XXI secolo?

Il fattore B. e noi

Ora che, a quanto pare, è finità posso dire la mia su "Casa B.". C'è un bel fondo di Sergio Romano sul Corriere di oggi che prendendo spunto dal "fattaccio" fa un'analisi ponderata ma pungente (com'è suo solito è uno dei miei preferiti, grande giornale il Corriere non condivido tutto ma come giornale è il top) sul fenomeno B. Per non incorrrere in violazioni di legge sui diritti d'autore non copierò l'articolo ma inviterei tutti (sinistroidi e destroidi) a leggerlo e a riflettere sia su B. che sull'Italia che ha creato e palsmato a sua somiglianza. Premetto che pur non conoscendo le vere ragioni dell'atto sono solidale con la signora Lario e non sono d'accordo con chi minimizza dicendo che è una lite in famiglia e che è stato un'errore ecc. credo che ci sia molto di più ma non sta a me indagare nè fare dietrologie perchè non "mi lego a questa schiera" (come dice Guccini). Dall'articolo di Romano si evincono una serie di assunti sulla figura di B. che andrebbero esaminati punto per punto e altro che blog ci vorrebbe...... in realtà la strategia che fin dall'inizio ha seguito è stata quella innanzitutto del "bene o male basta che se ne parli" poi ha solleticato una parte dell'elettorato (ex DC, psi, ma anche ex comunisti che si tiene stretto, a suon di soldi, a se perchè sono in gamba, naturalmente, dopo avergli fatto perdere il credo precedente tutto legittimo per carità siamo o no in una società liberale? si ha il diritto di cambiare idea ed ideologia) alla pancia mettendo in risalto la necessità decisionista (per non dire autoritaria filo conduttore che nel nostro paese ha sempre avuto estimatori ed il fascismo ne è un'esempio perchè l'appoggio della borghesia fu tutto ed incondizionatamente dato per contrastare il pericolo rosso...) e di profilo aziendale che piace tanto a chi la politica la vede più come tornaconto che come servizio alla comunità e al paese ma soprattutto ha fatto del populismo e delle facili parole d'ordine uno stile di vita: semplificare è evitare di spiegare perchè quando ci si spiega poi vengono i dolori e che dolori. Si dice che abbia cambiato l'italia, è vero ! Profondamente vero! ha intercettato la parte marginale della gente (ma maggioritaria dei cittadini) quella che comunemente si chiama pancia e l'ha fatta propria se ne è fatto immagine e guida anche grazie all'uso spregiudicato del potere mediatico mutando i canoni stessi della comunicazione politica e costringendo i suoi avversari (peraltro non molto dissimili almeno nei fondamentali) a giocare sul suo campo e li ha fatti prima perdere e poi mutare geneticamente tant'è che oggi non si parla di Italia dell'Ulivo ma di Italia berlusconizzata in cui L'Ulivo governa con canoni che non sono suoi ma di altri. Se ci riflettiamo e siamo onesti con noi stessi subito notiamo che non ci deve meravigliare se si parla di Lui anche quando si tratta di liti "familiari" o delle sue dichiarazioni "estemporanee" perchè ci ha resi simili e astiosi con un'enorme complesso di inferiorità nei confronti del prossimo decisi a farla pagare solo perchè "è il prossimo" a volte senza nemmeno conoscerlo direttamente. A ragione Schiavone quando dice che da qualche decennio il nostro paese è preda di una rassegnazione che è prima di tutto intellettuale, poi sociale ed infine politica, e presto sarà preda anche di una rassegnazione alla suddivisione "federale" prodromo (a suo parere ma anche a mio) di un ritorno agli stati preunitari - pur se con una parvenza di unitarietà molto effimera - in cui non ci saranno più "due Italie" ma più Italie fra loro sempre più estranee e distanti che saranno unite solo (e dico solo) dai reality e simili e dalle vicende di B. e dei suoi cloni al di là degli schieramenti (anche essi fittizi) politici e sociali. GRAZIE B. Sei riuscito laddove nemmeno i partiti della I° Repubblica, le varie trame (nere rosse piduiste), gli attentati e la strategia della tensione, e i sogni degli appartenenti alle maggioranze silenziose erano riusciti, sei andato a segno !!