Saito (Ken Watanabe) un potente industriale che proporra' al team di Dom di andare oltre, cercando di immettere un'idea nella mente del suo potente rivale economico Robert al fine di condizionarne le mosse finanziarie avendo cosi' campo libero, e permettendo a Dom di rientrare dalla sua famiglia negli Stati uniti. Inception affascina perche' affronta il tema del sogno e della percettibilita' dello stesso nella realta', lo fa senza arroganza perche' non si perde in sermoni filosofici, non si sopravvaluta. Affascina per il cast pieno di grandi nomi vecchi e giovani ( Ellen Page, Joshep G. Levitt, Cillian Murphy, Michael Kane) e per la spettacolarita' delle deformazioni provocate dalla mente delle persone in sogno. Ma torniamo all'apertura della review..perche' rigiocabile come un videogame? Perche' 3 livelli di difficolta'? La tentazione di rivelarvelo c'e' tutta, ma cio' che rende questo film speciale e' una scena della durata di qualche secondo (quella finale) che mette sul tavolo tutte le carte scoperte rimescolandole, ribaltando tutto. O forse no, perche' lo spettatore principiante non si porra' nemmeno il dubbio (e sara' comunque soddisfatto), lo spettatore medio desiderera' una seconda visione (per togliersi il dubbio creato) e l'esperto (o il nerd, come volete) sviscerera' piu' volte la pellicola cercando una soluzione all'enigma che.... Voto : 9
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Inviato da: Zippofrag
il 05/07/2011 alle 20:10
Inviato da: tonono62
il 06/06/2011 alle 00:22
Inviato da: tonono62
il 22/05/2011 alle 23:50
Inviato da: GiuseppeToki
il 19/05/2011 alle 10:37
Inviato da: tonono62
il 17/05/2011 alle 23:29