Cronache di Toki

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Creato da GiuseppeToki il 03/05/2009

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Review

Post n°61 pubblicato il 19 Dicembre 2010 da GiuseppeToki
 

La Bellezza Del Somaro (S.Castellitto, 2010)

Se questo film fosse un medicinale, nelle avvertenze dovrebbe figurare "puo' provocare emicrania" e non solo in senso negativo. Il nuovo lavoro di Castellitto e' una grottesca storia di decadenza familiare e comunicativa nella medio borghesia, scritto da Margaret Mazzantini. Schizofrenico, ritmato, con personaggi che urlano quasi sempre, infarcito di elementi spassosissimi e di poco incisivi sipari sentimentali. Metto subito in chiaro che non ho trovato questo film brutto, dato che la maggior parte della critica lo sta stroncando senza riserve. Il nocciolo della questione e' la presunta autorialita' del film, il tentativo del regista di trasportare il teatro  su schermo o di costruire una grande opera progressista in stile americano, che risulta fallito. I personaggi sono esagerati, surreali, e nonostante l'impegno nel tentare di riportare  vizi e illusioni riscontrabili nella realta', si finisce per creare un certo distacco empatico con il pubblico, che non sente minimamente il dramma. Scatta quindi la necessita' di concentrarsi sul lato comico della commedia, utilizzando il fraintendimento come soluzione, ed e' una scelta quantomai opportuna visto che  a mio avviso La bellezza del Somaro rischia di essere la commedia piu' divertente in mostra questo natale. I personaggi sono simpatici, tragicomici, isterici e imprevedibili, in particolar modo lo stesso Marcello (Castellitto) il suo amico eterno ragazzo Duccio (Marco giallini) un classico padre di famiglia del 2000, i pazienti fuori di testa della moglie psicologa Cornelia ed Ettore (Renato marchetti) o la giornalista  Delfina (Lidia vitale), una giornalista della sinistra piu' estrema possibile, che snocciola slogan comunisti d'altri tempi. Ho riso decisamente, come molta gente all'interno della sala, per questo motivo mi risulta difficile stroncarlo solo perche' privo di una precisa identita' come da molti sottolineato, anche perche' tra tanti riferimenti sociali poco credibili, qualcosa di buono si vede e succede quando si rimarca l'incapacita' di comunicare anche con le persone piu' vicine, la pigrizia nei confronti dei figli o la voglia di non crescere mai di una parte della generazione 70'. Non saprei se consigliarlo, ma sappiate che il trailer ne e' la perfetta fotografia, visionate, visionate.

Voto : 6.5

 
 
 
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